Mind Brand - Valentino
Valentino sorseggiò dello champagne dal raffinato calice che Summer gli aveva appena riempito, si fece accendere una sigaretta da Dia e mise le mani libere sulle spalle delle ragazze, pronto a godersi dalla sua postazione favorita lo spettacolo che presto sarebbe andato in scena.
Diversamente dal solito, le esibizioni di quella notte sarebbero state una sorpresa anche per lui. Non sapeva nemmeno chi si sarebbe esibito. O meglio, Vox aveva fatto prendere i nomi dei debuttanti dal loro servizio di sicurezza, ma lui ovviamente non li aveva imparati, né tantomeno associati a qualche volto. Aveva frenato la curiosità per godersi al meglio la serata. L'esperimento avrebbe avuto sicuramente successo, Vox non sbagliava mai quando c'erano ascolti da fare: se nessuno fra gli aspiranti cantanti, ballerini o attori si fosse rivelato decente, gli spettatori si sarebbero ugualmente divertiti vedendoli fare a pezzi, altrimenti loro – le V – avrebbero guadagnato un altro demone da sfruttare.
Valentino sorrise, soddisfatto come se le sue previsioni fossero divenute realtà. Focalizzò la sua attenzione sul palco mentre il presentatore annunciava il primo cantante della puntata, un tale Nemesi. Le luci si oscurarono, tranne che per un faretto che illuminava il sipario, il quale si aprì poco dopo la diffusione di una musica ritmata. Ne uscì una ragazzina vestita con una semplice uniforme bianca e rossa da liceale giapponese. Anzi, no, si trattava di un ragazzino, a ben guardare.
Era un demone capra molto carino, bianco, dal pelo in apparenza soffice e delicato, con lunghi capelli morbidi e setosi che quasi nascondevano le piccole corna sulla testa, due cornetti rossi e lucidi al pari degli zoccoletti infilati nei mocassini dell'uniforme. I grandi occhi del capretto, anch'essi rossi, erano puntati approssimativamente nella sua direzione, ma Valentino dubitava lo stesse vedendo. A dispetto del ritmo vivace, l'espressione del ragazzino era triste e vuota, come se non fosse pienamente cosciente di dove si trovasse e cosa stesse facendo. Aveva un che di familiare... Angel Dust?
Hold on a second ma'am without a care
The clothes you wear don't give a damn
Sleeping up and down the block
They got you knocked up by a man
Thinking you're the Mother Mary
Pure but very dumb and can't
Kick the dick from out your mouth
But do you even understand?
No, il demone che più si divertiva a tormentare non c'entrava nulla. Ora ricordava: era successo cinque anni prima, all'incirca. Un'indagine accademica, un'incognita da esplorare, una voglia sorta dalle perversioni di un cliente pedofilo. Com'era farlo con un bambino? Valentino credeva che la questione sarebbe rimasta in sospeso, una domanda che si era posto casualmente e che si sarebbe dissolta nel nulla come il fumo rosso che espirava ad ogni boccata di sigaretta.
Invece, una sera, per caso, lo sguardo gli cadde su un bambino che in seguito scoprì avere dieci anni. Era inevitabile che lo notasse, poiché il piccolo non era un imp e la sua bellezza risaltava sullo sfondo del quartiere squallido in cui presumibilmente viveva. Un bel bambino solo all'inferno, che rarità! Sarebbe stato da pazzi lasciarselo scappare!
Così gli si era avvicinato, cautamente, gentilmente, tenendo presente che poteva avere poteri insospettabili. Date le circostanze, non avrebbe stretto alcun patto per salvaguardarsi; non ne aveva bisogno d'altronde: sapeva ottenere le cose anche con le buone quando voleva. E voleva separare quel corpicino perfetto dagli abiti grezzi che lo ricoprivano. Voleva indagare quanto di innocente ci fosse in un giovane demone. Voleva togliersi uno sfizio, in poche parole, e, come sempre, la sua lussuriosa brama fu soddisfatta.
Hold on a moment sir without a heart
What kind of shit you tryin' to sell?
Talking up a simple girl
Ya picked her cherry very well
Promising the sun and moon
The story that you always tell
Now you're out the door?!
I hope you cherry pick your way to hell
Con parole di miele aveva ottenuto senza troppi sforzi ciò che in altri contesti si procurava per mezzo di torture e minacce. Naturalmente, dopo quella notte era sparito. Ed ecco invece che il piccolo riappariva. Voleva vendicarsi? Dalla canzone sembrava di sì. In fondo perché sarebbe giunto fin lì se non per nuocergli in qualche modo? Ma sarebbe stato tutto inutile. Valentino si trovava negli studios: il proprio regno, gestito col pugno di ferro. Solo Lucifero avrebbe potuto fargli del male lì.
