Capitolo 29- I demoni spezzano le loro catene

~Passato VII ~
Due anni prima, febbraio

Quella tarda sera, una debole pioggerellina aveva lentamente cominciato a bagnare gli scuri e incolti prati di Shiali, ammantando il livido cielo stellato dietro una spessa cortina di nubi purpuree e costringendo i poveri animali a trovare repentinamente rifugio nelle loro tane.

Un innaturale silenzio aleggiava minacciosamente da un capo all'altro della brughiera, facendo accapponare la pelle dal raccapriccio, mentre la misera fiammella di una candela rimaneva l'unica luce ancora capace di rischiarare l'opprimente oscurità di una notte che sarebbe sicuramente passata insonne.

《Ho commesso un errore madornale!》la voce tremante di Moth sgusciò improvvisamente fuori della sue smorte labbra, facendo tremare la piccola lingua di fuoco e sbattendo con violenza quella logorante verità in faccia ai genitori adottivi di Eifir,《Pensavo di aver atteso abbastanza e, invece, lei non era assolutamente pronta a diventare la Kimad Naar》

《Non dirlo neanche per scherzo!》intervenne l'uomo occhialuto, battendosi una mano sul ginocchio e provocando l'ennesimo sussulto della fiammella《non c'è mai stato un momento giusto o sbagliato per racconatere ad Eifir verità...》

《Invece no: tutto è andato a rotoli solo per mano mia!》lo riprese l'ibrido, ritrovandosi ad alzare progressivamente la voce,《Ho praticamente gettato la povera Eifir tra le fauci della maledizione senza farle capire niente! Niente!》disse, ormai urlando.

Dopo quella breve, ma intensa sfuriata, il silenzio cadde nuovamente sulle teste dei tre tutori occupati a contemplare il vuoto creatosi intorno al piccolo tavolo intorno al quale erano seduti.   

La drammatica condizione di Eifir, infatti, li aveva brutalmente costretti a mettere da parte una vita intera di astio e silenzi; li aveva obbligati ad riunirsi ancora una volta in quella scarna abitazione sul pino più antico di Shaili; gli aveva miracolosamente uniti nel tentativo disperato di trovare una soluzione inesistente o una spiegazione incomprensibile a una paura ormai divenuta realtà, ma che ancora non riuscivano ad affrontare.

《Scusatemi...》 Moth riprese a parlare con tono più pacato, quasi stremato, mentre si passava nervosamente una mano tra i capelli acconciati e disordianti dal gelido vento invernale che soffiava lamentoso lungo i gentili pendii delle colline,《...Ho lasciato che Eifir agisse indisturbata troppo a lungo, continuando ciecamente a pretendere di insegnarle come controllarsi: sono stato io l'unico vero ipocrita!》

Nella sua lunga corsa, la raggalenate brezza di febbraio si insiunava subdolamente anche tra le frasche del vecchio pino, scuotendo l'unica logora tenda della capanna oltre la quale si intravedeva appena il bizzarro paesaggio: Shiali non sembrava essere affatto cambiata dall'ultima volta in cui i due umani ci avevano messo piede, sedici anni prima; rimaneva la solita roccaforte piena di incomprensibili stranezze e brulicante di assurdi esseri contronatura; lo stesso posto nel quale, subito dopo aver preso la piccola Eifir in affidamento, la coppia aveva giurato di non fare mai più ritorno.

