Capitolo 64
Terminata la cerimonia tutti si affrettarono a raggiungere il luogo del banchetto.
Rossella non seppe neanche lei come, ma era in macchina con Damiano, Giusy e Simone. L'auto del pittore, era una grossa jeep nera, più adatta a una famiglia che per un single. Simone era seduto di fianco a lui, sul sedile passeggero, sui sedili posteriori c'erano le due donne.
Giusy stava facendo il terzo grado a Rossella che rispondeva alle sue domande e raccontava per sommi capi i tre mesi passati.
Damiano fingeva di essere concentrato sulla strada, ma le orecchie erano ben tese a sentire le loro parole.
Di tanto in tanto lanciava qualche occhiata allo specchietto retrovisore, per guardarle di nascosto.
Arrivarono a Pozzuoli, e Damiano si precipitò ad aprire lo sportello di Rossella per aiutarla a scendere dalla macchina, gli tese la mano che lei prontamente afferrò.
<< In tutto questo trambusto non ho avuto ancora modo di poterti salutare e di poterti dire quanto tu sia bella!.>> lasciandogli un bacio sulla guancia.
Rossella restò senza parole, le sue guance si tinsero di rosso per il complimento e per il bacio inaspettato.
Stava per replicare che anche lui era bellissimo, quando suo padre e sua mamma si intromisero spezzando la bella atmosfera che si stava creando tra loro.
La presero a braccetto e la trascinato dentro, a loro si unì anche Elisabetta, le due non avevano mai smesso di sentitisi.
La villa era molto bella ed era stata addobbata a tema Natalizio. Gli sposi stavano facendo le classiche foto e gli invitati si stavano intrattenendo con un aperitivo di benvenuto.
Damiano parlava con sua nonna, i suoi occhi sempre alla ricerca di lei. Il suo stato d'animo non sfuggi alla nonna lo vedeva quanto fosse agitato ed emozionato.
Suo nipote aveva trovato la
passione della sua vita e i giorni felici con lei non li avrebbe mai cancellato dal suo cuore, era sicura che sarebbero ritornati insieme.
Quando gli sposi fecero il loro ingresso nel salone principale tutti presero posto.
I due testimoni erano seduti al tavolo degli sposi, ritrovandosi uno di fronte all'altro, occhi negli occhi.
Damiano non vedeva l'ora di poter stare solo con lei, anche solo per un secondo.
Rossella era imbarazzata come il loro primo incontro, ma desiderava restare sola con lui.
Cercavano entrambi di parlare con gli sposi che erano al settimo celo, il ritratto della felicità.
Il pranzo inizio e Rossella mangiava di buon gusto, ma declinava di prendere il vino quando gli veniva offerto.
C'era un complesso a suonare e ad un certo punto il capo della band invito gli sposi a ballare al centro della pista, questi si alzarono sotto gli applausi di tutti e iniziarono il loro romantico ballo. Poi la band chiamo i genitori degli sposi e a seguire i testimoni.
Damiano schizzo dalla sedia, era arrivato il momento di poterla stringere.
La prese per mano e la porto in pista.
Lo segui, e quando le braccia di lui avvolsero la sua vita, lei si lascio cullare dai suoi movimenti.
Appoggio la testa sul suo petto, e si inebrio dal suo profumo, quanto gli era mancato!.
Lui la strinse ancora più a se, non erano per niente a ritmo con la canzone, ma poco importava perché erano in balia dei battiti dei loro cuori.
Le note di una canzone a loro familiare echeggiò nella sala. Entrambi le udirono lei alzo la testa dal suo petto e lui inclino la testa in avanti.
Era la canzone del loro primo ballo She like the wind.
Si guardarono accennando un sorriso complice.
<< Il nostro primo ballo ...>> si lascio sfuggire Damiano.
<< Già! Quanto tempo è passato e quante cose sono cambiate.>> disse lei.
Lui la strinse di nuovo a se, azzerando la distanza che si stava creando.
<< È vero delle cose sono cambiate, ma i sentimenti che provo per te sono ancora qui...quelli non sono cambiati. >>
Ci tenne subito a precisare lui.
Il cuore di Rossella era gonfio di gioia. Anche lei provava le stesse cose, e non vedeva l'ora di potergli dire tutto.
<< Sai in questi mesi sono successe delle cose, delle cose che mi hanno cambiato molto. Dobbiamo parlare. >>
Disse lei con aria seria.
Lui corrucciò la fronte, e la guardava con aria interrogativa accompagnata da un misto di angoscia.
Notando la sua preoccupazione cerco di sciogliere la tensione, come era difficile parlare senza essere fraintesi, quella non era una notizia da dare così in mezzo a tutti.
<< Nel mio cuore ci sei stato sempre e solo tu....però nella mia vita ci sono grosse novità.>> disse lei in maniera rassicurante.
<< C'è un altro?>> chiese lui quasi accusandola.
Si fermò su stesso, non seguendo più la musica e con gli occhi rossi di fuoco.
In questi mesi la paura che lei potesse innamorarsi di un'altro l'aveva torturato notte e giorno.
