CAPITOLO 30

Ale's part

Ormai non riuscii più a differenziare le mie lacrime dalla pioggia.
Sentivo un enorme senso di disprezzo,mi rinfacciai quanto fossi stata scema a pensare di poter tornare indietro,che quel periodo di solitudine,in realtà, era solo una prova che mi venne data.
Non sapevo l'orario,non riuscivo più a riconoscere le persone che passavano,mi trovavo per terra tutta bagnata,rannichiata su me stessa sperando di scaldarmi.
Versavo lacrime salate a cui non sapevo dare un preciso significato.
Ero consapevole che non avrei ricavato molto dalla pazzia che feci,ma il mio cuore in quel caso scelse al posto della testa.
Non pensai a nulla quando presi quel treno,se non al voler sentire ancora un volta quel calore familiare che emanava un suo abbraccio.

Mi alzai con le poche forze che mi rimanevano,le gambe tremavano e la stanchezza portava altro peso sulle mie spalle. Camminai barcollando,sperando vivamente di trovare un taxi al più presto,non riuscivo nemmeno a coprirmi più di tanto,tremavo.
Sentii un peso alla testa e le gambe cedermi,prima di poter cadere a terra percepii un enorme peso dietro alla schiena e due braccia calde stringere il mio esile corpo.
Fu come tornare a respirare dopo una lunga apnea,riuscii a rimanere in piedi. E quel corpo era ancora lì,dopo minuti che a me parvero ore,il petto che si alzava a abbassava freneticamente sulla mia schiena e il suo respiro caldo soffiare sul mio orecchio.
"Ti ho trovata finalmente" mi beai della sua voce e mi abbandonai tra le sue braccia non capendo più nulla.

Gabri's part
La afferrai in tempo,prima che cadesse per terra. La strinsi forte,più vicino al mio petto cercando di proteggerla il più possibile.
Era tutta bagnata,tremava, il suo corpo era rigido e respirava a fatica. Stetti la,immobile a sentire il suo respiro e lei piano piano si rilasso' tra le mie braccia.
Sentivo per la prima volta il mio corpo in fiamme,averla lì tra le mie braccia era uno dei miei peccati peggiori. Non dovevo essere lì,non dovevo nemmeno uscire ma non ce la feci.
Sentii il suo corpo cedere e la presi dalle spalle prima che cadesse definitivamente. Sperai vivamente che non fosse svenuta,quando notai lei fare respiri lunghi mentre dormiva beata.
La presi in braccio e cercai di raggiungere casa sua il prima possibile. Il suo corpo ormai emanava calore,era bollente quindi affrettai il passo sotto la pioggia che non smetteva di scendere.

SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazze!
Oggi sono qui per consigliarvi una storia. È stata scritta da una mia carissima amica,è su Cameron Dallas quindi molto diversa dalla mia. Per chi lo conoscesse ve la consiglio perché è molto bella!
Si chiama You Are My Everything e la potete trovare sul profilo di Ilariaadallas
Ale//

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