CAPITOLO 7 - Un nuovo risveglio

《Non provare a dire che non ho ragione:》l'inconfondibile risata di May tuonò nel buio del sogno accarezzando le orecchie di Mal,《sei proprio una Piccola Lucertola!》

《Dai, non prendermi in giro!》il ragazzo rivolse il suo sorriso verso una sbiadita figura dai contorni femminei e le corse subito in contro,《Sai benissimo che non mi piace quando mi chiami così.》

Credimi!insistette May,Sei davvero una piccola lucertola, Sharu.》

《C-cosa?》poco prima che Mal potesse raggiungere la ragazzina, un'accecante luce argentata divampò dalle tenebre inghiottendo la sagoma di lei nel suo sfavillante e fragoroso pallore,《No! Torna qui, May!》

Il sonno si infranse all'improvviso e Mal percepì nuovamente la pesantezza del suo corpo, adagiato sulle morbide coperte del letto.

L'aria, meravigliosamente tiepida, non si muoveva e il silenzio regnava sovrano: pareva che il mondo intero si fosse fermato per prendere un lungo respiro.

Le sensazioni arrivarono solo qualche istante dopo, immerse nell'accogliente buio delle palpebre ancora serrate di Mal: il petto e il cuore del ragazzo non erano mai stati così leggeri; le membra tanto cariche di una strana e rinvigorente energia; ogni singola fibra del suo corpo pareva essere in perfetto equilibrio.

La stiletta alla testa arrivò all'improvviso, dolorosa e destabilizzante, e i primi ricordi della sera precedente ritornarono alla luce: evanescenti immagini di ragazze dagli occhi di drago; sconnesse parole in una lingua sentita anni addietro; memorie semplicemente troppo assurde per essere vere.

"È stato tutto un sogno." pensò Mal rigirandosi pigramente sul comodo letto, "Solo un incubo."

Rassicurato da quel pensiero e dalla dolce sensazione che gli aveva pervaso il corpo, il ragazzo si decise a riaprire gli occhi stanchi.

Quando Mal dischiuse appena le palpebre, però, il suo campo visivo venne violentemente riempito da un accecante bagliore dorato.

"Da dove viene tutta questa luce?" pensò serrando le palpebre e passandosi la mano sul volto per proteggersi dal sole, "Maledizione..."

I pensieri si interruppero all'improvviso quando le dita inciamparono sulla pelle facendo irradiare un dolore acuto e bruciante lungo la guancia destra.

"Accidenti!"

Con gli occhi ancora serrati, Mal allungò cautamente la mano verso l'epicentro di quella stiletta e i polpastrelli incontrarono un liquido denso, viscoso e terribilmente freddo.

"Sangue?"

Nella frazione di un istante, Mal si mise a sedere sul letto; con il cuore e il respiro sempre più pesanti, spalancò gli occhi, ma il bagliore gli fece bruciare le retine.

Lentamente, il cristallino del ragazzo si adattò alla luce e le pareti in mattoni di una piccola stanza quadrata emersero dallo sfavillio biancastro.

"Q-questa non è la mia camera!"

Nella frazione di un istante, il perfetto equilibrio del risveglio si infranse: un urlo di isterico orrore risalì lungo la gola del sedicenne e la testa prese a pulsare come fosse stata sul punto di collassare.

"Dove sono finito?"

Come saette, gli occhi di Mal percorsero il misterioso ambiente arredato solo da un triste trio di mobili di legno, poi retrocedettero sulle scarlatte coperte del letto a baldacchino sul quale era gettato.

Risalendo lungo lo stropicciato completo da festa, lo sguardo clinico e spaventato del ragazzo incontrò finalmente le dita macchiate di sangue.

Fu solo allora che un bizzarro riflesso verdastro balenò nel suo campo visivo e il cuore gli finì in gola: il dorso di entrambe le mani era completamente avvolto da coriacee squame color smeraldo.

"Santo cielo!" per lo spavento Mal sobbalzò e quasi cadde dal letto, "No... Non può essere vero!"