Del resto era sempre partita con un certo Renato, e la gelosia ronzava come una mosca fastidiosa intorno a lui.
<< Dipende!..>> esclamò lei, ma se ne penti subito quando vide che lui l'aveva lasciata da sola in mezzo alla pista da ballo.
"Siamo alle solite .."penso lei, e si mise a rincorrerlo.
Lui stava fuori al locale, si era acceso una sigaretta e la fumava avidamente.
" che idiota che sono!"
Era arrabbiato, gli aveva aperto il suo cuore e lei aveva un altro.
<< Si può sapere che ti prende?>> Era la voce di Rossella.
Lo fissava come se lui fosse matto.
<< Guarda ho già capito tutto. Non c'è bisogno che aggiungi altro!>> Sbraitò.
<< Sei il solito coglione!>> disse Rossella con la tale calma di chi sta appurando una semplice verità.
< < Hai ragione! Si sono un ciglione e sai perché?
Perché tu ho aspettato per 90 giorni di merda.
Perché non sono scappato. Perché sono andato a pranzo ogni domenica dai miei genitori.
Ho preso una casa mia, ho accettato un posto fisso.
E Dio solo sa le altre scemenze che ho fatto .... solo per te! Perché il coglione aspettava il tuo ritorno e ogni giorno leggendo quella lettera trovava la forza per andare avanti ed aspettarti. E invece ecco qua adesso mi dici che c'è un'altro? Guarda già so chi è ...deve essere quel Renato.>>
Rossella era sconcertata.
Eccoli di nuovo allo stesso punto.
Un'attimo prima era nel paradiso delle sue braccia e adesso lui le urlava contro.
Erano così loro due; croce e delizia, dolce e amaro, amore e odio, il bianco e il nero, il latte e il caffè, giorno e notte.
Opposti ma necessari.
Anche questo gli era mancato i loro battibecchi che la facevano sentire viva.
<< Non è così...>> non ebbe tempo di continuare perché tutto intorno a lei prese a girare in maniera troppo veloce, si aggrappò al passante delle scale, sentiva le gambe venirle meno, sarebbe caduta se non fosse stato per le forti braccia di lui che la presero impedendogli di cadere a terra.
Damiano la prese in tempo, se la carico in braccio ed entrò nella sala del ristorante.
Arturo andò subito in suo soccorso, raggiunto da sua moglie e da Marta.
Un cameriere fece loro strada e li portò in una camera ammobiliato dove c'era un divano.
Rossella vi fu adagiata sopra.
Damiano era in preda al panico, era bianco come un cadavere. Stavano discutendo mentre lei si era sentita male.
Il padre di Rossella gli sbottono i primi bottoni del vestito per allentare la tensione che questi provocavano sul torace. Ordino che fosse portato del aceto.
<< Che ha? >> chiese Marta.
<<Sara solo un calo di pressione.>> disse Arturo mettendo la bottiglia di aceto sotto il naso di sua figlia.
L inteso odore la fece rinvenire.
<< Hai bevuto?>> le chiese sua mamma, appena vide che si stava riprendendo.
<<No...>> rispose lei.
Damiano andava avanti e dietro per la stanza.
<< Non avrà qualche malattia tropicale?>> chiese Sofia al marito scatenando un battibecco sulle malattie tropicali e sulla geografia.
Rossella che non ne poteva più delle ciarle di sua mamma disse :
<< SONO INCINTA!>>
Non pensò alle conseguenze, non era così che avrebbe voluto dare la notizia ma la situazione aveva preso una brutta piega, la cosa positiva era che in una sola volta lo aveva detto alle persone più importanti.
Suo padre si ammutolì e sua mamma strabuzzò gli occhi. Damiano arresto il suo andare e venire e rimase fermo a guardarla.
<< Come sarebbe? E di chi ? Da quanto ? >> chiese la Santa Inquisizione ovvero Marta.
<< Sono di quattro mesi, e l ho scoperto dopo un mese che ero in India.>> Stava rispondendo a Marta, guardava Damiano cercando di decifrare i suoi pensieri.
<< E chi sarebbe questo farabutto che ti ha messo incinta? Vuole prendersi le sue responsabilità? >>chiese Sofia in piena crisi isterica, la storia si stava ripetendo a distanza di anni.
Damiano si era fermato di colpo, stava mettendo insieme le parole e gli sguardi di Rossella. Era incinta, già prima di partire e lo ha scoperto dopo. Quindi la novita era un bambino.... e senza ombra di dubbio era lui il padre, e sapeva con certezza che aveva concepito quel bambino nell atelier di sua sorella.
Si passò la mano tra la barda.
Il "farabutto.... " così lo stava chiamando Sofia era lui.
Lui non era un poco di buono, non poteva sapere di aver messo incinta Rossella.
Mosso dalla sua solita arroganza disse:
<< Sono io il padre del bambino! Adesso uscite tutti devo parlare con Rossella. >>.
Senza replicare tutti uscirono lasciandoli da soli.
Che succederà adesso?
Damiano ha scoperto di essere padre!
Un bacio grazie sempre a tutti. Aspetto i commenti...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top