CAPITOLO 49

Part of Ale
Forse doveva andare così, vivi e parte del nostro sogno per poco, come d'altronde succede spesso. Quello che in partenza sembra un sogno, finisce col diventare il tuo peggior incubo.

Studiare all'aria fresca, lontano dal mio solito buco, riuscì a farmi staccare del tutto la spina. Chiudendo la porta quella mattina, speravo di lasciarci dentro tutto quello che mi impediva di rilassarmi. Obiettivo riuscito.
Il tintinnio del cucchiaino faceva da sottofondo mentre rileggevo concentrata alcuni testi al computer.
Un rumore fastidioso mi costrinse ad alzare la testa.
"Giorno topo da biblioteca" ciuffo moro ben tenuto, occhi verde brillante e sorriso ben impostato sul volto: ecco come amavo vedere il mio migliore amico.
Avevo ripreso il mio rapporto con Abel, ritrovando la tranquillità che c'era prima. Lo aiutai ad uscire dal macello in cui si era messo e trovarlo così vispo davanti a me non fece altro se non rallegrarmi.
Ogni volta che lo incontravo, rivedevo il viso infuriato di Gabriele, ma decisi di non interrompere un'amicizia a causa di una cosa interpretata troppo male.
"Si dia il caso che io tra una settimana ho un esame da fare, quello che sei costretto a fare tu il prossimo anno" ignorò il mio commento richiamando l'attenzione della cameriera al tavolo affianco.

Mi ero bloccata su una tesi,scrivevo e cancellavo ormai da mezz'ora. Mi sentivo osservata,guardai di sottecchi Abel intento a sorseggiare il suo frappè. Quando tornai a concentrarmi sullo schermo davanti a me,non perse tempo a puntarmi gli occhi addosso.

"Perchè mi fissi?"

"Perchè quando non ti riesce una cosa inizi a guardare con sguardo omicida lo schermo,in più continui a inumidirti le labbra con la lingua e lo trovo divertente"
"Ma non guardo così un computer!"cercai di difendermi il più possibile anche se realmente stavo urlando dietro al pc con gli occhi.
"Ma il fatto di inumidirti le labbra, quello si che lo fai"
"Ma,ok è solo un vizio che ho fin da piccola! " sorrise divertito iniziando a imitarmi come un bambino di sei anni.
"Cambiando discorso, con Gabriele hai risolto?" seguirono attimi di silenzio,tolsi la concentrazione dal computer passandola al ragazzo di fronte.
"Ho provato a spiegargli tutto, ma è dovuto scappare e mi ha lasciata senza risposta."
"Hai fatto la cosa giusta, ora tocca a lui. Deve aprire il cervello e mettere da parte l'odio o la gelosia. Se veramente prova qualcosa per te e ti conosce davvero, capirà che non stai mentendo."
Guardavo le poche persone che giravano per strada, donne anziane con le borse della spesa, una mamma che passava di corsa con il passeggino e poi una coppia di ragazzi, qualche anno più grandi di me, che camminavano mano nella mano. Mi soffermai sulle due figure,rivedendo tanto in loro me e Gabriele.
Sospirai cercando di trattenere le lacrime.
La sua mancanza ormai si faceva sentire, più degli altri giorni.
Abel si offrì di accompagnarmi a casa, accettando il mio silenzio.

Part of Gab
Stage di danza,incontri con i fan da una parte all'altra dell'Italia, numerose cerimonie dedicate ai ballerini emergenti,la famiglia e la pressione per lo stage in arrivo. Una serie di cose tanto belle quanto snervanti. Venti giorni spesi tra hotel, centri commerciali e aereo.
La musica sovrastava la mia voce, mentre cercavo di parlare con Elodie. Un pub all'apparenza tranquillo, dopo due ore dal mio arrivo era diventato un covo per topi.
La ragazza di fronte a me che cercava in tutti i modi di sentirmi,sorseggiando un cocktail mi fece cenno di seguirla.
Ci spostammo in una zona un pò più calma, riservata alla gente che voleva stuzzicare qualcosa senza ricevere gomitate da chi si muoveva a ritmo della musica.
Mi abbandonai sul comodo divanetto concedendomi un attimo di riposo.

"Di tutto il discorso che mi hai fatto ho compreso solo la parola 'confuso' quindi spiegati meglio belloccio sù sono qui per ascoltare"
Mi diede una pacca amichevole sulla gamba incitandomi a parlare.
Mi passai frustrato una mano sulla faccia sperando di ricavare qualcosa di buono da questa conversazione.
"Sta andando tutto da schifo con Alessia. Ho rovinato quei tre giorni con lei per un odioso problema che mi ritrovo nel controllare la gelosia."
Le spiegai la situazione, reallizando ad ogni singola frase, che in fondo il mio rapporto con lei non poteva finire in quel modo.
"Gabriè tu ti fidi di Alessia? Perché se è una questione di fiducia devi semplicemente metterti alla prova. Non abbandonarti al primo problema ingigantendolo più del previsto. Sarai rimasto shockato questo è sicuro ma la fiducia nelle sue parole è la prima cosa tra tutte."
La guardai cercando di trovare risposta nei suoi occhioni.
"Oh Gabri è la prima volta che ti vedo così distrutto,peggio delle lezioni di latino con la Titova" riuscii a farmi ridere ricordando le preghiere che facevo prima di entrare in quella sala.
"Ho bisogno di stabilire qualcosa di concreto tra noi. Non abbiamo mai parlato di amore o cose del genere perché, da parte mia c'è ancora troppa strada da fare. Vorrei solo fargli capire che voglio mettermi alla prova il più possibile.

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