《Vi ho sempre accusato di atti orrendi, ma sono stato io il primo a non capire cosa lei stesse passando...》disse gravemente il Mothil, portandosi un palmo al petto,《...vi chiedo milioni di volta scusa: ho condannato Eifir ad un destino che non doveva essere il suo!》

《Moth, non prenderti tutte le responsabilità. È stata soltanto colpa nostra:》singhiozzó all'improvviso la donna, provando a contenere le lacrime e stringendo debolmente la gelida mano del marito,《pensavamo di proteggere la nostra bambina e, invece, l'abbiamo riempita di bugie, le abbiamo proibito di essere se stessa...》la voce le si ruppe in gola e dovette fermarsi qualche secondo nel tentativo di rimettere in ordine i pensieri,《Abbiamo sempre avuto paura di lei! È solo per questo motivo se ora Eifir ci odia, se odia tutto il mondo!》

《Basta...basta affibbiarsi colpe per qualcosa che, in un modo o nell'altro sarebbe, dovuto succedere!》
Disse stremato l'uomo, abbandonando la debole mano della moglie.
Tolse, poi, dal naso la montatura degli occhiali, ormai impregnati di aride lacrime e ne pulì accuratamente le lenti con un angolo dell maglione.
《Piuttosto, Moth, sei davvero sicuro che non ci sia più niente da fare?Possibile che Eyra non ci abbia lasciato assolutamete niente per aiutare sua figlia?》

Moth abassó rapido gli occhi, ignorando completamente quell'ultima domanda per la quale non aveva risposta.
《Non penso che Eifir voglia né sia in grando di mettere un freno a...a....a ciò che ha iniziato》sentenzió l'ibrido,《Forse, però, possiamo ancora fare qualcosa, unendo le nostre forze: se siamo stati noi ad inculcarle odio e rabbia e nel cuore, saremo noi a rimed...》
Moth si interruppe, ritrovandosi improvvisamente la narici invase dell'odore pungente e soffocante del sangue.

Un fuoco gli risalí rapidamente lungo la gola e tossí con impeto, ritrovandosi senza fiato e piegato in due da un'atroce fitta al cuore: il dolore, paragonabile a quello di migliaia di stilette ardenti che si conficcavano tra costole, fu così maledettamente intenso che gli parve di svenire.

"No...Non posso ... Non oggi!"

Quella volta, infatti, non si sarebbe lasciato sopraffare: avrebbe lottato e avrebbe vinto o perso la vita nel tentativo di salvare tutto ciò che gli era rimasto di caro.

《Preparatevi... Eifir è qui!》disse con voce dura, alzandosi e raddrizzando la schiena.

***

Il pomeriggio di quel caldo e umido mercoledì di ottobre, Sharu lo trascorse chiuso dentro il Club dei Duellanti a battersi con gli ignari avventori che accettavano stupidamente la sua sfida sucida.

《Fatti da parte!》la voce roca e furibonda del Jamail inghiottì il tonfo sordo di una mazza di legno caduta al suolo,《Avanti, avanti...chi è il prossimo idiota?》

Nessuno era ancora stato in grado di sovrastare la sua furia, ma quel potere immenso, datogli dalla furuore della lotta, stava richedendo un prezzo enorme al fisico del giovane ragazzo: era da tempo immemore, infatti, che non mangiava decentemente e anche le ore di sonno avevano ricevuto un taglio drastico, visto che era ormai sua consuetudine affrontare persino gli studenti notturni; i lividi, i tagli, le escoriazioni e le ustioni da sfregamento si accumulavano esponenzialmente sul suo insensibile corpo, rendendo assurdo il solo fatto che potesse ancora reggersi in piedi.

《Non ti sei neanche impegnato!》la spada mulinó rapida, fendendo l'aria e scaraventando fuori dall'arena quella dell'avversario,《Illuso! Pensavi davvero di tenermi testa!?》

Più giorni passavano, più duelli vinceva, più a gran voce veniva acclamato, più il giovane Jamail perdeva se stesso tra il clandore delle spade, gli schiocchi delle fruste e il turbinio delle ascie: il ricordo di May pareva essere sbiadito, lasciando il niente alla sue spalle; impegnarsi per le lezioni e andare in fondo al mistero delle stanze nascoste in Biblioteca avevamo perso importanza; nemmeno Eifir aleggiava più nella sua mente.

