Never Be Alone

"Just remember that we lay under the same stars.
Hey;
I know there are some things we need to talk about,
And I can't stay,
So let me hold you for a little longer now"

Capisci di quanto vale un qualcosa solo quando lo perdi.
Baggianate.
Capisci il valore di qualcosa quando lo ri-ottieni.
Perché in fondo, se quel qualcosa era davvero importante, alla fine te lo riprendi, diamine.
E Percy si convinceva sempre di più di questa cosa, mentre i suoi occhi saettavano dalle sue dita a quella serie di ciocche dorate, le quali stava torturando con le prime.

"È strano" sussurrò ad un certo punto, Jason.
In quel momento era seduto tra le gambe di Percy, aveva la testa poggiata sul suo petto e la schiena che aderiva contro questo.
Una delle mani di Percy l'aveva catturata Jason, con cui ci stava giocando nello stesso momento in cui parlava, l'altra accarezzava i soffici capelli biondi.
Non erano messi così per un motivo preciso, non guardavano un film o sentivano musica. Erano rimasti così e il perché non lo volevano sapere, tutto sommato. Ogni tanto parlavano, ogni tanto ridevano, ogni tanto gli occhi di uno dei due si riempivano di lacrime, ma non si guardavano, e l'altro non lo capiva.
Forse.

"Cosa?"

"C'è che tutti dicono che tornare con il proprio ex è una cosa inpensabile" mormorò Jason, passando le dita sulle nocche della mano abbronzata del moro.

"È una stupidaggine"

"Lo so."

"Io non ho cercato di fare altro, i primi tempi" Percy sentí che le mani di Jason si bloccavano, e lui le fermò in automatico le sue.
Il corpo del biondo, dopo un attimo di esitazione, si mosse perfettamente su quello di Percy, e senza tirar gomitate o ginocchiate si girò, in modo che i loro petti aderissero l'un l'altro e che i loro sguardi potessero leggersi a vicenda.

"Davvero?" Chiese, quella voce piena di un tono curioso che rendeva Jason quasi un bambino, cosa che Percy amava.

"Davvero."

"Ma ti sei messo con Nico..."

"Pensavo non mi volessi più" il biondo esitò, poi scosse la testa.

"Ora si vede con Solace"

"Non mi da fastidio." Jason si accigliò.

"No?"

"No. Io ho di nuovo te." Jason sorrise, osservando quanto fosse perfetto il ragazzo che poteva, finalmente, ritornare a chiamare suo.
Ma avrebbe avuto altro tempo per osservarlo.
Si puntelló con i gomiti sul materasso su cui erano stesi, fino ad arrivare al volto di Percy, dove le sue labbra furono in un attimo catturate dalle sue.

E in effetti, quello si che era perfetto.
Il fatto è che anche se fosse uno dei primi baci della loro nuova relazione, era perfetto davvero, perché aveva tutto un retrogusto passato.
Entrambi sapevano che movimenti fare, da quale lato inclinare la testa, i punti più sensibili dall'altro, la dolcezza e la passione da mischiare nei momenti giusti.

"Ricordami perché abbiamo litigato" sussurrò Jason ad un soffio dalle labbra di Percy, senza aprire le palpebre. Senza la vista, gli altri sensi erano più ampliati, forse, quindi riusciva a sentire il battito del cuore di Percy, il suo respiro contro la sua pelle, le proprie mani tra i suoi capelli in disordine e, sulle labbra, il sapore delle sue.
Le ribaciò, queste, ancora con dolcezza, splamandosi su di lui.

"Perché siamo due idioti"
Altro bacio, altro sospiro.
Jason ridacchiò.

"Quello sempre"

"Non facciamolo più, mh?" Jason annuì. Percy lo trovò bellissimo.
Dei, se lo era.
E la parte migliore era che era sui, ancora, di nuovo, per sempre.

"Percy?" Sussurrò quello, destandolo dai pensieri che il moro aveva già cominciato a formulare.

"Mh?"

"Voglio... voglio dirti una cosa." Percy aggrottò la fronte, perplesso.
Gli voleva chiedere di sposarlo, per caso?
Oddei, e cosa avrebbe dovuto rispondere? Erano abbastanza grandi? E le questioni di stato?

"Dimmi tutto"
Il biondo si mise seduto sulle sue gambe, con un sospiro. Percy si tirò su, scrutando con gli occhi color oceano il ragazzo.

"Non voglio litigare, okay? Lo dico ora e spero che il me futuro rispetti questa cosa." Lo guardò, con quello sguardo severo, serio, di cui pian piano Percy aveva imparato a non aver paura.

