CAPITOLO 48

Part of Ale
È incredibile come il tempo passi velocemente, come sappia trascinarsi dietro ogni singolo minuto senza darti l'occasione di renderti più conto di quello che fai, di migliorare.
Ti adegui solo a quello che è, lasciandoti trasportare dalla sua velocità di cui ormai fai parte: un solo granello tra quelli di una distesa di sabbia che viene trascinato dal vento senza meta, senza sapere cosa accadrà dopo.
Inspiegabile la sensazione che si prova quando fino a qualche ora prima eri sicura che tutto andasse per il verso giusto, che quello che sarebbe accaduto dopo non ti importava perché c'era chi sapeva esser parte del tuo tempo e occuparlo rendendolo migliore di prima. Ma poi tutto cambia,senti quel vuoto che hai avuto per mesi ricolmato da quell'unica settimana in cui hai avuto la tua ombra vicina.
Ma lei ora non c'é, come un fulmine a ciel sereno se n'è andata, portandosi con se la tua voglia di sorridere.

Getto aperto, acqua tiepida bagnava tutto il mio corpo in un attimo, lasciando che fosse lei a trascinare via tutte le mie insicurezze, paure ed ansie che in poche ore erano riaffiorate. Quella volta presi un bagnoschiuma diverso, non il suo e cercai di farmene piacere il profumo, opposto a quello abituale.
In meno di un quarto d'ora tornai sul tavolo davanti a quell'ammasso di libri per prepararmi a ciò che mi aspettava un mese dopo. Volevo negare a me stessa che tutta quella volontà di studiare, con il sole che occupava il cielo e l'arietta fresca, non fosse per staccare la spina ed evitare di pensare all'accaduto.
Più di una volta nel giro di due ore mi incantai perdendomi nei miei pensieri, cercando di convincermi a dire che avrei risolto tutto.

Avevo perso quei tre giorni che potevo passare con lui, in un attimo era bastato un semplice fraintendimento per rovinare tutto. Me li aspettavo diversi, avrei voluto vivermi a pieno le mie giornate con lui, poter recuperare quei sei mesi vissuti a piena distanza.
Sentivo la necessità di risolvere quel problema, la sua mancanza era qualcosa di insopportabile.
Mollai definitivamente tutti quei libri, dirigendomi in camera mia per poter fare un collegamento skype con Valeria e Sofia che sapevo essere insieme per un week end in montagna.
Avevo bisogno di un loro consiglio,per la prima volta decisi di affidarmi alle parole di qualcun'altro che forse mi conosceva meglio di me stessa. Decisi di aggrapparmi ad una spalla diversa dalla mia, perché ormai ero troppo distrutta per cavarmela da sola.
Il fatto avvenuto con Abel, la discussione con Gab: due cose all'apparenza semplici da sopportare che invece mi provocarono più dolore di qualsiasi altra cosa.
Il collegamento avenne nel giro di pochi minuti e venni assalita dalle urla felici delle mie amiche.
"Tesoro bello come stai?? Sofia si avvicinò alla telecamera mandando un bacio virtuale.
Rimasi a parlare solo con lei e notò subito qualcosa di strano, ma preferii sviare il discorso,al momento.
"Come sta andando il week-end? Ha soddisfatto le tue aspettative?"
"Qui non c'è un'anima viva! Vengono le altre e si beccano il party, arriviamo noi e tutti sono in letargo io non capisco!" scoppiai a ridere notando le sue faccie. Sofia adorava passare le sue vacanze in compagnia, conoscendo gente nuova e partecipando a più feste possibili. Era uno spirito libero e per me era sempre stata il mio punto di riferimento, la persona da cui prendere spunto.
"Comunque tralasciando le mie giornate finite male, tanto ne riparleremo una volta tornate, pur essendo davanti ad uno schermo noto il tuo viso stanco, su forza racconta tutto"
Non ci impiegò molto a capire da sola le cose, ma come al solito preferì lasciarmi sfogare. Le raccontai tutto, partendo dal giorno dello scontro con Abel, il suo ritorno e la breve litigata avuta con Gabriele. Riuscii a trattenere le lacrime fino a l'ultimo, quando lasciai che le emozioni avessero la meglio su di me.
"Alessia sta volta tocca a te risolvere le cose; adesso lui è in viaggio per il tour quindi la cosa migliore è chiamarlo e spiegargli tutto con calma. Ho avuto modo di conoscere quell'ometto e ci tiene a te"
Con questo chiuse la chiamata e decisi di non perdere tempo nel fare ciò che mi aveva detto.