Con grande orrore e lentezza, il ragazzo studiò l'arto stentando a riconoscere la sua stessa mano: le dita, culminanti in artigli affilati e macchiati di rosso, sfiorarono il braccio; seguirono meticolosamente il percorso delle squame che, come un drappo di gelida seta, gli ricoprivano le spalle salendo fino sopra il collo e le gote.

Le forze vennero improvvisamente meno, la vista si offuscò e a Mal parve di svenire un'altra volta.

"No, no, no... devo restare lucido!" pensò dandosi una forte scrollata, "E soprattutto non posso restare qui!"

I suoi occhi andarono immediatamente in cerca del cellulare, ma non lo trovarono né in tasca né dentro la piccola cassettiera che costeggiava il letto.
Poi lo sguardo incrociò una piccola porta sulla parete sinistra, baciata dalla luce della finestra che si apriva sul capo opposto della stanza.

Non appena vide la via di fuga, Mal si mise in piedi, rapido come un lampo, ma riuscì a malapena a reggersi sulle sue gambe: le ginocchia e le caviglie tremarono prive di forza e il ragazzo dovette appoggiarsi con tutto il peso contro il caldo muro.

A piccoli passi, strisciò lungo la parete e provò ad aprire la porta, ma la trovò chiusa a chiave.

"Dannazione!" pensò Mal tirando un calcio violento alle assi dell'uscio, "Com'è accidenti devo fare adesso?"

In cerca di un'altra via di fuga, diede un'occhiata alla misteriosa stanza e lo sguardo gli cadde sul debole riflesso di uno specchio, coperto da un telo di yuta e nascosto dall'ombra di un imponente armadio incastonato nell'angolo destro della stanza.

Il vetro argentato e leggermente incrostato di ruggine ritraeva un bizzarro paio di occhi serpentini dai caleidoscopici riflessi del verde più vivo e brillante che il ragazzo avesse mai visto.

"No, no!"

In preda a un moto di collera, Mal si gettò contro lo specchio; facendosi largo con gli artigli, strappò l'umile tessuto che lo celava e guardò il suo terrorizzato riflesso.

Il cuore smise di battere e l'aria rimase ferma nella sua gola per tutto il tempo in cui le sue sottili pupille ellittiche contemplarono le ciocche smeraldo che gli rigavano la chioma castana e le due orecchie adunche che sporgevano dalla testa.

"No, non può essere possibile!" il ragazzo pensò di star ancora sognando, ma il sanguinante taglio infertogli la sera prima sembrava essere stato messo a sigillo di quella inspiegabile trasformazione.

Mal indietreggiò spaventato dal suo stesso riflesso, ma calpestò qualcosa di duro e ci inciampò.

Un dolore atroce si irradiò rapida lungo la spina dorsale gettando in terra il sedicenne e facendogli sbattere la schiena contro il bordo del letto.

Cos nashad!》senza badare al sibilante suono delle parole che vennero istintivamente fuori dalle sue labbra, Mal sondò il terreno, in cerca del dannato oggetto sul quale era inciampato,《Che botta!》

Quando le mani trovarono il misterioso colpevole, però, il ragazzo ebbe paura nel posarci gli occhi sopra.

"No..." le lacrime iniziarono a solcargli il volto scivolando come gocce di ghiaccio lungo gli zigomi squamati, "No!"

Mal serrò gli occhi con più forza e fece disperatamente sprofondare la testa tra le ginocchia; poi, con sfiancante lentezza, si decise a riaprire le palpebre.

Se ne ke shaad!》urlò in quella strana lingua con tutto il fiato che aveva nei polmoni, facendo bruciare la gola e fremere il vetro della finestra,《Non è possibile!》

Il bizzarro oggetto nel quale era inciampato era una coda: un lungo e affusolato fascio di imponenti muscoli, interamente vestito da squame smeraldo e percorso da un'irta cresta ossea che si estendeva per la spina dorsale fino alla base del collo.

