La mia fermata. Ero arrivata.
Mandai un messaggio a Gabriele per salutarlo. Appena scesi l'ansia che fino a cinque minuti prima era sparita tornò a farmi compagnia.

Entrai all'interno del bar dove ci saremmo dovute incontrare. Scoprii in tempo grazie alla mia amica che si trattava di una donna. E grazie a quel l'informazione l'ansia diminuii.
Mi sedetti ad un tavolo aspettando l'arrivo della signora.

-Ciao tu devi essere Alessia giusto?-
Mi si presentò davanti una donna molto bella. Al vederla aveva più o meno 35 anni. Portava un camicia bianca contornata da una giacca moda nera,lo stesso fu anche il colore della gonna. Il mio opposto. Ero vestita con una felpa sportiva ed un paio di jeans. Mi maledii per non aver prestato più attenzione all'abbigliamento da indossare. Aveva un aria solare ed emanava sicurezza.

-Giusto. Piacere signora- accennai un sorriso mentre gli strinsi la mano.

Quel pomeriggio oltre che molto importante fu anche molto divertente. Si rivelò una donna simpaticissima come già sospettavo. Parlò molto bene della mia storia e mi disse di provvedere a scrivere i prossimi capitoli il più presto possibile per poter pubblicare il libro.

Uscii verso le sei di pomeriggio dal bar e subito scrissi a Gabriele. Era l'unica persona che in quel momento si trovava affianco a me.
Lo conoscevo da pochissimo. Eppure mi trovavo già molto bene con lui.

Rispose subito dopo al mio messaggio.

-Puoi venire fuori dal mio hotel tra poco? Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno...se ti va-

Non me lo feci ripetere più volte. Corsi da lui. Sentivo il bisogno di aiutarlo. Come lui fece con me.