Part of Gab
Tornai in hotel calciando ogni minima cosa che trovavo lungo la strada, ancora troppo infastidito. Se c'era un mio punto debole, quello era la gelosia e potei averne la prova quel giorno.
Uscii dalla stanza dopo le due del pomeriggio per raggiungere in centro Elodie che stava tenendo un incontro con le fan. Cercai di tenere lontano i miei problemi e passai quell'oretta con Macia, Emma e la fragolina nel pieno della serenità, prima di prendere il treno, tornare in Campania e dimenticare gli avvenimenti degli ultimi giorni.
Cercavo di prendere sonno prima della partenza, le ultime notti furono un continuo passare dal balcone della stanza alla hall a causa del troppo nervoso. Il telefono si mise a vibrare per qualche secondo, facendomi notare fosse un messaggio.

Alessia♥
-Ti devo delle spiegazioni,posso chiamarti?-

Non so cosa mi spinse a rispondergli ma nel giro di qualche minuto l'odioso telefono ricominciò a vibrare.
"Ehi"
"Ciao" risposi con la voce ancora impastata dal mezzo riposino.
"Non voglio disturbare per molto....ti rubo giusto cinque minuti" aveva la voce spezzata e ogni parola che diceva sembrava uscirle a fatica.
"Ti prego lasciami parlare e alla fine sarai libero di giudicare come meglio credi. Circa due settimane fa stavo andando ad un incontro per il mio libro era ormai tardo pomeriggio e passando per una via meno frequentata beccai dei ragazzi ubriachi marci, tra loro c'era Abel il ragazzo dell'altro giorno. Continuavano a chiamarmi incitandomi ad avvicinarsi a loro, fin quando lo stesso Abel arriva accanto a me prendendomi per un braccio e sbattendomi contro un muro divertito. Rimasi turbata da quel gesto, perché da tempo ormai é una persona a cui tengo e il suo comportamento mi ha ferito pesantemente. Quel giorno al parco si era presentato facendomi le sue scuse e cercai di sistemare le cose perché so in che casino si trova da tanto tempo. Ma ti posso giurare che tra me e lui non ce nient'altro, se non una forte amicizia." seguirono svariati minuti di silenzio, mentre cercavo di credere realmente alle sue parole.
Mi cadde l'occhio sull'orologio che posai sul comodino ricordando la mia partenza.
"Io, io non so ho ancora un enorme macello in testa. Perdonami ho un treno da prendere tra poco e sono già in ritardo" mi mossi il più in fretta possibile, sistemando ciò che rimaneva al di fuori della valigia.
"Certo vai tranquillo, buon viaggio" attaccò prima che potessi farlo io e corsi fuori dalla porta dimenticandomi per un momento, la chiamata avvenuta poco prima.

SPAZIO AUTRICE
Giorno ragazze! Oppure buona sera dipende da quando leggerete il capitolo. Voglio veramente ringraziarvi, sono quasi arrivata ai 1700 voti solo grazie a voi. La mia storia è la seconda più votata tra quelle su Gabri e non pensavo realmente di arrivare a tanto!
Come forse avrete notato, al titolo ho aggiunto un #wattys2016, ho deciso di partecipare al concorso annuale che fanno qui su Wattpad. Spero di poter vincere un premio, anche il più banale.
Ho bisogno dei vostri votii. Cliccate la stellina in basso!!
Kisss
Ale//

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