Capitolo 22 - il momento delle confessioni p.1

Il brusio di centinaia di voci spensierate dominava ogni singolo anfratto della Sala Mense, saturandola di quella solita frizzante allegria, che la rendeva piacevolmente calda e accogliente.
Rumorosi e variegati gruppetti di studenti girovagavano tra le panche e gli sgabelli con traballanti pile di libri, quaderni e borse tra le mani, occupando, così, la maggior parte dei tavoli messi a disposizione, per finire di studiare e ultimare i compiti per il giorno successivo.

In un angolino appartato e più silenzioso, c'erano anche Sharu, Kation e Ruai, intenti chi a ripetere per un interrogazione, chi ad organizzare i propri appunti o semplicemente a sfogliare senza interesse le pagine di un libro alla disperata ricerca di un immagine.
Tra i tre, stranamente, non volava una mosca: ognuno era immerso nel suo piccolo mondo; racchiuso in una bolla; perfettamente concentrarto su quello che stava facendo, tanto da ridurre a zero gli stimoli dell'ambiente circostante.

Fuori dalle finestre, il sole percorreva lentamente la sua usuale discesa verso la volta arborea, che diveniva sempre più scura, mentre nel cielo si accendevano pian, piano le fiamme dell'imminente tramonto.

Quando anche le prime candele iniziarono ad accendersi tra i tavoli, e l'aria si impregnò dell'odore di cera, Ruai richiuse il suo quaderno e cominciò a riordinare le sue cose, sparse un po'ovunque.
Rimise ogni libro nel tascapane color grigio cenere e si alzò senza fare rumore dallo sgabello.
《Ragazzi, io vado in camera a lasciare queste cose, ci rivediamo qui per la cena?》chiese, guardando i due ragazzi ancora intenti a studiare.
《Aspetta Ruai!》la interuppe Kation, richiudendo i suoi libri, mentre lei stava già per muovere qualche passo verso l'uscita.
《Ti accompagno, tanto devo portare anche io un paio di quaderni nella mia stanza.》
《Perfetto!》sorrise la ragazza, porgendo al possente fidanzato, che le si era appena avvicinato, la sua borsa.

"Come accidenti riesca a portarsela sempre in giro non ne ho idea! Pesa come una vecchia mezza balena incinta di tre gemelli!" Pensò Kation, cercando di mettersi con disinvoltura il tascapane a tracollo, nonostante avesse la sensazione che, tra pochi secondi, avrebbe sfondato il pavimento.

《Ok...》disse il Mayil con un bizzarro e sforzato sorriso in volto.
《Andiamo?》
《Si, si...》rispose Ruai, afferrandolo dolcemente per una mano.
《Sharu ci tieni il posto per la cena?》
Il ragazzo, però, non li degnó neanche di uno sguardo veloce: i suoi occhi color smeraldo erano ancora incollati e concentrati su i suoi compiti.
《Sharu?》
Neanche questa volta il Jamail rispose, troppo concentrato a leggere il suo sussidiario sui rettili del Nord America.
《Ma ci senti? Ehi Sharu!》urlò Ruai, drizzando stizzita la coda e provando inutilmente ad attirare la sua attenzione.
《Mi sta facendo davvero salire i nervi questo ragazzo!》
《Calmati Micetta, lascialo stare. Sta così bene immerso nel suo mond...》
le rispose Kation, lanciando un'occhiata al suo amico, ma si interruppe non appena sentì Ruai frugare nella borsa, che lui portava intorno al collo.
《Che stai facendo?》chiese confuso e abbastanza spaventato.
《Resuscito i morti!》gli rispose schietta e minacciosa la ragazza, estraendo dal tascapane il suo massiccio dizionario di lingua antica: un enorme libro dalla copertina spessa e rigida ed un numero impronunciabile di pagine.
《Ruai, no ferma! Non azzardarti ad...》
La ragazza non prestò minimamente ascolto alle parole di Kation, arrivate troppo tardi.

