Capitolo 28 - Febbre da duello p.2

Così come un corpo in fiamme si dimena nel tentativo disperato di placare l'incedio che lo divora, i muscoli di Sharu guizzarono e schizzarono furiosi in avanti e gli occhi, ancora velati di lacrime, si spalancarono in modo tanto violento che le palpebre parvero prossime a strapparsi.

Una ribollente massa ardente, nata dalle viscere più prodonde e recondite del suo essere, spinse poi il Jamail in una suicida carica verso Wueri.

"Non sono un fallito!" La sua voce tuonò con furia nelle mente ustionante come in una notte di febbre.
"Io non mi farò mettere i piedi in testa da nessuno! Io non ho bisogno di nessuno!"

Non era, però, il suo istinto guerriero a guidarlo, tantomeno i suoi più profondi e intensi desideri: si trattava di qualcosa di più cieco, animalesco e bestiale che si stava nutrendo di ogni emozione, negativa o positiva che fosse, lasciando alle proprie spalle solo i fumi tossici e le fiamme folgoranti dell'ira.

"E non sarai tu a farmi vacillare, inutile teppista dei miei stivali!"
Con un agile piegamento della schiena, Sharu scansó la letale traiettoria della spada di Wueri e fu la sua a penetrare oltre la difesa della ragazza e colpirla con violenza in pieno petto.

Il Jamail caricó i polmoni d'aria e, con un secondo rapido fendente, investì il ventre della sfidante. Puntò, poi, tutto il suo peso sul piede destro e lo utilizzò come perno intorno al quale torcere il busto per scaraventare lontano la Fenril con il filo della spada.

A quel punto, Sharu gettò via l'aria dai suoi polmoni e un violento ruggito squarció l'aria, eclissando i sussulti della folla e il rumore delle ginocchia della ragazza che strisciavano lungo il pavimento di legno incerato.

Emettendo un flebile ringhio canino, Wueri, si alzò barcollante da terra.
Portò una mano al petto, per controllare che fosse ancora tutto intero, e tossì un paio di volte, sputando fiotti di densa saliva delle smorte labbra.

《Bastardo!》sibiló con misto di ammirazione e disprezzo, non appena il fiato le concesse nuovamente di parlare,《Ti farò a pezzi!》

Strinse le mani intorno all'elsa, ma, invece di partire all'attacco, come aveva pianificato, incurvó la schiena in avanti in posizione di difesa, troppo stordita per caricare.
"E io che pensavo si sarebbe messo a piangere da un momento all'altro. Ha devvero infuocato questo duello!"

Nonostante la gelida tempesta che infuriava all'esterno, infatti, l'intero Club sembrava essere stato arroventato dalla furia che si era prepotentemente risvegliata dentro il timido Sharu: quella volta non aveva avuto alcun nobile motivo per combattere e, così, la stessa frustrazione si stava implacabilmente riversando sul campo di battaglia, inondandolo di tutto il suo represso furore.

Il Jamail, traboccante di forza ed energia, mosse un paio di falcate in avanti, facendo minacciosamente ondeggiare la coda e turbinare la spada.

Le gambe di Wueri si congelaro ancora di più nella loro posizione di difesa: quell'entitá duale e tremendamente instabile svettava di fronte a lei come un famelico predatore e non più come un semplice sfidante; lei stessa non era più cosiderabile un vera avversaria e poteva, a tutti gli effetti, essere designata come una piccola preda lasciata in balia di un folle e distruttivo istinto.

Nella frazione di un secondo, le lente falcate di Sharu divennero una corsa, anzi, un vero e proprio volo nella direzione di Wueri.

《Dannazione!》
Quando la spada del Jamail entrò in contatto con la sua, il clangore del metallo riempì la stanza e sembrò che una violenta esplosione fosse appena deflagrata, spazzando via ogni ostacolo lungo il suo focoso cammino.

《Maledetto Jamail!》
La ragazza indietreggió di qualche metro mentre Sharu non sembrava intenzionato a demordere: la sua lama continuava a spingere contro quella di lei, anche in mancanza di una effettiva utilità.

