Capitolo 40


"Sei assurdo! Mi chiedo perché getti fango su tutti quelli che mi stanno intorno." Come al solito lui e Rossella erano ai ferri corti. Era ancora più frustrato Damiano, più cercava di fargli aprire gli occhi più lei li chiudeva e si metteva sulla difensiva. Non era da lui che doveva difendersi. Come faceva a non rendersi conto che l'avevano chiusa in una gabbia dorata? La trattavano come una bambola di porcellana da maneggiare con cura.

Invece lui la vedeva come una bellissima farfalla dai colori sgargianti pronta a spiccare il volo. Quella ragazza era lo specchio di tutto quello che lui aveva sempre odiato, ovvero il riflesso delle famiglie, ingombranti di tradizioni e buon nome, che plasmano i figli a loro immagine e somiglianza. Erano riusciti ad evitare lo scandalo con la storia di Ciro, i sensi di colpa che Rossella si portava a loro facevano comodo per tenerla sotto controllo.  Lei si sentiva in colpa per non aver fatto accettare il programma di protezione a Ciro, per non aver salvato la vita di lui. In più suo padre aveva pagato il debito di lei con la legge per non farle rovinare la carriera.            Nel frattempo tutto il loro impero stava andando alla deriva, ma grazie al buon Ludovico l'impero era salvo e anche il cuore della donzella Rossella. Era ovvio che Damiano agli occhi di lei fosse la pecora nera, quello che vede il marcio da per tutto. Lui stava solo mettendo in discussione la buona fede degli altri. Non vedeva che la plagiavano, lei non riusciva a dimenticare queste colpe, non vedeva che Ludovico la stava usando per avere un futuro professionale stabile. Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. 

Damiano lascio la clinica, aveva accettato di scambiarsi il numero di telefono con Carmen. Non era interessato a lei, però lei era stata molto insistente. C'erano altri pensieri che occupavano la sua mente. Pensava spesso a Giusy, voleva proporgli di lavorare con lui e Pierre.                 Il lavoro alla villa era tanto, un'assistente esperta di arte avrebbe fatto comodo. Sapeva che faceva un lavoro da poco conto, in un disco bar, un po' di soldi in più le avrebbero fatto sicuramente comodo, poi era un lavoro pertinente ai suoi studi .Raggiunse la villa.

<< Ciao socio...>> fece Pierre a Damiano, che ricambio il suo saluto.
<<Come è andata in ospedale?>>
<<Bene, il tumore non è molto aggressivo, con una buona terapia la nonna dovrebbe guarire. Domani è in dimissione. >>
<<Sono felice, per lei!>> esclamò Pierre.
Damiano espose a Pierre la sua idea di prendere Giusy come loro aiutante. Pierre acconsenti. Ovviamente Damiano gli racconto di chi fosse e di come l'aveva conosciuta. Anche Pierre si sfogo, mentre lavoravano, gli racconto che Marta si frequentava con un tipo più giovane. Damiano lo vide molto giù di tono. Ripenso alla possibilità di andare al Beach Bar a parlare con Giusy, in effetti era la scusa perfetta per far svagare un po' il suo amico. Chiamò Carmen, non voleva passare un'altra serata noiosa, le diede appuntamento lì per le nove di sera e le disse di portare un'amica.
Si mise a lavoro cercando di non pensare sempre e solo a lei. Domani pomeriggio sarebbero partiti per Roma, aveva bisogno di staccare la spina, entrambi avevano bisogno di allontanarsi.

