capitolo 5

Eccomi finalmente atterrata a Roma, non sto più nella pelle, non posso crederci rimarrò qui non solo per una vacanza ma per studiare.

Stiamo aspettando che il nastro trasportatore porti da noi le nostre valigie... appena vedo la mia, la tiro subito su e tirandola per le ruote, corro verso l'uscita. Sentivo ridere i miei dietro di me. Esco dalla porta scorrevole e vedo subito Federica con un cartello in mano con scritto "aspetto ansiosa amica", mi metto a ridere e vado verso di lei. Nel frattempo mentre saluto Fede, i miei arrivano e si presentano ai signori Rossi. Ci incamminiamo verso la macchina e dico a Fede:

- Non ci credo resterò qua, tutto grazie a te e ai tuoi, non so come ringraziarti

- Su non fare tante storie a me fa piacere e poi avrò un'amica da cui rifugiarmi se non voglio stare a casa

- Riccardo ha capito nulla? - Chiedo

- No, sa che siamo andate a scegliere il vestito per il compleanno

- Bene, vedremo se gli farà piacere

Nel frattempo siamo arrivate al monolocale, che i signori Rossi mi hanno gentilmente ceduto senza volere nemmeno l'affitto. I miei hanno insistito per versare almeno un prezzo simbolico, ma loro hanno detto che lo tengono sfitto e, quindi fa comodo pure a loro che ci stia qualcuno di fiducia almeno verrà aperto e prenderà aria.

Appena siamo entrati sono stata invasa da un gradevole profumo di lavanda, segno che c'era stato pulito da poco. Entrata, mi sono trovata davanti un piccolo corridoio con porte sia sulla destra che sulla sinistra, e nel seguente ordine c'erano una spaziosa cucina, il bagno, la camera da letto, un ripostiglio e una sala da pranzo che poteva essere usata come stanza in più, visto che il divano era un letto. Non era piccola anzi, e non sapevo come ringraziarli.

I nostri genitori si sono seduti a parlare fra loro, e io e Fede siamo andate in camera a sistemare le mie cose. Cosi ho aggiornato la mia amica su cosa volevo fare nei prossimi giorni visto che mancavano tre giorni al suo compleanno. L'indomani dovevo andare con i miei a fare un po' di spesa, dovevo pur mangiare, e il giorno dopo saremmo andate a comprare un vestito per il suo compleanno, tanto i miei sarebbero partiti di sera.

I signori Rossi e Fede ci hanno salutati, e noi dopo aver mangiato qualcosa siamo andate a letto. Non riuscivo a prendere sonno. Quando piano piano mi sono addormentata ho fatto uno strano sogno. Ero su una barca, e in lontananza vedevo la riva e Riccardo mi stava aspettando. Ma all'improvviso il mare ha iniziato ad agitarsi e mi impediva di raggiungerlo, ero disperata perché era come se qualcosa non volesse che lo raggiungessi. Mi sono svegliata all'improvviso e per fortuna mi sono accorta che era solo un sogno, ma chissà se voleva avvisarmi o mettermi allerta su qualcosa.

Era già mattina, e verso le nove come concordato, ha suonato alla porta Fede che doveva portarci a vedere la meravigliosa città di Roma. I miei avevano preso in affitto una macchina per un giorno, tanto quella sera stessa sarebbero ripartiti. Così ci siamo sbrigati e siamo usciti. Io per cercare di camuffarmi un po' avevo messo un foulard attorno al collo che mi copriva parzialmente pure il viso, è vero Roma è grande ma come si dice la prudenza non è mai troppa. Per prima cosa ci siamo diretti a vedere Piazza San Pietro, l'enorme piazza nel cuore del Vaticano. É maestosa e piena di gente di ogni razza e cultura, è uno spettacolo da vedere. Sembrerà strano, ma sono pure voluta passare a vedere la famosa bottiglieria Cesaroni alla Garbatella. Non potevo crederci, sarei rimasta li e chissà quante altre cose avrei potuto vedere. Dopo siamo andati a fare la spesa al supermercato. I miei hanno riempito due carrelli, probabilmente tutto quel cibo mi sarebbe bastato per due anni. Tornati a casa, per ringraziare Fede, l'ho invitata a restare a cena tanto i miei sarebbero partiti nel tardo pomeriggio.

