Capitolo 10
Martin stava consultando la cartina che il re Yason gli aveva donato, notando qualcosa di strano: davanti a lui si trovava un'infinita massa d'acqua limpida dal colore blu marino che rifletteva gli alberi verdi e le colline ricoperte di fiori, vicino ai quali svolazzavano alcune farfalle e ronzavano le api.
Jadis sembrava entusiasta alla vista del panorama che le ricordava molto la città di Edil in cui era cresciuta prima che il Male la conquistasse e anche Martin a primo impatto aveva avuto un ricordo familiare e nostalgico.
Continuava ad osservare la mappa con qualche dubbio quando d'un tratto Luke gli si avvicinò:
"Va tutto bene?"
Chiese buttando un'occhiata curiosa alla cartina.
"C'è un lago gigantesco che non è indicato dalla mappa..."
Spiegò Martin titubante mentre continuava a non capire.
Luke sorrise mentre incrociò lo sguardo felice di Jadis intenta a specchiarsi nell'acqua.
"Questo lago è il più grande tra tutti quelli dell'intero regno di Yltria."
Spiegò il ragazzo continuando a sorridere.
"Confina con la regione di Alkaid, e se non ricordo male ci porterà dritti alla città di Koa."
Martin annuì con il capo ormai sfinito ed esausto di quella giornata e, vedendo i due ragazzi riuniti, anche Jadis si avvicinò a loro curiosa.
"Di cosa state parlando?"
Chiese con tono felice e allo stesso tempo esuberante come se fosse veramente senza pensieri cupi che fino ad ora l'avevano accompagnata nel viaggio e involontariamente le labbra di Martin si allargarono in un sorriso nel vedere che finalmente la compagna aveva ritrovato il proprio spirito di avventura.
"Ogni sera passa una nave diretta a Koa."
Spiegò Luke mentre era evidente dal suo tono di voce che anche lui era stanco.
"Potremmo aspettarla e salirci sopra."
Ad entrambi sembrò una buona idea; prendere una nave era sicuramente meglio che andare a piedi per raggiungere la Balia delle Sirene, quel luogo ignoto di cui Yason li aveva accennato dove si celava la prima perla.
"Luke come fai a sapere tutte queste cose?"
Chiese Jadis con senso di ammirazione verso il ragazzo, il quale arrossì gettando di colpo il suo sguardo a terra.
"Ho viaggiato molto. Prima che i Cavalieri Neri mi rapissero e mi portassero a Luma, nella grotta in cui ci siamo conosciuti, io ero appena sbarcato qui, sulle coste di Yltria."
Spiegò un po' imbarazzato ma sempre con il suo bel sorriso stampatogli in faccia.
Ci fu un attimo di silenzio in cui Luke incrociò per sbaglio lo sguardo incuriosito di Martin che pareva fissarlo con occhi attenti e per smorzare l'imbarazzo cambiò argomento:
"Mangiamo qualcosa?"
Domandò.
Nel sentire quelle parole Jadis cambiò espressione in volto e i suoi occhi gioiosi si chiusero e la sua bocca rosea si aprì in un bel sorriso mentre con la lingua si leccava le labbra annuendo per la fame che la torturava già da un po'.
"Non vedo l'ora di assaggiare i frutti che ci ha consegnato re Hoten!"
Esclamò felice mentre guardava Martin, il quale non sembrava molto entusiasta, e addirittura il suo sguardo sembrava essersi incupito.
"Non avrai mica intenzione di drogarci di nuovo...Luke...!"
Bisbigliò sottolinenando il nome del compagno con un senso di amaro.
Jadis gli lanciò un'occhiata fulminea, ma l'amico non sembrò farci caso più di tanto continuando a guardare storto Luke che scoppiò in una risata forzata.
"Non vi ho fatto del male, non lo farei mai...! Vi ho dato delle bacche, quelle che mi aveva chiesto il principe Alef come rimedio alla sua insonnia e per assicurarmi che fossero quelle giuste le ho provate prima su di voi..."
Disse imbarazzato guardando il cielo sapendo di avere gli occhi di entrambi posati su di lui.
Non si sentiva in colpa, in fondo aveva agito per gli scopi che riteneva più giusti e non si sarebbe mai aspettato di rivedere i due forestieri una volta rientrato a palazzo. Non aveva motivo di agitarsi così tanto per delle inutili domande come quelle dei due ragazzi ma riuscì a rilassarsi solamente quando vide Martin estrarre il cibo dalla bisaccia.
"Perché non lo hai detto subito di essere un servitore a palazzo?"
Chiese poco dopo Jadis con la bocca piena, rompendo il silenzio che si era creato.
I frutti del re erano buonissimi e nonostante avessero un gusto leggermente acre erano dolci quanto una caramella e i tre erano rimasti talmente incantati dal loro gusto che si erano dimenticati di cosa stessero parlando poco prima.
Persino Luke, che era abituato a mangiare quel tipo di frutta presente nella regione di Sol, li aveva trovati più buoni del solito da quanta fame aveva.
Successivamente guardò il vuoto per qualche secondo prima di rispondere alla ragazza, come se stesse pensando alle parole giuste da dire.