Il demone falena dunque non era preoccupato, affatto. Né provava il minimo segno di rimorso. Se era riuscito ad approfittarsi di un ingenuo verginello la colpa di chi era? Non certo sua. Valeva per chiunque si lasciasse manipolare da lui, o punire. Se gli altri soffrivano a causa sua, la colpa era esclusivamente loro, che gli fornivano scuse per maltrattarli, erano deboli pusillanimi, buoni a nulla capaci solo di procurargli grattacapi, oppure, come il ragazzino, sempliciotti che era solo giusto ingannare, lo meritavano data la loro stoltezza.
Sì, la sua anima nera come la pece riteneva di avere la coscienza pulita: se lui riusciva a essere un demone tanto spaventoso, era grazie agli altri che gli davano potere, essendo di molto inferiori alla sua volontà, astuzia e cupidigia.
"When's it coming? Can't recall
Oh mirror mirror on the wall"
Sex and bitter cynicism
Laughing, watch it start to fall
Picture perfect pandering
Pathetic, made you miserable
Though I shouldn't care
I couldn't wait to finally see them all in hell
(I'll drag them as we crawl)
Si domandò se il ragazzino fosse pazzo. Forse lo era già cinque anni prima. Era molto giovane, sì, ma era pur sempre un demone puro. Non avrebbe dovuto percepire l'inganno? Capire che cedere a lui, concedergli la vittoria con tanta facilità, era un madornale errore?
Patetico e miserabile lo era già prima di incontrarlo, a giudicare dai vestiti, dalla topaia che definiva casa, dai modi sottomessi con cui l'aveva accolto. L'overlord della lussuria era allenato nello scovare la debolezza delle proprie vittime. Erano bastati pochi semplici doni a far suo il piccolo: vestiti nuovi, un'abbondante cena, un lungo bagno caldo categorico per accedere a una lussuosa camera d'hotel, per giunta pagata anche per il giorno successivo. Era stato parecchio generoso con quel piccolo ingrato. Che si assumesse la responsabilità delle sue colpe e non lo seccasse con quel sciocco canto! Che sperava di ottenere?!
Eccetto un lavoro, chiaro. Se fosse riuscito a conquistare il pubblico Val glielo avrebbe concesso. Già, forse era solo una coincidenza se...
Ah, doing it right, feeling that high, taking what's mine
And I feel just fine
You took it all away so now this hero cries in pain
Holding you tight, fighting all night, telling me why,
But I can't rewrite
The memories I made of you and me, won't go away
Valentino fissò stupito il capretto. Aveva indovinato, si trattava di un piccolo folle. Il problema non era aver abusato di lui, ma essere sparito dopo averlo fatto?? Assurdo! Che l'evento avesse segnato il bambino poteva capirlo, ma... il demone falena scoppiò a ridere. Forse aveva compreso che equivoco c'era stato con il ragazzino. Ed era davvero esilarante!
'Paparino, papi, papino', così si era fatto chiamare in quell'occasione. Sembrava proprio che il capretto avesse interpretato la gentilezza di Val non come un subdolo mezzo per raggiungere un turpe fine, ma come un'adozione in piena regola.
Il demone falena scosse la testa, divertito. Il ragazzino ormai aveva capito come erano andate davvero le cose, che si aspettava con quella confessione? Un trattamento di favore? Delle scuse? Di danneggiarlo? Erano tutte opzioni ridicole.
Covered in cuts from head toe
A kinky kind of crazy, not enough
Can you feel it too?
The kind of pain made out of real love
See the needy, greedy me
We bleed to feed so easily?
Idiocracy she breathes
We need to teach her everything!
Ferite puramente metaforiche, a giudicare dall'assenza di qualsiasi taglio sul corpo del giovane. Corpo che il pubblico infernale guardava con avidità mentre si muoveva a ritmo con la musica. La coreografia era estremamente semplice: Nemesi, o qualunque fosse il suo vero nome, ondeggiava sul posto e attorcigliava le braccia attorno al busto o alle spalle. La sua voce era molto espressiva ed energica; il suo volto ancora imperscrutabile.
Valentino doveva ammettere che il ragazzino aveva talento. Stava facendo tutt'altro che danneggiarlo, sempre che fosse questa la ragione per cui aveva deciso di partecipare alla prima puntata del loro nuovo show televisivo. Ormai l'overlord si era convinto che il capretto fosse matto – parlare di vero amore, riferito a lui, suvvia! Poteva benissimo essersi presentato solo per raccontargli cosa aveva provato dall'incontro fino a quel momento. Quindi... era lì senza scopo? Si sarebbe accontentato di quella particolare dichiarazione?