Quando è giunta l'ora, ho salutato i miei che sono andati in aeroporto con un taxi, e poi ho iniziato a preparare la cena. Mentre Fede faceva zapping in tv, io sono andata a fare una doccia, poi mi sono vestita e insieme abbiamo apparecchiato e abbiamo cenato, abbiamo lavato i piatti e visto un film, poi Fede ha chiamato il fratello dicendogli di venire a prenderla a casa di un'altra sua amica che stava poco lontano da li. Quella sera era strano avrei dormito da sola, in una casa nuova, in una nuova città. Mi sono fatta una tisana e dalla finestra di casa mentre bevevo, guardavo la cupola di San Pietro che risplendeva sotto la luce della luna ed era uno spettacolo mozzafiato.

Era la mattina del 14 ottobre. Tutto per il compleanno di Federica era pronto, mancava solo scegliere il mio vestito. Per questo motivo con Fede, siamo andate in un centro commerciale, più precisamente in una boutique graziosa e con ottimi prezzi. Entrati dentro, ho visto subito un vestitino nero bellissimo molto chic, chissà se ora che avevo perso peso e che non mi vedevo più grossa, mi sarebbe andato bene. L'ho fatto vedere a Fede che mi ha detto subito di provarlo, sono entrata in camerino e mentre mi guardavo allo specchio parlavo con me stessa e mi dicevo che durante quell'estate ero cresciuta, maturata, ma soprattutto avevo preso consapevolezza di quanto potessi essere bella se solo lo volessi. Il vestito era un semplicissimo tubino nero che arrivava fin appena sopra il ginocchio e che lasciava scoperta interamente la schiena. Quando sono uscita dal camerino per farlo vedere a Fede, lei mi guardava stupita e mi ha detto:

- Sei proprio bella

- Allora? Dici che posso prenderlo?

- Non puoi, devi

Aggiudicato, ecco fatto il mio primo acquisto nella capitale. Tornate a casa le ho anche fatto vedere le scarpe che avrei messo insieme agli orecchini e alla collana, che erano dei semplici punti luce.

Quella sera però ho mangiato da sola, non volevamo rovinare tutto proprio ora che era quasi arrivato il giorno tanto atteso.

La mattina appena alzata, ho fatto colazione e sistemato un po' casa, mi sono fatta una doccia e ho preparato il pranzo. Avevo appuntamento con Fede alla fermata del tram alle 15.30, cosi subito dopo pranzo ho messo qualcosa di comodo, ho sistemato tutto quello che dovevo mettere per la sera sul letto e sono uscita. Fede era già alla fermata, ci siamo salutate e dopo pochi minuti abbiamo preso il tram, direzione beauty-center. Coi ritmi di Fede sarei rimasta senza soldi nel giro di poco, ma devo dire che non mi faceva mai pagare quando capiva che per me era troppo costoso. Era diventata un'amica davvero speciale, insieme a Ginevra era la mia sorella acquisita, eravamo così unite perché grazie al destino c'eravamo incontrate, e noi c'eravamo scelte.

Arrivate dal parrucchiere, due signorine molto gentili si sono avvicinate per chiederci se volevamo accomodarci. Ero quasi intimorita da tutte quelle attenzioni. Una di loro si è presa in carico me e l'altra si sarebbe occupata di Fede. Ha iniziato col farmi lo shampoo, e poi maschere e intrugli vari. Nel frattempo pensavo a quanto avrei speso per tutto quel lavoro. Guardandomi negli occhi, mi ha chiesto se avessi in mente qualcosa e di descrivergli il vestito che avrei messo. Fatto ciò mi sono lasciata coccolare. Terminato di sistemarmi i capelli mi ha chiesto se volessi farmi truccare da loro, e ho pensato: ma si, tanto ormai non saranno questi euro in più a farmi rimanere senza soldi. Mi hanno truccata, e appena finito, mi hanno fatto mettere davanti ad uno specchio. Non credevo ai miei occhi tanto potessi essere bella. Ero a bocca aperta, quando dietro di me è spuntata Fede che sorrideva insieme alla commessa, perché avevano capito che mi piacevo. Arrivate alla cassa, stavo per pagare e il proprietario mi chiede se sono soddisfatta. Rispondo assolutamente di si, e poi mi dice che il conto è stato già saldato. Mi giro verso Fede e dico:

- Non dovevi fate già cosi tanto, oggi sono io a doverti fare un regalo non tu

- Beh, volevo fare un regalo a mia sorella non posso?