《Aiah!》urlò Sharu a pieni polmoni, dopo che la ragazza gli ebbe con violenza tirato il libro in piena faccia, riportandolo bruscamente con i piedi per terra
《Visto...un cecchino perfetto!》 Si congratuló Ruai con se stessa.
《Maledetta!》sibiló Sharu a denti stretti, mentre si riprendeva dallo spavento e si massaggiava la testa con entrambe le mani, nella vana speranza di alleviare il dolore.
《Volevi uccidermi per caso?》
《Ma che dici! L'intento, anzi, era quello di farti ritornare in vita!》
Rispose lei spavalda, riprendendosi il suo dizionario.
《Aaahh...》il ragazzo continuò a massaggiarsi la testa e la fronte, che aveva repentinamente assunto i tratti della copertina del libro.
《Mi hai fatto un male cane, Ruai!》
《Suvvia...tanto voi Jamail siete delle teste dure!》
《Ma quanti problemi hai, palla di pelo?!》righiò Sharu, alzandosi furioso dalla sedia.
《Quanti problemi hai tu, rifiuto del Mesozoico!》rispose prontamente Ruai portando indietro le orecchie, con fare minaccioso.
《Come ti permetti?! Inseguitrice di gomitoli!》
《Faccia di squame!》
《Graffia tende a tradimento!》
《Cervello di dinosauro!》
《Miagolatrice dei miei stivali!》

Nel mezzo di quella lite, in cui i toni crescevano di secondo, in secondo, prendendo un piega sempre più esilarante, Kation era rimasto in disparte, cercando con tutte le sue forze di non scoppiare a ridere.

《Sei bravo solo a prendere il sole sulle rocce!》
《Parla quella che sta tutto il tempo a fare le fusa!》

Nel tentativo di distrarsi e non finire col attirare su di sé la pericolosa attenzione di quei due, Kation si mise a raccogliere i libri, che erano caduti a Sharu durante l'impatto con il proiettile scagliato da Ruai.

《Stupida lucertola asociale a sangue freddo!》
《Inutile divora libri a sangue caldo!》

Il Mayil, con le lacrime agli occhi per le risate, trattenute a stento, sollevò il sussidiario dell'amico ma, dalle pagine piene di schemi, appunti e sopratutto tanti disegni, scivolò un piccolo volume dalla copertina rossa, piena di borchie arrugginite.
"Che ci fa questo qui dentro?"
Kation lo afferrò subito, cercando di capire di cosa si potesse mai trattare.
Il Tomo degli scrittori caduti》Sussurró, rigirandosi il libro tra le mani e leggendo frettolosamente il titolo.
"Perché lo stava nascondendo?"
Qualcosa balenó nella mente di Kation: un vecchio e orrendo ricordo, che si mescoló ad una paura che nutriva già da un po' di tempo, facendogli morire in viso il suo ingenuo e infantile sorriso.

《Ehi Sharu!》chiese rimettendosi in piedi, stranamente serio.
《Cos'è questo?》
L'attenzione dei due ragazzi passò dal loro improbabile litigio al libricino, che Kation teneva tra le mani, nella frazione di un secondo.
Sharu venne immediatamente percorso da un brivido freddo, non appena realizzò la situazione: divenne più rosso della copertina del Tomo e le labbra gli si serrarono.
"Santo cielo, lo hanno trovato!"
Nella sua testa esplose una tempesta di paure incontenibili e folli paranoie.
Non voleva assolutamente che nessuno scoprisse il Tomo e le cose folli e assurde raccontava: morte, maledizioni, uccisioni, guerre, presagi nefasti e storie di pazzi rinnegati ed esiliati.
《Ehi Sharu, ma ti senti bene oggi? Dimmi cos'è? 》chiese nuovamente Kation, allarmato dalla reazione dell'amico.
"No...non...Non devono sapere quello che ho letto! Non devono vederlo! È...è solo per il loro bene!"
Sharu cercò rapidamente di convincersi che quella sua paura, quel suo ribrezzo, nascesse unicamente dal sincero affetto che prorvava per i suoi amici e dalla volontà tenerli al sicuro da quello strano e misterioso tomo .
《Allora?》insistette nuovamente il Mayil.
"Devo stare zitto! Lo faccio solo per il loro bene!"
Sharu sapeva, però, che la verità era di tutt'altra natura, più cieca ed egoista: da quando aveva scoperto quel libro, aveva passato ogni secondo delle sue giornate a convincersi di aver letto solo scelleratezze, che quelle parole, che gli si eranono impiantante nell'animo, fossero false...
...ma che sarebbe successo se qualcuno gli avesse detto che, invece, era tutto vero?
Come avrebbe reagito?
Cosa avrebbe pensato?
Non avrebbe più visto il mondo nello stesso modo, non ci sarebbe riuscito.
"No! No! Non devono sapere."
Pure a costo di vivere per sempre una bugia, non voleva che nessuno venisse a conoscenza di quei segreti.