Aveva finalmente smesso di pensare, aveva smesso di soffrire, ma ogni singolo aspetto che lo rendeva semplicemente Sharu era stato gettato via, chiuso sotto chiave in un recondito e angusto afratto del suo cuore, soffocato da una velenosa enrgia che non avrebbe mai dovuto rispondere al suo nome.

Erano settimane, inoltre, che non incrociava nemmeno uno sguardo fugace con Kation e Ruai: pereva che ognuno di loro si fosse dimenticato di quella parte della propria vita, del loro indissolubile trio, intraprendendo strade completamente diverse.

Non era importante, però, quanto i tre ragazzi potessero tirare la corda che li legava l'un l'atro: non si sarebbe mai potuta spezzare e, prima o poi li avrebbe nuovamente condotti sulla medesima via.

Questo fu ciò che accadde quell'umido mercoledì di ottobre, dopo che Sharu ebbe saltato l'ennesimo appuntamento in mensa.

《Appena vedo quel rifiuto preistorico lo faccio secco!》disse furiosa la giovane Wampil, avanzando a grandi falcate per gli austeri corridoi del piano dei Club,《Non reggeró questa situazione un secondo di più: Sharu deve ritornare con la testa sulle spalle e, se non riesce a farlo da solo, gliela smoto dal posto assurdo dove se l'è messa e la inchiodo sul suo collo con le mie stesse mani!》

Kation non rispose minimamente al moto d'ira di Ruai, troppo preso dai suoi turbolenti pensieri per lasciarsi andare ad uno dei suoi soliti scherzi.

"Come ho potuto abbandonare quell'ammasso di squame a se stesso?!"
Continuando a correre, il possente Malyil si morse nervosamete il labbro, facendolo sanguinare al solo lieve contatto con le sue zanne aguzze.
"Sono stato un maledettissimo idiota! Quello sgorbio aveva bisogno di una mano e io non me ne sono neanche reso conto! Ma forse sono ancora in tempo per rimediare: devo correre!"

Qualche svolta e un paio di corridoi dopo, mentre  il luccichio dalla targa metallica all'entrata del Club dei Duellanti diveniva sempre più vicino, un'inconfondibile ruggito iracondo spezzò l'aria.

Entrambi i ragazzi arrestarono bruscamente la loro corsa e il cuore impazzito di Kation si fermò di botto, come se fosse andato a sbattere contro un muro.
《Santo cielo!》Ruai, si passó nervosamente una mano tra i capelli, 《Tesoro, ti prego, dimmi che quello non era il nostro Sharu!》

Kation non rispose: scrolló violentemente le spalle e afferró la maniglia con entrambe le mani.

"Resisti fratello siamo arrivati"

***

《Ehi Moth!》la voce acuta e serena di Eifir riecheggió per la scura brughiera, ponendo fine al soffiare del vento a allo scorrere stesso del tempo,《Sono qui per la lezione di oggi, sei in casa?》

Quel timbro meravigliosamente dolce e allegro, terribilmente finto e contraffatto saettó, come un dardo avvelenato, oltre il sottile velo di pioggia, percorse rapido il denso strato di tenebre e colpì in pieno i suoi bersagli: i cuori dei tre tutori sussultarono e presero a battere all'unisono, riempiendo la piccola capanna di un terrificante e lento rintocco.

《Per l'amor del cielo! Cosa facciamo adesso?!》chiese nel panico la donna in un rantolo flebile e strozzato.

Il silenzio, però, continuava ad aleggiare, sempre più pesante, sulle spalle dei tre uomini.

《Moth!?》la sua debole voce rotta assunse più vigore, 《Moth?!》

Neanche allora, però, l'ibrido mosse un singolo muscolo, continuando impassibile a fissare il vuoto: cercava disperatamente di richiamare a sé ogni forza nel tentativo di prepararsi, per quanto fosse stato possibile, ad una delle battaglie più ardue e sfiancanti delle sua millenaria esitenza.

《Ti scongiuro, Moth, facciamo qualcosa, qualsiasi cosa!》la donna lo supplicò un'ultima volta, avvinghiandosi con tutte le forze al possente braccio del vecchio ibrido, che improvvisamente si decise a rivolgere lo sguardo.

