26.


***Quando le onde sommergono la spiaggia ed io non riesco più a trovare la strada per arrivare casa, è in quel momento che io guardo te❤***

Senza pensarci due volte, mi alzo e vado a sedermi sulle sue gambe per abbracciarlo,cercando di confortarlo come meglio posso.

Purtroppo non ci sono parole che possano riuscire a tranquillizzarlo o sono io a non trovarle, ma in questo momento il suo dolore, è come se fosse il mio.

Lui voleva un figlio ma non può averne, io volevo un figlio che non ho potuto avere.
Due situazioni diverse ma così simili che mi immedesimo perfettamente in lui.

<Basta Domi, non piangere.
Non è stata colpa tua, come non è stata colpa mia.
La vita è strana certe volte ma sono sicura che, quella di tua moglie, è stata solo una scusa.>

Alza il viso verso di me, senza preoccuparsi minimamente di farsi vedere con gli occhi arrossati e,istintivamente, poso la mano sul suo viso cercando di raccogliere le sue lacrime.

< Che vuoi dire Mia?>

<Non volevo essere indiscreta,scusami.> dico mentre mi alzo e torno al mio posto.

Non avrei dovuto dire quelle cose, sarei dovuta rimanere in silenzio ed invece, come tanti anni fa, mi è venuto spontaneo parlare senza pensare alle conseguenze.

< Non mi offendo se esprimi la tua opinione Mia, anzi mi serve per capire meglio.
Io sto troppo dentro a questo casino per ragionare lucidamente e capire segnali che prima non notavo, tu invece puoi dare consigli oggettivi.
Ti prego,cosa volevi dire.>

< Non voglio litigare Domenico.>

< Non lo faremo te lo prometto, ma non dire le cose a metà è una cosa che non mi piace.
Ascolta Mia, non sono tuo marito, sei libera di esprimere la tua opinione.>

<Come vuoi, ma fermami se credi che stia entrando troppo in cose che non mi riguardano.>

<Lo farò ma adesso dimmi.>

< Se fosse stato questo grande amore, tua moglie non avrebbe fatto nulla di quello che ha fatto.
Un amore, un può essere basato solo sul fatto di allargare la propria famiglia, non si può non amare più una persona solo perché questa non può avere un figlio.
Ci sono infiniti modi per avere un bambino, ed io se fossi stata al suo posto, avrei cercato altre strade, anche più tortuose ma sempre insieme a te, invece lei sembra abbia cercato la strada che più le conveniva.>

<Pensi sia stato solo un matrimonio di convenienza?>

<No, almeno spero.
Dico solo che non si può mandare a monte un amore, soprattutto se è vero, solo per un piccolo intoppo.
Sarò chiara Domi, ci stanno milioni di bambini che aspettano una famiglia che li faccia crescere sereni, e non sarà la nazionalità, la religione o il colore della pelle a far sentire un bambino meno tuo.
Io penso che sia stata solo una scusa la sua, che se anche avesse avuto un figlio tuo, sarebbe finita ugualmente.>

Domenico smette di guardarmi e rivolge il suo sguardo assente verso la vetrata del bar.

<Scusami se mi sono permessa di esprimere la mia opinione, non volevo offendere nessuno.> e torna subito a guardarmi.

<Assolutamente Mia, hai perfettamente ragione e il tuo discorso non fa una piega.
Io non sono riuscito a vedere oltre quello che pensavo fosse il nostro rapporto, ma adesso capisco che, se le cose fossero andate diversamente, non sarebbe cambiato niente, avrebbe sicuramente trovato una scusa per allontanarsi da me.> dice prendendo la mia mano e facendomi segno di tornare in macchina e non me lo lascio ripetere due volte, ho voglia di stare con mia figlia.

Quando siamo davanti alla macchina, Domenico mi tira per un braccio, facendomi scontrare con il sul torace e, quando alzo gli occhi verso di lui, mi perdo nei suoi abissi, dimenticandomi di essere in mezzo alla strada.
I suoi occhi trasmettono sicurezza, amore, serenità, tutto ciò che in questi anni mi è mancato, ma le sue parole mi fanno ritornare con i piedi per terra.

