7. IL DIARIO DI LAUREN
Quando, il mattino seguente, arrivai in sala da pranzo per la colazione vidi che Izzy era già seduta al tavolo, i capelli raccolti in una coda alta e disordinata. Teneva in mano una tazza a forma di gatto... la mia tazza. Sentii lo stomaco stringersi in una morsa. Avrei tanto voluto rompergliela in testa.
-Ciao, Victoria-
Sobbalzai e solo allora mi accorsi del ragazzo che stava seduto accanto a Izzy. Michael, capitano della squadra di football del liceo nonché fidanzato di mia cugina, mi sorrise. Quei due erano un vero stereotipo vivente. A scuola le ragazze impazzivano per lui. Non si poteva certo negare che fosse bello. Un fisico scolpito nella roccia, che lo rendeva simile a una statua, capelli neri e occhi verdissimi. Un sogno proibito. Non il mio comunque. I ragazzi troppo perfetti non mi erano mai piaciuti, mi davano l'impressione che nascondessero qualcosa dietro la loro perfezione. Non che quello fosse il caso di Michael, trasparente come l'acqua.
-Ciao- gli risposi, dirigendomi alla macchinetta del caffè. Afferrai una tazza rosa. Chissà cosa stava facendo in quel momento il mio corteggiatore. Ed Ethan?
-Stavo giusto raccontando a Micky cos'hai combinato ieri sera- disse Izzy.
La ignorai. Avevo dormito poco, anche a causa dei brutti sogni. Avevo sognato Lauren, una mano sul grembo, le lacrime che le rigavano le guance.
-Basta- intervenne Michael. Dovevo ammettere che almeno lui mi difendeva sempre dalle angherie di mia cugina.
-Sono semplicemente sincera- sbuffò Izzy.
Osservai il caffè scuro che scendeva nella tazzina, producendo un suono ipnotico.
-Che ne dici Victoria di venire con me e Izzy alla pasticceria in fondo alla strada?- mi chiese Michael, incoraggiante.
Restai sorpresa dalla proposta. Teoricamente non avrei potuto uscire di giorno, ma se mi fosse coperta bene e avessi messo la crema protettiva avrei potuto farlo. Sbirciai fuori. Il cielo era parecchio nuvoloso. Un'ottima cosa per una vampira. Inoltre uscire un po' di casa non poteva farmi che bene.
-Cosa?- esclamò Izzy.
Mi voltai e annuii, giusto per fare dispetto a mia cugina. –Molto volentieri- dissi.
-Ottimo- esclamò Michael, felice di poter aiutare la povera ragazza.
Mi diressi al tavolo, la tazza fumante tra le mani, quindi presi posto nello stesso momento in cui mia cugina si alzava.
-Me ne vado- disse e uscì dalla stanza, evidentemente furiosa.
-L'hai fatta arrabbiare- commentai, rivolta a Michael, sorseggiando il caffè. Era amaro, ma non misi lo zucchero. Era solo una perdita di tempo alzarmi ed andarlo a prendere.
-Izzy si arrabbia spesso- fece spallucce. Mi ritrovai a pensare che il piccolo neo che aveva all'angolo della bocca non rovinava la sua bellezza. –Ci sono abituato-
-Pensare che l'hai scelta tra tutte le altre... che scherzi fa la fretta!-
Michael mi fissò in silenzio. Per un attimo temetti che ci sarebbe rimasto male, poi scoppiò a ridere. -Sei proprio divertente, Victoria- poi prese il cellulare che stava vibrando -John- borbottò.
Conoscevo John, veniva al liceo con noi. -Lo senti ancora?- chiesi, tanto per parlare.
-Sì- sospirò -e c'è sempre quella vecchia storia-
-Quale?- chiesi, posando troppo bruscamente la tazza sul tavolo, tanto che per poco non mi si capovolse addosso. Perché ero sempre così goffa?
-Tutti sanno della cotta di John per una ragazza misteriosa- commentò Michael, divertito.
