Capitolo X: L'arrivo di Calad
Capitolo X: L'arrivo di Calad
Il sole era sorto da poco su un'altra giornata estiva quando Nerwen si alzò, mattiniera come sempre. Giunta in sala da pranzo, trovò il tavolo imbandito con latte, burro, miele, diverse confetture di frutta, e pane fragrante. Dopo un istante, sulla porta della cucina comparve Baccador reggendo una terrina colma di pesche ed albicocche.
"Buon giorno, buon giorno!", la salutò sorridendo, "Tom è andato nel frutteto", aggiunse, mostrandole la ciotola prima di posarla sul tavolo.
"Il frutto appena colto dall'albero è il più squisito", affermò Nerwen, contraccambiando il sorriso di Baccador; prese una pesca e l'addentò: era dolcissima e succosa, e l'Aini socchiuse gli occhi assaporandone il gusto, "Deliziosa", dichiarò. Baccador si servì di un'albicocca, poi fece cenno a Nerwen di accomodarsi. Poco dopo vennero raggiunte da Tom, che portava un cestino di frutti di bosco: fragoline, more, mirtilli e ribes.
Procedettero quindi ad una ricca colazione, chiacchierando piacevolmente.
"Di qui puoi raggiungere Brea prima del tramonto", le disse Bombadil, imburrando abbondantemente una grande fetta di pane, "ma la mia dama Baccador ed io speriamo che tu rimanga nostra ospite anche per oggi, per riposarti in vista dei lunghi viaggi che compirai nel futuro. Che ne dici?"
"Grazie, sono onorata di accettare", rispose Nerwen, ben consapevole che Tom aveva ragione: fino a Brea sarebbe stato facile, ma di lì a Gran Burrone correvano oltre cinquecento chilometri; senza forzare l'andatura, avrebbe potuto percorrerli in dieci o dodici giorni, ma il disagio sarebbe stato che, in tutto quel tragitto, avrebbe trovato una sola locanda, più o meno ad un giorno di distanza da Brea, e poi più nulla. Non che si preoccupasse degli eventuali pericoli di viaggiare sola - se non si contava Thilgiloth - dato che sapeva difendersi molto bene, ma non era abituata a dormire all'addiaccio per tante notti di seguito. Beh, non c'era nulla da fare per cambiare la situazione, e pertanto lei si sarebbe dovuta semplicemente adattare.
Trascorse dunque quella giornata in compagnia di Tom Bombadil e Baccador, la Foresta ed il Fiume, ed assaporò la pace e la serenità di quell'angolo appartato e protetto della Terra di Mezzo.
Era metà pomeriggio e stava passeggiando con i suoi anfitrioni lungo le sponde del giovane Sinuosalice, quando udirono in lontananza un grido acuto simile a kek-kek-kek; Nerwen sollevò di scatto lo sguardo e, nel cielo privo di nuvole, vide verso nord-est un punto nero che rapidamente s'avvicinò, rivelandosi un falco cálë.
"Oh, ecco la nostra amica Calad!", esclamò Bombadil, scappellandosi ed agitando il braccio in segno di saluto. La falchetta compì un ampio giro sopra di loro, scivolando elegantemente sull'ala destra e scendendo a spirale fino a posarsi su un masso accanto alla riva. Il suo sguardo fiero, luccicante d'intelligenza, scorse sui presenti, per poi fermarsi su Nerwen.
Salve, Signora del Verde, l'Istar udì la sua voce eterea.
"Salve a te, Calad", ricambiò il saluto, usando il nome che aveva udito pronunciare a Bombadil, "Mi conosci, dunque."
Baccador e Bombadil la fissarono perplessi, giacché udivano soltanto metà della conversazione, ma non fiatarono, in attesa di apprendere di più.
Calad riaprì leggermente le ali in un gesto che significava assenso.
