Capitolo 29

Non sapeva dire se fossero passate ore,giorni,mesi da quando era stato portato lì;il tempo all'Inferno sembrava scorrere in modo differente,a suo piacimento...

Sapeva solo che voleva andarsene ma che allo stesso tempo voleva essere ovunque fosse Noah,anche se probabilmente lo aveva preso in giro per tutto il tempo...anche se probabilmente quel qualcosa che era stato tra loro aveva lasciato solo su di lui un qualche effetto,anche se la preoccupazione che aveva letto nei suoi occhi se la fosse solo immaginata.

Come richiamato da quei pensieri,Noah aprì silenziosamente la porta ed entrò nella stanza altrettanto silenziosamente. Chiuse la porta ed alzò il capo,puntando i suoi occhi blu come il mare sulla sua figura. Sembrava strano,diverso...lo guardava come se fosse l'ottava meraviglia del mondo e il suo cuore,stupidamente,reagì accelerando furiosamente i suoi battiti,producendo così un rumore assordante nel suo petto che sperò vivamente l'altro non riuscisse a sentire.

«Alexander...»lo chiamò, usando il suo nome completo, e la sua voce calda e melodiosa gli provocò brividi dappertutto. Si maledisse mentalmente. «Ho bisogno di parlarti,se vorrai ascoltarmi...»

«Cosa vuoi ancora?»nonostante tutto ciò che il ragazzo stava provando in quel momento,la voce gli uscì fuori asciutta,aspra.«Sei venuto qui a dirmi che volete uccidermi?»

Il demone esitò un momento a rispondere e quello bastò ad Alex per trovare conferma alle sue parole,lo avevano portato lì per ucciderlo al momento più opportuno.

«Ammetto che...ti ho portato qui per permettere a mio padre di attuare il suo piano,vuole vendicarsi degli angeli del paradiso,di quel Dio che lo bandì da esso,e per farlo...gli serve il sangue di un Nephilim...il tuo sangue...»mormorò le ultime parole,quasi come se gli costasse molto rivelarglielo...o come se se ne vergognasse. Ma non era possibile,il Noah che aveva conosciuto sarebbe morto piuttosto che farsi vedere per come era veramente,piuttosto che ammettere che stava sbagliando.

«Okay...quindi sarà questo il mio destino:morire per una guerra che non è la mia...?»

«No!»ribattè subito con enfasi il moro, si avvicinò a lui e prese le sue mani,stringendogliele delicatamente,gesto per il quale Alex si sorprese non poco«Alexander io...»prese un profondo respiro e poi puntò gli occhi nei suoi«Non so come dovrei dirtelo...»

«Qualunque cosa sia dilla e basta okay? Preferisco mille volte la verità alle menzogne»disse piuttosto confuso dall'atteggiamento dell'altro.

Noah semplicemente annuì e si morse le belle labbra carnose,si prese un paio di minuti prima di iniziare a parlare...chissà,probabilmente per farsi coraggio.«Mio padre non ti ucciderà ma ad una sola condizione...»

Corrugò la fronte,quel demone aveva proprio deciso che voleva farlo penare! «Parla su,quale?»

«Vuole che io gli succeda al trono degli Inferi,come è giusto che sia dato che sono il suo unico figlio, e che...»lo guardò negli occhi«che tu rinunci completamente alla tua parte angelica e rimanga vincolato a questo luogo,l'Inferno,a lui e...»si morse le labbra e abbassò lo sguardo senza continuare.

Alex era piuttosto sbalordito,Noah si era davvero dato da fare per convincere il padre a lasciarlo vivere ma non ne capiva il motivo. Gli interessava davvero che vivesse quando era stato lui stesso a portarlo laggiù per essere sacrificato come carne da macello?

«E...?»lo incitò perciò a continuare la frase,aveva bisogno di una risposta vera non di frasi fatte a metà.

«Vincolato all'inferno,a lui...»ripeté e poi tornò a guardarlo nuovamente negli occhi.«....a me...cioè,se mi vuoi ancora...»aggiunse in fretta mentre stringeva leggermente di più le mani fredde del ragazzo,riscaldandole con le sue invece calde.

Alex sbattè un paio di volte le palpebre prima di rendersi conto di ciò che il demone gli stava realmente chiedendo. Era confuso, piacevolmente confuso,felice...euforico? Si,era decisamente euforico. «Mi stai prendendo in giro?»chiese però,cercando di non esternare nulla. Kael aveva instillato in lui quel piccolo seme di dubbio...e lo aveva fatto piuttosto bene,faticava veramente tanto a credere che Noah lo volesse davvero adesso.

«Per tutti gli Inferi, no Alex! Hai tutte le ragioni al mondo per dubitarne,non lo nego affatto,ma ti giuro che è la verità. Se tu mi vuoi ancora ti vorrei qui,al mio fianco. Ho accettato di essere il sovrano di questo posto che odio,nonostante sia casa mia,per te...per non vederti sacrificato davanti ai miei occhi per una guerra che dopotutto ora reputo inutile:nel mondo c'è bisogno di equilibrio tra bene e male,se ci fosse solo male...non so...ma credo non esisterebbe più nulla di bello.»

