Capitolo uno.⚘

NORHA 🩰

La mattina è quasi alle porte, nonostante per me si sia fatto giorno già da un po'. Jordan ha pianto tutta la notte in preda a dolori di pancia. Adesso lo guardo dormire sul mio letto, mentre mi tiene la mano stretta, come se da un momento all'altro io scappassi.

Più cresce, più diventa la mia fotocopia, lo stesso colore di capelli, sono di un castano chiaro, come me al sole, ha i riflessi sul biondo, a differenza mia che ho gli occhi color nocciola, lui li ha azzurri, come a quel bastardo che non lo ha voluto nella sua vita.

Sono quasi tre anni che la mia vita è cambiata in meglio, per fortuna.

Tenerlo a soli quattordici anni è stata la decisione più bella che potessi fare. È un bambino dolcissimo. Devo ammettere che i primi mesi sono stati difficili, ero alle prime armi e molte cose non le sapevo fare, ho avuto l'aiuto dei miei genitori che ogni tanto lo tenevano per farmi dormire.

Succedeva raramente che mia mamma lo portasse nella casa principale, ho sempre voluto occuparmene io, come giusto che sia. Ho lasciato la scuola per studiare da privatista per poter occuparmi di Jo e per lavorare qualche oretta. Non ho mai chiesto niente a nessuno. Grazie a mia mamma viviamo da soli nella dependance che si trova in giardino. Così sono molto indipendente, e lui ha il suo spazio per giocare nella sua cameretta.

Il padre, se così si può definire, non ha mai chiesto di Jordan, figuriamoci se ha contribuito alle spese. Per fortuna il piccolo non chiede mai di lui. Come potrebbe chiedere di una persona che non conosce. Papà chiama il mio, perché è così che si comporta mio padre. Dopo che avevamo chiarito non si è più staccato nè da me e nè da mio figlio.

Finalmente mi lascia la mano, ero in una posizione scomoda. Gli metto un grande cuscino a fianco e vado a fare pipì al volo, neanche il tempo di mettere piede fuori dal letto che sento la parola più bella e dolce del mondo.

"Mamma" dice piagnucolando. 
"Ma buongiorno, sono qui" si alza dal letto e viene fra le mie braccia, lo prendo e si mette giù con la testa sulla mia spalla. Quando mi abbraccia, quando mi chiama mamma o mi dice mamma ti amo, mi sento la ragazza più ricca del mondo.

"Lo vuoi il latte?"
"Si" dice mentre si strofina quei suoi  meravigliosi rubini azzurri che ha al posto degli occhi. Vado in bagno, gli lavo la faccia e le manine e finalmente posso fare pipì. Gli cambio il pannolino e lo porto a fare colazione in cucina.

Dopo aver fatto colazione lo metto giù e va a giocare con i suoi giochini. Io lavo le cose che abbiamo sporcato per poi mettermi un po' al pc.

Ho trovato un lavoro che mi permette di poterlo svolgere da casa così da poter occuparmi di Jordan. Mentre sbircio in un sito vedo scritto grande iscrizioni per la borsa di studio aperte per la Parker Ballet.

Mi risalgono in mente tutti i momenti trascorsi a fare danza classica. Ho smesso da quando sono rimasta incinta, è stata la decisione più sofferta che io abbia mai dovuto prendere. Ma in quel momento era la decisione più giusta. Apro il sito per vedere qualche informazione.

-Ami la danza? Bene sei nel posto giusto, segnati per un audizione per vincere una borsa di studio, entra a far parte della nostra scuola. Cosa stai aspettando? La Parker Ballet aspetta te-

Vedo che si sono impegnati molto con lo slogan. Sono molto tentata, l'idea di tornare a danzare non è mai andata via, l'ho solo tenuta chiusa in un cassetto, sperando che prima o poi lo avrei aperto. Do un'occhiata a Jordan, lui sta giocando tranquillamente. Vado in camera a prendere una scatola contenente le mie scarpette e il tutù.

Porto tutto in cucina, la apro e mi riaffiorano tanti ricordi. Ricordo la mia ultima esibizione con tristezza, mamma e papà mi dicevano sempre che mi trovavano in giro per casa a copiare le mosse delle ballerine che vedevo in tv. Un giorno decisero di iscrivermi e da li fu amore a prima vista.

Prendo le scarpette e le indosso, mi posiziono davanti allo specchio dell'entrata ed eseguo un arabesque.

"Vedo che ancora te la cavi" appena vedo entrare mio padre mi irrigidisco, levo subito le scarpette e le rimetto al posto. Non voglio che pensi che mia sia pentita di lasciare la danza, il mio bambino a quei tempi aveva la priorità 

"Perché posi tutto?"
"Stavo solo giocherellando"
"E questo cos'è?" Guarda lo schermo incuriosito.
"Nulla, l'ho visto mentre giravo per siti"
"Vuoi iscriverti?"
"No!" 
"Perché? Per i soldi? Sai benissimo che non hai motivo..." lo interrompo.
"No papà, offrono una borsa di studio, solo...Non sono più brava come una volta, non passerei nemmeno l'audizione"
È da tanto ormai che non faccio lezione, ho azzeccato l'arabesque solo per fortuna.

"Provaci, non abbandonare i tuoi sogni. Rendi tuo figlio un giorno orgoglioso di te!" Va a dare un bacio a Jordan ed esce. 

Guardo il pc e poi guardo Jo, mi fa uno dei suoi bellissimi sorrisi, uno di quelli che mi rallegra la giornata. Riguardo il pc, le mani iniziano a muoversi da sole come se fossero scollegate dalla testa. Premo invia, ormai è fatta. Ho mandato l'iscrizione.

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