Poi, si divincolò da quella presa e, con gli angoli delle labbra piegati appena in un lontano sorriso si affacciò alla piccola finestra della capanna.

《Sono qui in casa, cucciola mia!》Le parole uscirono quasi meccanicamete dalla bocca di Moth, piene di una calma e di una sicurezza che non pensava minimamente di possedere,《Aspettami fuori, sto arrivando!》

A quel punto, gli occhi dell'ibrido incrociarono nuovamente le iridi dei due increduli uomini nascosti dietro le sue larghe spalle.

《Coraggio...》con un rapido e rassegnato movimento della testa, esortó la coppia a seguirlo al di là della sicurezza della piccola capanna,《Andiamo!》

***

Quando Kation e Ruai fecero il loro ingresso all'interno del Club dei Duallanti, badando bene di sbattere con violenza la porta contro la parete, vennero immediatamente accolti da un'assordante e impetuosa ondata di puro caos: le urla esaltate di decine e decine di rumorosi ibridi, ammassati gli uni sugli altri, acclamavano il loro squamoso eroe; il metallico e assordante cozzare delle spade pareva caricare l'aria di una densa e soffocante elettricità; il ritmico e grave calpestio delle suole sul legno dell'arena scandiva il tempo al pari di un inquietante metronomo.

"Che diavolo di posto è mai questo!?"
Quell'improvvisa baraonda sembrò destabilizzare ulteriormete il povero Mayil che indietreggió di qualche passo, come colpito da una violenta serie di schiaffi in pieno volto.

"Coraggio, Palla di Neve!"
Arrendersi a quel punto non era un opzione contemplabile.
"Coraggio! Per un fratello questo ed altro!"

Dopo essersi dato un forte scossonte ed aver riacquistato alla buona un minimo di equilibrio, gli occhi corvini del possente e pallido ragazzo andarono alla ricerca di quelli di suo fratello.
"Dove accidenti sei finito, Sharu!?"

《Riesci a vederlo Kation?》Chiese  preoccupata Ruai, dopo aver speso quello che le parve un tempo infinito a guardarsi meticolosamente intorno.
《No! C'e troppa gente anche solo per fiutarlo!》ringhiò rabbioso il Mayil, stringendo con vigore le zanne.
《Oh dannzione!》la giovane Wampil si scurì in viso《C'è troppo casino qui dentro! Orsacchiotto, che facciamo?!》

Kation abassó lo sguardo e afferró la delicata mano di Ruai nel suo possente e cereo palmo.
《Non preoccuparti Micetta...penso di avere un piano!》
Al suono di quella frase i felini occhi ocra della ragazza parvero accendesi
《Che aspetti allora! F...fa..fa' ciò che devi!》

Kation accennó un ghigno, socchiuse appena le palpebre e, stringendo la mano di Ruai tra le sue dita, prese un profonda boccata d'aria; gonfió il petto finché non gli parve di scoppiare e poi ricacció con impeto l'aria fuori dalla sua bocca.

《Sharu!》Urlò il Mayil, con tutta la forza, la determinazione e la carica che aveva in corpo.

L'aria prese violentemente a vibrare, facendo tremare ogni singola crerura presente in quella stanza fino al momento in cui la gola di Kation non bruciò così tanto da rendere impossibile quell'immenso sforzo.

Quando il grido si spense, il Club piombò nel più tombale silenzio, come se ogni suono fosse stato spazzato via dal bestiale rigurgito dell'anima del Mayil che, ansimante, attendeva di vedere i risultati del suo folle piano.

《Guarda, guarda chi ha deciso di rifarsi vivo!》improvvisamete, una voce rauca e glaciale strisciò tra le teste della compatta folla di ibridi, così malevola e tagliente da far terribilmete male alle orecchie,《Fatevi guardare bene!》

In meno di un secondo, la grande calca si diradó, lasciando finalmente che il grande Sharu si mostrasse agli occhi dei due estranei: fiero ed impettito al centro dell'area, con la spada salsa nella mano destra e gli occhi spiazzanti folgoranti fiotti di pura rabbia.