È così, ammise, Molte creature parlano di te, da quando sei giunta da oltre il Grande Mare. Sono qui per offrirti il mio aiuto: potrò essere i tuoi occhi dall'alto ovunque andrai.
"Grazie!", esclamò Nerwen, piacevolmente sorpresa: ancora una volta, l'assicurazione di Yavanna riguardo all'alleanza ed alla protezione che le avrebbero offerto gli olvar ed i kelvar della Terra di Mezzo si rivelava esatta, "Ma perché mai desideri aiutarmi?"
Il vento è percorso da strane voci, rispose Calad, Voci inquietanti riguardo al risveglio di un antico male, lontano da qui, ma mai abbastanza lontano per ritenersi al sicuro. La tua venuta da oltre Belegaer proprio ora non può essere una coincidenza... dico bene?
Come sempre, l'acume dei kelvar era straordinario, almeno in alcuni di loro.
"Dici bene", confermò quindi, "Tuttavia, ancora non mi hai detto che cosa ti spinge a volermi aiutare."
Voglio combattere questo male, rispose la falchetta con semplicità, ma con la fierezza tipica della sua specie.
Nerwen annuì.
"Comprendo", dichiarò lentamente, "Devi però sapere che la mia missione mi potrebbe portare in luoghi lontanissimi dalla tua terra, selvaggi e inospitali. Sei davvero sicura di voler venire con me?"
Lo sono, affermò Calad, aprendo nuovamente le ali, stavolta più di prima per enfatizzare il suo assenso.
"Potresti mettere in pericolo la tua esistenza", insistette la Istar, "Potresti morire."
Non voleva che ci fossero equivoci, in questo senso; lei stessa e Thilgiloth, in quanto creature delle Terre Imperiture, non correvano questo pericolo, ma chiunque della Terra di Mezzo che si fosse unito alla loro missione invece sì, e desiderava che il rapace ne fosse ben consapevole.
Me ne rendo conto, affermò Calad, Non dirò che la cosa non mi preoccupa o non mi spaventa, perché non sarebbe vero; ma ciò non di meno, desidero combattere.
Nerwen guardò la falchetta con grande rispetto; per sua natura, teneva in gran considerazione qualsiasi creatura vivente, animale o vegetale, qualunque fosse il suo livello di intelligenza e di auto-coscienza. Ma erano pochi quelli che si guadagnavano la sua stima come aveva appena fatto Calad.
"Allora accetto la tua offerta di aiuto", disse solennemente, "Sappi però che non desidero che tu ti leghi a me con alcun tipo di promessa o giuramento: mi seguirai fintanto che il tuo cuore ti dirà di poterlo sopportare. Nel momento in cui sentirai che per te è troppo, ti potrai congedare da me e tornare a casa. Siamo intese?"
La rapace aprì completamente le ali, sbattendole lentamente: il segno del più completo consenso.
Così sia, disse con la stessa solennità dell'Aini.
Nerwen si rivolse quindi a Tom ed a Baccador, che avevano potuto seguire lo scambio soltanto a metà.
"Calad desidera aiutarmi nella mia missione", spiegò, anche se certamente questo lo avevano capito, "Ho messo in chiaro i rischi che corre, ma ha insistito, e quindi ho accettato la sua offerta."
"Ben fatto!", esclamò Bombadil, "Calad è una buona amica di Tom e Baccador, leale e coraggiosa: sarà anche per te una buona amica, Tom ne è sicuro!"
"Venite, torniamo a casa", li invitò Baccador, "Così Calad e Thilgiloth potranno far conoscenza."
"Ottima idea", approvò Nerwen: era meglio che i due animali prendessero confidenza al più presto, dovendo viaggiare insieme. Non avrebbero potuto parlarsi direttamente tra di loro due, ma sarebbero state capaci di farlo tramite lei. Tuttavia, per esperienza la Maia sapeva che col tempo avrebbero sviluppato un certo grado di comunicazione basata su atteggiamenti, posture e richiami: Silmelotë non era stata l'unica kelvar a vivere con lei nei suoi giardini in Valinor, e l'aveva visto accadere un numero sufficiente di volte per saperlo.
