Capitolo 3
I due ragazzi rimasero pietrificati nel sentire quelle parole. Partire significava compiere un viaggio pericolosissimo che avrebbe potuto mettere a rischio le loro vite, e poi loro erano solamente dei ragazzini normalissimi, non sapevano nulla del Male; le uniche cose che sapevano erano che il regno era andato distrutto anni fa e come aveva detto il re, tutte le regioni eccetto quella di Sol erano state conquistate dal Nemico che le esercitava a suo piacimento.
"Come facciamo a sapere dove si trovano le perle?"
Chiese Jadis al re, il quale si alzò di scatto e si diresse verso una delle tante librerie contro la parete tirando fuori un libro spesso. Al suo interno c'era una mappa e con cautela la aprì posandola sul tavolo sotto gli occhi dei due ragazzi.
"In ogni regione è nascosta una perla che è custodita da un servitore del Male. Da quando sono scappato dalla reggia ho girato il regno e ho sentito molti racconti su questi luoghi pericolosi e posso assicurare che le perle si trovino nei punti segnati dalla mappa."
disse, poi con il dito indicò la città di Yltria.
"Dovrete dirigervi qui e recarvi a palazzo; è importante che il re Hoten sappia che la corona sia in buone mani e sicuramente vi darà una mano nel vostro viaggio. Successivamente potrete iniziare la vostra missione recandovi alla Baia delle Sirene, alla Città dei Venti, governata da una strega malvagia e crudele, alle Foreste del Pianto in cui vivono i Lupi Grigi, alle Montagne del Nord, invase dai draghi e alla Città incantata."
Jadis guardava la mappa come fosse affascinata da quel reperto così antico ancora perfettamente integro.
"E le altre città indicate dalla mappa a cosa servono?" Chiese curiosa.
"Alcune sono luoghi in cui sono stato, altre invece sono delle antiche cittadine che non esistono più, andate distrutte dal Male."
Disse sbrigativo dando un'occhiata ai due ragazzi che esaminavano la cartina.
Jadis notò che nonostante le perle fossero sei, solamente cinque luoghi erano segnati sopra alla mappa.
"Perché la cartina non indica il luogo in cui è nascosta la sesta perla?!"Esclamò.
"Si dice che l'ultima pietra l'abbiano presa i cittadini di Erah; un popolo così forte e potente da riuscire a sconfiggere la creatura del Male che li teneva prigionieri e ottenendo la perla che la bestia custodiva."
Disse per poi cambiare discorso.
Jadis aveva un brutto presentimento riguardo al re, e continuare a stare in quella dimora poco accogliente la faceva sentire a disagio. Il re non parava molto, fino ad ora aveva solo detto le cose essenziali, ma non aveva mai accennato tutti i pericoli che avrebbero incontrato e nemmeno aveva dato qualche informazione delle popolazioni che costituivano le altre regioni. Lei e Martin erano solo due ragazzini, non erano mai usciti da Edil e non potevano sapere come fosse il mondo là fuori.
"Abbiate pazienza" continuò il re indicando la cartina. "È un po' vecchia, la presi da palazzo prima di fuggire ma spero possa esservi d'aiuto nel vostro viaggio."
Jadis lo guardò storto a sentire quelle parole, infondo non avevano ancora accettato di intraprendere nessun viaggio.
Martin si voltò verso di lei e nonostante la paura, acconsentì alla richiesta del re.
"Partiremo domani alla ricerca delle perle"
Affermò, ma Jadis non disse nulla.
Martin era coraggioso, con grande spirito di avventura ma lei non aveva intenzione di abbandonare la sua città per rischiare la vita.
Il re annuì con il capo, e diede ad entrambi uno stemma raffigurante un sole con due lune, il simbolo di Yltria, lo stesso che Jadis aveva visto disegnato in basso sulla mappa del re.
I due ragazzi nascosero gli stemmi dentro le loro bisacce e Martin tirò fuori la corona.
"Indossateli solo quando sarete entrati a Sol. Non è sicuro girare con lo stemma di Yltria nelle altre regioni, il Male potrebbe vedervi e catturarvi." Disse il re.
Poi prese in mano la corona per un ultima volta, la quale sembrò brillare più di prima tra le sue mani.
Usciti dalla dimora Jadis era titubante mentre imboccava di nuovo la via per il mercato insieme a Martin.
"Se solo non avessi preso la corona, tutto ciò non sarebbe mai successo" continuava a pensare ma il ragazzo sembrava più che convinto ad intraprendere il viaggio.
"Va tutto bene?" Chiese Martin dopo aver visto il volto della ragazza divenire sempre più pallido.
Lei scosse la testa; non voleva partire, era evidente.
Il ragazzo fece un sospiro cercando di riassicurarla, facendole capire che loro sarebbero stati gli eroi del Regno, gli unici in grado di poterlo fare, ma tutte le parole di Martin aumentavano solamente il timore della ragazza.
"Cosa dirai alla tua famiglia?"
Chiese lei a quel punto.
Lui alzò le spalle.
Non aveva pensato ai suoi genitori che sicuramente sarebbero stati contrari alla sua partenza, poi però gli venne in mente un'idea.
"Potrei dir loro che voglio visitare Yltria a tutti i costi e che per un po' di tempo mi fermerò lì da un amico." Disse compiaciuto guardando la ragazza.
"E se morirai? Come pensi reagirebbero?!"
Continuò Jadis terrificata al solo pensiero.
"Partire è una follia! Non sappiamo nemmeno se tutto ciò che ha detto sia vero, magari sta tramando qualcosa e noi lo stiamo aiutando senza saperlo!"
Esclamò continuando a pensare al discorso avuto con il re poco prima.
"In qualche modo lo dirò ai miei genitori."
Disse Martin pensieroso mentre accelerava il passo come se non avesse sentito le ultime parole della ragazza.
Era calata la notte ormai e già da un bel po' tutti i cittadini di Edil erano nelle loro case a dormire. Martin sgattaiolò fuori da casa sua senza farsi sentire dai suoi genitori e successivamente bussò alla finestra della camera di Jadis. Vedendo che non si muoveva bussò con più insistenza fino a quando la ragazza non si svegliò in preda al panico e si agitò ancora di più vedendo la faccia di Martin attaccata alla finestra.
Diede un'occhiata veloce all'orologio che segnava le quattro meno venti e come una furia si diresse ad aprire la finestra.
"Che ci fai tu qui a quest'ora? Sei impazzito?!" Esclamò ad alta voce ma lui la zittì portandosi il dito davanti alla bocca.
"Prendi la bisaccia e vieni con me, c'è una cosa che devi assolutamente vedere!"
Le sussurrò e la ragazza chiuse la finestra controvoglia iniziando a preparare la roba per poi uscire.
Dopo aver preso tutto ed essersi cambiata, Martin la tirò per un braccio iniziando a correre.
"Ma che stiamo facendo, dove stai andando?"
Chiese lamentandosi mentre sbadigliava.
"Vieni con me!"
Urlò Martin nel bel mezzo della notte mentre entusiasta trascinava la ragazza con sè.
"Ma che stai facendo! Siamo usciti da Edil!"
Ma il ragazzo la guardò sorridente.
"Smettila di lamentarti, ho promesso al re che sarei partito oggi, ed è quello che sto facendo! E adesso muoviamoci che il cammino da qui ad Yltria è ancora molto lungo!"
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