《Ma a che diavolo di gioco stai giocando?》
A quel punto, Wueri, giunta vicino allo stremo delle forze, afferró nuovamente la spada con entrambe le mani e, facendosi leva sulle spalle, riuscí a scaraventare Sharu di lato.
《È ora di mettersi a cuccia drago!》

Nella frazione di un'istante, gli occhi della ragazza studiarono meticolosamete la figura indomita di Sharu e individuarono rapidamente un punto scoperto nella sua difesa, proprio sul fianco sinistro: eseguì un tondo perfetto verso la destinazione disegnata.

Il Jamail, peró, scartó agilmente, compì una breve rivoluzione sul proprio asse e, con la coda, frustó violentemente la gamba di Wueri, facendole perdere l'equilibrio.

Maneggiando con mestria la spada, Sharu investì la mano destra di Wueri: la ragazza emise uno strozzato mugolio di dolore e la spada le cadde dalle dita, finendo al suolo.

L'ovazione che si liberò in quell'istante risuonò in tutto il Castello e soffocó il rumore dei tuoni, della pioggia, dei cuori impazziti e del metallo che cadeva rimbalzando sul pavimento sancendo la vittoria di Sharu.

Eppure, il Jamail non percepì alcun suono, così come non provò la benché minima soddisfazione nell'aver trionfato contro l'indiscussa Dea del Club dei Duellanti: l'unica cosa che riusciva ancora a sentire era lo scoppiettio macabro dell'incedio, dilagato nel suo animo.
"Non sono un fallito...Non sono un dannatissimo fallito!"

Mentre l'aria vibrava ancora delle decine di applausi della platea, Kiaghel corse a grandi falcate nell'arena e afferró con vigore il polso del ragazzo.
《Abbiamo un nuovo campione!》urlò l'Alpha, sollevando al cielo il braccio di Sharu, e l'intera folla si alzó in piedi per acclamarlo a gran voce.

Con il volto rosso per lo sforzo e la vergogna, anche Wueri riuscì a tirarsi su e si diresse verso il Jamail a piccoli e zoppicanti passi, più ferita nell'orgoglio che nel fisico.

《È stato un bel duello...》
Quando la ragazza porse la mano al suo sfidante le esultanze della folla si chetarono e anche Kiaghel indietreggió di qualche centimetro,
《Mi sono divertita un mondo, anche se avrei preferito vincere. Meriti tutta la fama che ti sei guadagnato》

Solo quando Sharu vide quella mano, senza più il gladio tra le dita, protesa verso di lui in segno di pace sembrò realizzare che il combattimento si fosse effettivamente concluso e il fuoco del suo animo cominciò velocmente a scemare.

"No...no..."
Le gambe tremarono e vacillarono, la testa fu preda di un brusco capogiro e le dita fremettero violentemente.
"No, no!"
In poco tempo, la mente di Sharu si ritrovò soffacata da vorticosi penseri, grida di nomi confusi, logoranti rimpainti e insopportabili sensi di colpa.

《Stai bene, draghetto?》chiese Kiaghel, vedendolo improvvisamente sbiancare,《Non è che hai perso troppe legnate?》

La cassa toracica di Sharu pareva essere diventata una vuota e morta landa sferzata dal vento, ricominciando a infodere per tutto il corpo quel subdolo e latente dolore atroce.

《Ehi rispondi! C'è qualcosa che non va?》insitette Wueri.

Sharu li guardò con gli occhi persi tra l'uragano dei suoi pensieri: la logorante sensazione gli freddo fece attorcigliare lo stomaco su se stesso e fremere anche anche le ossa; il caos dei sentimenti, intanto, congelava ogni organo che incontrasse, come uno artico zefiro.

L'unico punto ancora caldo era rimasto solo la mano destra che impugnava saldamente la spada.