Cos ses fair a som?》la testa di Mal pulsava ancora più di prima, le orecchie fischiavano, il fiato gli mancava e il cuore batteva all'impazzata,《Cosa mi hanno fatto?》

Il mondo intero, ridotto a quella stanza ignota e soffocante, girava vorticosamente su se stesso come se avesse voluto scaraventare nel baratro il povero Mal.

《Cosa mi hanno fatto?》chiese ancora tra i singhiozzi,《Cosa mi-》

Improvvisamente, qualcuno inserì la chiave nella serratura della porta e la fece scattare rumorosamente.

Mal sobbalzò e si mise in allerta, ma le gambe tremanti non ressero il suo peso costringendolo ad accasciarsi sul letto.

La porta si aprì cigolando e una chioma bionda, dalla quale sporgevano una coppia di pinne cobalto, fece capolino dalla soglia.

Xaī...》la squillante voce di Kai e il suo circospetto saluto scossero le orecchie a punta del timido Mal,《Posso entrare?》

Allarmate, le pupille ellittiche del ragazzo si assottigliarono, fino ad annegare nelle sue iridi, e sondarono quel volto delicato e paffuto le cui lentiggini avevano lasciato il posto a cianotiche scaglie opache.

《Stavi ancora dormendo?》 ricevendo in risposta solo quegli occhi inquisitori e spaventati, Kai si decise a muovere qualche passo oltre la soglia,《Spero di non averti svegliato.》

La ragazza richiuse la porta con me due lunghe appendici biancastre che le si innestavano elegantemente nella nuca; poi fece un'altro passo all'interno della stanza lasciando che il sole le incorniciasse le larghe spalle nude, il corpo vestito da un'aderente corpetto di pelle marrone, cinto sul petto da sottili legacci di cuoio, e il fianco avvolto da un attilato pantalone nero.

Il solito, irriducibile sorriso troneggiava sul suo volto che, senza più il ciondolo di quarzo intorno al collo, mostrava finalmente il suo vero aspetto: quella che Mal aveva di fronte non era una creatura interamente umana, ma non era completamente animale; era un caos di pelle e scaglie; un amalgama di branchie e graziose fattezze femminili.

《Mi spiace disturbarti, ma sono venuta a portarti alcune cose.》disse Kai interrompendo i pensieri del ragazzo e mostrando il fagotto di lino che stringeva saldo tra le morbide e larghe maniche di raso bianco,《Poi giuro ti lascio subito in pace.》

La ragazza percorse qualche altro metro, ma ogni volta che il suo alto stivale di cuoio batteva sul pavimento, Mal indietreggiava un po' sul suo letto.

《No, non avere paura!》lo rassicurò Kai rivolgendogli i suoi occhi, dello stesso denso colore dell'abisso più profondo dell'oceano,《Non ti farò niente, lo giuro!》

Se ne ke karad!》le urlò Mal, cercando di trapassare anche la spessa parete di mattoni pur di scappare,《Non ti credo!》

In quell'istante, nel momento in cui quel grido venne fuori dalla gola del ragazzo e rimbombò nella sua testa, il sedicenne realizzò di non aver parlato nella sua lingua: era come se lo strano idioma di Kai si fosse prepotentemente impossessato dei pensieri e della voce.

《Che mi sta succedendo?》
Terrorizzato, Mal si tappò la bocca con tutto l'impeto che aveva in corpo, conficcandosi gli artigli nella guancia.

《Calmo, non ti è successo niente di male!》gli rispose Kai intonando il sibilante timbro di quella strana lingua e allungando una mano verso la spalla del tremante sedicenne, 《Ora sei al sicuro, Sharu! Lascia solo che ti spieghi cos-》

Con una rapida convulsione delle gambe, Mal scattò in piedi; afferrò il polso della ragazza con una mano e, con l'altra, gettò in terra il fagotto di lino.

