Capitolo 23 - C'è qualcosa nascosto nel Castello

《Forte!》disse entusiasta Sharu, indicando la piccola miniatura a piè di pagina.
《È una rappresentazione del Castello, risalente tredicesimo secolo!》
I brillanti occhi serpentini del ragazzo percorsero lentamente le rozze e rovinate linee del bozzetto di antico inchiostro nerastro, analizzandone e facendo proprio ogni singolo dettaglio, anche quello più sbiadito dal tempo.
La sua fantasia iniziò, così, a galoppare sempre più lontano, mentre immaginava la sinfonia di colori e il tripudio di suoni e odori che avrebbero potuto riempire le giornate dell'epoca, appena oltre la protezione delle mura di Neshaavri.
《Wow...non avevo mai visto la Torre da fuori!》farfuglió Kation, tra uno sguaiato sbadiglio e un brontolio del suo stomaco senza fondo, cercando di rimanere saldamente ancorato alla realtà.
《Ve lo avevo detto che questo libro era fantastico!》esclamò Ruai, cento volte più emozionata di Kation e Sharu messi insieme.
Gli occhi della ragazza schizzavano febbrilmente da una parte all'altra della pagina mentre la sua coda guizzava impazzita nell'aria, come mossa da migliaia di scosse elettriche, scandite dall'incalzante battito del suo cuore.
《Ci saranno almeno una decina di capitoli soltanto sulla scuola, scritti poco dopo la sua costruzione, inseguito alla Grande Guerra dell'Ovest.》aggiuse euforica, girando un'altra pagina di spessa e ruvida pergamena ingiallita mentre i pensieri andavano a mille, solcando, in un battito di ciglia, l'immensitá della sua testa e intrecciandosi l'uno all'altro .
《Ogni singola magia che lo difende è descritta alla perfezione. C'è una topografia accuratissima dell'ambiente circostante, con tutti i fiumi, le grotte ed i sentieri.》

La sua voce era un crescedndo di toni, emozioni e informazioni, completamente inutili allo scopo dello sgangherato trio, ma ugualmente affascinanti agli occhi della giovane Wampil.

《Ho trovato anche una lista di tutti popoli umani con cui i Miksta hanno avuto scambi: dalgi Awá, agli Yanomamo, fino ai Nukak!
Poi, guarda q...》
Ruai venne improvvisamente interrotta da Kation che, stanco e affamato, si era accasciato pesantemente sulla sua spalla, spaventandola.
《Svegliati dormiglione!》
La ragazza lo fece bruscamente ritornare in sé, tirandogli una gomitata in pieno stomaco e levandosi, così, quel pesante peso morto dalla schiena.
《Sono sveglio...》biascicó il ragazzo, completamente anestetizzato dalla stanchezza e con la voce impastata di sonno.
《Sto ascoltando...》
《Sì?! Sicuro.》lo riproverò Ruai, sorridendo e dandogli un spintone che, a modo suo, doveva essere una dolce carezza.
《No...davvero!》
《Vedremo...》
Kation, allora, cercò di conentrarsi sulle parole della ragazza e su quel piccolo libro, ma, in breve, le palpebre divvenero nuovamente pesanti e si ritrovò invischiato negli appicicosi fili di seta del sonno.
Si sforzó di non cedere e rimanere lucido il più a lungo possibile, anche se, sembrava che le immagini del Tomo fluttuassero fuori dalle pagine, danzando tra eleganti fili di inchiostro.
"Come ballano bene..." pensò, prima di perdere completamente ogni contatto con la realtà e cadere nel mondo dei sogni, cullato dall'armonico suono della voce di Ruai e dal dolce profumo della sua felicità.

Mentre Kation dormiva beato sulla panchina, la Wampil fece scorrere un'altro paio di pagine tra le sue dita che si muoveveno fulimee, accarezzando gentilmente le la carta con gli artigli.
Poi, improvvisamente, si fermarono, indicando a Sharu un'altra immagine.