《Duellare!》urlò di punto in bianco Sharu, stringendo le dita intorno all'elsa, quasi volesse diventare un tutt'uno con essa.
《Che intendi draghetto?》chiese sospettoso l'Alpha.
《Devo duellare!》tuonò nuovamente Sharu, accanendosi contro Kiaghel, 《Ora, in questo momento! D...de...d...devo comabattere ancora!》

《Dici sul serio Sharu?》lo interrogò Wueri, guardandolo di sbieco, con l'espressione di chi non crede alle sue stesse orecchie.
Il ragazzo annuì con foga, fino quasi a staccarsi le testa dal collo.
《Devo duellare di nuovo!》

Wueri accennó un ghigno compiaciuto e si passò con rassegnazione una mano sul volto sudato e stravolto.
《Facevano bene a dire che sei un folle fuori da portata di qualsiasi mortale: nessun essere con un pizzico di sale in zucca riuscirebbe a duellare ancora dopo uno scontro come questo. Riposati un po' prima di combattere di nuovo !》

《Non posso!》tuonò il Jamail, con la voce velata di isteria,《Devo farlo ancora!》

La ragazza, lanciò uno sguardo interrogativo al fratello.
《Sacco di pulci tu te la sentì di sfidarlo? Io ho bisogno di una bagno caldo al più presto》
《Ti lascio volentieri l'onore Wueri》rispose rapido Kiaghel,《non mi sono ancora ripreso da ieri sera》

Al suono di quelle risposte, il gelo dentro il petto di Sharu si fece improvvisamente più opprimente; il grido del suo animo esplose, facendo male anche ai timpani; la testa prese a pulsare più intensamente di prima, come volesse andare in frantumi.

《Ah! Levatevi di mezzo, siete inutili!》urlò Sharu disperato e furioso, scansando malamente i due gemelli, per poi rivolgersi alla folla,《Qualcuno di voi, chiunque, combatta contro di me!》

In un primo momento, calò il silenzio più tombale: i membri del Club squadrarono l'esile ragazzo che pareva starsi consumando, secondo dopo secondo, come lo stoppino di una piccola e luminosa candela; si scambiarono un paio di interrogative occhiate gli uni con gli altri, tenendo salde le armi tra le mani.

Il corpo di Sharu, intanto, continuava a perdere calore, accumulando valanghe di dolori e stilette.
"Sbrigatevi, sbrigatevi !"

Improvvisamente, con sorpresa di tutti, un ragazzo si alzó dagli spalti e si diresse al cospetto del Jamail, accompagnato dallo scrosciare sempre più tenue della pioggia.

Si trattava di un giovane Senkàfil, un ibrido anfibio: un diciottenne dal fisico asciutto e slanciato, con le linee sinuose dei muscoli che si intravedevano appena attraverso i vestiti; i corti capelli neri erano curiosamete macchiati di un giallo intenso e brillante; gli occhi scuri, come un blocco di carbone, non possedevano alcuna pupilla, risultando tanto inquietanti quando affascinanti; gli zigomi e la lunga coda massiccia imitavano gli stessi colori della capigliatura.

《Il mio nome è Aeleon e sarò io a combattere contro di te》disse con orgoglio il nuovo sfidante, facendo violentemente schioccare la sua frusta al suolo.

In un misero e fulmineo battito di ciglia quell'assuefante e stupefacende calore si riaccese nell'animo di Sharu.

《S...se sei pronto, iniziamo ora!》urlò il Jamail con l'ultimo barlume di lucidità che gli rimaneva in corpo e, ricevuto il consenso dello sfidante, si diresse a grandi falcate verso l'estremità dell'arena.

Al via di Kiaghel, cominciò il nuovo duello.

Sharu non si diede neanche il tempo di valutare una strategia o studiare un minimo il suo avversario: intonando un cupo ruggito, partì immediatamente alla carica, pronto ad assestare un fendente laterale.

Aeleon fece agilmente ruotare il braccio destro dietro la schiena e, con fulineo sussulto del bacino, indirizzó un colpo di frusta verso il Jamail.

