CAPITOLO 5

Arrivai di corsa davanti all'hotel. Come al solito c'era una luce troppo leggera. Non si vedeva nulla. Arrivai all'entrata e lo vidi la,appoggiato al muro con la testa bassa.
-ehi...Gab..- mi avvicinai non volendo spaventarlo. Alzò la testa e feci un piccolo sorriso.
Vidi i suoi occhi. Era lucidissimi e si vedeva che aveva smesso di piangere da poco.
Non mi disse nulla semplicemente mi ritrovai tra le sue braccia. Mi strinse forte a se e io feci lo stesso. Era l'unica arma che avevo per aiutarlo.

Rimanemmo cosi per un po. In silenzio. Sentivo il battito del suo cuore. Era irregolare e respirava pesantemente.
-Grazie mille veramente,ora avrai di sicuro il giubbotto tutto bagnato- mi disse accennando un sorriso.

-Fa' nulla...ti va di fare due passi cosi ti distrai un pó? - decisi di evitare di chiedergli il motivo dello sfogo. Anche perché non aveva motivo di dare spiegazioni ad una semplice ragazza. Semplicemente gli ero affianco e stop. Nulla di più.

Accettò la mia offerta e non andammo in giro per la città o cose del genere. Ci fermammo ad un parchetto poco distante da casa mia. Mi disse tutto quanto.
Non gli soddisfava il lavoro che faceva. Sentiva di eseguire le coreografia senza il minimo impegno. E anche se tutti gli dicevano l'opposto lui non si sentiva bene con se stesso.

-Gab ti va di venire a cenare da me? So che e' una domanda azzardata ma l'ora di cena in un hotel ormai e' stata superata.- provai a fargli questa offerta. Avevo un enorme terrore della sua risposta.

-se non ti disturba avermi da te..- divenne completamente rosso.
Mi misi spontaneamente a ridere e lo abbracciai. Adoravo quel suo lato timido. Era diverso da me. Io mi mostravo timida alle persone solo per i primi cinque minuti di conoscenza poi ci prendevo gusto a parlarci e li fuoriusciva la vera me. Solare e sempre con una risposta pronta. Eppure lui era diverso. Tentava in ogni modo di nascondere quel suo lato di sé eppure l'intento falliva molto spesso anche se lui non se ne accorgeva. Ma infondo fu proprio quello che mi piaceva di lui.
(...)
Passammo la serata a vedere film comici. La mia geniale mente aveva pensato a quel genere di film proprio per tirargli su il morale. Missione compiuta al 100%.
Vederlo ridere era troppo bello. Quelle fossette ai lati delle guance erano la cosa che piu adoravo...i suoi occhi ad ogni risata si stringevano in una linea sottile. Ed era semplicemente qualcosa di spettacolare.

Aprii di colpo gli occhi a causa di un tonfo. Mi ritrovai sdraiata sul divano con addosso una coperta. Mi alzai e vidi Gabriele a terra che ti toccava la testa.

-Ti prego di alla tua amica di comprare una lampada,al buio non si può camminare senza sbattere su qualcosa. Quanti caspita di arredi ha!-

Non smisi di ridere per un paio di minuti. Una scena spettacolare.

-Ti accompagno io non voglio che te ne vai da solo- dissi già indossando le scarpe pronta per uscire

-Grazie mamma ma ho ormai l'età per poter uscire da solo-

Non risposi alla sua affermazione presi il giubbotto e aprii la porta per uscire di casa. Mi girai verso di lui, ancora imbambolato e gli feci una linguaccia. Correndo giu per le scale.

Spazio Autrice
Ciao a tutte! Non sto a fare poemi lunghissimi. Spero vi piaccia la storia. Vi dico solamente che e' tutto frutto della mia testolina. Votate e commentate e se vi va di conoscermi accetto volentieri un vostro messaggio! Un bacio Alessia! 😘

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