《Sharu...cos'è questo?》chiese, per l'ennesima volta, Kation, interrompendo quel caoitico e fulmineo flusso di pensieri imbizzariti.
《Allora, fratello? Mi vuoi rispondere?》
Il nervoso silenzio di Sharu aveva reso il possente ragazzo terribilmente sospettoso, alimentando, così, quella sua terribile paura: loro due si erano sempre raccontati tutto, ognuno sapeva esattamente cosa faceva star male l'altro; ora, però, quello smilzo Jamail gli stava nascondendo qualcosa, qualcosa che lo aveva turbato, che lo aveva spaventato e sapeva che non si trattava di May, quella volta.
Kation iniziò, così, ad agitarsi e a diventare irrequieto e furioso.
《Perché era nascosto?》
"Accidenti, accidenti! Ora che mi invento?"
Sharu non rispose neanche quella volta: provò soltanto a farfugliare qualche sillaba storta, ma l'aria era bloccata sul fondo della sua gola.
《Allora! Cos'è?》insistette il Mayil, sempre più nervoso e preoccupato.

《Aspetta Kation...》sussurrò improvvisamente Ruai, mentre nella sua testa ripercorreva le immagini e le parole dei libri letti e memorizzati.
《Fammi vedere.》si avvicinò lentamente al ragazzo e gli prese delicatamente il piccolo libro dalle mani tremanti.
《Lascia stare!》 Urlò terrorizzato Sharu, provando fermare Ruai, prima che leggesse qualche pagina.
《Non è ninete di interessante!》
《A cuccia, bello!》Kation lo bloccò, premendogli con forza una mano sulla schiena e congelandolo con uno sguardo gelido e glaciale.
《Buono qui e niente mosse del coccodrillo o del cobra o altre robe del genere!》
Dopo l'ennesima occhiataccia, il Mayil concentrò la sua attenzione sulla ragazza.
《Allora Ruai, ne sai qualcosa?》Chiese con una voce stramamente dura e severa, mentre poteva chiaramente sentire il cuore di Sharu battere fuori dal corpo.
"Perché mi stai nascondendo qualcosa che ti preoccupa così tanto?"

Gli occhi della ragazza analizzarono il piccolo libro scarlatto per qualche altro secondo, mentre lo rigirava attentamente tra le mani.
《Forse...so cos'è!》rispose Ruai.
《Penso che si tratti di un...》
Prima di finire la frase, la ragazza lanciò un'occhiata fulminea agli altri studenti che occupavano la Sala Mense: l'attenzione di quel mare di studenti era completamente focalizzato su loro tre e sul teatrino che avevano imabastito.
《È un?》chiese urlando Kation, iniziando ad innervosirsi sul serio.
《Volete dirmi cosa accidenti è!》
《Aspetta tesoro, non possiamo parlarne qui!》
Ruai diede un'altra rapida e inquisitoria occhiata ai dintorni e abbassó la voce.
《Andiamo in Biblioteca, lì possiamo discutere in pace.》
《Se proprio dobbiamo...》sospriró Kation, alzando gli occhi al cielo.