L'ho abbracciata e ringraziata, siamo corse a casa, e Fede dopo avermi accompagnata si è fatta venire a prendere da suo fratello sotto casa della solita amica.

Entrata in casa mi sono fatta un bagno in modo da non rovinare trucco e capelli, e ho iniziato a vestirmi. Ho messo il tubino comprato per l'occasione, le scarpe col tacco, gli orecchini, la collana e infine il bracciale che mi ha regalato Riccardo. Mi sono guardata allo specchio e stavo davvero bene, i capelli erano stati raccolti in uno chignon a cui era stato messo un elastico ricoperto di brillantini. Il trucco non era come al solito leggero ma un po' più audace, ma devo ammettere che non ero per niente male. Con Fede ero rimasta che l'avrei raggiunta in taxi, visto che non avrei speso molto poichè il posto da raggiungere non era molto lontano. Cosi alle 20.30, ho preso il taxi e ho raggiunto la location. Era un posto magnifico. Appena sono arrivata, davanti a me c'era un'enorme fontana tutta illuminata, mentre dentro ho trovato una grande sala da cui si accedeva al giardino dove c'era la festa. Fuori era pieno di gazebo che riparavano i tavolini con le cose da mangiare, il complesso musicale e gli stessi invitati, perché nell'eventualità piovesse, potevano rientrare dentro con tutta calma. Quando stavo per scendere giù, ho mandato un messaggio a Fede e le ho scritto che ero appena arrivata. Ho iniziato a scendere le scale col cuore che batteva a mille, e guardando in giro cercavo di trovare quegli occhi. Ad un certo punto mentre scendevo, vedo avvicinarsi Fede che parlava con lui, Riccardo. Fede alza una mano per salutarmi, io le sorrido e proprio in quell'istante sento lo sguardo di Riccardo che mi scrutava ed a sua volta mi fa un sorriso.

Arrivo in fondo alle scale, e Fede mi viene incontro. Nel frattempo vedo una ragazza avvicinarsi a Riccardo, lui parlava con lei ma guardava me.

Chiedo a Fede:

- Chi è?

- È una sua amica, si conoscono dai tempi del liceo, e tra l'altro è la figlia di un collega di mio padre per questo è qua, tempo fa uscivano insieme ma che io sappia è un po' che non si frequentano.

- Forse ho sbagliato, non dovevo...

Stavo finendo di dire la frase, e mentre si è avvicinato Riccardo seguito da questa ragazza:

- Stai benissimo Stasy

- Grazie

- Non sapevo saresti venuta, ma è una bella sorpresa

All'improvviso si intromette la ragazza:

- Ciao piacere sono Luana

- Piacere Stasy

- Si scusatemi se non vi ho presentato, lei è...

Riccardo non fece in tempo a finire la frase, che lei ha detto:

- La sua fidanzata

Ho avuto un mancamento. La sua fidanzata? Ma come, perché, Federica non mi ha detto nulla? perché farmi credere cose cosi diverse, farmi illudere?. Ho guardato Riccardo sperando che smentisse la cosa, ma lui è rimasto in silenzio. Allora è vero. Se no perché non contraddirla?. Mi guardava solo dritta negli occhi, ma questa volta non ho abbassato lo sguardo perchè volevo fargli vedere o comunque percepire quello che stavo provando, ovvero tutto il mio dolore. Avrei voluto urlare, piangere, ma sono riuscita solo a dire:

- Siete una bella coppia

Poi Fede mi ha preso per un braccio e mi ha tirata via, forse aveva intuito tutto il dolore che stavo provando.

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