Una cotta, pensai. -Non sai proprio chi possa essere questa ragazza?- chiesi, il cuore in gola. Se era John che mi aveva scritto la lettera, voleva dire che non era Ethan. Io però volevo che fosse Ethan.
-Non so nulla, John è molto discreto... curiosa?-
-Molto- dissi. Non mentivo.
Michael sorrise, felice di aver trovato un argomento di mio interesse. -Forse un giorno lo dirà-
Sentii un groppo in gola. -Già- sussurrai. Oppure si era già dichiarato attraverso una lettera anonima. "Il tuo sciocco innamorato". -Sai se John s'interessa di fisica quantistica?-
-Di cosa?- chiese Michael, strabuzzando gli occhi.
-Nulla, di nulla- risposi. Lo avrei scoperto da sola.
Tornai in camera. Non avevo molto da fare e pensare al mio misterioso corteggiatore era inutile. Inspirai a fondo. C'era una cosa che non potevo più rimandare. Mi avvicinai alla mia borsa e afferrai il quaderno di Lauren. Dovevo trovare il coraggio di leggerlo. Lì forse c'era la soluzione. Lo aprii e m'immersi in un mondo irreale.
"Chiunque leggerà queste pagine mi prenderà per pazza. Non m'importa. Come chiunque mi conosca può dire non m'importa nulla dell'opinione altrui. Se fossi stata una di quelle persone a cui frega qualcosa di ciò che dicono gli altri, non avrei fatto molte delle cose che ho fatto. Mi sarei perfino difesa da tutte quelle infami accuse che mi vedevano come una ragazza facile, per non usare termini peggiori. No, degli altri non m'importa. Prendetemi per pazza, prendetemi per sgualdrina, fate quello che volete. Non me ne frega nulla. Non mi devo giustificare con voi.
Non so perché decisi di cominciare questo gioco. Forse per semplice curiosità. Mia nonna dice sempre che la curiosità uccide il gatto. Ha indubbiamente ragione, ma la curiosità è tentatrice. Forse l'ho fatto per noia. Non si dice che noi ragazzi del giorno d'oggi siamo sempre annoiati? Siamo una generazione fallita, no? Una mia amica, non ne faccio il nome, ma è la mia più cara amica, mi ha detto che già gli antichi si lamentavano delle nuove generazioni, quindi questa è la sorte dei giovani. Criticati dai vecchi, un giorno noi stessi criticheremo i nostri figli. Che sciocchezze, come se fosse così importante. Non ha importanza ora, devo raccontare a qualcuno questa storia, devo farlo subito perché sospetto di non avere più molto tempo. Ho sentito parlare di Wolly Wood non appena mi sono trasferita in questa città. Non c'è persona che non conosca questa leggenda che, come ogni storia degna di questo nome, si perde nella notte dei tempi. Negli ultimi anni si è aggiunto un tassello a questa storia: si dice che lo si possa evocare stando di fronte allo schermo di un computer e chiamandolo per tre volte. A quel punto lui inizierà a perseguitarti e se tu riuscirai a sfuggirgli per tre mesi, lui esaudirà ogni tuo desiderio. Folle no? Se dovessi morire prima, cosa te ne faresti di avere un credito con lui? E poi Wolly Wood non perde mai, questo lo sanno tutti. Quindi chi lo sfida o non crede in lui, oppure vuole morire. A quale categoria faccio parte? Sinceramente non lo so.
L'ho fatto una sera. Ero stanca di tutto. Ho aperto il mio portatile e l'ho chiamato per tre volte. Non ho esitato, non sono una codarda. I pazzi non sono mai codardi. Il coraggio gli viene dato in dotazione insieme alla pazzia. Ovviamente non è successo nulla. Era solo una leggenda, giusto? Sbagliato.
