Capitolo 46
I giorni che seguirono furono meravigliosi. I due erano indivisibili, ogni occasione era buona per poter stare insieme. I modi bruschi di Damiano avevano lasciato spazio a un uomo tenero e premuroso. Desiderava averla sempre con se. Trovo il colore adatto a lei. Il giallo, come il sole che con i suoi raggi scalda l'aria e ti avvolge. Ti illumina, è accecante e abbagliante. Giallo come le rose che a lei piacevano tanto.
Tutte le donne desideravano rose rosse, invece lei rose gialle. Nel più comune linguaggio dei fiori è il simbolo della gelosia e l'inganno. Nella tradizione orientale invece è simbolo di energia solarità e purezza, ed è resistente a temperature rigide. Questa rosa la rappresentava al meglio, anche lei aveva resistito agli inverni della vita.
Rossella, non era mattiniera era molto pigra e sempre in lotta contro il tempo. Questo era spesso motivo di battibecchi tra loro due, non aveva ancora smesso di punzecchiarsi a vicenda. Era così stimolate litigare spesso!. A lui piaceva uscire alle prime luci dell'alba, soprattutto perché a lavoro poteva godere di quella luminosità che lo aiutava a vedere meglio i colori. Prima di uscire si avvicinava sempre a lei gli lasciava un bacio sulla fronte, la copriva con il lenzuolo e il trapuntino estivo per evitare che l'umidità del mattino la raffreddasse. Rossella partecipava a questo rituale mattutino facendo finta di dormire. Erano dei gesti semplici che celavano tanta premura. Una mattina andò in cucina, trovo la colazione, e una candida rosa gialla. Sotto la tazza vi era un foglio in cartoncino ripiegato. C'erano poche righe e un disegno.
Non sono bravo solo
a dipingere
non sarò perfetto ma
nel mio cuore
il disegno più
bello sei tu
Rossella
Così che ti lascio
con uno schizzo
E con un fiore.
Rossella adorava questo nuovo Damiano. Osservò il disegno, erano i suoi occhi.
Non ricordava di averli così lucenti, la loro espressione erano pieni di vita. Si vesti e si recò a lavoro a malincuore, aveva solo voglia di correre da lui, di perdersi nel suo profumo di tabacco e muschio.
Era difficile trovare la giusta concentrazione avendo sempre la testa tra le nuvole.
Era salita sulla giostra dell'amore.
Ancora non aveva parlato ai suoi genitori .
Non aveva ancora trovato il tempo, o forse non trovava ancora il coraggio di affrontarli. Damiano non gli metteva pressione, lui non aveva intenzione di mettere la sua storia in pasto alla sua famiglia. Solo la nonna al momento sapeva della loro frequentazione.
Blanca, la madre di Damiano, aveva trovato il figlio cambiato. Lo tartassava di domande, ma lui la liquidava con il suo solito modo di fare. Nonostante ciò la madre lo trovava meno scontroso e più sorridente, e anche molto ben disposto verso i lei e suo marito.
Aveva più volte cercato di estorcere informazioni a sua nonna, ma niente la vecchia era fedele a suo nipote. Soffrivà di questa loro complicità, avrebbe voluto essere un punto di riferimento, invece si sentiva sempre più estranea a suo figlio.
Rossella cercava di evitare Ludovico, che era sempre insistente. Anche se era presa da questo stato di grazie e pace con i sensi, non le sfuggi il comportamento che aveva suo padre.
Arturo le sembrava molto strano, si vedeva che era nervoso. Secondo lei c'era qualcosa che lo turbava.
Doveva trovare il modo di parlare con lui, dei suoi sospetti e anche della sua rottura con Ludovico. Non la metteva in ansia parlare con suo padre, sapeva che lui l'avrebbe appoggiata, per lui contava solo vederla felice.
Lo scoglio da superare era sua madre.
Lei non sarebbe stata d'accordo, pendeva dalle labbra di Ludovico, che secondo lei era l uomo perfetto.
Era giunta la pausa pranzo Rossella e Marta decisero di andare a portare il pranzo ai loro uomini. Con loro si aggiunse anche Simone, che era diventato amico di Pierre e Damiano. Andarono a prendere dei panini, Rossella decise di prendere anche delle paste. Aveva voglia di dolce, non gli bastava avere già i livelli di glicemia alle stelle . Infatti già "tenèv o' core into' o zuccher!", voleva anche appagare il palato!
Le serate con Damiano erano molto impegnative e non c'è bisogno che vi specifico il perché!.
Il pittore era un amante focoso, e Rossella si era scoperta molto passionale e carnale. I loro corpi non riuscivano a stare un giorno senza avere un contatto. Bastava un bacio o semplice sfiorarsi che la passione li incendiava.
Raggiunsero la villa, sui Colli Aminei. Un edificio bellissimo, sulla facciata esterna a piano terra c'erano ampie porte finestre. Intorno tutto un giardino con aiuole e piante bellissime . Entrarono dentro, c'erano degli operai al lavoro, anche se erano nel bel mezzo di un cantiere la casa appariva maestosa e regale, ed era sullo stile barocco.