《Questo cos' è? 》chiese il ragazzo, pendendo completamente dalle labbra sorridenti di Ruai.
《Questo è un villaggio, un villaggio di Miksta.》
《Davvero?!》
Un'altra volta, la mente di Sharu animó la piatta immagine ingiallita con il suono delle voci che probilmente abitavano quelle capanne di legno e pietra, delle ombre dei piccoli ibridi che correvano sull'erba e si arrampicavano sugli alberi mentre i più grandi lavoravano e della luce che filtrava dalla volta di foglie.
《Un tempo, intorno al Castello, ce n'erano ben dodici, tutti perfettamente integrati con la Foresta, più altre decine sparse un po' in tutto il mondo... 》 Gli rispose la ragazza, scorrendo la miniatura con il suo sguardo felino .
《Ci andavano a vivere gli studenti divenuti adulti, appena finiti gli studi a Neshaavri.》
Improvvisamente, il ragazzo notò qualcosa brillare infondo agli occhi di Ruai: un ricordo lontanissimo e confuso di una vita ormai perduta; forse solo una mera fantasia, un dolce desiderio.
《Sai, Sharu, tutti i villaggi furono abbandonati dopo la morte di Afir, ma prima di quella catastrofe i nostri genitori vivevano lì .
E...e... forse...la maggior parte di noi... potrebbe... essere nata in queste capanne...》
La ragazza divenne improvvisamente cupa in volto, anche se quella scintilla continuava ad ardere nei suoi occhi, diventando sempre più luminosa.
《A volte vorrei che i miei potessero raccontarmi di quando anche loro erano come me, ma... nella loro mente c'è solo un grande buco nero...》
《Mi spiace...》sussurró Sharu, vedendo quel nostaligico bagliore divenire più luminoso.

In quello stesso istante, Kation si svegliò di soprassalto, come se fosse stato colpito da un'altra potente gomitata in pieno volto.
Si era tratto di un qualcosa che lo aveva scosso nel profondo; qualcosa che si era insinuato fino nel mondo dei sogni, strappandolo con violenza dalle sue fantasie e riportandolo alla realtà; qualcosa che i Mayil imparavano presto a riconoscere: un semplice odore; l'odore delle emozioni; l'odore dei sentimenti forti.