《Smettetela di chiamarmi Sharu!》disse in quello che sembrò più un ruggito carico di rabbia e paura, che un urlo,《Non so chi diavolo sia questa persona! Non so cosa accidenti dovreste essere voi! Non so cosa mi abbiate fatto!》

《Abbiamo solo spezzato l'incantesimo che ti imprigionava in quel corpo da umano!》rispose la ragazza, ponendo istintivamente la mano sul pugnale legato intorno al suo cinturone,《Ora sei un ibrido; sei come me, come saresti sempre dovuto essere!》

《C-che intendi dire con incantesimo?》la presa di Mal divenne più debole e tremante, mentre dai suoi occhi serpentini scivolò un nuovo fiume di lacrime, 《La magia non esiste, non prendermi in giro! Dimmi solo chi accidenti è questo Sharu, parla!》

《Non mi sto prendendo gioco di te: la magia esiste!》gli rispose Kai,《Altrimenti come spiegheresti ciò che ti è successo; cosa Eifir ti ha mostrato dopo che hai toccato il pugnale?》

《Io non ho visto niente!》Mal puntò lo sguardo al suolo, mentre il ricordo portato alla luce dalla ragazza dagli occhi di drago esplodeva dolorosamente nella sua testa,《Non ho idea di cosa tu stia dicendo!》

《So per certo che te lo ricordi!》lo incalzò la ragazza,《Quindi non fingere di non sapere chi sia Sharu!》

《Io non lo so!》Mal strinse i denti aguzzi facendoli stridere gli uni contro gli altri, consapevole di star mentendo,《Io non so chi sia...》

《Coraggio, ricordati ciò che hai sentito quando ti ho mostrato quel libro a scuola; quando hai toccato il pugnale.》continuò Kai cercando di aprirsi una breccia sempre più grande nel debole animo del ragazzo,《Ogni volta, hai sentito il nome di qualcuno e quel qualcuno eri... Sei tu, Sharu!》

《No, non è vero!》ogni volta che quell'ammasso di lettere tuonava nell'aria, un nuovo lampo bianco squarciava la mente di Mal, conficcando un nome tanto alieno quanto mortalmente familiare nelle profondità del suo corpo,《Tu sai benissimo come mi chiamo... smettila di mentire!》

《Credimi, Sharu! È Mal a essere solo una bugia.》sentenziò Kai con tono più grave,《Quello che hai vissuto finora era solo una copertura; tu sei nato così e così saresti sempre dovuto essere.》

La mente di Mal sembrava aver appena sfondato una porta tenuta chiusa per una vita intera lasciando che i ricordi di un passato lontano riaffiorassero, sbiaditi e confusi:

《Sama shike damad... Cuykia, ne alnayir.》gli tornò alla memoria il volto serpentino di sua madre che lo stringeva forte al petto, mentre il soffito di foglie tremava,《Andrà tutto bene, Sharu, non piangere!》

Poi arrivò il fragore dell'esplosione e le vampe argentee si portarono via ognuna di quelle dolci memorie per l'ennesima volta.

《Il corpo, il nome con il quale hai sempre vissuto erano solo frutto di un incantesimo; un incantesimo che serviva a proteggerci dagli umani!》la voce di Kai si aggiunse al frenetico scorrere dei ricordi di Mal,《Lo sai che sto dicendo il vero. Sei tu a dover smettere di ingannare te stesso!》

《Chiudi la bocca!》ringhiò il ragazzo, esplodendo in un bestiale rigurgito di furia,《Io so chi sono! Non sei tu a dovermelo dire!》

Le fauci si spalancarono e i muscoli del viso si contrassero con tanta forza da innescare una violenta e inaspettata reazione: con inaudita rapidità, l'aria tra le zanne di Mal aumentò esponenzialmente la propria temperatura; poi scoccò la scintilla.

Una cascata di fiamme dai macabri riflessi bluette serpeggiò fuori dalle sue labbra incendiando ogni particella che ne ostacolasse il cammino.

"Ci risiamo!" ancor prima che il fuoco divampasse, Kai tirò un sospiro, torse con violenza il polso liberandosi dalla presa di Mal e scartò agilmente di lato evitando le fiamme.

