30 - Blocchi artistici: cosa sono e come superarli, TUTORIAL
Probabilmente nessuno di voi se ne ricorderà, ma qualche giorno fa ho postato questa roba su Instagram.
Stavo disegnando una striscia tanto per fare esercizio, tra un progetto e l'altro. Sono venute fuori quattro vignette: le ho inchiostrate e colorate.
Dopodiché, le ho scartate. Non erano uscite come le avevo in mente.
Quindi, le ho rifatte daccapo, usando un'inquadratura diversa, per cambiare punto di vista. Spesso aiuta.
E infatti sono venute molto meglio. Tuttavia, continuano ad essere diverse da come le ho nella mia testa.
Beh, ci risiamo, questa cosa succede quando si ha quel che siamo abituati a chiamare "blocco artistico".
Che in realtà non si blocca proprio un bel niente, a parte la nostra voglia di fare le cose, ma mi spiego meglio.
Il mio prof di colorazione alla Scuola Comics fu molto semplice e chiaro, a riguardo. Mi spiegò che le immagini nel nostro cervello crescono e maturano più in fretta rispetto alla nostra "mano", ergo al nostro approccio fisico al mezzo del disegno. Questo perché la mano va appunto allenata a stare dietro a quel che abbiamo in testa. Essendo noi però esseri umani che cambiano e si evolvono di continuo, ed essendo per l'appunto che anche il nostro modo di vedere le cose cambia e si evolve con noi, succede che la nostra mente "matura" prima della nostra tecnica.
Quando accade, ecco che quel che mettiamo su carta smette improvvisamente di somigliare a quel che abbiamo in testa.
In realtà non è il nostro modo di disegnare ad essere cambiato in peggio, come noi crediamo, ma sono invece le immagini nella nostra mente ad essere cambiate in meglio, e quindi quel che mettiamo su carta ci sembra uno schifo.
E ci sentiamo in colpa, perché pensiamo di non essere più in grado di fare nulla, quando in realtà non è davvero così. È una nostra sensazione.
Alla fine, accade che ci deprimiamo e smettiamo di disegnare perché ci sentiamo "bloccati".
È colpa del "blocco artistico", degli astri che non sono allineati, dell'ispirazione che non arriva e non mi fa disegnare più bene, e bla bla bla!
Tutte scuse.
Noi umani siamo proprio un caso perso: se non diamo la colpa a qualcosa o qualcuno di esterno a noi, anziché fare uno sforzo e cogliere le occasioni che la vita ci offre, non siamo per niente contenti.
Perché sì, quel che chiamiamo "blocco artistico" è, in realtà, un'occasione.
È il nostro cervello che ci sta dicendo: compà, sei cresciuto, il tuo modo di vedere le cose è maturato, ora fai uno sforzo e metti la tua tecnica al pari di queste nuove immagini che ora riempiono la tua mente.
Perché la mano è così, tende a restare un po' più indietro rispetto al nostro cervello. Questo perché, appunto, ha bisogno di essere allenata, e quindi necessita di essere guidata, accompagnata. Detto papale papale: le serve po' più tempo.
Ma è la cosa più logica e naturale del mondo, ragà. Ed è giusto, giustissimo che succeda, altrimenti resteremmo sempre allo stesso punto, allo stesso "livello".
E quindi cosa fare, quando la nostra mente subisce questo cambiamento naturale e periodico e il nostro modo di disegnare non ci soddisfa più?
È molto più semplice di quel che sembra, e se avete fatto attenzione ve l'ho già detto: bisogna rimettere a pari la mano con la nostra testa.
C'è un modo specifico per fare ciò, ma non so se vale per tutti. Su di me però funziona, quindi ve lo spiego.
La prima cosa che faccio è "staccare", ovvero evito di disegnare per due/tre giorni, permettendo al mio cervello di "riassestarsi". Spesso basta questo, a volte si ha solo bisogno di fare una pausa, per ricaricare le batterie e poi ripartire al meglio da dove ci eravamo interrotti.
Quando però fare una pausa non basta, e nel momento in cui torniamo a disegnare continua ad esserci qualcosa che non va, significa che la nostra mente è maturata parecchio, e quindi il level-up che dovremmo andare a fare sarà più significativo. Segnerà proprio una differenza, nel nostro modo di approcciarci al disegno, da quel momento in poi. In positivo comunque, quindi niente panico, è normale che ciò accada.