Il due ragazzi si incamminarono velocemente verso l'uscita della Sala Mense, mentre Sharu rimase indietro, inchiodato al suo posto.
《Sbrigati!》lo rimproverò Ruai, tornando sui suoi passi e strattonandolo per il polso.
《No...Non voglio venire!》farfuglió timidamente il Jamail, puntando saldamente i piedi al suolo e sottraendosi alla presa della ragazza.
"Lasciate perdere quel dannato libro! Non sapete a cosa andate incontro. " Continuava ad urlare e sbraitare nella sua testa, come se i due potessero sentirlo.
"Vi prego!"
《Dai Sharu andiamo in Biblioteca! Questo libro è completamente assurdo!》
《No! Non c'è niente di strano in quel libro! Rimaniamo qui...vi scongiuro...》disse con un ultimo briciolo di fiato, sperando di averli finalmente convinti.
《Ora mi stai stancando!》sbraitó Kation, avvicinandosi al ragazzo mingherlino.
《Smettila di fare i capricci come un poppante e vieni....se davvero non c'è ninete di strano in quel libro!》
《No!》
《Aaah! Quando si tratta con i bambini non si ha mai altra scelta!》
Il possente Mayil afferrò Sharu, cingendoli il fianco con un braccio, lo sollevò brutalmente dal suolo e se lo poggió sulla spalla.
《Ora possiamo andare!》disse, ritrovando per un secondo il suo spensierato sorriso.
《Kation mettimi giù!》urlò istericamente il ragazzo, battendo freneticamente i pugni sulla schiena dell'amico.
《Scordatelo!》
《Dai! Fammi scendere, ci stanno fissando tutti!》
《Allora vedi di non fare troppo rumore e non attirare l'attenzione!》

Una decina di minuti dopo, il trio entrò nella Biblioteca, che, ormai giunta la fine dell'estate, sembrava più glaciale ed inquietante del solito.
Anche quel giorno, come ogni singolo altro, l'enorme Sala era orribilmente silenziosa e completamente deserta, fatta eccezione per un gruppo esiguo di astai, che facevano le pulizie.

《Questo posto mi mette sempre i brividi!》bisbiglió serio Kation, guardando con disguso i tetri scaffali e ispirando profondamente l'aria, satura di quel tanfo di muffa e inchiostro.
《No tesoro!》ridacchió divertita Ruai, che, invece, in quel luogo silenzioso e desolato si sentiva perfettamente a suo agio.
《Quello che senti tramare non sei tu... è il nostro amico a sangue freddo che sta per morire assiderato!》
Il Jamail, che durante il viaggio era rimasto completamente in silenzio e con la testa bassa per l'imbarazzo, trapassó la Wamipl con un sgaurdo furioso.
《D...dd...dda q...quando sei d...d...diventata così s..sspiritosa, Ruai?!》disse stizzito Sharu, battendo i denti per il freddo e tremando come una foglia.
《D...d...ddavvero, però, torniamo in...d...dietro! F ...ff...a troppo fred...dd..do qui!》
Ruai si mise a ridere, poi, estrasse fulmiamente qualcosa da dentro il suo tascapane.
《Tieni prendi pure il mio mantello!》disse la Wampil, gettando sopra Sharu la sua lunga lacerna, mentre lei e Kation continuavano ad avanzare tra gli scaffali, ignorando le lamentele del ragazzo.

I ragazzi si diressero, nell'angolo più lontano e remoto, che Ruai conoscesse in tutta la Biblioteca, e si sedettero su di un'impolverata e scricchiolante panchina di legno chiaro, ben nascosta da muri e muri di libri.