Il bizzarro prodigio si affievolì qualche istante dopo, sparendo con la stessa rapidità con cui si era scatenato, e il freddo saturò rapidamente l'aria.

《C-cos'era?》sussurrò Mal accarezzandosi le labbra brucianti e fissando il vuoto con gli occhi sgranati,《Cosa ho-ho fatto?》

《Pensi ancora di sapere chi sei?》Kai si sollevò dal suolo e, premendo il suo palmo contro la spalla del sedicenne, lo spinse gentilmente a sedersi sul letto,《Tu non sei Mal; tu sei quelle fiamme, quel dannatissimo drago; tu sei Sharu!》

《Ma-ma...》balbettò il ragazzo con lo sguardo ancora perso e fisso nel vuoto,《Ciò che ho fatto... Un drago... No, non è umanamente possibile!》

《E cosa pensi ci sia mai stato di umano in te?》rispose Kai cercando di ripescare i suoi occhi di smeraldo dall'abbisso nel quale stavano precipitando,《Hai sempre saputo di essere diverso dagli altri ragazzi; eri sempre troppo freddo, sempre troppo distaccato. Davvero credevi che si trattasse soltanto di timidezza?》

Il sedicenne ascoltava in silenzio assorbendo passivamente ogni parola.

《Non sei semplicemente timido, Sharu! Sei un ibrido, un Jamail!》continuò Kai,《Questa foresta non ha forgiato il tuo cervello per funzionare come quello umano! Ha sviluppato il suo strato più primordiale, quello più istintivo, quello...》

Rettile.》la interruppe il ragazzo lanciando un'occhiata alle sue mani squamate e riportando alla memoria le parole di May,《Ha sviluppato il mio cervello rettile.》aggiunse iniziando a singhiozzare e facendo sprofondare il volto tra i palmi.

《Esatto... 》rispose Kai recuperando il filo del suo discorso, 《A-avrei voluto raccontarti tutto ieri sera, ma la situazione c'è completamente sfuggita di mano ed Eifir è dovuta intervenire.》

Incurante delle parole della ragazza, Mal continuava imperterrito a singhiozzare, mentre un freddo intenso gli saturava il corpo, penetrando finanche nelle ossa.

《Ma non è stata colpa tua, Sharu.》disse Kai cercando di consolarlo e raccogliendo dal suolo il fagotto che il sedicenne aveva gettato via,《Dovrai solo imparare a controllare il tuo nuovo corpo.》

Mal, in bilico tra un'altra crisi di nervi e un collasso, rimaneva fermo senza ascoltare.

Kai si sedette nuovamente accanto al ragazzo; aprì i lembi del telo e ne estrasse un'ampia camicia di lino nero, una spessa canotta di cuoio e un coriaceo pantalone scuro malamente piegato.

《Prendi pure, Sharu!》la ragazza gli porse la disordinata pila di vestiti,《Con questi starai più a tuo agio.》

Mal, con la testa serrata tra le mani e le ginocchia, ignorò il bizzarro regalo.

《Ti lascio il cambio sul comodino.》Kai poggiò l'uniforme sulla cassettiera tirando un lungo sospiro,《Nel baule sotto al letto, invece, troverai anche un paio di stivali e qualche guanto.》

Non ricevendo risposta, la ragazza rovistò ancora nel candido fagotto e ne tirò fuori altri due oggetti.

《Ieri sera, il telefono ti è caduto dalla tasca.》Kai porse a Mal il suo cellulare, ma il sedicenne non le rivolse nemmeno lo sguardo, 《Insieme a questo disegno.》

Una scossa elettrica percorse il corpo del ragazzo da capo a piedi: strappò il foglio dalle mani dell'ibrida e lo strinse con vigore contro il petto.

《May!》una nuova ondata di lacrime gelide gli bagnò il viso,《Lei dov'è? È qui?》

la fronte di Kai si corrugò e degluitì rumorosamente.

《Lady Kiala!》all'improvviso qualcuno bussò alla porta interrompendo la ragazza e facendo sobbalzare Mal,《Apra immediatamente!》

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