《Kation e Ruai...che ci fate qui?》

***

《Eccomi qui, cucciola! Sto arrivando!》Moth, seguito a ruota dai due umani, si arrampicó rapidamente giù dal grande albero e mosse qualche passo verso la raggazzina, che svettava sicura e sorridiente qualche metro più avanti, nel bel mezzo del grande e selvaggio prato di Shiali.

Poco prima di uscire dall'ombra del vecchio albero ed esporsi alla luce flebile della luna, però, l'ibrido si fermò bruscamente, intimando alla coppia di rimanre ancora nascosta sotto la grande chioma.

《Sicuro Moth? Vuoi davvero affrontarla da solo?》sussurró l'uomo occhialuto, ricevendo una lapidaria risposta da parte del Mothil.
《Non interferite minimamente! Lasciatemi fare! Chiaro?》

Solo quando entrambi annuirono, l'ibrido abbandonò anche l'ultimo rifugio, per lanciarsi senza paura tra le fauci di Eifir: sotto i fiochi raggi argentei della luna, la cupa mise che la ragazzina era solita sfoggiare durante le notti di gioco come quella le conferiva un aspetto inquietantemente elegante e misterioso; il cappuccio della felpa, accuratamente ripulita da qualunque residuo della sua precedente vittima, le copriva appena il capo, proteggendola dalla debole pioggia.

《Finalmente ti sei fatto vivo!》esclamó entusiasta la giovane Kimad Naar quando Moth apparve finalmente nel suo campo visivo,《Pensavo non fossi nemmeno qui》

《Come avrei mai potuto non essere in casa proprio il giorno della nostra lezione!?》l'ibrido ingoió il groppo formatosi in fondo alla gola e pronunciò quelle poche parole senza far tremare la voce,《Comumque...
Era ora che arrivassi, piccola mia! Non ci contavo quasi più!》

《Scusa per il ritardo, Moth...ma i miei non volevano che venissi qui oggi》raccontata quella bugia, Eifir si incamminó verso il suo Maestro per abbracciarlo, 《mi perdoni?》

Quando la ragazzina lo raggiunse e lo strinse con forza tra le sue braccia,  l'ibrido parve prossimio al crollo: l'odore di sangue toccò il suo apice e divenne così soffoccante ed intenso da farlo respirare a fatica e rimescolargli le viscere.

《Tutto ok Moth?》chiese preoccupata Eifir, vedendo improvvisamente il maestro sbiancare e lottare per soffocare l'impulso di tossire,《Ti senti bene?》

"Vedi di non farti intenerire da questo vecchio insetto!"
La voce rimbombó nella orecchie della ragazzaina, facendole correre un piacevole brivido lungo la schiena.
"Sei qui per divertiti con questo preistorico ammasso di carne, non certo per fargli da badante!"

《Non preoccuparti cucciola, sto benissimo!》rispose rapido l'ibrido, cercando di tornare in sé.

《Allora possiamo iniziare subito la nuova lezione!》esclamò la giovane Kimad Naar, ritrovando il proprio falso sorriso e incamminandosi verso l'albero della capanna, con una mano fissa sul suo pugnale.

《No! No! Aspetta piccola mia!》la bloccò prontamente Moth, prima che potesse individuare i due umani nascoti sotto l'ombra della chioma,《oggi studiamo fuori, sulla sponda del ruscello...》

Eifir lo guardò interrogativa per qualche e poi si lasciò andare ad una divertita risata.
《Dai...Non essere ridicolo Moth: sta piovendo, non possiamo stare fuori questa sera!》

《No, aspetta Eifir...》

La ragazza mosse qualche altro passo verso il vecchio pino, ignorando le proteste del suo maestro, finché una ventata di pioggia non portò con sé un odore estraneo.

