capitolo undici ⚘

Norha🩰

Ryan, alza la mano per salutare i due ragazzi, che avendoci visti, ci vengono incontro. Mio fratello si scambia un bacio furtivo con il suo ragazzo, ancora imbarazzato per le persone che li guardano, lo abbraccia come un amico, per annullare il bacio di prima, cambia espressione, si guarda in torno, come per accerttarsi, che nessuno che lo conosca l'abbia visto.
Il suo volto mi ricorda un'episodio, eravamo in giro io e lui, ero al settimo mese di gravidanza, stavamo parlando tranquilli, sognavamo su come sarebbe stato Jordan, a chi potesse assomigliare, come sarebbe cambiata la vita di tutti alla sua nascita, insomma cose normali.

Girando l'angolo, trovammo due suoi "amici", ormai lui aveva fatto coming out ed era felice. Appena lo videro lo presero di mira, prendendolo in giro, la cosa non migliora appena notarono anche me con il pancione.
"Ecco, la famiglia dell'anno, la puttana incinta abbandonata, e il frocio."
Ricordo che aveva la stessa espressione di adesso, paura, disprezzo e una nota di pena per coloro che ci presero in giro, ovviamente non fu né il primo ne l'ultimo episodio, e credo che ancora oggi si porti dietro la paura di essere preso di mira, da persone che ancora oggi non capiscono quanto sia difficile, avere coraggio d'amare una persona del suo stesso sesso.
In un mondo dove ancora c'è del tabù su questo argomento.

"Lei è mia sorella, Norha." Dice Ryan, voltandosi verso i due ragazzi, che da come mi guardano, sicuramente non mi hanno riconosciuta, meglio.
"Piacere." Allungo la mano educatamente, non facendo trapelare quel pizzico di rabbia che mi viene, pensando alle parole che dicevano su quella ragazza, al white chocolate.
"Ciao, lui è Mason, e io mi chiamo Brayden." Gli rifilo un sorriso falso, subito dopo ci accomodiamo a un tavolo per quattro al centro del pub.

"Quindi, tu sei il famoso ragazzo che ogni tanto mi ruba il mio migliore amico?" Dice Mason, rivolto a mio fratello.
"Così dicono." Risponde ridendo.
"Non credevo che fosse così giovane tua sorella." Interrompe Brayden.
"Credevo fosse più grande." Conclude, sorseggiando una birra, portata dal cameriere in attesa delle pizze.
"No, ha diciotto anni, si leva due anni con me. Non crederai alle coincidenze della vita Bray; frequenterà da lunedì la -Parker Ballet-" dice Ryan, tutto felice.

"Wow, davvero?" Dice Brayden.

Cerco di fingere di essere felice, in fondo io voglio bene a mio fratello, per lui farò lo sforzo di andare d'accordo con il suo ragazzo. Anche perché non lo conosco, sono abituata a non giudicare il libro dalla copertina, cosa che non mi viene facile con il suo amico, che continua a guardarmi di sottecchi continuando ad abbozzare mezzi sorrisi, tutte le volte che lo becco a fissarmi.

Finalmente arrivano le pizze, ciò significa che sta arrivando la fine di questa cena.
Mason, fa un movimento strano, e cadono le nostre posate, mi abbasso in contemporanea a lui per prendere la mia, e finiamo per essere a pochi centimetri l'uno dall'altro, mi blocca la mano e si avvicina al mio orecchio.
"Vedi che ti ho riconosciuta. Quindi saremo compagni." Lascia la presa e torna al suo posto.

Credo di non aver capito, ha detto saremo compagni?
Non può essere, starà sicuramente scherzando, per farmi innervosire, e devo dire che ci sta riuscendo.
Finiamo di mangiare le nostre pizze, mentre loro parlano, di come si sono conosciuti, ecc...
Al contrario io sono nel più totale silenzio, pensando a mio figlio, e pensando se quello che ha detto Mason prima sia vero oppure no.
Ryan e Brayden, si alzano e vanno verso il bancone, lasciandomi sola con quel arrogante presuntuoso, con il ghigno alla bocca.