Tornarono dunque verso la casa di Bombadil e Baccador, con Calad che si librava pigramente sulle loro teste. Thilgiloth e Grassotto Bozzolo erano andati a spasso nei campi dietro la collina su cui sorgeva la casa, e non erano in vista; ma bastò un fischio modulato di Nerwen, che poco dopo la Corsiera giunse al galoppo, seguita molto più lentamente dal pingue pony di Tom. Calad andò a posarsi sulla staccionata bianca che delimitava l'orto di Baccador.
Ebbene, guarda chi abbiamo qui, fece Thilgiloth, riconoscendo il falco intravisto nei giorni passati.
"Thilgiloth, questa è Calad, amica di Tom e Baccador, ed ora anche amica nostra", la presentò Nerwen, "Ci accompagnerà nel nostro viaggio", si rivolse poi alla rapace, "Calad, questa è la mia cavalcatura, Thilgiloth, anche lei proveniente da oltre il Grande Mare."
Avevo capito che non era un cavallo qualunque, dichiarò Calad, Neanche i mearas di Rohan sono tanto splendidi, si rivolse quindi direttamente alla Corsiera, Salve, Thilgiloth.
"Calad ti saluta", disse Nerwen, "e ti esprime la sua ammirazione."
Salute a te, Calad, ribatté il quadrupede, E grazie. Anche tu sei un magnifico esemplare.
"Thilgiloth contraccambia saluto ed ammirazione", disse l'Aini; la falchetta trasmise una sensazione di compiacimento, poi guardò verso destra e di repente si alzò in volo, per poi precipitare in picchiata qualche decina di metri più in là e risollevarsi con un grosso ratto tra gli artigli.
Scusate, non mangio da ieri e ho fame, spiegò, tornando verso di loro ed andando ad appollaiarsi sullo steccato, ma un po' più discosta da loro rispetto a prima.
"Allora ti lasciamo mangiare in pace", concluse Nerwen, comprensiva.
"Ed è ora di merenda anche per noi!", rise Baccador, cogliendo l'imbeccata, "Succo di more con biscotti al miele!"
Si recarono dunque sotto una pergola ombreggiata dalla vite carica di foglie e di grappoli ancora immaturi, dove si trovavano dei divanetti in metallo squisitamente lavorato ed abbondantemente imbottiti di cuscini, ed un tavolo di legno dal gambo centrale, pure di metallo, in forma di tronco d'albero. I padroni di casa fecero accomodare l'ospite, poi andarono a prendere il necessario: la bionda Figlia del Fiume tornò con una scatola di latta piena di biscotti dalle forme più svariate - principalmente foglie e fiori, ma anche semplici forme geometriche - e dei piattini, mentre il rubicondo Tom giunse con tre bicchieri ed una brocca di succo di more fresco di cantina. Sedettero anche loro attorno al tavolo e così consumarono il loro spuntino, ciarlando allegramente, riservando più gravi pensieri per un altro giorno.
Angolo dell'autrice:
Adoro i rapaci, in special modo i falchi; non poteva quindi mancare una falchetta, tra gli alleati di Nerwen. Non sarà l'unica, anche se molti saranno alleati soltanto occasionali, che interverranno in caso di bisogno a sostegno e a difesa dell'inviata di Yavanna.
Il "solito", ma sempre molto sentito, ringraziamento a Heaven Tonight, la Maga dell'Html (LOL) che continua a venire in mio soccorso. Socia, ti adddorrrooooo!!!!!
Un grande ringraziamento anche ai miei "seguaci", sia coloro che commentano, sia coloro non lo fanno: spero che vi stiate tutti divertendo a leggere almeno quanto io mi sto divertendo a scrivere!
Lady Angel
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top