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Rossella si fiondò nel ufficio di Ludovico. Lui si stava cambiando. Avendo fatto il turno di notte aveva la giornata libera. Era sotto la doccia del suo bagno. Vide il suo telefonino sulla scrivania. Senza pensarci due volte lo prese. Non aveva blocchi alla schermata. Andò subito nelle chat, non noto cose strane. Poi andò nella galleria, non trovo foto sospette. Alla fine andò nel registro chiamate, c'erano un sacco di chiamate con numero anonimo. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Da circa 2 settimane erano iniziate. Le ultime risalivano a 2 giorni prima. Erano sia chiamate perse che chiamate di pochi minuti. Senti che il rumore dell'acqua dal bagno erano cessati. Rimise il telefono come lo aveva trovato. Era molto turbata, chi è che tampinava di chiamate Ludovico con la restrizione? Perché lui non gli aveva detto niente?Doveva chiederlo direttamente a lui? Non voleva fare la figura della fidanzata gelosa. Si detesto, Damiano era riuscito a fargli fare una cosa che non voleva fare! Ora però aveva scoperto qualcosa, non poteva stare zitta. Ludovico gli comparve davanti.
<<Tesoro ... non pensavo venissi!>>
<<Quando ti fai la doccia dovresti chiudere a chiave! O aspettavi qualcuno che si infilasse sotto con te?>>
<<Ma cosa stai dicendo...-si avvicinò a lei- se volevi potevi raggiungermi. >> disse in tono lascivo.
Lei si scostò bruscamente, lasciandolo spiazzato. Che avesse scoperto qualcosa?. Era arrabbiata e si vedeva.           "La miglior difesa è l'attacco".    << Sai ieri per caso sono andato a cercare delle cartelle cliniche nella tua stanza. Ho trovato delle scarpe. Non sapevo avessi fatto acquisti!>> Elisabetta era sicura che quelle scarpe fossero un regalo di Damiano.                    Lui non credeva a ciò, per quale motivo avrebbe dovuto regalarle delle scarpe? Adesso voleva mettere alla prova la sua fidanzata. Lei a quelle parole cambio espressione, stava passando da accusatore ad accusata. Si ricompose subito<< Non le ho comprate, me le ha regalate Diana. >>   << E come mai ti ha fatto questo regalo?.>>              <<Gli avevo prestato delle scarpe e si sono rotte, così ha pensato di sdebitarsi!>> era la stessa cosa che aveva detto a Elisabetta.                      <<Adesso si spiega, sono di un colore orrendo, tu non le avresti mai comprate!>>      << E perché mai! A me piacciono e nella vita si possono cambiare i gusti.>> disse con molta enfasi.
<< Va bene...>> e si avvicinò di nuovo a lei << come siamo nervose!!>>
Non rispose, lui gli lascio un bacio sulla guancia.
<< Sta sera siamo a cena dai tuoi...>> la informò Ludovico.
<< Cosa ? Perché?>> si sentiva ancora più stizzita, odiava andare a cena da sua madre. << Tesoro... siamo a giugno, a ottobre ci sposiamo. Non sarà ora di decidere la lista degli invitati, la chiesa ecc!>>
<< E cosa c'entrano i miei?>> chiese ancora più stizzita.
Sapeva già la risposta ovviamente sua mamma si sarebbe intromessa e al posto di mettere su un matrimonio semplice avrebbe messo su un circo!     
Almeno era giovedì .... il giorno dopo sarebbe partita per  Roma con Marta. Non ne poteva più!

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Marta uscì,quella sera, solo per far contento Simone. Suo cugino l'aveva vista troppo giù di morale, non voleva vederla star male di nuovo. Lei gli aveva raccontato tutto quello era successo tra lei e Pierre. Secondo lui a quel tipo serviva un bel pugno sulla faccia! Capiva che inizialmente l'avesse presa male, ma si era subito arreso, era scomparso dalla circolazione e sua cugina era triste, anche se troppo orgogliosa per ammetterlo. Voleva portarla in quel disco bar, c'era l esibizione  di un Dj pazzesco. Era le serata alcool a fiumi e sesso a volontà!
Marta era molto sexy,dovette fare uno sforzo sovrumano per non fare fantasie sessuali su di lei. Certo avrebbe dovuto tenere a bada tutti quei maschi in calore che gli avrebbero ronzato intorno. E lei non faceva niente per cercare di passare inosservata. Indossava una gonna di jeans nera , che lasciava poco all'immaginazione e un top nero attillato, e una giacca corta di pelle nera. Tacchi vertiginosi. Capelli lisci e un rossetto rosso fuoco. Entrarono nel locale che era già pieno di gente. Erano solo le ventidue la serata era appena iniziata.

