Prologo

Salden guardava con occhi tranquilli il grande arazzo all'ingresso del monastero. Era stupendo per quanto triste nella sua essenza di predicatore di sventure; eppure, aveva svolto un compito cruciale nella preparazione del monaco, in quel mondo d'omertà e misteri.

Passi veloci si avvicinavano, ma ciò che doveva essere fatto era già avvenuto; niente più avrebbe fermato il decorso della volontà divina.

"Salden! Traditore!". La voce autoritaria del Gran Maestro riverberò nei corridoi, raggiungendo il bersaglio di tali urla; ma ancora, lui appariva calmo, il nervosismo ormai andatosene da tempo con lo scorrere dolce e quieto del fiume, luogo segreto di un grande desiderio.

I passi lo raggiunsero e le spade furono sguainate, puntate alla sua gola e alle sue mani peccatrici; solo quand'anche il Gran Maestro arrivò dinanzi a lui, ben protetto dai suoi fedeli soldati, e gridò nuovamente il nome del traditore, Salden decise di girarsi. I suoi occhi non contenevano più alcuna sfida, poiché era riuscito a tener fede alla promessa fatta alla propria anima, un giorno lontano in una cella solitaria.

"Non c'è niente che possiate fare". Disse allora, appurando la verità dei fatti, ma il suo avversario d'oratoria mise in scena un sorriso vittorioso. Un terremoto colpì quelle terre e tutto iniziò a tremare intorno ai contendenti, ma nessuno dei presenti osò sorprendersi; il calore si alzava ad ogni passo che la malefica figura compiva verso Salden, e sembrava che il fuoco si stesse levando dalle viscere della Terra per mettere fine al conflitto.

"Niente che tu saprai mai". Prese una delle spade e prima che chiunque potesse emettere una minima esclamazione, colpì Salden al petto. Egli cadde, sotto le risate dell'anziano, presto spente dal fuoco che avvolse l'intero edificio, non lasciando scampo a nessuno.

Qualche ora dopo, si levò una brezza leggera che accarezzava dolcemente i petali dei fiori dei campi sopravvissuti intorno al monastero, dando al mondo la sua personale buonanotte.

Quel venticello portava buone e male nuove al paesaggio che lo circondava, si gonfiava e si quietava come impazzito dall'esser passato vicino ad un'azione tanto brutale. Ma non si fermò ancora a lungo in quel posto fantasma e continuò a soffiare, sempre più piano, verso il fiume. Arrivato lì, fu risvegliato dal pianto di un neonato trasportato in una cesta; come impietosito da quell'essere tanto innocente, iniziò a cullare la bambina dai grandi occhi neri, soffiando leggermente per calmarla e trasportarla in un posto più sicuro.

Come poteva sapere che aveva già tredici colpe che le avrebbero oscurato il cuore per il resto della vita? Tutto ciò che sembrava importare a quel venticello, era di portare la bambina al sicuro e sottrarre al mondo un'altra tragedia.

Quando le urla agghiaccianti giunsero all'orecchio della neonata, quella stava già dormendo e non poteva esserne turbata.

Una speranza nell'ingiustizia.

Una nuova vita nell'orrore di esistenze strappate con la forza.

Una nuova potenza a scambiare quelle appena perse.

Lei era Nereide.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top