Il primo attacco venne facilmente schivato, ma il secondo, troppo rapido perché gli occhi lo potessero notare, andó a segno proprio sulla guancia di Sharu, lasciandogli un evidente segno rossastro: il ragazzo emise un mugolio, ma l'adrenalina non gli fece percepire alcun dolore e continuò imperterrito ad avanzare.

Evitando un paio di colpi, e incassandone almeno il doppio, Sharu si trovó finalmente ad un soffió dal Senkafil: aprì le braccia per caricare il fendente, ma, in quello stesso istante, la rigida e lignea impugnatura della frusta di Aeleon lo colpì in pieno petto, facendolo indietreggiare di un passo.

Sharu, come se nulla fosse accuduto, partí nuovamente all'attacco, lasciando allo sfidante appena il tempo di prendere il respiro: l'arma del Jamail turbinó velocemente nella sua direzione e il Senzkafil non ebbe altra scelta se non quella in incassare un fendente immensamete potente.

Aeleon venne scagliato lontano, senza fiato per trasformare in parole l'imprecazione che aleggiava nella sua mente. Aggrottó la fronte e, con un ampio movimento delle spalle indirizzó la sua frusta verso le mani di Sharu.

L'arma, scagliata con insuffieciente potenza, peró, si avvolse intorno alla lama e alla guardia della spada il Jamail, pestó violentemente il piede contro il pavimento e tiró con furia l'arma a sé; anche lo sfidante si impuntò saldamente al suolo e fece lo stesso, dando origine ad un tiro alla fune all'utimo sangue.

A quel punto, il sedicenne allentó la presa sulla spada e l'avversario cadde all'indietro; poi strattonó con tutta la sua forza e il corpo della frusta
voló delle mani di Aeleon, facendo guadagnare a Sharu un'altra vittoria.

Il Jamail non si diede il tempo di riprendere fiato che, immediatamente, invocó un altro duello: non voleva assolutamente che l'incendio nel quale era avvolto si spegnesse, lasciandolo nuovamente in balia dei suoi pensieri; aveva finalmente trovato il modo di spegnerli e non avrebbe mai più lasciato che si facessero vivi.

In quel momento, in quel minuscolo istante della sua vita, seppur provando unicamente rabbia, gli parve di sentirsi finalmente felice e realizzato: non si trovava più ad osservare dall'alto gli eventi di un libro sul quale non aveva influenza; era lui stesso il protagonista di un'opera tutta sua.

Fortunatamente per il timido Jamail, una lunga fila di temerari studenti intenzionati a sfidare il nuovo re del Club si stava lentamente formando appena fuori dall'arena.

《Allora...chi è il prossimo?》Chiese Sharu con tono di sfida, tenendo, forse per la prima volta da quando aveva memoria, la testa alta.

《C'era una volta una giovane principessa dalla pelle d'ebano e un affascinate principe dalla chioma di neve...》

Le luci auree del tardo pomeriggio filtravano attraverso la sottile cortina di nubi argentate che andava lentamente diradandosi, lasciando spazio ad un terso cielo madreperlaceo rigato da infinite pennellate di uno sfavillante blu elettrico.

《...che vivevano due vite completamente diverse l'una dall'altra: lui risiedeva in un grande e magico castello fatto di vetro, circondato da agi e da servi; lei abitava nella casetta più bella che esitesse nel loro grande regno.》

L'aria, ancora satura di quel fresco odore della pioggia, si appesantiva dal pungente odore di inchiostro della labirintica Biblioteca.
Tra gli scaffali aleggiava un dolce silenzio, interrotto solo dal suono di quella bizzarra fiaba.

《Durante le sue noiose giornate, il principe dalla chioma di neve poteva solo osservare i bambini della città divertirsi oltre i cancelli del suo magnifico palazzo di vetro: non gli era permesso giocare con loro perché non erano ricchi e nobili come lui; di passare il tempo con i meschini rampolli delle altre famiglie benestanti, poi, non se voleva nemmeno sentire parlare》

Metri e metri di enigmatici corridoi si aggrovigliavano in un'inestricabile matassa, percorsi unicamete da astai intenti, con i loro tentacoli o con le loro zampette, a rassettare una sala che pareva vivere di un'anima propria.