《Ok, qui va bene!》disse la ragazza guardandosi attentamente intorno e assicurandosi che fossero tutti ben coperti .
《Perfetto Ruai.》rispose in fretta Kation, che solo a quel punto, mise delicatamente giù l'amico, il quale si ritrovò nuovamente tutti gli occhi puntati sopra.
《Cos'è questo? Un interrogatorio?!》
Disse sarcascrico Sharu, sorridendo nervosamente e stringendosi bene nel mantello di Ruai.
《Esattamente amico mio.》rispose freddo Kation, guardandolo fisso e torvo negli occhi.
《Ci sono un po'di cose che voglio chiarire!》
Ruai lanciò un sguardo veloce al terrorizzato Jamail, poi lo posó sul volume, che aveva tra lei le mani e che non avrebbe mai pensato di poter davvero vedere e toccare.
《Sharu si può sapere dove diavolo hai trovato questo libro?》
chiese, poi, la curiosa ragazza, parlando nel modo più di dolce e pacato, che le riusciva, per non mettere ancora più in allarme il timido ragazzo.
《Stava qui in Biblioteca...》le rispose brevemente Sharu, con gli occhi sgarnati e fissi su i due amici.
《Sicuro?》
《Sicurissimo!》
《No...non è possibile! È assolutamente assurdo...》sussurró la ragazza, iniziando a sfogliare il libro.
《Perché dovrebbe essere così assurdo? Siamo in Biblioteca qui è pieno di libri!》Gridò Sharu, terribilmente confuso.
《Idiota! Qualche tempo fa lessi la biografia di un Miksta del periodo di Afir.
Un certo Nura, che aveva avuto l'ordine di dare la caccia a coloro che avevano diffuso le copie di questo libro.
Li chiamavano i Rinnegati o Scrittori Caduti.》rispose Ruai, mettendo in ordine i ricordi.
《Una volta catturati, Nura brució tutti questi tomi che, secondo le voci, racchiudevano segreti troppo terribili per essere rivelati! Segreti che avrebbero fatto disgregare il nostro popolo!
È impossibile che pure una singola copia si sia salvata!
Sei proprio sicuro di averlo trovato qui in Biblioteca?》
《Si Ruai!》rispose con impeto Sharu.
《Te lo posso giurare sulla mia vita.》

Mentre il Jamail e la Wampil continuavano a controbbattere inutilmente, Kation, terribilmente nervoso ed irrequieto, iniziò a sfogliare il piccolo libro, domandandosi quali segreti avrebbero mai potuto contenere, per spaventare Sharu in quel modo.
"Adesso sono proprio curioso di vedere cosa volevi tenermi nascosto..."
Dopo aver sfogliato giusto qualche pagina, le labbra del ragazzo si piegarono in una smorifia di rabbia e profonda delusione.
《Ruai prendi...》disse furioso, interrompendo l'ennesimo tira e molla tra Sharu e la ragazza e porgendo a lei il libricino.
《La lucertola ha ragione non c'è ninete di così interessante lì dentro!》
Ruai afferrò il tomo e guardò Kation di sbieco, senza capire dove volesse andare a parare.
《Ma come niente di interessante?! Ci sono tutti i segreti del nostro popolo qui dentro! È assolutamente affascinate!》
《Si...si tutte cose da cervelloni come te!》
《Ma che stai dicendo?! Non volevi sapere cosa fosse?!》
《Basta, non mi interessa più! Se vuoi leggilo, io vado a fare un giro!》
Kation si incamminó, come una furia, verso uno dei corridoi creati dagli scaffali, ma, prima di sparire tra file e file di libri, sembrò esitare un attimo.
Rimase a pensare qualche secondo, poi, si girò lentamente indietro e lanciò un lungo e pesante sguardo al confuso Sharu.
《Vieni con me!》ordinò il Mayil con quel suo strano e spaventoso tono severo.
Sharu non rispose e continuò a guardarlo con gli occhi persi, paralizzato al suo posto.
《Vieni subito...o ti prendo di nuovo imbraccio!》
Il Jamail, terrorizzato da quella minaccia, si alzò subito dalla panca, mentre Ruai si dedicava completamente alla lettura del Tomo, e raggiunse velocemente Kation.
《Facciamo due passi...》

Per alcuni secondi, i due camminarono in silenzio, fianco a fianco, mentre, fuori, la Luna raggiungeva il suo apice nel terso cielo stellato, colmo di tensione.