Trovarono Pierre e Damiano a un tavolo di lavoro, pieno di fogli e prospetti. Parlavano di cose tecniche.
<< Ehi!!>> esclamò Pierre appena vide la compagnia.
Gli altri rispose in coro ciao e si avviarono all'esterno, a scegliere un lato del giardino dove pranzare.
<<Abbiamo pensato di portarvi il pranzo. >> disse Rossella un po' imbarazzata.
Si sentiva sempre così, quando lui la guardava, i suoi occhi la scrutavano sempre con malizia. Lei non riusciva più a compiere una frase di senso compiuto, il cervello le andava completamente in fumo.
Lui non gli staccò gli occhi di dosso, era bellissima. Aveva un vestitino verde che scendeva morbido sui fianchi e scollato sul seno.
<< Non dovresti venire qui vestita così! Sei troppo provocante... qui è pieno di zotici operai..>> Damiano le si avvicinò e le diede un bacio sulla bocca, infilando subito la lingua.
Lei rispose a quel bacio, gli strinse le braccia intorno al collo, e le mani di Damiano erano già sul fondoschiena di lei. I loro bacini aderirono, ormai sapevano bene come incastrarsi alla perfezione.
<<Senti Damiano... >> una voce ruppe quella magia.
Rossella si staccò subito, voleva morire per la vergogna. Ma ancor di più di chi era quella voce di donna? Lui non gli aveva detto di lavorare con una donna. Era di spalle alla voce. Damiano sfodero un sorriso, adorava vederla in imbarazzo.
<< Dimmi Giusy. >>
Rossella, non capiva niente. Giusy? Si girò e la vide davanti a se, e chiese:
<< Che ci fai qui? >>
<< Lavoro al restauro con Damiano e Pierre. Mio Dio Rossella io te lo volevo dire però...>>
Rossella corse ad abbracciarla << Giusy ma è fantastico!! Sono felice per te!>>
<< Ovvero! Non sei arrabbiata?>>
<<Gesù perché dovrei essere arrabbiata!! >>
Giusy tirò un sospiro di sollievo. << Ma tu che combini? Sbaglio o vi stavate vasann?>>
<< Andiamo a pranzo!>> disse prontamente Damiano.
<< Si vieni c'è un panino in più!>>
Giusy accettò l'invito e si avviò fuori.
<< Grazie!>> disse Rossella a Damiano. << Ha veramente bisogno di questo lavoro, e sopratutto di una giuda. >>
<< La ragazza è brava. Merita una mano, e di qualcuno che creda in lei.>>
<< Grazie ancora!>> continuò lei, << Io davvero...>>
<< Sh!>> la zittì lui con un bacio. <<Mi ringrazierai come si deve sta sera. >>
Rossella sorrise, non vedeva l'ora di ringraziarlo a modo suo!
Si misero seduti tutti sull'erba in cerchio. Giusy e Simone furono presentati, da Marta. Loro si erano visti la sera che Pierre e Simone avevano fatto a botte. Stavano ridendo tutti, ricordando quell'episodio.
Era Simone che aveva iniziato a raccontare il tutto dal suo punto di vista, aggiungendo dettagli esilaranti alla storia, stava mettendo in mostra tutta la sua simpatia, da sempre ritenuta la sua miglior tecnica di seduzione. Giusy lo ascoltava e rideva di gusto, lo riteneva un bel ragazzo simpatico e frizzantino, anche se un tantino infantile.
Lui invece trovava Giusy un po' troppo cupa e chiusa in se stessa. Aveva avuto modo di studiarla bene, era al bancone del bar sorrideva poco e non dava confidenza a nessuno. Certo un comportamento giusto da tenere se vuoi tenere alla larga i ragazzi, specie in un locale dove si alza un po' il gomito. Era bella. Aveva i capelli di un nero intenso e occhi castani. La sua particolarità era questo sguardo duro e inaccessibile.
La vedeva ridere, tanto che i suoi occhi luccicavano perché inumiditi da lacrime. Avrebbe continuato a fare il pagliaccio solo per vedere i suoi occhi così lucenti.
<< Domani sera c'è la notte bianca per tutta la città ci andiamo?>> chiese Marta. Allora Simone senza sapere cosa stesse dicendo si rivolse a Giusy, << Sarai dei nostri?>>. Lei restò di sasso, non si aspettava una simile richiesta. Tra di loro non c'era poi tutta questa gran confidenza.
Che fosse un appuntamento? << Non posso devo lavorare al locale.>> rispose abbassando lo sguardo. <<Ma non hai lasciato quel lavoro?>> Era la voce di Rossella, questa volta a parlare. <<Non ancora, non posso lasciarlo!>> Si alzò. <<Io vado a finire del lavoro, voglio approfittare di queste poche ore di luce. Grazie per il pranzo.>> Anche gli altri si alzarono, si salutarono e tornarono al proprio lavoro.