《La principessa dalla pelle d'ebano, invece, essendo nobile solo nel cuore, aveva la possibilità di viaggiare in lungo e in largo per il regno.
Un dì sfortunato, però, la giovane perse la via di casa tra le tortuose strade della malfamata periferia del paese 》

Seduta sulle scomode panche nell'angolo più luminoso di un alto soppalco, se ne stava una coppia di giovani ragazzi: unici fissi avventori della misteriosa e inquietante Biblioteca.

《Girando e girando per vie che mai aveva visto ed evitando persone dagli sguardi torvi e maligni, la pricipessina arrivó al cospetto di uno strano castello: sembrava che una mano gigante avesse impilato alla rinfusa tantissimi cubi di vetro, creando un gicantesco specchio che rifletteva la luce del sole lontano》

Uno dei due ragazzi, seduti ai capi apposti del vecchio tavolo di legno, giró la pagina di un massiccio libraccio logoro e sbiadito dagli anni e, dopo essersi schiarito la voce, riprese a far finta di leggere.

《La principessa dalla pelle d'ebano, incuriosita e bisognosa di aiuto, si avvicinò al grande cancello del palazzo di vetro e intravide un giovane dalla meravigliosa chioma di neve affacciato tra le sbarre di metallo.
I loro sguardi improvvisamente si incrociarono e, in quello stesso istante, capirono che non avrebbero guardato più nient'altro...》

《Non è andata esattamente così!》disse Ruai? ridacchiando e interrompendo la falsa lettura di Kation,《Tra noi due non è stato mai amore al primo sguardo e...neache al secondo o, tanto meno, al tezo. Quel pomeriggio in cui mi persi per andare alla nuova libreria, semplicemte tu e quel simpaticone del tuo acido maggiordomo mi riaccompagnaste a casa...》

《Non interrompere la storia!》la rimproveró Kation, con un tono immensamente dolce e stucchevole, che non riusciva a sembrare arrabbiato neanche per scherzo, 《Non sono ancora arrivato alla fine!》

《Perdonami, insulso menestrello,》rispose Ruai, rimettendosi in ascolto con il grazioso volto adagiato tra le mani e i gomiti pesantemente appoggiati sul tavolo,《su, raccontami come è finita la storia tra il principe e la principessa》

《Il finale recita la seguente frase...》Kation abbandonò il libro sul tavolo, si mise in piedi e si sporse dall'altro lato del tavolo, avvicinandosi sempre di più alle carnose e morbide labbra di Ruai, 《ti amo

Il silenzio tornò ad aleggiare placidamente nella Biblioteca, scandito dal continuo via via degli astai. Eppure, la muta voce di quel bacio perve riusuonare in ogni suo vuoto corridoio.

《Davvero carino questo finale...》sussurró la ragazza, ormai privata di fiato, allontanadosi lentamente dalla delicata presa del fidanzato,《anche la favoletta era molto carina...Non immaginavano nemmeno sapessi tutte quelle parole!》
《L'amore fa miracoli, Micetta》disse Kation con orgoglio, gonfiando fieramente il possente petto.
《Più che l'amore direi la noia...è da più di due ore che stiamo aspettando Sharu...》sbuffó Ruai, visibilmente scocciata,《...aveva detto che sarebbe venuto, ma è da questa mattina che non si fa vivo...》

《Non pensi che dovremmo andare a cercarlo?》Kation stiracchió i muscoli delle braccia e delle ampie spalle, facendo gemere le ossa.

Poi si alzó dal suo posto e si diresse verso l'uscita, ma Ruai lo bloccò per
una mano.

《Senti, Kation..》l'inebriante profuno della ragazza gli riempì le narici, attacandosi all'anima e facendo fremere il cuore,
《...aspettiamo ancora un po' prima di andare: scommetto che Sharu non ha bisogno di noi adess...》

《Ma...Micetta...dovre...》il May Il provò a contorbbattere, ma un nuovo bacio occupò le sue labbra.
《Coraggio orsacchiotto...godiamocela per un po'; sono scicura che hai ancora tante altre storie da raccontarti》

《Fatti da parte!》tuonò Sharu, cercando assestare il colpo decisivo ad un biondo e scattante Kiaferil.