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La piccola Giusy, serviva senza sosta alcolici di tutti i tipi. Davanti al suo bancone si trovò la figura di Damiano accompagnato da Pierre e da due belle ragazze. Una bionda e una rossa. La bionda era Carmen, che aveva subito accettato l'invito di Damiano, e la rossa la sua amica Miriam. Era molto carina e simpatica, la giusta compagnia per Pierre.
Damiano diede a Giusy un suo biglietto da visita. Le disse che voleva parlargli di lavoro. La ragazza resto di stucco. Non credeva alle sue orecchie un po' per il frastuono che c'era per via della musica un po' perché non credeva di poter avere tale onore. <<La ringrazio di cuore! Che emozione... scommetto che qui c'è lo zampino di Rossella, domani la chiamo.>> disse battendo le mani. Lui si irrigidì solo a sentirla nominare.                 << No!! Non è così, sono venuto a cercarti di mia spontanea volontà, lei non sa niente. Preferirei che tu non gli dicessi niente.>> disse l'ultima frase calcando la voce, sembrava quasi un ordine.      << Va bene! Allora cosa vi porto da bere?>>
<<Dacci un prosecco, una bottiglia.>> disse Damiano. <<Andatevi a sedere a quel tavolino adesso arrivo!>>
Si sedettero tutti e quattro. La rossa inizio a parlare con Pierre, si avvicinava sempre più con fare da gatta morta. Carmen invece era meno scaltra dell'amica, era imbarazzata. Damiano lo percepì e la cosa gli piaceva. Si avvicinò, gli lascio un bacio sulla guancia, gli mise una mano intorno alla vita. Ma che stava facendo? Non lo sapeva neanche lui. Avrebbe fatto di tutto per liberarsi per cinque minuti dal immagine di Rossella. Forse non aveva un incontro ravvicinato da troppi giorni. Arrivo la loro bottiglia e iniziarono a bere. Guardò Pierre sembrava rilassato e a suo agio. La rossa gli stava incollata addosso. La miglior musica rimbombava nelle tempie era piacevole e teneva la mente sgombra, l'alcol aiutava a rilassarsi, la compagnia era ben assortita. Tutti i problemi sembravano chiusi fuori,  c'erano tutti i presupposti per passare una piacevole serata.

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<<Tu che prendi?>> chiese Simone, a sua cugina. Erano davanti al bar.
<<Io prendo un mojito...>>
<< Anche io!!>>. Si rivolse a Giusy, che quella era sera era molto carina, la osservo con insistenza, e gli chiese due mojito. Stavano seduti su degli sgabelli. Quando Marta si girò verso la sala non poteva credere ai propio occhi. Eppure era sobria, nel suo sangue non c'era ancora traccia di alcool, quindi quello che vedeva non era frutto della sua immaginazione. << Ma che stronzo...!!>> disse con voce piena di rabbia. Afferrò il suo bicchiere e inizio a succhiare il liquido dalla cannuccia. Senti subito lo zucchero di canna sulla lingua. Ma questo non bastava a smorzare l amaro che sentiva dentro.
Pierre era davanti a lei e amoreggiava con una rossa!! << Che c'è? >> le chiese Simone vedendo la sua faccia schifata. << Non ti piace?>>
<< Lo vedi lo stronzo con la rossa?>> chiese Marta.
<<Questi avanti a noi?>>
<<Si !! Il capellone è Damiano, quella vicino e Carmen che lavora con noi, quello è lo stronzo... >>
<< Ah!! Però la rossa non è male!! Non mi sono mai fatta una rossa, insomma lo sanno tutte che portano male!>>
<< Già ma lui è così imbecille che se le piglia su tutte!>>
Aveva finito il suo mojito, gli sembrava acqua tonica. Si girò verso Giusy, ovviamente Marta la conosceva bene, << Ue piccirell fammene un'altro.... metti più rum!>>
Arrivo il secondo mojito per lei e Simone. Ora cominciava a sentirne l'effetto, la visione di Pierre e Rosso Mal Pelo era un miraggio. Non faceva più tanto male. Il Dj mise una canzone che a lei piaceva tanto, prese Simone per mano, passo volutamente davanti al loro tavolo, il tempo necessario per attirare l'attenzione di tutti e farsi vedere.                    
Pierre la notò, la sua faccia si pietrificò, sembrava una statua di marmo. Era quasi nuda, troppo svestita per i suoi gusti, sotto il tavolo strinse i pugni e irrigidì la mascella. Anche Damiano la vide, si stava dirigendo a ballare, con quel tizio.