"Quindi verrai alla Ballet?"
"Non credo siano affari tuoi, Laron? Baron?" Sbaglio apposta il suo nome, anche se non capisco perché cerco una sua reazione, solo che divento competitiva.
"Mason, ma credo tu sappia benissimo il mio nome ballerina, difficile dimenticarmi." Dice ammiccando un sorriso mentre si passa la lingua fra le sue labbra.
"Anche tu frequenterai la scuola?" Cerco di prendere più informazioni possibili.
"Credo non siano affari tuoi, è così che hai detto, giusto?"

Mi scappa un sorriso che cerco di nascondere subito, ma lui lo nota.
"Allora sai anche ridere?" Dice fingendo di commuoversi.
"Credi di essere divertente?"
"Lo sono?"
"Perché rispondi a una domanda con un'altra?
"Perché no?"
"Beh, no."
Si finge offeso, colpendosi con la mano il cuore.
"Allora?" Ribatto.
"Cosa?" Si fa serio finalmente.
"Frequenterai la scuola, si o no?"
"Piacere, Mason Parker" mi porge la mano, cosa che io rifiuto dalla sorpresa.
"Il tuo cognome è lo stesso..."
"Si, lo stesso." Dice interrompendomi.
"Sorpresa?" Dice bevendo dalla mia bottiglia di birra.

Guardo il movimento che fa con la bocca mentre appoggia le labbra carnose nell' imboccatura della bottiglia, si accentua la sua mascella, sembra quasi stia bevendo a rallentatore.
-Norha basta, ritorna alla realtà- mi dò uno schiaffo mentale e cerco di recuperare la mia dignità, cercando di non sbavare a quella visone. Tutto ciò si ferma appena ritorna mio fratello.

"Possiamo andare." Dice, mi lancia uno sguardo furtivo, chiedendo cos'abbia, faccio spallucce e mi dirigo all'uscita. Mentre aspetto controllo l'ora sul mio cellulare, si sono fatte le 00:30, Jordan sicuramente starà dormendo ormai, chiedo conferma mandando un messaggio a mia mamma, che subito manda una sua foto, dormiente sul suo letto, è abbracciato a mio padre, un riccio gli ricade sul volto, appoggiato sulla sua guancia destra, accentuata dalla posizione in cui è messo, che risalta l'arco di cupido all'infuori. Più lo guardo più mi innamoro.

"Che guardi con questi occhi innamorati?" Chiede Ryan, giro il telefono verso la sua direzione e gli faccio vedere la foto.
"Amore!" Dice sciogliendosi come un ghiacciolo.
"Che bello! Ma chi è?" Dice Brayden.
"Mio figlio." dico guardando ancora la foto.
"Hai un figlio?" Interviene Mason
"Si!"
"Posso vederlo anche io?"
Ci penso su, perché non mi fido a pelle di questo ragazzo, sopratutto ora che ho scoperto il suo cognome, però non vedo perché nasconderlo, io sono fiera di mio figlio, e ormai da un pezzo me ne frego del giudizio delle persone, così prendo il telefono e gli faccio vedere il mio blocco schermo.

"È un amore, spero non prenda il tuo carattere" mi dice strizzando l'occhio.
Non rispondo neanche, saluto Brayden, aspetto che mio fratello faccia altrettanto e saliamo in macchina per ritornare a casa.

"Non è andata male, vero?" Mi chiede una volta in auto.
"No, Ryan. Goditi la storia, senza avere paura, ho visto il tuo sguardo, non devi avere più paura."
Mi guarda con comprensione, e mi prende la mano sorridendo.
Una volta arrivati a casa, mi precipito da mio figlio, che per non svegliarlo lo lascio dormire con i nonni, dopo averlo mangiato con gli occhi decido di andare nella depandace. Alla porta trovo un biglietto.

"Hai ricevuto il mio pacco? Chiamami. (212) 337 0981!"

Non conosco questo numero, e la cosa mi sta preoccupando, questa persona mi conosce, e sa quanto veste Jordan. Ormai è tardi domani mi accertterò chi sia.

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