"Jas-"

"Aspetta, non ti farò un monologo. Però ci ho pensato. È un paio di giorni che siamo tornati insieme, abbiamo preso la strada più lunga ed è stato un viaggio bellissimo -fino alla piazza, poi tu mi hai baciato." Percy ridacchiò, e il biondo trattenne un sorriso.
"Ma il punto è che volevo darti qualcosa che mi spingesse a non litigare con te, indipendentemente dalle caz**te che dico o quelle che dici tu"
No, Percy non aveva la più pallida idea di cosa Jason potesse dirgli.

"Perché, oh dannazione, ti amo veramente Percy. Non voglio che questo sentimento si consumi negli anni."

"Non lo farà" sussurrò il moro, piegando gli angoli delle labbra verso l'alto, in un mezzo sorriso.
Jason sorrise a sua volta, le guance (piccolissimo dettaglio che però Percy colse al volo) gli si imporporano appena.

"Quindi da ora... Percy," prese un respiro profondo, l'aria risucchiata uscì nuovamente come un: "vorrei vivere con te"

Sussueguì un silenzio.
Jason stava per morire, i silenzi non gli erano mai piaciuti in queste situazioni.

"Quando cominceremo l'unive-" ma il mondo esplose prima che lui potesse continuare.
Percy scoppiò, non si sa se a ridere, a piangere, o a ridiangere, ma si buttò lo stesso su Jason, impacciatamente, per stringerlo a sé in qualcosa di mozzafiato.

Ma poco importava se Jason o lui non stavano respirando.
Forse Percy non l'aveva compreso a pieno, il significato di quelle parole, ma aveva intuito dai movimenti e i gesti di Jason che ormai captava come segnali, che era qualcosa a cui veramente ci aveva pensato molto.

"Possiamo affittare un appartamento, anche perché la mia e la tua università sono vicine. Così staremo sempre in insieme" Riuscì a spiegargli quello, il corpo stretto ancora nelle braccia dal ragazzo con il magliore arancione.

"Però" ridacchio Percy, mentre lo stomaco gli si contorceva ancora per l'emozione o l'euforia appena provata.
"Pensaci bene dal lasciarmi solo un'altra volta"

"Non lo farò. E poi in questo modo non sarai mai solo, ci sarò sempre io. E per sempre intendo 24 ore su 24. E ogni cosa mia apparterrà anche a te"

"Ho così tante cose che mi appartengono, che sono tue..." gli fece notare il moro, guardando gli occhi color tempesta del biondo.

"Ho un'altra cosa che ti appartiene, in realtà" proruppe Percy, che tra i due era quello che proprio non riusciva a smettere di sorridere e credere che fosse reale tutto ciò.

"E cioè?"
Jason vide il moro infilare una mano in tasca, e poi sfilarne dei pezzi metallici legati tutti in un anello dello stesso materiale.
Gli occhi di Jason traboccarono.

"Le hai lasciate lì quella sera. Ora sono ancora tue ma... dopo quello che mi hai detto, non so se servono..."
Jason le afferrò, le dita tremavano.
Se chiudeva gli occhi si rivedeva in quella macchina.
Il maglione viola, le chiavi in mano, la risata.

Non era cambiato molto. Adesso rideva, aveva lo stesso oggetto in mano e il maglione viola l'aveva comunque addosso.
Soltanto che era passato un mese e passa, da quel giorno.
E aveva capito molte cose.

No, non ve ne elencherò nemmeno una, perché nè io nè Jason ce le ricordiamo.
Io perché son sbadata, lui perché stava baciando Percy in quel momento, e non poteva pensare ad altro se non il suo fidanzato, la persona a cui apparteneva a più di ogni altra, che non avrebbe abbandonato mai più.
E se permettete, il resto può anche non importare.

"Take a piece of my heart,
And make it all your own,
So when we are apart,
You'll never be alone..."


"You'll never be alone..."


Zan zan zaaaaaan!
Voilà l'Epilogo. Non è un granchè, ma l'ho fatta finire con un lieto fine, non è grandioso?
Prima di passare ai ringraziamenti, avviso che comunque ho deciso di pubblicare una Jercy totalmente diversa, una Soulmate, che trovate sul mio profilo, "The One".
Detto questo, ragazzi, vi ringrazio davvero tanto.
In realtà questa doveva essere una ff di pochi capitoli (circa due o tre) ma ogni volta che leggevo i vostri commenti non potevo far altro che entusiarmarmi e continuare a scrivere!
Ho cercato di allungare i tempi, ma rischiavo che qualcuno *coff coff* come figli di Ares e/o altri *coff coff* mi uccidessero.
COMUNQUE GRAZIE SEMIDEI, davvero.
Non pensavo ci fossero persone che shippassero Jercy o che avrebbero letto sta' cosa.
Quindi davvero vi ringrazio, per chi vota, commenta, legge in silenzio o farà ciò in futuro. Davvero davvero.
(Non mi ammazzate, chiedo pietà!)
Spero di rivedervi nell'altra ff, eh!
-Clauds

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