CAPITOLO 12

Riprovai per svariate volte a chiamarlo ma partiva di continuo la segreteria cosi decisi di lasciargli un messaggio.

Tornai dentro sperando di prendere sonno,sarebbe stato un lungo week end.

Non mi accorsi di essere arrivata troppo presto in stazione,così mi misi a sedere su una delle panchine davanti all'entrata,con le cuffie alle orecchie e cominciai ad ascoltare la voce di quei ragazzi che per me erano fondamentali per affrontare ogni avventura.Riuscivano a colpirmi sempre,ogni canzone aveva un significato preciso,che arrivava direttamente al cuore.

" Se stavi fingendo sin dall’inizio
così, con una stretta così forte
allora i miei baci possono riparare il tuo cuore spezzato
potrebbe mancarmi
tutto quello che mi hai detto
e posso darti una mano con le parti spezzate
che potrebbero aggiustarsi, proprio così
e ti darò tutto il mio cuore
così possiamo riniziare tutto da capo"

Questa era una delle strofe che più mi colpiva. Quella parte che mi avrebbe guarito...erano anni che non trovavo qualcuno in grado di farmi stare bene. Riuscivo a colmare la mia mancanza seguendo la mia passione,ma in fondo avevo bisogno di qualcuno pronto a tutto per me.
Improvvisamente sentii qualcuno togliermi una cuffietta.
Mi girai e il mio cuore cominciò a dare i numeri.

Senza emettere parola ci alzammo dirigendoci all'interno del treno.

"Hei sei felice almeno un pò? " mi disse con sguardo speranzoso.

"Sono molto emozionata".

"Ti farò conoscere la mia famiglia e poi ti farò vedere alcuni posti che io adoro visitare." Si mise vicino a me,seduto e cominciammo a parlare del più e del meno....quando mi appoggiai con la testa sulla sua spalla e sentii gli occhi farsi più pesanti,fin quando non riuscii più a tenerli aperti.
....

Mi risvegliai di soprassalto a causa di un'improvvisa frenata.

"Ehi Ale siamo arrivati" mi disse aiutandomi a rialzarmi. Durante il sonno probabilmente mi appoggiai sulle sue gambe per stare meglio.

Scendemmo e subito mi attirò l'enorme sorriso che fece.
"Vieni ti porto a casa mia"mi strinse forte la mano e io non feci altro che seguirlo...

Arrivammo davanti ad un condominio e salimmo le scale...più mi avvicinavo alla porta di casa sua e più saliva l'ansia. Come se mi lesse nel pensiero mi rassicuro'.

Aprì la porta e vidi due piccolini arrivare di corsa e buttarsi tra le braccia di Gabriele urlando dalla gioia. E intanto che loro erano impegnati con il fratello la madre si avvicinò a me sorridendo dolcemente. Assomigliava tantissimo a Gabri.
"Ciao Alessia vieni pure" mi sorprese molto il fatto che conosceva già il mio nome,mi girai verso Gab e vidi che mi fece l'occhiolino.

"Cara ti porto il borsone di là è un piacere avere visite" mi aiutò a sistemare il tutto facendomi qualche domanda per conoscermi meglio.

"Dai raccontami un pò di te sarò tutta orecchie" mi disse amichevolmente.

"Allora ho 18 anni fatti da poco,arrivo da Milano e sono andata a Roma per inseguire il mio sogno cioe' diventare scrittrice" passai l'ultima mezz'ora chiacchierando con lei e si rivelò una persona favolosa.
Venni interrotta da due braccia che mi circondarono da dietro. Presa alla sprovvista mi girai di scatto trovandomi addosso a lui.

"Ehm mamma posso rubarti Alessia un attimo? Sai in teoria è qui per passare del tempo anche con me" disse sempre,costantemente,con quel suo sorriso.

"Certo,vai però miraccomando dopo riportamela dobbiamo cucinare un piatto del Nord che tanto mi attira"

Mi trascinò in camera sua dove trovai i due piccoli a saltare sul letto di Gab.

"Ema,Giorgia questa è Alessia una mia amica"
Rimasi sorpresa dall'abbraccio che ricevetti dai due.

"Sapete gli ho parlato di voi e a lei piace tanto giocare con i bimbi" appena sentirono quelle parole vidi i loro occhi brillare.
Cominciarono a chiedermi di giocare con loro. Giorgia voleva giocare alle Barbie e Ema alle macchinine. Adoravo fin da piccola i bambini e ancora di più coloro che si presentavano così verso di me.

"Certo giocherò con tutti e due!" Dissi entusiasta.

"Ok dopo giocherà con voi ma ora mi lasciate del tempo con lei?"

Rispose "si" all'unisono scappando dalla stanza.

"Infila velocemente il giubbotto ti porto in un posto"

Annuii e lo seguii giù per le scale.

Camminare per le strade di Torre Annunziata verso le sei di sera,con il cielo già scuro era qualcosa di spettacolare.
Non smetteva di camminare e più si avvicinava a quella che credevo,fosse la sua meta,aumentava sempre di più il passo.
Si fermò mostrandomi uno dei suoi migliori sorridi davanti ad un edificio molto simile ad una scuola.
"Vieni ti faccio conoscere il lato di me,che ancora non hai conosciuto"
Detto questo come suo solito mi prese per mano e mi trascinò dentro..

SPAZIO AUTRICE
Good Evening!
Questa capitolo è più lungo degli altri e sinceramente lo adoro! Ok non so nemmeno io il perché ma fa niente!
Da quello che avete capito io sono una persona molto solare ahhah.
Per chi volesse conoscermi di più accetto un vostro messaggio volentieri.
Bye ragazze! Un baciooo

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