Capitolo due.⚘
Mason🔹️
Apro la porta di casa barcollando, per tutto l'alcol che ho in corpo. Cerco di non fare rumore, l'ultima cosa che voglio è svegliare mia sorella, se mi vede in queste condizioni sono cazzi, non reggerà un'altra mia cazzata.
Accendo la luce del corridoio, mi tolgo le scarpe e le metto nella scarpiera all'entrata.
"Cazzo!"
Mi sono spaventato della mia stessa faccia, mi vedo allo specchio e non sembro nemmeno io. I miei capelli neri non hanno più una forma, i miei occhi verdi si sono colorati di rosso.
"Ho proprio la faccia da cazzo!" Dico ad alta voce dandomi uno schiaffo, dovrei anche radermi, ma non ho voglia.
Con tutta calma mi avvicino alla scala per salire in camera mia, mi volto per vedere l'ora, sono le tre del mattino. Ora capisco tutte le chiamate che mi sono arrivate da mia sorella Emery e da mio fratello Cameron.
Da quando sono morti i nostri genitori, si sono sempre occupati di me, anche se vivo con mia sorella, perché è la più vecchia, mio fratello non mi fa mancare la sua presenza e nè la sua autorità.
Entro in camera quando mi arriva uno schiaffo in pieno viso. Sgrano gli occhi, è Emery in tenuta da notte, mi guarda accecata dalla rabbia, i suoi capelli biondi le ricadono sulla spalla, è la fotocopia sputata di nostro padre, l'unica che ha i suoi lineamenti, stesso colore di capelli e di occhi, li ha castani a tratti verdi, è bellissima, se non fosse che adesso è incazzata.
"Ti sembra l'ora di tornare a casa?"
"Che cazzo Emery, non urlare mi scoppia la testa!" Dico portandomi le mani in fronte.
"Quando la smetterai eh? Quando?" Grida.
"Tu quando capirai che la vita è mia?"
"Sono tua sorella! Non posso permettere che ti rovini la vita!" Dice con le lacrime agli occhi.
"Esci, voglio dormire!"
"Vatti a lavare che la puzza dell'alcool si sentiva da prima che tu entrassi in camera. Domani ne parlerò con Cameron, questa storia deve finire Mason."
Esce sbattendo la porta. Cerco di tenere l'equilibrio per spogliarmi, appena ci riesco mi infilo subito sotto la doccia, io stesso non sopporto di puzzare così.
Da domani inizia un nuovo anno scolastico della nostra accademia di danza, nuovo anno uguale, nuove ragazze da scopare. Anche se Emery e Cameron mi dicono sempre di stare lontano dalle ragazze, è più forte di me! Non resisto.
Mi si mettono davanti con quel tutù, mi guardano, mi schiacciano l'occhio, poi a portarmela nello stanzino delle scope è un un'attimo.
Ricordo che l'ultima volta mentre ci davo dentro con una dell'ultimo anno, entrò la donna delle pulizie, cazzo quante risate!
"Si-signorino, m-mi scusi" balbettava dall'imbarazzo, per settimane non mi guardò più in faccia, del resto nemmeno io, oltre ad aver rovinato il momento, perché la ragazza scappò. Mi bastava guardarla in faccia che scoppiavo a ridere.
Lo vennero a sapere mia sorella e mio fratello, mi misero in punizione, niente uscite, solo studio. Non si erano mai accorti che fuggivo dalla finestra quando volevo, tornando a casa ad orari improponibili.
Finisco di lavarmi, dopo un po' di acqua fresca, la sbronza si sente meno, anche se barcollo ancora. Apro il cassetto e mi metto un paio di boxer neri, prendo una sigaretta e me la porto alla bocca, prima di accenderla apro la finestra così la puzza esce.
Adesso sarà meglio dormire, domani Emery e Cameron devono valutare le richieste delle borse di studio, sicuramente mi sveglieranno presto per raggiungere l'accademia.
L'idea di creare questa borsa di studio è stata di mio fratello, in onore dei miei genitori dopo la loro morte. Ancora oggi mi fa strano pensare che non ci siano più. Mi butto sul letto e nel giro di pochi secondi con l'aiuto dell'alcol, i miei occhi diventano pesanti, mi addormento all'istante.
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