《Guarda chi si è svegliato!》lo prese subito in giro Sharu, vedendolo alzarsi titubante e traballante dalla panca e mettersi pian, piano seduto.
Ruai, si girò verso il possente ragazzo e, per qualche secondo, lo guardò fisso negli occhi socchiusi.
《Ehi Kation, bentornato tra di n...》
Prima che lei potesse completare la sua frase il ragazzo, si protese in avanti, le afferrò il delicato volto scuro, sfiorandolo appena tra le dita, e le stampó un dolcissimo bacio sulla fronte.
La ragazza si tirò lentamente indietro, scordandosi di quel rimpianto, dimenticandosi completamente di tutto quello, che stava facendo un secondo prima e arrossendo violetemente, quasi quanto il timido Sharu, completamente a disagio.
《Ehi! Perché mi guardate tutti così?!》chise Kation, sorridendo con gli occhi ancora un po' persi tra i sogni.
《Sembrate degli stoccafissi! Su Micetta continuiamo a leggere questo dannato libro.》
Ruai si diede un forte scossone per, ritornare con i piedi per terra, ricordare di cosa stesse parlando un secondo prima e, sopratutto, per non saltare al collo del suo ragazzo, stringerlo con tutte le sue forze tra le braccia e riempirlo di baci.
"Non sarebbe esattamente il massimo per il povero Sharu..." pensò prima di riaquistare completamente tutta la sua lucidità.
《Allora...penso che potremmo direttamente andare avanti fino all'unico capitolo davvero utile di questo libro...》disse Ruai, ritornata la solita e pragmatica cervellona.
《Se proprio vogliamo risolvere il mistero dell'intrusione ci serve questo!》
Hoashi de Mothil unaar.》Kation lesse velocemente la pagina, che la ragazza teneva ferma con le dita.
《ESATTO!》urlò Ruai, euforica, fuori di sé le l'entusiasmo.
《Il Tomo del Padre dei Mothil: l'unico libro, che racchiude tutto il sapere dei Miksta dal tempo di Eyra fino al domino di Afir.》
La ragazza alzò gli occhi al cielo, sognante, perdendosi nel mare della sua sfrenata fantasia.
《Questo è un libro ancora più prezioso e raro di quello, che abbiamo ora tra le mani!
Immaginate: Ogni singola dettagliatissima biografia dei Kimad Naar, scritta da Moth in persona!》
《Moth?!》chiese interrogativo Sharu, leggendo rapidamente le prime righe di quella pagina.
《Eifir ne aveva accenato a Lord Rujako la notte dell'intrusione .》
《Infatti!》gli rispose Ruai, con gli occhi che brillavano.
《È per questo che...》
《Aspettate voi due!》li interruppe bruscamente Kation.
《Mettimo le cose in chiaro!
Prima di tutto chi cavolo sarebbe questo Moth?》
La ragazza lo fulminó con un solo sguardo: lo scintillio dei suoi occhi sembrò appena essere divampato, trasformandosi in un incendio così potente ed accecante da scalfire anche il sorriso infatile di Kation.
《Ma tu in classe ci sei?》ringhió Ruai, dirizzando la coda e piegando le orecchie all'indietro.
《Bhe...dipende da come la vedi.》le rispose Kation, ridacchiando e cercando di non incrociare gli occhi infuocati di lei.
《Comunque se non sto attento è solo colpa tua Micetta! Devi smetterla di ronzare sempre nella mia testa!》
《Ma va al divolo, ingnorante!》la ragazza lo zittì con l'ennesima gomitata nello stomaco e, quella volta, Kation la sentì perfettamente , dall'inizio alla fine.
《Moth è uno dei personaggi più celebri della nostra cultura...》Sharu iniziò a raccontare, cercando ricordare le lezioni di storia.
《Visse, all'incirca, al tempo di Eyra e fu il primo della specie di Mothil, che, infatti, prendono nome da lui.》
《Il fondatore della setta dei Cavalieri d'Ordine, unico Miksta che ha ereditato i poteri di un Kimad Naar e che ha insegnato loro come usare i propri poteri...》continuò Ruai elencando appena le prime cose che le venivano in mente.
《...Il tizio che ha ordinato di costruire questa scuola e che scritto metà dei libri della Biblioteca. Non ti ricorda proprio niente, Kation! ?》
《Non ho assolutamente idea di chi sia!》rispose il ragazzo facendo spallucce.
Ruai si portò una mano sugli occhi e gli chiuse con violenza.
《Potrei anche strozzarti per quello che hai detto!》urlò, fremendo e tremando dalla rabbia.
《Forse, però...》si intromise Sharu, mentre lei stava già per mettere le sue mani intorno al collo di Kation.
《Forse il ragazzone potrebbe conoscere la storia che si racconta tra gli umani!》
《Ma dai! 》sbuffó Ruai, stizzita.
《 La leggenda dell'uomo falena è completata sbagliata!》
《No, no aspettate! Questa storia la conosco.》urlò Kation, allontando le pericolose mani della ragazza dal suo prezioso collo.
《Parla di quel mostro: quello con gli occhi rossi, il corpo ricoperto di ispidi peli marroni e le ali da insetto; quello che è stato avvistato un po' in tutto il mondo prima di grandi catastrofi!》
I due ragazzi annuirono, tempestandolo con una poggia di sguardi frustrati e rassegnati.
《 Wow volete dirmi, quindi, che l'uomo falena esiste davvero!》
《Ovvio che esiste intelligentone!》
Questa volta, niente poté salvare il ragazzo dalla furia felina di Ruai, che gli scaraventó con violenza il Tomo sulla testa.
《Dovremmo parlare di questi tuoi attacchi d'ira! 》la rimproveró Kation, tutto dolente.
《Se continui così io a domani non ci arrivo !》
《Tutte chiacchere! Ritorniamo piuttosto alle cose serie.》
Ruai si calmó, si rimise tutta composta al suo posto, aprì il Tomo e lesse nuovamente la descrizione del fantomatico libro.
《È ben risaputo che Moth abbia sempre avuto rapporti molto stretti con quasi ogni Kimad Naar e, secondo alcune dicerie, avrebbe raccolto tutte le informazioni su di loro, tutte le sue osservazioni su di un Tomo le cui tracce si sono perdute per sempre: il Hoashi de Mothil unaar !》
《Quindi, vuoi dire che...》disse Kation, facendo girare le rotelle del suo pigro cervello.
《Che se quel tizio, che è entrato nel Castello è veramente un Kimad Naar, lì ne troveremo certamente vita, morte e mircoli.》concluse la ragazza, fiera di sé.
《Il tuo ragionamento non fa una piega, Ruai.》si complimentó Sharu, in tono ironico, iniziando anche lui a cedere alla morsa del sonno.
《L'unica pecca sono quelle tracce perdute per sempre...come la cena di oggi! 》
《È qui che ti sbagli di nuovo, mio ingenuo Jamail》
La ragazza, con un altezzosa aria di superiorità e lo sguardo saccente, girò un paio di pagine.
《Guardate miei cari e rifatevi gli occhi!》
La ragazza prese da quella pagina, un foglietto piegato su se stesso è lo aprì.

