Capitolo 3
•{In foto Aaron}•
Il professore proseguì a chiamare gli altri suoi compagni, ma Alex neanche se ne accorse.
La sua attenzione era tutta per Noah.
Il riccio era tornato al suo posto e si era messo a guardare fuori dalla finestra con fare annoiato, come se fosse costretto a trovarsi lí.
<<Alexander Grayson>>il professore lo aveva appena chiamato ma Alex era troppo preso dai suoi pensieri per accorgersene.
Il suo compagno di banco gli diede una gomitata e soltanto allora si riscosse dai suoi pensieri.
<<Grayson se hai finito di guardare fuori dalla finestra potresti essere così gentile da degnarci della tua attenzione? >>lo riprese il professore.
Noah lo guardò con un ghigno divertito stampato sul volto e Alex arrossí immediatamente per l'imbarazzo.
<<Mi scusi prof..>>si alzò dal suo posto e si sedette sullo sgabello per poi tirare fuori dalla sua custodia la sua chitarra.
Iniziò a pizzicare le corde estraniandosi da tutto il resto e ben presto si ritrovò a cantare quella che era la sua canzone preferita in assoluto: The A Team di Ed Sheeran.
Le parole fluivano dalle sue labbra come se le sentisse sue, mostrava ogni singola emozione che esse gli trasmettevano.
It's too cold outside
For angels to fly
Angels to fly
To fly, fly
Or angels to die..
Era proprio cosi che si sentiva...
Morto dentro...
Cosi vuoto e solo...
Quando ebbe finito di cantare scoprí che intorno a lui era calato improvvisamente il silenzio.
Erano rimasti tutti a bocca aperta. Persino Noah lo guardava con occhi incuriositi.
<<Molto bene Alexander...davvero molto bene. Hai un ottimo timbro. Davvero bravo..>>il professore gli sorrise. Alex aveva sempre saputo che avesse un debole per la sua voce!
Piuttosto imbarazzato se ne tornò al suo posto, ma si sentiva osservato..
Finita la lezione, uscí dalla classe a passo svelto. Non voleva vedere un minuto di più Noah che lo guardava con quel cazzo di ghigno...avrebbe voluto farglielo scomparire dal viso con un pugno!
Si diresse in mensa con la sua chitarra in spalla, ma si sentiva ancora osservato.
Si disse che fosse solamente una sua impressione perché andiamo...chi mai potrebbe stare a fissare lui?!
Prese il vassoio con il cibo e si andò a sedere ad un tavolo isolato;almeno avrebbe potuto mangiare in santa pace.
Evidentemente,però,aveva fatto male i suoi calcoli...
Un ragazzo biondo...anzi,più che biondi i suoi capelli sembravano bianchi!
Bè insomma questo ragazzo biondo, con gli occhi più blu che avesse mai visto, si stava avvicinando a lui...
E ora questo chi è..? Si mordicchiò il labbro mentre lo guardava sedersi al suo tavolo.
<<Ciao, mi chiamo Aaron>>si presentò con un sorriso che sarebbe stato capace di far svenire chiunque.<<tu invece sei...?>>
<<Ehm...Alex..>>rispose accennando un sorriso.
Cavolo se era un bel ragazzo...
Un attimo...sul serio?!
Stava impazzendo per davvero...
Ci pensò lui a distoglierlo da questi suoi pensieri per fortuna. <<Sai...hai una voce davvero bella, sembra quella di un angelo>>gli disse guardandolo negli occhi.
Alex rimase imbambolato per qualche secondo.
Gli aveva appena fatto un complimento...?
<<Ehm...perdonami se te lo chiedo ma...ci siamo già visti da qualche parte? >>gli chiese,ora che lo guardava meglio gli sembrava un volto conosciuto.
Lui a quel punto gli sorrise con dolcezza. <<sono nella tua stessa classe di chitarra e canto>>
Sbarrò gli occhi.
Sul serio?! La sua memoria era davvero così scadente?! <<Oh...>>riuscí a dire alla fine, imbarazzato.
<<Non preoccuparti>>gli sorrise di nuovo. <<ti va se mangiamo insieme? >>
<<Oh...ehm...certo>>si ritrovò a sorridere anche lui.
Passarono tutta la giornata insieme,a divertirsi e conoscersi.
Era un ragazzo dolce e alla mano, molto simpatico.
La sera quando Alex tornò in camera sua, Aaron volle accompagnarlo.
<<Bé, allora...ci vediamo domani? >>chiese Alex con un sorriso un pò timido.
Aveva paura che si fosse già stancato di lui.
<<Certo>>Aaron gli rivolse uno dei suoi sorrisi smaglianti e, contro ogni sua aspettativa, gli regalò un dolce bacio sulla guancia per poi andarsene.
Rimase imbambolato lì come un'ebete.
Proprio in quel momento arrivò Noah. Aveva un'espressione disgustata in volto, perciò dedusse che avesse assistito alla scena.
<<Levati dal cazzo moccioso!>>gli disse scocciato.
A quelle parole sussultò, riprendendosi dallo stato di trance in cui era caduto guardandolo.
<<Ehm...s-si...>>si ritrovò ad arrossire mentre si toglieva da davanti alla porta.
Noah sbuffò infastidito, aprì la porta ed entrò nella stanza.
<<E non chiamarmi moccioso! >>gli urlò dietro.
Lui, ovviamente, lo ignorò alla grande.
Stronzo...
Ringhiò ed entrò a sua volta nella stanza,chiudendosi la porta alle spalle.
Noah si era buttato sul suo letto e aveva infilato le cuffiette alle orecchie, chiara dimostrazione che non volesse nemmeno lontanamente provare a fare conversazione con lui.
Meglio così!
Si stese anche lui a letto e, guardando il cielo stellato dalla finestra che si trovava accanto al suo letto, si lasciò sfuggire un sospiro.
Che inizio incoraggiante...
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