Lo ascoltò attentamente per tutto il tempo e poi accennò un sorrisetto,soddisfatto dalla sua risposta«Sai...ora che so che sei il figlio del diavolo in persona,il principe dell'Inferno,mi fa ancora più strano sentirti parlare in questo modo ma...»ricambiò con le mani la sua stretta e gli sorrise,stavolta veramente«...sono felice che la pensi in questo modo. È...non ci avrei mai sperato,mi sento la persona più...stupida,pazza,euforica,felice dell'universo in questo momento ma è una cosa bella perché mi sento così ogni volta che incrocio i tuoi occhi e...mi sento così maledettamente stupido e-...»fu interrotto da un dito che si posò leggero sulle sue labbra,Noah lo guardava divertito ma con un bel sorrisetto disegnato sulle labbra.

«Shhh ragazzino,parli troppo»

«Non sono un ragazzin-...»fu interrotto di nuovo ma quella volta dalle labbra piene e carnose del demone che si posarono leggere sulle sue;un tornado di sensazioni esplose nel suo stomaco ed il cuore gli balzò furioso nel petto mentre sgranava gli occhi, sorpreso,non riuscendo a farne a meno.

Le sue labbra erano così dannatamente morbide,decisamente di più di quello che ricordava,e le sensazioni che gli stavano facendo provare erano decisamente più... più  di qualsiasi altra cosa avesse mai provato prima.

Che cosa strana l'amore,un sentimento che ti fa compiere azioni che fino a soltanto poche ore prima non avresti mai creduto di poter compiere. Gli bastava pensare a Noah per rendersene conto,Alex non aveva mai neanche osato sperare che un giorno gli avrebbe detto chiaro e tondo di ricambiare i suoi sentimenti ed invece eccolo là:aveva supplicato il padre,Lucifero,affinché non lo usasse come sacrificio per compiere la sua vendetta ed aveva sacrificato allo stesso tempo i suoi sogni per lo stesso motivo...diventando sovrano degli Inferi non avrebbe avuto tempo per realizzarli infatti e di questo Alex era enormemente dispiaciuto.

Quando si staccarono,seppur di poco,per riprendere fiato Noah accarezzò lievemente una sua guancia con il pollice e lui glielo lasciò fare sorridendo,il cuore che gli scoppiava di felicità. Da tutta la sua persona trasudava un sentimento di amore profondo per quel demone entrato così di prepotenza nella sua vita.
Però quel pensiero non ne voleva sapere di abbandonarlo,non avrebbe potuto sopportare di vederlo rinunciare a tutti i suoi sogni per lui. «Noah...»mormorò.

«Si...?»piantò gli occhi nei suoi e lì rimasero,luminosi e cristallini specchi d'acqua che si fondevano con il verde giada dei suoi occhi.

«Sei sicuro?»

Lui corrugò la fronte,visibilmente confuso. «Di cosa?»

«Di volerlo fare,di volermi qui al tuo fianco...»

«Si,più che sicuro»rispose lui senza accenno di esitazione,ora serio.«Perché me lo chiedi? Cioè,so che ora per te può essere difficile crederlo ma l'unica motivazione per la quale ti ho sempre voluto tenere lontano da me è questa. Come avrei potuto spiegarti tutto questo? Mi avresti scambiato per un pazzo...e poi ho scoperto che eri tu che mio padre cercava...voglio che tu sappia che me ne sono pentito non appena abbiamo messo piede qui»

Alex lo guardò ed annuì leggermente«grazie per avermelo detto,ne avevo bisogno,ma...non è questo che intendevo. Sei davvero sicuro di voler rinunciare alla tua vita,di volerti sacrificare qui,per me..?»

«Si Alexander,non gli permetterò di ucciderti... Devo confessarti che inizialmente condividevo gli ideali di vendetta di mio padre ma...bè,da quando ho scoperto che ci sarebbe andata di mezzo l'unica persona che sia mai riuscita a smuovermi qualcosa dentro ho cambiato idea e ho rivalutato la situazione. In fondo è inutile serbare rancore,doveva andare così...e vorrei farlo capire anche a mio padre ma,come potrai immaginare,non è affatto un'impresa facile fargli cambiare idea su qualcosa»

Il ragazzo annuì piano prima di lasciar fuoriuscire un piccolo sospiro dalle labbra«Si, immagino...ma sai, Aaron è un angelo no? Magari potrebbe fare da tramite fra Lucifero e il paradiso e...e loro potrebbero trovare insieme un accordo che vada bene ad entrambi»disse con un pizzico di speranza nella voce, speranza che Noah smontò subito.

«Alex,apprezzo davvero questa tua proposta ma non credo sarà possibile, mio padre cerca vendetta...non un accordo...e poi Aaron non è solo un semplice angelo, è il figlio di Michele. Quell'angelo che...insomma è il vice di quel Dio del paradiso ed è lui a prendere le decisioni lì. Suo figlio,così come lui stesso, non nutrono altro che...disgusto per quelli come mio padre,per quelli che hanno tradito.»