Don't ya know, it's time to go?
"So hurry up or fall behind!"
Don't know what they're talkin' bout?
"Well strap on in, enjoy the ride!"
Can't see what's ahead at all?"
I guess we're gonna travel blind!"
Though I shouldn't care at all
I'm just a drop of water in the sea
(And that's a part of life)
Nel pronunciare le ultime frasi lo sguardo di Nemesi si era fatto più deciso. Valentino si trovò a concordare con quelle parole. Ovvio che la vita era una gran figlia di puttana, in grado di fottere peggio di quanto avrebbe mai potuto fare lui.
Giusto, il giovinetto era stato uno dei tanti. Ne era consapevole, eppure non accettava la cruda realtà. No, non era preciso. La realtà gli era ben chiara, tuttavia non riusciva ad andare avanti, a lasciarsi alle spalle una notte che per Val non significava nulla, tant'è vero che gli era tornata in mente solo a causa dell'apparizione del capretto.
Ah, changing my face, bearing that pain, joy that I made
And you threw away
The heroine alone and weeping all throughout the night
Feeling okay, talking all day, repeating that play
But they just won't fade
The memories we made of you and me, l couldn't fight
Aveva indovinato! Il ragazzino aveva provato ad andare avanti, aveva persino fatto sesso con qualcun altro, ma chissà perché la notte passata assieme ancora lo tormentava. Valentino si sentì più rilassato, sicuro com'era di aver finalmente svelato il mistero: Nemesi era lì per rimuovere qualsiasi blocco psicologico che lo rimandava a quelle poche ore in cui avevano interagito. Provava risentimento verso di lui per quell'incastro mentale. Magari un bis a letto sarebbe servito...
Poker face but the lies you buried deep were found
Run away but there will be blood to go around
Try to hide but the scars will open up again"
Didn't like but it's gonna hurt you in the end"
Il viso del capretto si era incupito, la sua voce aveva assunto un tono finale: una decisione cruciale era stata presa, il punto di non ritorno raggiunto.
I loro sguardi si incrociarono.
Take it in stride, meeting your eyes, planning all night
Remember those times?
Wallowing away in things I know I just can't change
Laughing at jokes, getting so close, didn't we know
That time goes so slow?
The memories are fading, I'll say goodbye to everything
Nemesi si rivolgeva direttamente a Valentino ora; gli occhi fissi in quelli del demone falena, avanzava lentamente verso di lui. Li separavano solo pochi metri quando giunse il climax della canzone. Che fosse una cosa decisa da tempo, o improvvisata sul momento, il capretto tirò fuori un pugnale. Una conclusione tragica e poetica che avrebbe reso la sua performance unica e irripetibile, ponderò Val udendo le esclamazioni di sorpresa del pubblico.
Ma no, Nemesi non aveva alcuna intenzione di suicidarsi. Forse era un'opzione che aveva preso in considerazione... e scartato durante la canzone, che era servita per valutare l'overlord, overlord che di lì a breve avrebbe perso tale titolo, assieme a qualsiasi cosa possedesse, a cominciare dal sangue che fuoriusciva copioso dalla ferita inflitta dal pugnale del ragazzino. Si era teletrasportato, non c'era altra spiegazione per quanto in fretta era avvenuta la pugnalata, che aveva mancato di poco il cuore.
Sbigottito, Valentino guardava ancora negli occhi Nemesi, vicinissimi, ma distanti per ciò che vi scorgeva dentro. Glaciali, duri, pieni d'accusa... di appagamento, quando il pugnale fu estratto dalle carni di Val e le mani della dea vendicatrice si bagnarono del suo sangue. Arrivò perfino a sorridergli. Valentino non ricordava di aver mai visto nulla di così terrificante. Provò a muovere le braccia, a girare la testa almeno, ma non ci riuscì. Si sentiva immensamente stanco, respirare era sempre più difficile. Non voleva morire di nuovo! Dov'erano le ragazze? E Vox? Perché nessuno correva in suo aiuto?! Lottò per tenere gli occhi aperti, seppure la vista del capretto gli era insopportabile, ma data l'alternativa...
Nemesi gli posò una mano sulla guancia, godendosi i suoi rantoli. "Avresti fatto meglio a diventare il mio papà quella notte" sussurrò un attimo prima che avesse ancora senso sussurrare qualcosa.
Compiuta la sua vendetta, tornò indifferente. I demoni, silenziosi, scossi, sgomenti, assiepati per controllare l'effettiva morte del tiranno che da decenni era stato per loro fonte d'ammirazione e terrore, si scansarono al passaggio del vendicatore, che uscì per sempre dalle loro vite dopo averle cambiate tanto radicalmente.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top