Marta inizio a ballare in modo sensuale addosso a Simone. Era troppo provocante per non attirare su di se anche altri tizi,  che iniziarono a ballare intorno a lei.                   Simone uscì dal gruppo perché attratto da una mora.           Pierre cerco di non guardare in quella direzione, voleva concentrarsi su Miriam. Sentiva la mano di lei nel suo interno coscia, avrebbe tanto voluto approfittare dei servigi che la rossa voleva offrirgli; niente non riusciva ad avere nessuna reazione! Torno a guardare Marta. Una scossa di adrenalina si impossessò di lui, come era possibile che quel moccioso la lasciasse alla mercé di quei depravati. Uno di questi cingeva Marta per la vita, i loro corpi erano troppo vicini, e lei non smetteva di agitare quel sedere. Le mani lascive di lui sul suo fondo schiena. Era troppo da sopportare anche per un signorino per bene come lui!
<<Non può essere così imbecille da lasciarla ballare da sola, con tutte quelle bestie intorno. >> sbotto Pierre verso Damiano.
Questo non ebbe tempo di rispondere perché l'amico si alzò di scatto e si precipitò verso quel gruppo di bestie in calore che ballavano intorno a Marta. Si mise dietro di lei, la fece girare i loro corpi aderirono. Pierre si stenti smuovere da dentro, il calore di quel corpo gli era mancato.       La osservo era bellissima e sensuale al tempo stesso. Lei rimase stupita non si aspettava di trovarsi tra le sue braccia. Poi fu un attimo lo sguardo di Pierre muto. Per la prima volta da quando si conoscevano vide l'ira albergare quelle pupille. <<LASCIAMI!!>> urlò, non capiva perché lui fosse arrabbiato, e con quale diritto la importunava mentre si accompagnava a un' altra donna?
Il tipo losco non voleva rinunciare alla bionda, si avvicinò e prese Marta per un braccio,   << Lasciala hai capito?>> . Pierre lascio la presa e si fiondò sul tizio scaricandogli una serie di pugni. Finalmente si sentiva libero, stava dando libero sfogo a tutta la sua ira. Qualcuno lo strattonò, era Damiano. Vicino a lui c'era anche Simone, era una furia, non aveva ancora finito, si fiondò su Simone, lo prese per il bavero della giacca e lo attacco al muro.   << Quando decidi di giocare a fare l uomo con una più grande di te, si uomo pure fuori dal letto!. Ti pare che una donna così può essere lasciata in balia di quattro maniaci perché tu devi andare a scoparti un'altra! Che razza di uomo sei...>> ringhiò Pierre ormai fuori ogni grazia di Dio.
Simone si libero dalle sue grinfie, gli assesto un pugno in faccia:<<Tu vuoi fare la morale a me? Tu che l'hai lasciata e ti sei subito arreso? Tu che la giudichi di continuo senza sapere mai un cazzo! Sta lontano da mia cugina, perché la prossima volta la faccia te la rompo.....strunz !>> prese sua cugina e se ne andarono. Aveva dato a quel francesino quello che si meritava.