Non seppe più cosa dire, sapeva perfettamente che Noah aveva ragione...nonostante quel mondo non lo conoscesse per niente.

«Tu piuttosto...sei sicuro di voler rinunciare alla tua parte angelica per stare qui con me...? Se uno dei tuoi genitori, o un parente, fosse ancora vivo lassù...diventando completamente demone non potrai mai scoprirlo»

Lo guardò ed accennò un piccolo sorriso, ad un Noah che si preoccupava di lui in quel modo doveva ancora decisamente abituarsi ma gli piaceva «Hey, non mi hanno voluto. Né il genitore angelo, nè quello demone e neppure i parenti che.. nemmeno so se esistano ancora. Adesso non voglio saperne più nulla. E' questo il mio posto, con te...» mormorò guardandolo negli occhi, facendo disegnare sulle labbra carnose dell'altro un bel sorriso,non il solito mezzo sorriso...quello era decisamente meglio. «E ora si, ridi pure o dammi dello sdolcinato...quello che vuoi, ma lo penso davvero» aggiunse ridacchiando leggermente.

Noah rise appena e scosse la testa per poi prendere il viso dell'altro ragazzo tra le mani delicatamente, come se temesse di poterlo ridurre in frantumi al minimo aumento di pressione, poi sorrise «Sei incredibilmente e disgustosamente sdolcinato...ma credo di amarti» e lo baciò.

Alex in quel momento si sentiva al settimo cielo, sentirgli dire quelle due semplici eppure allo stesso tempo importanti parole era stato come un balsamo per il suo cuore da tempo sofferente.

Noah lo amava, lo amava!

Si amavano ma erano letteralmente come il diavolo e l'acqua santa: diversi agli antipodi, si facevano del male fino a distruggersi...ma poi non riuscivano a fare a meno l'uno dell'altro, si attraevano e respingevano come due poli opposti di una calamita.

Labbra contro labbra,le mani di lui posate sui suoi fianchi...e Alex dimenticò all'istante tutti quei pensieri,evaporarono in fretta come acqua nel deserto più assolato.

Chiuse gli occhi e,quasi senza che se ne accorgesse,le loro lingue si ritrovarono a contatto,bramose di conoscersi ed esplorare ognuna la bocca dell'altro.

Fuoco che ardeva vivo nei loro corpi,nasceva dal cuore e si propagava in tutto il corpo...

Presto le mani di Noah iniziarono ad accarezzare la sua schiena da sotto la maglia e non riuscì ad evitarsi di riempirsi di brividi mentre stringeva appena tra le dita i suoi capelli scuri,il bacio che si faceva sempre più intenso...finché Noah non si staccò leggermente per riprendere fiato,lo guardò negli occhi mentre si mordeva le labbra e fu lì che Alex capì.

Lo lesse nei suoi occhi che lo voleva, lo desiderava davvero con tutto sé stesso e si chiese come avesse fatto il demone a nasconderlo così abilmente per tutto quel tempo.

«Si...va bene..» gli sussurrò in risposta e ripresero a baciarsi,le mani di Noah ancora sotto la sua maglia che vagavano per la sua schiena,poi sull'addome.

La sua maglia venne sfilata via e poi gettata da qualche parte sul pavimento,lo sguardo insistente di Noah sul proprio torace. «Bellissimo...»sussurrò prima di riprendere a baciarlo ed iniziare ad armeggiare con i bottoni dei jeans dell'altro. Le guance di Alex andavano a fuoco,non aveva mai permesso a nessuno di guardarlo o toccarlo in quel modo eppure quando,abbassati leggermente i jeans,le dita di Noah si intrufolarono all'interno fino a raggiungere il suo sedere e stringerlo tra di esse,non riuscì a trattenere un piccolo sospiro di piacere.

Era un mix di sensazioni tutte nuove,travolgenti...

I loro corpi a stretto contatto che si muovevano all'unisono,l'uno contro l'altro...finché uno scandito secco bussare alla porta scura della stanza non li fece sussultare entrambi.

«Cazzo!»sbottò Noah e tolse le mani dai suoi pantaloni,facendolo mugolare di disappunto,poi gli porse la maglia e lo baciò delicatamente sulle labbra. «Forse è meglio...stasera» accennò un sorriso ed andò ad aprire la porta.

Alex era abbastanza scocciato,si rimise la maglia mentre malediceva chiunque avesse bussato alla porta,interrompendoli,ma quando vide Noah irrigidirsi leggermente e liquidare velocemente il demone con cui stava parlando si accigliò.

«Hey...va tutto bene?» chiese mentre finiva di di sistemarsi.

Noah si voltò ed annuì«Si ma...ehm...vieni con me? Forse sarebbe meglio»

«Dove?»

«Aaron e Blake...e un altro ragazzo»disse semplicemente Noah.

Non gli serviva di sapere altro,i suoi amici erano lì e lui doveva andare, perciò afferrò la mano che il demone gli porgeva e la strinse prima di uscire con lui dalla stanza ed incamminarsi per i corridoi del Palazzo,che vedeva in quel momento per la prima volta.

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