Eifir si fermò bruscamente e il sangue di Moth parve raggelarsi e bloccarsi nelle vene.
《Tutto ok cucciola?》chiese cautamente l'ibrido, cercando di sembrare il più calmo e indifferente possibile.

《Questo odore...》disse la ragazza con una voce innaturlamente fredda, annusando ancora l'aria, 《...è strano...》

"C'è qualcosa di sbagliato..." Al suono della voce, la ragazza rivolse uno sguardo truce al maestro e un minuscolo tassello della sua maschera perfetta crollò, lasciando intravedere le microscopiche scintille del devastante incendio di rabbia appena sotto di essa.
"C'e qualcuno che non dovrebbe trovarso qui!"


《Ma che stai dicendo sciocchina?!》le rispose Moth, con il cuore che pareva stragli per uscirgli dalla gola.
《Ho detto che c'è un odore strano...》ripeté Eifir con voce sempre più fredda e tagliente.

《Io non sento niente, piccola mia! Che ne dici se la smettissimo di perdere tempo e andassimo al ruscello per iniziare subito gli allenamenti?》 Moth le si avvicinó a piccoli passi, poggiandoli delicatamete una mano sulla spalla, 《Suvvia cucciola, non farti venire strane paranoie...》

"Ti sta nascondendo qualcosa..." la  voce risuonó rabbiosa nella mente di Eifir, vuota come una landa bruciata dal fuoco.
"E questo dannato vecchio non può certo pretendere di ingannarti!"

Rapidamente Eifir si divincoló dalla presa debole e tremante del Mothil e fece qualche passo indietro.

《Eifir?》il cuore dell'ibrido batteva sempre più forte,《Che stai facendo, bambina?》
《Povero idiota...》al suono della sua stessa gelida risata, il braccio sinistro della giovane Kimad Naar venne immediatamente avvolto da un vorticoso turbine di fiamme dorate che le rischiaró il voto sul quale già si dipingeva una smorfia furente,《cosa vuoi tenermi nascosto?!》

《Eifir, tra me e te non ci sono mai stati segreti e lo sai meglio di me!》la voce insicura di Moth non fece altro che accrescere la furia della ragazzina.

《Non ti credo!》 ruggí sprezzante la giovane Kimad Naar.
《Ma...ma, cucciola mia!》
《Ah! Sta zitto, vecchio!》
Eifir gli diede le spalle, agitó violentemente il braccio e una lingua di fuoco saettó fulminea nell aria, fino ad impattare a pochi centimetri dai due umani.

"S...ss...sono loro..."
Alla vista di quei volti sconvolti, un'altro pezzo della maschera di Eifir venne giù: la delicatezza del suo volto venne brutalmente deturpata da una smorfia feroce e bestiale e, quando i suoi occhi, ribollenti di rabbia, si posarono nuovamente su Moth, l'uomo ne venne completamente terrorizzato, distrutto, trapassato da parte a parte.

《Che ci fanno loro qui?》la ragazza urlò ogni singola sillaba mentre i muscoli si controrcevano e irrigidavano sotto la pelle, nel tentativo di non cedere prematuramente all'impluso sfrenato di entrare in azione.

Moth, ancora tentennante, non rispose alla domanda di quella creatura mostruosa che iniziava velocemente a vedere la luce.

《Che fai vecchio non rispondi?!》
Eifir esplose in un altro grido straziamte che fece fisciare le orecchie dell'ibrido,《Ti ho chiesto cosa ci fanno loro qui?!》il bagliore della fiamma divenne ancora più accecante.

"Fagli vedere di cosa sei capace!"

Eifir trose violentemente la spina dorsale, indirizzando un'incandescente vampa di fuoco verso la coppia di uomini.
《Ti mostrerò cosa succede a chi cerca di nascondermi qualcosa!》

Poco prima che la colonna di fiamme dorate dai riflessi azzurri si abattesse su i due coniugi, riducendoli in cenere, però, Moth la spense con un rapido mavimeto della dita.
《Non ti sembra di star esagerando?》

"Come osa quel lurido insetto!"