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Era da due ore che sua madre non la smetteva di blaterare. Addobbi, vestiti, confetti bomboniere. Rossella era stanca solo a pensare a tutto il da fare che c'era. Era difficile stare dietro l'euforia della madre. Suo padre e Ludovico stavano in disparte a parlare di lavoro. Spesso rivolgeva la sua attenzione verso Ludovico, non aveva mai tirato dalla tasca il telefono. In genere riceveva speso telefonate o messaggi inerenti al lavoro, quella sera invece il telefono era muto. Elisabetta non si era presentata a cena, sua madre gli aveva detto che stava poco bene, nullo di serio. Invece doveva essere qualcosa di grave, sua sorella non perdeva occasione di punzecchiarla e farla indispettire, specie oggi. Rossella con la scusa di andare al bagno si liberò dalle chiacchiere della mamma, voleva vedere come stava la sorella. In fin dei conti era sempre sua sorella, anche se Elisabetta la trattava come la sua più acerrima nemica. Da piccole andavano molto d'accordo, avevano pochi anni di differenza erano molto complici. Verso la maggiore età Elisabetta si allontanò da Rossella, iniziò a trattarla male, e c'e l'aveva a morte con Arturo ed era molto ribelle verso sua mamma. Quello fu un periodo nero per la loro famiglia, suo padre si allontanò da casa per alcuni mesi. I loro genitori dissero che stavano attraversando una crisi matrimoniale. Non si frequentavano più con la famiglia di Damiano.Anche la famiglia di lui era in crisi, e ora Rossella sapeva il perché. Ma non seppe mai i motivi della crisi coniugale dei suoi genitori e del momento di ribellione di sua sorella. Ad un certo punto tutto tornò alla normalità. Nelle grandi famiglie si fa così:"I panni sporchi si lavano in famiglia.... e se resta qualche macchia non fa niente, facciamo finta di non vedere!"

Trovò sua sorella nella sua stanza, gli occhi gonfi di pianto e i capelli arruffati. Rossella restò sorpresa nel vederla così vulnerabile. <<Cosa succede Eli?>> le chiese avvicinandosi. Questa sobbalzò nel vedere la sorella, odiava essere vista così, e la colpa era di Rossella. << Che vuoi? lasciami in pace tornate a parlare del tuo fottuto matrimonio.>> La caccio in malo modo e si chiuse a chiave in camera.

Rossella raggiunse di nuovo la sala da pranzo, sbuffò e si mise seduta. <<Cosa hai tesoro? >> le chiese suo padre. <<Niente, sono andata a vedere come stava Elisabetta e mi ha mandato via in malo modo!>> esclamò contrariata come una bambina. Osservò Ludovico, al solo sentir nominare la sorella balzò dalla sedia e impallidì. <<La solita scaramuccia tra sorelle!>>  disse sua madre. << Quella ragazza mi odia.. ma perché poi? Vorrei tanto sapere cosa gli ho fatto!>> fece per alzarsi, voleva andare a dirgliene quattro. Ludovico la fermò, <<Dai lasciala perdere..se non vuole parlare lasciala in pace!>>             <<No! Io invece voglio andare. >> fece lei in modo risoluto, Ludovico la stava guardando male, perché voleva impedirgli di parlare con sua sorella? << Senti ma che ti importa a te? Da quando ti interessi a Elisabetta?>> Lui la lascio, si rese conto che stava solo peggiorando la situazione. <<Dicevo solo così per non farti litigare con lei..>> << Pensa ai fatti tuoi, anzi chi è chi ti chiama a tutte le ore con l'anonimo al cellulare?>> disse tutto di getto, urlando. Qualcosa non gli tornava, aveva la sensazione che lui c'entrasse qualcosa con lo stato della sorella. << Cosa? Tu sei esaurita!>> sbottò Ludovico. Suo suocero e la moglie erano lì, << Moderiamo i toni, giovanotto>> disse Arturo cercando di calmare gli animi. <<Sai che ti dico, pensa bene se vuoi sposarti con un'esaurita, una cosa è certa io non mi voglio sposare con un bugiardo!. >> prese le sue cose senza dare il tempo a nessuno di replicare. Sbatte forte la porta di casa, e se ne andò via sulla sua vespa. Si sentiva libera di un peso, certo non sarebbe finita così. Al suo ritorno avrebbe messo in chiaro alcune cose. La sua vita doveva cambiare!


Buon giorno!!Eccomi qui..Spero che vi piaccia questo capitolo. Chissà cosa succederà domani a Roma. Come mai nello stesso periodo alcuni anni fa le due famiglie erano in crisi matrimoniale? Perché Elisabetta ha questa avversione verso sua sorella e suo padre? Grazie per il supporto. Vi adoro a presto Bea !

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