"Sono un orfano, come già sapete."
Disse inumidendosi le labbra.
"I miei genitori sono stati deportati nell'Abisso quando io ero ancora molto piccolo... all'inizio era semplice vivere seppur non avessi soldi e un riparo, ma fortunatamente trovavo sempre qualche anima gentile che mi regalava del pane fresco appena sfornato."
Si lasciò sfuggire un sospiro e poi proseguì nel racconto:
"Crescendo le cose si sono complicate, fino a quando non incontrai Yason; non avevo idea di chi fosse ed era la prima volta che sentivo un nome così strano in vita mia."
Fece una pausa sorridendo mentre sembrava ricordare i tempi passati.
"Mi accudì come un figlio, mi portò a casa sua, mi diede del cibo e dei vestiti nuovi. A quel tempo egli non era ancora divenuto re, sul trono c'era Len, un ragazzino che abdicò dopo poco siccome non si riteneva adatto a questo compito."
Mentre lo ascoltava, Martin era incantato da ciò che il ragazzo stava dicendo, era talmente rapito dalle sue parole che si era dimenticato persino di finire il frutto che stava mangiando.
"... e dopo di Len... beh, il consiglio scelse di eleggere,come nuovo re di Yltria, Yason, uno dei pochi rimasti ad avere una parentela con Levi, il grande eroe che liberò il regno dal Male secoli prima. Da quel momento la mia vita cambiò totalmente. Finii per rendermi utile alla reggia siccome mi era difficile interessarmi agli affari più importanti, forse un male, siccome il popolo si rivoltava a Yason senza che io ne capissi il motivo, e quando scoprii che non stava facendo nulla per sconfiggere l'avanzata del Male mi arrabbiai anch'io con lui sapendo che prima o poi per il regno sarebbe giunta la fine."
Spiegò prima di dare un bel morso al frutto succoso.
"E Yason ti ha abbandonato quindi?"
Lo interruppe Martin continuando a guardarlo incuriosito.
Luke annuì timidamente siccome non si sarebbe mai aspettato che proprio lui, che si era mostrato sempre ostile nei suoi confronti, gli facesse delle domande.
"Lo cercammo per un po' di tempo ma non si trovava da nessuna parte e allora i consiglieri continuarono con le loro ricerche degli eredi di Levi, individuando Hoten e Alef di Erah come successori."
Spiegò con la bocca piena e Martin fu elettrizzato nel sentire quel nome, lo stesso nome che era riportato nella mappa di Yltria.
Erah, la città che la cartina indicava nella regione di Alkaid, i cui abitanti, stando alle parole di re Yason, erano riusciti ad impadronirsi dell'ultima perla sconfiggendo la creatura del Male che la custodiva.
"Certo che Hoten è stato molto gentile con noi!"
Jadis si lasciò sfuggire un sospiro prima di gettarsi per terra nell'erba alta che circondava la costa.
"È un re che sa fare il suo lavoro..."
Mormorò Luke guardando l'orizzonte sperando di intravedere la nave che tanto stavano aspettando.
Martin fece un cenno con la testa, Hoten si era mostrato sicuro di sè e di ciò che stava per fare quando si era fidato di lasciarli partire per compiere la missione, era stato gentile offrendo loro un pasto per pranzo, il famoso stufato detto "tade" di cui Luke aveva tanto parlato durante il tragitto fino ad Yltria e successivamente, solo dopo averli consegnato del cibo li aveva fatti andar via assicurandosi di essere in buone mani.
"Il mio più caro servitore Luke vi proteggerà ad ogni costo per assicurarsi che voi due e la corona torniate a casa sani e salvi. Questo ed altro per Yltria."
Aveva detto e le sue parole riecheggiavano nella mente di Martin come un ricordo ormai lontano.
"Scusatemi la domanda..."
Luke interruppe i pensieri del ragazzo riportandolo alla realtà.
"Ma davvero voi avete conosciuto il re Yason...?"
A quella richiesta Jadis annuì esterrefatta.
"Lo abbiamo incontrato per caso il giorno prima di incontrare te! Eravamo al mercato e stava scappando da un Cavaliere Nero che lo rincorreva quando all'improvviso fece cadere la corona sui miei piedi!"
Ma mentre raccontava Luke sembrava aver trasformato il suo sguardo di curiosità in uno sguardo interrogativo, come se non riuscisse a seguire il racconto della ragazza.
"Yason ci ha affidato l'incarico di salvare il regno di Yltria. So che sembra assurdo ma solo in questo modo il Male può essere sconfitto."
Prese parola Martin e Luke annuì pensieroso.
"Anche Yltria ormai è sotto il dominio del Male..."
Si lasciò sfuggire e i due ragazzi furono sorpresi e allo stesso tempo terrorizzati nel sentire quelle parole.
"Purtroppo il principe Alef sembra aver riscontrato una malattia piuttosto grave e incurabile, il tutto la scorsa notte in cui vi ho lasciati soli. Il Male deve avergliela attaccata, mi ricordo che Yason dubitava di alcuni servitori..."
Ma fu interrotto da alcune voci allegre poco lontane e da un forte rumore di onde che sembrava avvicinarsi sempre di più.
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