Capitolo 2


Era un caldo pomeriggio di estate, il sole picchiava alto nel cielo e soffiava un vento leggero che scompigliava i capelli biondi di Martin. Con lui c'era Jadis, una sua vecchia amica di infanzia che aveva incontrato poco prima in città e insieme si stavano dirigendo al mercato dove avrebbero atteso i loro genitori. Jadis era una ragazza alquanto bizzarra sia fisicamente che caratterialmente; aveva un anno in meno di Martin, 17 anni, e aveva un viso simpatico, pallido e paffuto su cui ricadevano alcuni ciuffi di capelli neri che portava sempre raccolti in una treccia. Il suo sguardo era intenso, con due occhi grandi, chiari e verdi dalla forma allungata, circondati da folte ciglia nere. Aveva un naso piccolino rivolto all'insù e delle piccole labbra rosa, sottili e carnose. Era una ragazza esile, bassa e snella con un carattere estroverso, amichevole e altruista; dava spesso fiducia alle persone, faceva di tutto per farle stare bene e vederle felici e la sua positività era contagiosa.
Martin e Jadis si erano conosciuti molto tempo fa tramite i loro genitori, entrambi erano contadini ed erano molto amici tra di loro seppur i due ragazzi non erano riusciti ad instaurare una grande amicizia.

Giunti al mercato si diffuse presto un odore acre e le strade si fecero colme di gente e di rumore. Numerosi carri dei Cavalieri Neri passavano per la strada in cerca di cibo da mettere sotto i denti. Da quando il Male aveva conquistato la regione, Luma non era più stata la stessa.
"Che puzza terribile...!" Sussurrò Jadis tappandosi il naso con due dita ma Martin sembrò non sentirla siccome i suoi occhi erano interessati a guardare qualcos'altro.
"Cosa guardi?" Chiese la ragazza con voce nasale scrutando il ragazzo e improvvisamente lo vide anche lei: un mendicante trasandato e vestito con innumerevoli teli di stoffa stava scappando da un Cavaliere Nero che lo inseguiva a cavallo.
"Fermate quel ladro!" urlava, ma la folla impaurita si spostava solamente per non essere calpestata dal cavallo che galoppava a tutta velocità. Quando l'uomo passò di corsa davanti a Martin e a Jadis, si lasciò sfuggire qualcosa dalle tasche che subito la ragazza si chinò a raccogliere.
"Ehi guarda Martin, il mendicante ha fatto cadere questo" disse Jadis entusiasta stringendo tra le sue mani una corona, ma il ragazzo appena la vide la coprì velocemente con una mano per non farla vedere in giro.
"Sei impazzita? Non dovevi raccoglierla, magari è l'oggetto che ha rubato!" Disse Martin impaurito pensando già alle conseguenze. "Dobbiamo assolutamente buttarla via" disse mettendola nella sua bisaccia e prendendo la ragazza per mano trascinandola con sé.

Cercarono di uscire dalle vie del mercato in cerca di un luogo in cui gettare la corona; si fecero spazio tra la folla e riuscirono ad entrare in un borgo poco frequentato di Edil senza essere visti, ma appena Martin iniziò a frugare nella bisaccia in cerca dell'oggetto, una voce tremò alle sue spalle.
"Avete preso voi la corona?"
Martin si girò di scatto e vedendo il mendicante dietro di lui sussultò.
"Quella corona è speciale sai?"
Continuò lo sconosciuto.
"L'hai rubata!"
Lo accusò Martin impaurito e a quel punto il mendicante lo guardò dritto negli occhi mentre lentamente toglieva i teli che gli coprivano il capo.
Jadis e Martin si spaventarono, rimanendo immobili dallo shock: il mendicante non era nient'altro che il re Yason.

"Venite a casa mia" disse.
"Non è sicuro stare qui fuori, il Male vede tutto, e se trovasse la corona ci metterebbe poco a distruggerla"
Si ricoprì il capo con i teli di stoffa e fece strada ai due conducendoli in un appartamento lì vicino.
La casa era buia, senza finestre, illuminata solamente da alcune candele; le pareti erano piene di librerie con grossi libri sopra gli scaffali e al centro della sala c'era un tavolo in legno con 4 sedie attorno. Yason fece sedere i due ragazzi e diede ad entrambi un bicchiere d'acqua, poi si tolse i teli di dosso rivelandosi per ciò che era realmente. I capelli lunghi e biondi erano raccolti in una treccia, la barba era lunga e incolta mentre sotto gli occhi e sulle guance erano comparse delle rughe.
I due ancora non potevano credere di aver incontrato il vecchio re di Yltria fuggito dalla reggia.
"Sarete confusi."
Disse Yason come avesse letto le loro menti. Si mise seduto e guardò i due ragazzi.
"Come potete vedere la corona imperiale non è stata rubata dalle forze oscure, ma l'ho presa io prima di scappare da palazzo"
Disse abbassando il capo in segno di vergogna.
Yason era stato un re vigliacco, non aveva mai soddisfatto i bisogni del popolo e alla minima difficoltà era scappato dalla reggia per fuggire al Male; aveva rubato la corona imperiale facendo credere alle popolazioni che l'avesse presa il Nemico e a causa sua il regno di Yltria era crollato.
Martin era furibondo al solo pensiero di aver avuto un re come lui, eppure vedendolo in quelle condizioni provò pena.
"Una mattina di cinque anni fa, trovai la sala del trono completamente in disordine. Vidi la corona per terra ma le perle di Yltria che la componevano erano scomparse. Allora capii: il Male era riuscito a prenderle e ormai per Yltria non c'era scampo. Ero convinto che presto il Nemico sarebbe riuscito a raggiungere anche la capitale e allora scappai dalla regione di Sol con l'intento di cercare ospitalità in una delle regioni circostanti; il mio obbiettivo era quello di partire e andare a cercare tutte e sei le perle in modo da riottenere la fiducia del popolo, ma le sei tribù si divisero dopo la mia fuga e ormai era troppo tardi, tutte le altre regioni al di fuori di Sol erano già state prese dalle forze del male e abbondavano di bestie orribili e spaventose.
L'unico modo per fermare l'avanzata è riunire le tribù e completare la corona imperiale riportandola a palazzo. Solo in questo modo si potrà sconfiggere il Male!"
Disse rivolgendosi a Martin.
Poi fece una pausa, prese fiato e si versò un bicchiere di acqua.
"Non intrapresi mai la missione di cui mi ero posto l'obbiettivo per la semplice paura di essere scoperto. Il Male ha occhi ovunque, sa chi sono e sicuramente mi avrebbe trovato presto; avrebbe potuto uccidermi, oppure portarmi nelle terre dell'Abisso e la missione sarebbe andata perduta...
Vi chiedo una cosa allora: sareste disposti a recuperare le sei perle per me e a riunire il regno di Yltria?"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top