Alla vista di quella celebre spada scagliata a tutta velocità contro di loro, i cremisi occhi da magusta dello sfidante si spalancarono per lo spavento e i muscuoli delle esili braccia tentarono un estremo gesto salvataggio: con rapida rotazione del bacino e una torsione della lunga schiena, la stretta e affusolata lama del fioretto si trovó pronta a parare.

Per quanto quella mossa potesse essere stata eseguita con grande maestria e prontezza, però, la stoccata Sharu distrusse completamete la difesa avversaria e l'ennesima arma venne divelta dalla mani del suo possesore e gettata al suolo.

Con altrettanta facilità il Jamail riuscì a disarmare un'intelligentissima Boesil dalla pelle color onice e i corti capelli bianchi: balzando da un lato all'altro dell'arena come una agile sifaka, la givane e minuta ragazzina riuscì, un po'sgraziatamete, ad evitare i primi lenti fendeti del suo sfidante; all'incalzare del ritmo di Sharu, però, la sua coppia di ascie ebbe vita effimera.

《Ancora! Ancora un altro!》urlò impaziente Sharu, non appena il suo corpo percepì la vibrazione del metallo che cadeva sulla lignea arena, ormai resa opaca dal continuo calpestio.

I muscoli del ragazzo bruciavano, dolevano e tiravano; le gambe fermavano, seppur sottoposte all suo esile peso, e anche le braccia faticavano a tener ancora in mano quella dannatissima spada.

Ogni invocazione di aiuto del fisico di Sharu, però, veniva brutalmente annichilita dall'incontenibile massa di ardente adrenalina che circolava impazzita nella sue vene.

《Coraggio! Ho bisogno di un'altro duello!》

La caleidoscopica volta del tardo pomeriggio si era svestita delle sue sninuose e brillanti sfumature di cobalto e degli sporadici spruzzi di delicate tinte pastello, ritrovandosi ad indossare una sfavillante trapunta di stelle bianche e bluastre che, in quella sera priva di luna, potevano finalmente godere di tutta l'attenzione degli occhi.

Negli ultimi piani del Castello, l'aria fredda lasciata dalla tempesta scivolava rapida lungo le rampe di scale, mescolandosi al caldo respiro di Lady Kiala.

Le tremolanti luci della fiaccole le accarezzavano la pelle cianotica, esaltando la sfumatura dorata dei suoi biondi capelli, e riproducendo sulle pareti le lunghe e livide ombre dei tanti ibridi diretti alla Sala Mense.

《Buonasera, Kiala!》
《Salve professoressa》
《Ancora in giro a lavorare, Lady?》

La ragazza rispondeva a quei semplici e molteplici saluti con il suo classico e luminoso sorriso, posando velocemente lo sguardo su chi le rivolgeva parola.

《Buonasera, signora!》
Dopo aver risposto all'ultimo saluto di una coppia di Pegatil intenti ad ammirare la romantica volta della grande Foresta, Kiala imboccó un largo corridoio deserto che conduceva unicamente ad un massiccio portone ligneo dal quale filtrava un fioco bagliore aureo.

Giunta al cospetto della Sala della Carte, la Grande Maestra picchió delicatamente il pugno sulle assi scure della porta.

《Preside...》la voce acuta della ragazza risuonó, nell'ampia stanza adiacente dove Eifir se ne stava seduta a gambe incrociate sul davanzale dell'unica immensa finestra,《...si può entrare?》

Pochi istanti dopo, le parole giunsero alla orecchie appuntite della Kimad Naar che accordó alla Grande Maestra il permesso di fare il proprio ingresso.