《Questa è un antica mappa della Biblioteca, disegnata da uno degli adepti della setta dei Cavalieri.》
Gli occhi di Sharu brillarono, incollandosi sulla rozza e abbozzata piantina.
《Ma non corrisponde per niente alla vera forma di questa Sala!》puntualizzó il confuso Jamail, senza staccare un attimo il suo sguardo dal logoro pezzo di carta.
《Che intendi, ammasso di squame?》chiese Kation, vedendo l'amico improvvisamente interessato.
《Ci sono diverse mappe della Biblioteca sparse tra gli scaffali, per idicare le diverse sezioni...》iniziò a spiegare Sharu, mentre il suo cervello si era messo rumorosamente in modo.
《...e questa non corrisponde affatto alla forma che dovrebbe avere! Guarda, Kation: vedi questa stanze quadrate?》
《Si Sharu...》rispose il ragazzo, seguendo il dito dell'amico che si muoveva lungo il foglio di carta.
《Quindi?》
《Se queste stanze ci fossero sul serio, si vedrebbero da fuori il Castello e sulle piantine moderne.》
《Sento puzza di magia da ogni parte!》esclamò Kation, toccandosi il naso.
《Ma perché non dovrebbero essere indicate sulle cartine di oggi?》
《Lascia che ti spieghi io!》disse Ruai, prendendo il foglietto dalle mani di Sharu.
《Questa stanze in realtà sono dei satuari dedicati all'elemento del fuoco, dell'acqua, dell'aria, della terra e della luce e ai cinque cavalieri che avevano avuto il dono di dominarli.》
《Una specie di Elementali?》chiese il Jamail, guardando Ruai stranito e confuso.
《Esatto!》rispose la ragazza.
《Tra la setta dei Cavalieri dell'Ordine, furono selezionati cinque adepti a cui venne affidato il controllo di uno di questi elementi...nel caso in cui il Kimad Naar non potesse utilizzare i suoi poteri. 》
《Si, va bene, Ruai, ma tutto questo come ci aiuta con il Tomo di Moth!?》urlò spazientito Sharu, stanco di star lí da tutto il pomeriggio.
《Se forse mi facessi finire il mio discorso!》 Lo riproverò Ruai, schiacciando la coda del ragazzo sotto la sua suola.
《Leggi a chi è dedicata la stanza dell'Elemento della luce, stupida lucertola !》
Sharu, massagiandosi la coda, lesse frettolosamente la didascalica indicatagli dal sito di Ruai.
《A Moth...》
《Infatti testa di rapa e secondo il Tomo degli Scrittori Caduti, il libro, che lui ha scitto, si trova qui, insieme agli artefatti che attivano i poteri elementali!》
《Che stiamo aspettando ancora qui allora?!》urlò Sharu, mettendosi fulmineamente in piedi.
《Così ti voglio, lucertola!》gli rispose Ruai, ardente di determinazione.
《E se, invece, dicessimo semplicemente ad Eifir del libro e ora andassimo a dormire?》 Chiese Kation, steso a peso morto sulla sua adorata panchina.
《Il fatto è che...》iniziò a raccontare il timido Sharu.
《L'ultima volta che Rujako ha provato a parlare di Moth, Eifir se lo è quasi mangiato!》
《Questa cosa dobbiamo risolvercela da soli, non abbiamo bisogno dell'aiuto di nessuno.》rispose orgogliosa Ruai.
《Iniziamo subito a cercare!》

Passarono un paio d'ore, poi un' altra e un altra ancora, finché velocemente non si superò la mezzanotte, senza che però niente di concreto venisse trovato.

Il trio sapeva esattamente quanto la Biblioteca fosse immensa e terribilmente dispersiva, ma non avrebbero mai immaginato che ciò avrebbe intralciano così tanto la loro ricerca.
Sembrava che la sala stessa muovesse i suoi scaffali, creando sempre nuovi ambienti, nel tentativo di confondere i ragazzi e allontanarli dal loro obbiettivo.
Pareva che le luci si abbassaro e aumentassero di intensità all'improvviso per stremare gli occhi, più di quanto non lo fossero già, mentre l'odore di inchiostro si accentuava fino ad offuscare i pensieri.

Le ore, intanto, passavano e le forze venivano meno, mentre la frustrazione di tutti saliva alla stelle.
"Si può sapere come diavolo è possibile che tutto quello che io cerchi sia introvabile!" Pensò disperato e strmato Sharu, sedendosi in un caldo agolino, accanto a Ruai , ormai esausto.

Sulle gambe della ragazza, Kation dormiva già da un po'di tempo, completamente sfinito da tutte le emozioni di quel pomeriggio.
《Guarda si è adormentato come un bambino.》disse Ruai, con la voce corrotta dal sonno, accarezzando i candido cappelli del ragazzo.
Poi rivolse la sua attenzione a Sharu, con gli occhi già persi tra le sconfinate terre del mondo dei sogni.
《Grazie per essere suo amico...lui è un orsacchiotto speciale: non gli piace stare solo!》
《Non c'è bisogno di ringraziare...》sussurró Sharu, mettendosi comodo e stringendosi bene nel mantello.
《Invece si... Non lo vedevo così felice da tanto tempo...》
La ragazza appoggiò la sua testa sulla spalla fredda spalla di Sharu, ormai priva di forza anche solo per pensare.
《Vorrei poter essere un amico migliore...》
Anche lui si addormentó poco dopo, nella gelida e cupa aria della misteriosa Biblioteca, con mille pensieri ancora in giro per la testa.

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