Lo sguardo di Eifir divenne ancora più terrificante e penetrante, la smorfia di rabbia le inasprí ulteriormente il dolce viso e le poderose zanne vennero messe in mostra.
《Cosa hai fatto?!》

《Cerco di salvarti, mia cara!》
Moth inaló profondamete una grande boccata di aria e pioggia e, poi, posò le sue iridi di rubino su quelle auree di Eifir, senza la benché minima paura a renderele opache.
《Noi quattro dobbiamo parlare... Sappiamo esattamente cosa hai fatto in questi mesi》

***

《Sharu!》sussurró euforico Kation, con la gola completamente in fiamme, 《Fratello!》

Un enorme sorriso percorse il volto del possente Mayil che, senza esitare un singolo istante corse incontro al suo unico amico, scordandosi di star ancora tenedo Ruai per la mano e tracinandola con lui.

《Maledizione, Kation! 》si lamentò la ragazza, provando a liberarsi dalla morsa d'acciaio del suo fidanzato, spedito verso l'arena alla velocità della luce,《Lasciami !》

Kation, però, non poteva stare ad ascoltarla, non poteva smettere di correre, non poteva fermarsi, non ora che Sharu era lì, di fronte a lui, giusto a qualche passo di distanza.

Si era reso improvvisamente conto il di quanto gli fosse mancato avere quel piccolo essere squamoso nella sua vita e non vedeva l'ora di essere catapultato di nuovo in un mondo di scherzi e risate in cui farsi da spalla a vicenda.

"Amico mio..."

Così maledettamente vicino, così terribilmente lontano: le glaciali iridi di Kiaghel si frapposero tra Kation e l'agognata meta, ponendo bruscamente fine alla sua implacabile avanzata e rendendo all'improvviso abissale la distanza tra i due fratelli.

《Dove pensi di andare, biondino?》tuonò minaccioso Wuekaru, radunando con un solo rapido sguardo l'intero branco intorno al Mayil e alla giovane Wampil,《Non è ancora il tuo turno per combattere: torna indietro !》

《Levati dai piedi, Kighel!》rispose Kation, quasi ringhiando,《Questi non sono affari che ti riguardano!》

《Io, invece, penso che dovreste essere voi due a girare i tacchi e levare le tende...finché avete le gambe ancora tutte intere!》sibilò maligna la temibile Luna Nera.

《Inutile, botolo!》intervenne furiosa Ruai, liberandosi dalla presa di Kation, pronta ad assalire l'impassibile Kiaghel,《Pensi seriamente di farmi paura?! Ti farò vedere io quando...》

Prima ancora di concludere la sua frase, però, la coraggiosa Wampil venne brutalemnte spintonata da una Fenril dalla folta chioma di carbone e cadde malamente in terra.

《Sappi che ho sempre odiato i gatti, sopratutto quelli isterici come te!》la stridula voce di Wueri si aggiunse, così, al macabro coro, esplodendo poi in una perfida risata,《Guardati, stupida sprovveduta! Non sai neanche capace di tenereti in piedi e pretendi pure di minacciarci! Ricorda che sei nel mio territorio, non certo a casa tua!》

Ruai mostrò furiosa i denti e tentó di risponderle a tono, ma Kation la bloccó prima che potesse anche solo aprire la bocca.
《Ascoltate...》iniziò il possente Mayil, cercando di modulare il tono più calmo di cui era capace,《Non siamo venuti qui per combattere o attacar briga. Vogliamo solo parlare con quel dannato ammasso di squame la giù!》

Per alcuni secondi, il silenzio parve aver nuovamente permeato l'aria all'interno del Club e li sguardi della folla seguirono il dito di Kation, saldamente puntato verso il Jamail il quale non aveva acora mosso un singolo muscolo.

