CAPITOLO 55
Gab's part
Capitano dei momenti in cui ti fermi immobile, seduto su una semplice sedia a fissare il vuoto, dove ti rendi realmente conto che non c'è dubbio, paura o risentimento che cambia il tuo umore.In quel caso cerchi sempre di trovare qualcosa che ancora non è completo, perché la tranquillità non è mai stato un elemento presente con costanza nella tua vita.
Non senti i muscoli tesi, la pressione farsi sempre più forte, il battito pulsare sulla tempia e il respiro accellerato. Sei in uno stato di trance, quasi sconosciuto dove non smetti un attimo di sorridere, come un ebete sfigato fà.
Accantoni il resto del mondo in un angolo perché credi che il tuo, sia abbastanza importante e ricco di emozioni da non essere sottovalutato. Perché trovi quell'elemento in grado di dare il giusto equilibrio ad ogni singola giornata.
L'acqua calda lungo il mio corpo faceva sempre lo stesso effetto e quella sera, stranamente, non mi servivo di lei per eliminare tutte le pressioni accumulate. Stavo facendo una normale e tranquilla doccia come da tanto non facevo.
Uscii nel giro di dieci minuti da quel bagno ormai pieno di umidità e mi diressi in camera facendo il minimo rumore. Mi affacciai dallo stipite soffermandomi sull'immagine di una dolce bimba addormentata. Girata su un lato, con i pugni stretti come un neonato, i capelli sciolti a coprire l'intero cuscino e le gambe annodate intorno al lenzuolo. Era passato un mese dall'ultima volta che la vidi dormire, trenta giorni in cui non ho fatto altro se non il cazzone fermo sulle mie stupide idee.
Un tempo a me inspiegabile da quando dormì qui da me l'ultima volta.
Sorrisi ulteriormente schifandomi nella troppa dolcezza della cosa e mi diressi in cucina sperando di trovare qualche ben di Dio fatto da mia madre. Tentai di fare qualcosa per dare un risveglio decente ad Alessia ma il mio talento in cucina è ridotto a pasta troppo cotta e scatolette di tonno,qualcosa di umiliante per la gente della mia terra.
Festeggiai mentalmente guardando felice l'intera tavola apparecchiata e qualche piatto tipico di Napoli far capolino dai lati.
Ale's part
Non facevo ore di sonno senza svegliarmi ogni mezz'ora ormai da una settimana e ringraziai quel comodo letto che al momento del risveglio mi sembrava sconosciuto. Mi alzai appoggiando il corpo allo schienale e guardai intorno a me con un filo di malinconia. Era tutto come l'avevo lasciato o meglio, non c'erano stati cambiamenti dall'ultima volta che venni invitata in quella casa.
Legai il groviglio di capelli in una coda schifosa e cercai di mettere a posto il macello creato su quel letto prima dell'arrivo di qualcuno.
Un forte odore di cibo ben cucinato risvegliò lo stomaco rimasto in silenzio per tutto il pomeriggio. Sorrisi coprendomi il viso da stupida ricordando chi c'era dall'altra parte delle pareti.
Camminai verso la cucina seguita dal buon odore, mentre i miei piedi battevano sul pavimento freddo.
Mi misi a debita distanza ammirando il Dio greco che mi si presentava davanti intento ad aprire un pacco di taralli;girato di spalle davanti al piano cottura, i muscoli contratti della schiena nuda mi destabilizzarono per qualche secondo. Riprendendo coscenza della situazione guardai l'orario meravigliandomi che l'ora di cena era ormai passata da tanto.
Lui era lì ad aspettare me davanti a quella tavola a cui io non sarei riuscita a resistere.
Avvicinandomi cautamente strinsi le braccia intorno alla sua vita e percepii quanto lui non si accorse del mio arrivo. Poggiò le sue grandi mani calde sulle mie e al contatto una scossa attraversò tutto il corpo arrivando a non trattenermi nemmeno in piedi.
"Ben svegliata scimmietta" appoggiai la testa alla schiena e sentii la sua risata amplificata prima di trovarmi davanti il suo petto scolpito.
Deglutii cercando di non soffermarmi solo su quello e alzai gli occhi incontrando il suo sguardo.
"Lo so perfettamente, sono incantevole e non riesci a resistermi" arrossii imbarazzata e gli tirai un colpetto sulla spalla prima di allontanarmi da lui che si infilò velocemente la maglia posta sulla sedia, che fino a qualche minuto prima non avevo notato.
Tornò davanti a me, nella sua possente altezza e mi prese in braccio facendomi sedere sul piano cottura per poi stringermi più facilmente in un abbraccio. Intrecciai le braccia intorno al suo collo, come lui fece con la mia vita e rimanemmo là in silenzio a lungo a goderci quel piccolo momento in cui eravamo un unico corpo che lottava per vivere felice.
Era inevitabile, una dipendenza di cui non mi sarei liberata facilmente,amavo averlo accanto e al pensiero di tutto quello che accadde negli ultimi mesi, una morsa allo stomaco mi fece distaccare di colpo. Mi guardò spiazzato e un pò preso alla sprovvista.
Scesi velocemente tornando a toccare il pavimento e mi accomodai al tavolo sorridendogli.
"Hai preparato tu questa favola??" guardai ogni singolo piatto come una bimba guarda un lecca-lecca e ridendo iniziammo a mangiare come se niente fosse.
***
Riprese più volte a raccontare tutto ciò che fece all'interno della scuola che noi spettatori non potevamo vedere e la devozione che provavo per quei professori era enorme. Se non fosse stato per loro probabilmente,in quel momento, non sarebbe avvenuto tutto questo.
Erano ormai le undici passate e la brezza marina apriva sempre di più le finestre divertendosi a portare brividi.
"Ero talmente presa da tutto quanto che ho dimenticato la giacca in taxi e stasera mi tocca tornare in canottiera" mi avvicinai a lui pulendogli il labbro inferiore dalla crema di cioccolato e provai uno strano ma piacevole calore far capolino nel basso ventre. Nell'intento di leccarmi il dito sporco prese la mia mano e senza ritegno lo fece lui facendomi deglutire pesantemente.
Capitavano raramente quei momenti e creavano sempre tanta tensione.
Ero immobile a specchiarmi nei suoi occhi che ormai mi stavano destabilizzando, come ogni santa cosa che faceva.
Di scatto si alzò prendendo la sua felpa posta sulla sedia e me l'appoggio sulle spalle non prima di avermi rubato un bacio sul collo che fece il solletico.
Lo aiutai a sistemare i piatti nella lavastoviglie e a mettere a posto alcuni piatti che lasciammo intatti, ormai sazi.
Nel girarmi la felpa cadde sulla sedia e qualcosa che non avevo ancora notato riuscì a lasciarmi sbalordita e senza parole.
SPAZIO AUTRICE
Adoro scrivere quelle mini parti dolci/hot (anche se si possono più definire dolci, ma lascio a voi la scelta) me le immagino talmente bene che non riesco a non scriverle nei minimi dettagli ahaha.
Scusate l'enorme ritardo ma il peso del liceo si fà sentire.
PS piccola domanda a voi piacciono le parti hot ma senza esagerare?
Ale//
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