Io faccio così: vado su Pinterest, o su Google immagini, o simili, e cerco disegni di altri artisti, in particolare quei disegni che somigliano di più a quel che ho in testa in quel momento, rispetto ai miei disegni attuali. E li copio, cercando di capire cosa devo capire, e che quell'artista lì, a differenza mia, ha già capito.
A volte si tratta di un cambio nello stile, a volte si tratta del tipo di segno, a volte è un qualcosa che ha a che fare con l'anatomia o, ancora, con il mood, perché magari è cambiato quello, nella mia mente, crescendo: il mood, quel che voglio comunicare d'ora in avanti. Perché sono cresciuta e cambiata anche io, per l'appunto. E quindi è logico che pure il mio modo di disegnare debba subire qualche tipo di cambiamento.
D'altronde, noi disegnatori siamo quel che disegnamo.
Comunque, quando trovate quel qualcosa, andate tranquilli che lo capite da soli. E da quel momento in avanti disegnerete in maniera un po' diversa.
Ve ne accorgerete quando farete "quel disegno".
Sì, voi sapete perfettamente a quale disegno mi riferisco.
Quello bello, quello che era proprio come l'avevate in testa, quello che anche a distanza di anni rimane tra i vostri preferiti di sempre. Il disegno del passaggio, da un livello ad un altro. Succede proprio quando la vostra mano torna in pari con la vostra mente, quando capite, per l'appunto, quel qualcosa che prima non capivate.
Può essere un processo rapido, così come può volerci del tempo, ma alla fine ci arrivate, state tranquilli su questo. L'importante è che vi sforziate di mettere su carta voi stessi, e quel qualcosa arriva, scorrerà dalla vostra mente alla punta della vostra matita, e alla fine di tutto ciò vi riscoprirete, reinventerete, e tornerete a disegnare tranquillamente come prima.
Ma quindi, perché ci si blocca?
In realtà non esiste nessun "blocco": è semplicemente il modo in cui affrontiamo questo cambiamento ad essere sbagliato.
Vediamo che quel che mettiamo su carta non assomiglia più a quel che abbiamo in testa e succede che ci deprimiamo, ci sentiamo in colpa e ci demoralizziamo, perché non riusciamo a capire che cos'è che non va. Abbiamo paura di non riuscire mai più a disegnare bene, e quindi smettiamo di farlo. Ci blocchiamo.
In realtà, non c'è proprio nulla che non va. Al contrario.
Se questo processo non esistesse, una volta ogni tot, infatti, noi non ci evolveremmo mai dal punto di vista artistico e resteremmo sempre "fermi" anziché avanzare.
Capito cosa voglio dire? Invece di voler evitare questo tipo di periodi, dovremmo esserne felici.
Perché le immagini nella nostra mente sono cresciute, sono migliorate! A tal punto che, quando andiamo a disegnare, vediamo proprio la differenza. Lo vediamo visivamente, davanti ai nostri occhi, che quel che mettiamo su carta non ci piace più. E questa è una cosa ottima!
Perché crescendo succede questo. Il cervello ha bisogno, di questo.
Tanto crescere è inevitabile, quindi mettetevi l'anima in pace, e invece di affrontare questa cosa come un terribile ostacolo da superare... dovreste rimboccarvi le maniche e cogliere questa occasione. Coglierla come un nuovo punto di partenza da cui ricominciare.
In conclusione, non so se sta cosa vale solo per i disegnatori o anche per gli scrittori. Da scrittrice, non ricordo di aver mai avuto questo tipo di problema. Più che altro ho avuto alcuni momenti in cui avevo poca voglia di scrivere, ma bloccata proprio mai successo. Forse per gli scrittori accade in modo diverso? Io questo non so dirvelo, purtroppo. E non so neanche se sta cosa che mi disse il mio prof per i disegnatori vale proprio per tutti tutti i disegnatori.
Però io da quando la so ho smesso totalmente di avere questo problema.
E niente, ho pensato che parlarne poteva essere d'aiuto anche a qualcun'altro, visto che a me ha aiutato :)
Ah, per quanto riguarda le quattro vignette, le ridisegnerò daccapo quando la mia mano si sarà di nuovo messa a pari con la mia mente ;)
E sì, le posterò anche qui, come vuole la tradizione ;D
Torno a disegnare.
Alla prossima, ve se ama <3
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