Durante il tragitto di ritorno Marta e Rossella parlavano di Giusy. Della sua difficile situazione economica, Rossella riusciva a parlare senza che un nodo le strozzasse il cuore. Simone ascoltava tutto in religioso silenzio.
Era sera inoltrata, Damiano aveva ricevuto nel pomeriggio un messaggio da Rossella. Raggiungimi a Mare Chiaro ti aspetto lì! Quando arrivo, un profumo di candele aromatiche invase le sue narici, si addentro di qualche passo e riconobbe anche odore di cucinato.
La casa di sua nonna era sempre stata accogliente, ma adesso lo era ancora di più. Capì cosa voleva dire tornare a casa e trovare l'angelo del focolare ad attenderti. Vide Rossella nella sala da pranzo, aveva apparecchiato molto meticolosamente la tavola, al centro di essa c'erano dei semplici fiori da campo, e aveva preparato tante pietanze. Ti facevano venir fame solo a guardarle. La stanza era illuminata dalla luce fioca delle candele. Damiano pensò che quello era un quadro intimo perfetto. Un quadro che non aveva mai pensato di poter vedere. Rossella era il particolare di tutta la scena. Indossava un vestito rosso, scollato che metteva in risalto il suo seno. Scendeva morbido sui fianchi voluttuosi, lungo fino al ginocchio e portava delle scarpe nere con tacco.
I capelli sciolti in onde vaporose e poco trucco sul viso. Lui avrebbe voluto fiondarsi su di lei, spogliarla e farla sua. Ma guardandosi intorno penso che avrebbe dovuto comportarsi da gentiluomo. Forse lei aveva impiegato tutto il pomeriggio a preparare questa sorpresa per lui. Andò al tavolo spostò la sedia davanti a Rossella, come un perfetto cavaliere, lei capì le sue intenzioni e si sedette.
<< Spero sia tutto di tuo gradimento. >> Disse Rossella, che non aveva ancora capito i gusti di Damiano, così nel dubbio aveva preparato più cose. << Grazie, mi piace tutto, perché lo hai fatto tu per me.>> disse lui, e iniziò e servire le pietanze nel piatto di Rossella e poi nel suo. Era tutto delizioso si complimentò Damiano. Dopo aver finito di cenare, si alzarono Damiano mise un po' di musica e la invitò a ballare. Era una serata perfetta. Damiano fece un sospiro mentre aveva Rossella tra le braccia. << Perché sospiro? A che pensi?>>
Lui fece un respiro più profondo, la guardò. Avrebbe voluto dirgli un milione di cose, ma non ne aveva il coraggio. Stava ancora elaborando tutti i sentimenti che provava. Ancora non accettava il fatto che si stava perdutamente e irrimediabilmente innamorando. Non poteva parlarne con lei, aveva paura che lei potesse fraintendere. Non era molto bravo con le parole. Prese tempo, la attirò ancora più a se.!
<< Non sai che fatica controllarmi, è da tutta la sera che ti voglio togliere questo vestito!>>
<<Allora smetti di fare il damerino! Non controllarti più e fammi vedere quanto mi desideri!>>
Non perse tempo, iniziò a baciarla, la sua lingua si insinuò con prepotenza nella sua bocca. Le sue mani leste gli sfilarono il vestito. Gli occhi famelici di lui si fermarono sul quel corpo nudo. Non poteva crederci ma sotto il vestito lei non indossava la biancheria intima. Resto piacevolmente sorpreso.
Rossella era riuscita nel suo intento, ovvero quello di stupire Damiano. Era eccitata, solo a vedere la sua espressione, gli piaceva vederlo disarmato delle sue certezze e questo neibmomenti intimi succedeva spesso. Portò le sue labbra al suo orecchio e con voce sensuale gli sussurrò
<< Grazie !!>>
<< Non c'è di che!>> replicò lui con il fiato corto e la saliva a zero. Riprese da dove si era fermato, iniziò a baciare quella bocca seducente, la prese in braccio e la porto sul suo letto. Fecero l'amore, le parole tra loro erano superflue. I loro gesti i loro sguardi valevano più di mille discorsi. Stanchi ma appagati si addormentarono. La prima a cadere nel sonno fu Rossella. Damiano resto ad osservarla, era così perfetta. Il cuore era un tumulto di emozioni. <<Grazie a te! Mi stai facendo vivere, stai dando nuovi colori ai miei giorni!>> gli diede un bacio sulla fronte, prese la mano di lei la strinse nella sua e se la porto al petto, e si addormentò.
Grazie !!! Più di 6000 visualizzazioni!! 💕💕💕
La poesia che Damiano lascia a Rossella è stata scritta da Entonyc89 . Vi consiglio le sue poesie e la sua storia. Poi ringrazio tutti quelli che leggono e commentano, e anche quelli che passano silenziosamente. Alla prossima 😘😘😘😘.
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