Sharu procedeva piano, tenedo gli occhi fissi sulle scure assi del pavimento e cercando di non guardare la faccia rabbiosa e alquanto delusa di Kation.
"Mi sono cacciato in un bel guaio..."
Il Jamail sapeva bene cosa aveva passato il Mayil durante la sua infanzia, quanto avesse sofferto, quanto la loro amicizia fosse importante per lui e che, proprio per quel motivo, avrebbe dovuto raccontargli del libro.
In ballo, però, erano finite troppe cose a cui teneva: la sua identità, la sua stessa natura, la sua nuova casa e anche Eifir.
Così, Sharu si era lascito prendere dal terrore e aveva messo i suoi amici da parte per l'ennesima volta.
"Sono stato un stupido! Ho combinato un casino assurdo!"

《Penso che tu abbia un problema...》disse improvvisamente Kation, quando furono abbastanza lontani da Ruai, interrompendo bruscamente i pensieri del ragazzo.
《Che vuoi dire?》Chiese stranito il Jamail.
《Uffa Sharu! Lo sai benissimo di cosa sto parlando!》rispose Kation a denti stretti, bloccandogli la strada.
《Mi spiace, ma non sto capendo!》ringhió sarcastico Sharu, sentendosi attacato e rendendosi conto di non avere alcuna via di scampo.
《Non fare l'idiota !》tuonò il ragazzo, iniziando ad avanzare con fare violento e facendo indietreggiare l'amico sempre di più, fino a fargli battere violetemente la schiena sugli scaffali.
《Quel dannatissimo libro parlava dei Kimad Naar!》
《Wow, vedo che hai pure imparato a leggere!》rispose Sharu in un ringhio rabbioso.
Sfortunatamente, quell'odiosa situazione stava per accadere di nuovo: il timido ragazzo era sul punto di aprirsi, di rivelare finalmente ogni cosa, ma il suo interlocutore aveva toccato i tasti sbagliati, portandolo a regire nel modo opposto a quello che avrebbe voluto.
《Basta scherzare! Rispondi alle mie domande!》urlò Kation, sovrastando completamente il ragazzo con la sua possente presenza.
《Allora, dimmi quale sarebbe il tuo problema, che vuoi da me?》
《Dai Sharu! Smettila di fare il finto tinto! Ammetti di avere un problema: è dal primo giorno, che siamo qui, che non fai altro che leggere dei Kimad Naar!》
Poi Kation si bloccò un secondo, ponderando attentamente le sue prossime parole.
《È non dirmi che è tutta colpa di May perché lei o la sua sparizione, ora, non ha niente a che fare con questa faccenda!》
Poi, trapassandolo con un sguardo, di quelli che scavano nell'anima, gli puntò un dito al petto.
《Questa volta è un tui problema, una tua mania...che ti sta cambiando!》
《Quali assurdità vai blaterando?!》tuonò Sharu, digrignado i denti.
《Vuoi, quindi, dire che, da quando, c'è stata quell'intrusione, tu non sia diventato come ossessionato dai Kimad Naar!》
《Va' al diavolo Kation! Avrai pure ragione... ma sono problemi miei e non ti riguardano!》
Ogni parola di quella frase bruciò come come un taglio profondo nel cuore di Sharu.
Kation aveva sempre temuto che qualcuno gli voltasse le spalle in quel modo, che tradisse così la sua fiducia.
A farlo poi, era proprio lui, il suo migliore amico, lui che sapeva quanto male stava infliggendo.