< Avrei voluto conoscere una persona come te prima, magari proprio te, forse non avrei fatto tanti passi falsi, forse avrei capito prima a cosa andavo incontro, forse avrebbe fatto bene anche a te.
Sei una persona speciale Mia e non lo dico tanto per, sei bella, intelligente, e scommetto pure simpatica e passionale, ma tutto quello che hai vissuto ti ha costretta a chiuderti, ma non farlo, non lasciarti condizionare dal giudizio degli altri tanto la gente ottusa troverà sempre qualcosa per cui criticarti.
Sii te stessa, anche se puoi sbagliare ma segui il tuo cuore, ma non fare come me.>

<Come te?>

Poggia la sua mano sul mio viso, mentre chiudo gli occhi e poggiando la mia mano sulla sua, mi godo quel momento.

<Sì, come me.
Mi sto trattenendo e anche tanto, mentre il cuore mi sta urlando di non farlo, di non trattenermi.>

<Ascoltalo allora.>

Ed è solo questione di pochi attimi, che le sue labbra sono sulle mie.
Ma non è un bacio passionale, nessun incontro di lingue, ma un gioco di labbra, che sembrano combaciare perfettamente, come se insieme si completassero, un qualcosa che per me, vale più di una notte di sesso.

Quando ci stacchiamo i nostri occhi si cercano, si legano tra di loro e poi sono incollata a lui, in un abbraccio che fa quasi male, ma che sembra stia guarendo, poco alla volta, il mio cuore chiuso e ferito.

<Non pensare Mia.> mi dice come se sapesse già quali sarebbero stati i miei pensieri.

Ma non questa volta, non mi frega se mi hanno vista, se pensano che sia una poco di buono, Domenico mi fa stare bene nonostante lo conosco da poco e non voglio più privarmi di niente, non voglio che lui vada via dalla mia vita.

Se sono pazza non lo so, ma so che voglio vivermi tutto, voglio vivermi lui e le varie conseguenze.

<Non sto pensando, anzi si.>

<E posso sapere cosa?>

Mi stacco da lui e sorridendo

<Sto bene, e non voglio privarmi di questo, ma adesso vorrei tornare a casa da mia figlia.>

<Andiamo.>

E così saliamo in macchina ridendo e scherzando, ma poi penso una cosa.

<Domi ma dove ti devo accompagnare?>

<In che senso?>

<Non sei costretto a venire a casa con me, se vuoi girare o che so...>

<Io voglio stare con te Mia, voglio poter essere la spalla su cui vorrai piangere, o con cui incazzarti se ne senti il bisogno, ma se non vuoi che vengo con te, mi lasci vicino al bar e poi vado a piedi.>

<Domi puoi venire con me, anzi mi fa piacere.
Dicevo solo...>

<Allora basta discutere e andiamo a casa tua.>

<Interrompimi un'altra volta, e mi attacco ai freni quanto meno te l'aspetti.>

Domenico mi guarda prima sconvolto ma poi scoppia a ridere, mentre io mi rendo conto dopo di quello che ho detto.

<Oddio, scusami.
Io non volevo dire quelle cose, non lo farei sul serio.>

<Ma stai tranquilla> mi dice ridendo <Sei tu, e stai tornando fuori quella che eri.
Mi piaci così.>

Sorrido perché è vero, ero così prima, e con lui mi viene naturale essere Mia.

<Grazie Domenico, grazie di cuore.>

<Grazie a te di esistere.>

Dice mentre lega la sua mano alla mia.

Ma ciaoooo...
Come state tutti? Mi siete mancati tanto😭😭😭, ma avevo bisogno di staccare.
Se ho la storia finita?
Ma proprio per nulla🙈

Alloraaaa, so che la cosa può sembrare affrettata tra Mia e Domenico, ma a me è capitato.
Mi è capitato di legarmi in pochissimo tempo a persone che mi facevano stare bene, e ho pensato che anche per Mia potesse essere così.

Scusate se ci sono errori, ma scusate se sono sparita così.
Sono tornata? Boooh non lo so nemmeno io😂.

Buona lettura e buonanotte❤
Baci Chiara

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