Kiala spinse, così, il pesante portone ed entró nella Sala delle Carte a passi felpati.
Immediatamente il suo sguardo scuro e profondo venne catturato dallo strano bagliore emesso delle mani di Eifir: una leggera brezza si insiunava dalla finestra aperta, sferzando i lunghi capelli dal volto rilassato della Presiede e spargendo nell'etere le abbaglianti scintille prodotte dai suoi palmi; un intricato dedalo di disegni argentati le si avviluppava intorno a entrambe le mani, risalendo elegantemente lungo le braccia, percorrendo le morbide linee del lungo collo e del viso, fino a velarle le palpebre appena serrate.

《Disturbo Preside?》chiese con un fil di voce Kiala, muovendo pochi passi in avanti.
《Certo che no...》rispose Eifir, facendo sfoggio del suo misterioso tono freddo, ma incredibilemente calmo e pacato,《...stavo solo osservando cosa accadeva per il Castello prima di andare a cenare》

Con un rapido movimento della dita, la ragazza modificò la visione che quell'incantesimo le proiettava nella mente: l'usuale andirivieni di studenti cominciava ad intensificarsi e, da quello che sembrava, sarebbe rimasto un ordinato flusso di voci pacate ancora per poco.

《Cosa volevate, Lady Kiala?》chiese Eifir a bruciapelo, facendo impercettibilmente guizzare la schiena della Grande Mestra per la sorpresa,《Che ci fate qui?》

《Avevo bisogno di chiederle un favore...》sussurró la ragazza, avvicinadosi alla Preside che continuava ad alimentare il suo affascinante incantesimo, volgendo lo sguardo alla Foresta,《c'è uno studente del quale non ho notizie da un po' e volevo sapere come stesse. 》

Eifir, con il volto celato alla vista di Kiala, accennó un lieve sorriso e, seppur sacrificando appena la nitidezza delle immagini nella sua mente, si infiltró subdolamente tra i pensieri più superficiali ed innoqui della Grande Mestra.
《Si tratta di Sharu, vero?》chiese la Preside sondando la testa della sua interlocutrice.

《Esattamente》

Il lieve sorriso sul volto della Preside divenne un ghigno quando si spinse leggermente più in profondità nella lettura dei pensieri.
《Sarò lieta di accontentarti, Kiala. Mi chiedo, però, perché la tua amica Ruai non sia venuta a chiedermi questo favore di persona》sussurró Eifir, spostando la sua visione nella desolata Biblioteca,《Probabilmente sarà stata troppo impegnata con quel possente Mayil ancora lì con lei...》

Kiala sorrise e le sue guance paffute si infossarono, creando una smorfia puerile e terribilmente graziosa.
《Non possiamo certo mettere in bastoni tra le ruote al vero amore!》

Il sorriso velato di Eifir si accennó con più forza sul suo viso forzatamente calmo rilassato.
《Ovvio che no...
Allora...vediamo un po' dove potrebbe essere Sharu...》
In quel momento, l'incantesimo della Preside condusse automaticamente i suoi occhi dorati sull'ennesimo duello dell'esile Jamail.

"No...no...."
Il cuore di Eifir parve sussultare e poi svenirle nel petto.
"Non è possibile!"

《Allora signora?》isistette educatamente Kiala, togliendo la Preside dai suoi allarmati pensiero.

《R...riferisci pure alla tua amica che Sharu ha passato tutta la gionata al Club dei Duellanti》
Disse la ragazza con una nuova e grave nota amara velata nella voce autoritaria.

《Grazie mille Signora...mi scusi ancora per il disturbo》
Kiala abbandonò la Sala delle Carte, sbattendo rumoroamete il grande portone alle sue spalle e interrompendo definitivamente l'incantesimo di Eifir.

Quando il bagliore delle sue mani scemò del tutto, la ragazza aprì finalemte gli occhi, rivelando all'immensità della Foresta le sue iridi d'oro.

Le immagini di quella rabbia e di quella furia accecante, peró, le rimasero impressa sulle retine, così come l'evidente soffernza di quel ragazzo che si ostinava a ignorare le grida del suo corpo e del suo cuore.

"Che diavolo ho fatto?!
Ho commesso un errore madornale!"

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