Mi sono svegliata nella notte. Qualcuno mi chiamava. Una voce che pareva venire direttamente dall'oltretomba. Mi sono messa seduta, madida di sudore, le mani piantate nelle lenzuola blu. Ero certa che fosse solo il residuo di un sogno che non ricordavo. Non era così. La voce mi chiamava. Sono scesa dal letto, scalza. Il pavimento era gelido, ma non ho cercato le pantofole. Non c'era tempo. Sono andata alla finestra, certa che fosse uno di quegli stupidi scherzi. Io sono sempre la vittima di stupidi scherzi. Ero intenzione a buttare qualcosa in testa al farabutto che mi aveva svegliata. Me l'avrebbe pagata. Ho aperto le ante e ho guardato di sotto, pronta a urlare. Le parole mi sono morte in bocca, perché là sotto c'era Wolly Wood. Voi non ci crederete, non importa. Datemi della bugiarda, datemi della folle. Wolly Wood mi chiamava, con voce bassa e sensuale.
-Lauren, Lauren-
Giuro che il mio nome non è mai stato pronunciato in quel modo. Un brivido mi ha percorsa come mai nella mia vita.
Wolly Wood era venuto per me. Non è come lo descrivono le leggende. Non ha indovinato nessuno. Sia quelle in cui è un personaggio venuto per salvarci sia quelle in cui lui è una creatura che proviene dall'oltretomba. Sono tutte sbagliate. Wolly Wood è semplicemente indescrivibile. Non ho intenzione di dire altro su di lui. So solo che non ho potuto resistere al suo richiamo. Non avrebbe potuto resistere nessuno. Sono scesa, attenta che i miei non mi sentissero. Non ho indossato neppure la vestaglia, nonostante sapessi che fuori faceva freddo. I miei piedi nudi affondarono nell'erba gelida non appena superata la porta d'ingresso.
-Lauren- la sua voce, che mi faceva tendere come la corda di un violino... si dice così? Non lo so, non ricordo, non ricordo quasi nulla. Sono confusa.
-Sei venuto?- gli ho chiesto avanzando verso di lui. Il suo lungo mantello nero frusciava alla brezza notturna. Io dovevo sembrare uno spettro, nella mia camicia da notte bianca.
-Sì, sono venuto- ha allungato la sua mano. Dita lunghe e ruvide. Le ho prese tra le mie morbide, con le unghie smaltate d'azzurro.
-Chi sei?- gli ho chiesto.
-Sono il tuo sogno e il tuo incubo- mi ha risposto. Non è una vera risposta, lo so, sembra piuttosto quella del protagonista di un qualche romanzetto. Non gli ho detto questo però. Sarebbe stato sciocco rovinare un momento così perfetto. Avete presente la sensazione delle farfalle nello stomaco? Io non l'avevo mai provata prima. Credevo perfino che fosse l'invenzione di un qualche scrittore che soffriva di gastrite. Posso assicurarvi invece che esiste. Certo, esiste anche il colpo di fulmine. Incredibile, vero? Certo che è incredibile! Io non ho mai creduto eppure a questo. Da bambina pensavo che fosse un modo per dire che qualcuno è stato letteralmente colpito da un fulmine. La mia più cara amica inizierebbe a parlare di ormoni e altre sciocchezze. Lei è una secchiona. Crede che tutto possa essere spiegato razionalmente. Io non ci credo. Io sono irrazionale... normalmente non così tanto, ma mi definisco passionale. Motivo per il quale mi sono avvicinata a Wolly Wood. Volevo sentire il calore del suo corpo. Volevo comprendere se era reale. Lo è, ve lo posso assicurare. Wolly Wood non è cadavere vivente, come molti sostengono. Lui è reale quanto me e voi che leggete queste parole. Forse lo è ancora di più."
Fissai le parole. Cos'era successo a Lauren? Possibile che avesse davvero incontrato Wolly Wood? Non ci credevo, non potevo crederci.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Cosa ne pensate di Michael? E delle parole di Lauren? Aspetto le vostre opinioni.
A presto!
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