La faccia di Kation divenne porpora e tratenne a fatica un rabbioso ruggito.
《Ecco, vedi cosa intendo! Come fai a dire di non essere cambiato?! Non eri così quando ci siamo conosciuti, quando mi hai chiamato fratello!
Non hai mai avuto segreti con me né io con te!
Si può sapere che ti è preso, che ti è successo da quella notte!》
《Tu sei pazzo Kation! Non è neanche il caso di parlare dell'...》disse Sharu, diminuendo, progressivamente il tono della voce, fino soltanto a sibilare le ultime parole, quando si rese conto di dove stava andando a parare quel discorso.
《Non vuoi parlare di cosa?》chiese nervoso Kation, avvicinandosi ancora di più al ragazzo per sentire meglio.
Il Jamail biascicó un paio di sillabe incomprensibili, evitando lo sgaurdo terribile ed inquisitorio dell'amico, ad un soffio dal suo volto .
《Vuoi alzare quella dannata voce?》urlò stizzito Kation, ma Sharu non gli rispose, puntando fisso lo sgaurdo il più lontano possibile dalla furiosa figura dell'amico.
《Non vuoi parlare dell'intrusione, vero?》
Il Mayil non ricevette alcuna risposta e questo lo fece andare su tutte le furie.
《Lo sapevo ! Lo sapevo!》tuonò a pieni poloni, tirando un violentissimo calcio agli scaffali.
La parete di libri vibró con tanta forza che le candele e si spenserò facendo cadere quell'angolo di Biblioteca nell'oscurità.
《Lo sapevo che quella sera era successo qualcosa!
Guarda che ho sentito Kiala parlare con Ruai di dove sei stato!》
Kation, a quel punto, afferrò Sharu per le spalle e lo scosse con violenza.
《Sharu, ti prego dimmi cosa è accaduto!》
《Non posso dirlo.》balbetto lui, terrorizzato dalla reazione nell'amico.
《Perché?》
《L'ho promesso.》
《A chi lo hai promesso?》
《È un segreto.》
《È non puoi dirlo neanche a un fratello...io ti racconto sempre tutto...pensavo fossimo davvero amici.》
《Non posso... è stato un ordine!》urlò Sharu, serrando gli occhi subito dopo, temendo la reazione di Kation.
《Perché non vuoi dirmelo?! Una cosa che ti sta preoccupando così tanto!》
Il ragazzo, dopo l'ennesima sfuriata molló la presa dalle spalle di Sharu e, privo di forze, si sedette pesantemente per terra.
《Non mi interessa sapere cosa hai fatto quella sera o cosa accidenti fosse quel libro...voglio solo sapere perché me ne hai tenuto allo scuro.
Tu sai cosa ho passato... pensavo, davvero, che io fossi tuo amico!》disse disperato Kation, iniziando a singhiozzare.
《Pensavo fossimo fratelli...invece sei come tutti gli altri!》
Sharu venne allarmato dal suono di quel pianto sommesso e nervoso, che non avrebbe mai pensato di sentire, e rimase congelato al suo posto per qualche secondo, non sapendo assolutamente cosa fare o cosa dire.
"Sono stato uno stupido! Cosa accidenti ho combinato?!
Ho rovinato tutto."
Non aveva il coraggio neanche di rsapirare: aveva ferito Kation in modo brutale, lo aveva fatto volontariamente, solo per non affrontare i suoi problemi; si sentiva un schifo, un lurido e viscido verme, una burbera e meschina lucertola spaventata dalla sua stessa ombra.