《Io, invece, voglio combattere!》improvvisamente, la roca voce di Sharu spezzó quel surreale incantesimo, liberando l'ennesiama ondata di caos: il mormorio degli studenti crebbe in maniera esponenziale, presto soffocate dalle risate dei Fenril di Kiaghel.

《Sharu...》Kation mosse qualche timido e tremante passo verso il Jamail, 《Perché vuoi combattere contro di noi? Che ti abbiamo fatto?》
La sua voce era ridotta a un debole e rotto sussurro.

A quel punto, gli occhi di Sharu sembrarono divamapre di rabbia e il mligno sorriso che gli sgualciva il voltò sfiorí rapidamente.
《Perché? Mi stai davvero chiedendo perché?》il Jamail strinse con violenza l'elsa della spada e, zoppiacando, uscì dalla grande arena per andare incontro a Kation e Ruai,
《Dovrei essere io a farvi delle domande! Dove siete stati tutti questi giorni? Perché non siete mai venuti a cercarmi? Perché vi siete fatti vedere solo ora?!》

La voce di Sharu diventava sempre più grave e rabbiosa man, mano che si avvicinava ai due amici,《Cosa avete avuto di così importante da fare per abbandonarmi? Era molto meglio stare tutto il tempo ad asportarvi le labbra a vicenda piuttosto che pensare al povero debole draghetto, vero?! 》

Sharu si fermó a pochi passi dalla coppia, puntando minacciosamente la spada contro i loro volti e rivolgendoli uno sguardo così truce  che il cuore di Kation mancó un colpo.
《Questo, tutto questo dannato schifo è stato soltanto colpa vostra e, sapete che vi dico: non ho bisogno di amici falsi e disinteressati come voi! Ormai ho trovato il mio posto in questo maledettissimo castello e voglio che vi sentiate umiliati come mi sono sentito io nell'essere dimenticato》

《Piccolo, insulso drago dei miei stivali!》ringhió Ruai, dirzzando la coda e piegando le orecchie all'indietro, 《Vuoi combattere, è questo ciò che sua maestà desidera?! Allora fatti sotto, se ne hai il coraggio!》

Gli occhi smeraldini di Sharu incrociarono quelli della giovane Wampil; gli contemplò assorto per qualche istante e, poi, si mise sguaiatamente a ridere, seguito a ruota dal resto del Club.

《La gatta ha fegato!》urlò Wueri, quasi piangendo dalle risate,《Per favore, datele subito una spada: voglio vedere come Sharu la fa fuori!》

Mente il tono delle voci di sottofondo diveniva sempre più opprimente, Kation rimaneva in silenzio, guardando il basso e subendo passivamente quella marea di insulti e risate che si stavano abbattendo su di lui come un mare in tempesta izzato contro il povero ed indifeso pescatore.

《Hai ragione Sharu...》disse gravemente il Mayil, privo della benché minima espressione,《ti abbiamo abbandonato e, peggio ancora, lo abbiamo fatto consci delle nostre azioni》

Kation tolse delle mani di Ruai la spada che, nel mentre, era riuscita  a procurarsi e l'afferrò saldamente tra le dita, ignorando le lamentele della ragazza.
《Se ciò che vuoi è combattere, sarò ben lieto di...》

《Non ci sarà nessun duello oggi!》improvvisamente una voce innaturalmente fredda e gelida, interruppe il discorso del biondo ragazzo, 《A meno che Sharu non accetti di combattere contro di me, ovviamente》


Nel sentir pronunciare il suo nome, il Jamail si mise subito a cercare l'origine di quel suono estraneo, eppure così terribilmente familiare.

Quando le sue iridi di cristallo, però, incrociarono quelle del nuovo arrivato, i polmoni smisero di pompare aria e il sangue di circolare nel corpo.

《Allora, Sharu...accetti la mia sfida?》disse Eifir, puntando il suo sfavillante pugnale nella direzione del ragazzo.

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