Improvvisamente Sharu, assolutamente rigido e paralizzato, sentì qualcosa, una specie di mano di gelida, spingerlo con forza dietro la schiena.
"Ma cosa?!"
Si voltò fulmianeamente a controllare, ma non vide niente alle sue spalle.
"Cosa è stato?" Si domandò confuso, ma, non trovando risposta, la sua attenzione cadde nuovamente sull'amico in lacrime e, scavando un po' nel suo cuore, ritrovó finalmente un briciolo di coraggio.
"Devo fare qualcosa o ,almeno, devo provarci..."
Sharu, così, mosse timimidamente qualche passo verso Kation, che continava a piangere in silenzio, con la testa tra le gambe.
《Perdonami amico mio, ti prego perdonami!》
《Zitto! Pensavo che tu non mi avresti tradito!》sussurró il Mayil, sentendo il ragazzo avvicinarsi.
《Avrei dovuto saperlo, avrei dovuto aspettarmelo...Lo hanno fatto tutti prima di te! Tutti amici per convenienza, nessuno che si fosse mai davvero curato di me...tutti pronti a pugnalarti alle spalle.》continuò tra un singhiozzo e l'altro, lasciando avvicinare Sharu sempre di più, troppo occupato a ricordare la parte peggiore della sua infanzia.
《Ma a me importa davvero di te!》farfuglió Sharu, sedendosi accanto all'amico.
《Bugiardo!》
《No...no! Ti sto dicedendo la verità! 》rispose Sharu con insistenza.
《Perché allora mi hai tenuto tutte queste cose nascoste?! Cosa c'era di così importante?!》
《È stata solo colpa mia...Kation erano solo scemenze.
Non lo so ... penso solo di essermi spaventato .
Non ho saputo affrontare il problema...anzi non ho voluto affrontarlo!
Mi dispiace di averti detto quelle cose, mi stavo arrampicando sugli specchi e non sapevo cosa fare e...ho attacato!》
《Sincero?》domandò il Mayil con un filo di voce.
《Al cento per cento!
So bene cosa hai passato prima di conoscere Ruai, quante volte ti hanno illuso... e non voglio far parte di quella lista. 》
《Ti prego, allora giurami che non ho sbagliato di nuovo a fidarmi di te!》
《Te lo giuro Kation, sono stato io ad aver sbagliato!》
《Con te mi sono sentito al sicuro, ho pensato di poter apririmi e non dover nascondere mai ninete, perché avresti fatto lo stesso con me! Ti prego giurmai che non ho fatto male!》ripeté Kation, mentre calde lacrime gli solcavano le pallide guance.
《Noi siamo fratelli!》rispose impacciatamente Sharu, sul punto di scoppiare a piangere anche lui, per quella orrenda consapevolezza di aver tradito la fiducia del suo unico amico.
《E lo resteremo per sempre...》
《Davvero?》sussurró Kation, sollevando timidamente la testa dalle ginocchia.
《Si... te lo giuro! E...e ti prometto che non ti nasconderó più niente! Croce sul cuore!》
Il Mayil sembrò riprendersi appena e, con gli occhi ancora umidi, poggió una mano sulla spalla di Sharu, con l'intento di dargli una delle sue solite pacche.
《Mi hai fatto spaventare a morte, ammasso di squame!》
Sharu lo guardò confuso, felice, stordito e sollevato.
《Ti ho visto diventare sempre più freddo, impassibile ed introverso e ho pensato che anche tu mi stessi mentendo sulla nostra amicizia.
Ruai mi ha detto che era un comportamento normale per i Jamail, sopratutto con la questione di May da affrontare, ma mi sono allarmato comunque...sei il solo vero amico che abbia mai avuto e ho avuto paura di soffrire ancora...》
《Scusa Kation, io non volevo...》
《Non è stata colpa tua...ammasso di squame.》
《Si invece!》
《In effetti...》ridacchiò Kation, mentre un'altra lacrima gli scendeva rapidamente sotto il mento.
《Potevo scegliermi un amico migliore, ma ho trovato solo un burbero Jamail!》
Sharu rise con l'amico, poi, si mise ad osservare il vuoto per qualche secondo, decidendo sul da farsi.

《Senti ...》iniziò il ragazzo, guardando Kation, che finiva di asciugarsi le lacrime con il dorso del guanto.
《...Ho già risciato la vita una volta per te e Ruai e penso che Eifir, questa volta, non mi ucciderbbe se scappo abbastanza in fretta!》
《Caspita allora c'è Eifir di mezzo!》sorrise Kation, riportando la luce sul suo cupo volto.
《Allora non voglio sapere, ci tengo alla pelle!》
《Io pure ci tengo alle squame, ma dopo tutta questa scenetta, stai fermo qui e ascolti!》
《Se prorpio devo...》
《Preparati a ridere amico mio!》

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