46. TRA SCONTRI E BACI

Quando fummo stanchi di ballare ci lasciammo cadere su una panchina di pietra. Ethan si affrettò a cingermi la vita e attirarmi a sé. Due innamorati sotto un oceano di stelle. Le lanterne illuminavano debolmente i nostri visi.  Il vento della notte faceva frusciare con tenerezza le foglie, come le carezze di un amante.

-Ti chiederei di mettere le tue gambe sulle mie, ma sarebbe poco medioevale- disse.

Risi. –Non lo sarebbe per niente- appoggiai la testa contro la sua spalla, languidamente. Indossava ancora la cotta di maglia leggera con cui aveva duellato.

Davanti a noi c'erano moltissime persone che ballavano. Mi ritrovai a pensare che illuminati dalle stelle e dalle lanterne sembravano fantasmi provenienti da altre epoche. Notai che anche Ellen si era lanciata in pista. Era abbracciata a un giovanotto dai capelli rossi. Mi sembrava davvero di essere finita in un altro mondo, quello che avevo sempre sognato. Dame e cavalieri.

-Non avrei mai creduto di poter finire qua- commentò Ethan.

-Nemmeno io- ammisi. Forse quello era il regalo di Lauren. Il pensiero mi confuse.

-Questo posto mi piace- continuò Ethan.

Voltai la testa verso di lui, tenendola sempre posata sulla sua spalla. –Anche a me, forse il nostro destino era proprio finire qua- spinsi leggermente in fuori le labbra.

Ethan sorrise, quindi mi accarezzò dolcemente i capelli, le dita che si agganciavano con delicatezza alla mia nuca. Mi trasse a sé guidandomi verso le sue labbra. Ci baciammo, un lunghissimo e dolce bacio. Sentii il mio corpo vibrare. Le mie mani si aggrapparono a lui, fameliche, bisognose del suo contatto.

-Il mio cavaliere- ansimai, quando ci staccammo. I nostri occhi si accarezzarono teneramente. Occhi che si accarezzano... che effetto aveva Ethan su di me! Beh, Ethan mi faceva sempre questo effetto.

-La mia deliziosa principessa- mi baciò all'angolo della bocca, facendomi scaldare. Mi strinsi ancora di più a lui.

-Piccioncini!- chiamò una voce che conoscevo bene. Quando mi voltai incrociai lo sguardo di Bob che ridacchiava e ci fissava.

Sbuffai. –Bob, non hai una ragazza con cui ballare?- chiesi. Non volevo essere scortese... ma perché mi disturbava proprio in quel momento?

-Al momento no- ci sorrise –e poi voi siete uno spettacolo molto divertente-

Sentii Ethan sospirare stancamente. –Quando troverai una ragazza, se mai la troverai, sarà mio grande piacere venire a disturbarti-

Bob rise. –Potrai provarci-

-Puoi scommetterci-

-Su, Ethan- dissi, stringendomi a lui –scommetto che Bob sta per andarsene, vero?-

-No- rispose Bob.

-Sì, invece, altrimenti io potrei svelare un piccolo segreto... per esempio il modo in cui fissi Ellen-

Bob avvampò fino alle orecchie. –Non vale!-

-Sì, invece-

Bob si voltò e si allontanò, la testa bassa e borbottando tra sé.

Ethan scoppiò a ridere. –Non mi dire che gli piace Ellen!-

-Certo che gli piace- confermai.

-Una causa persa- commentò Ethan, ridacchiando –non credo che Ellen guarderà lui-

-Perché non dovrebbe?- gli chiesi, spostandomi per guardarlo meglio.

-Troppo diversi- sospirò.

-Potresti aiutarlo tu- proposi.

-E come?- chiese, guardandomi con curiosità.

-Scrivi una lettera a suo nome- gli consigliai.

-Non so se funzionerà- piegò le labbra in un mezzo sorriso.

-"Tra me e te ne sarebbe valsa la pena"- citai.

-Eliot- rispose Ethan, fissandomi con sguardo curioso.

-Sì... forse anche tra Bob ed Ellen ne vale la pena, bisogna solo dargli un'occasione- insistei, sorridendogli.

Ethan annuì. –Credo che sia un ragionamento sensato- concordò.

-Certo che lo è, mio cavaliere... o vuoi mettere in dubbio la parola della tua dama?-

-Oh, non mi permetterei mai- si affrettò a dire, ridacchiando.

-Per questa volta vi perdono, ser Luver, ma non dubitate mai più di me- continuai, con tono scherzoso.

E lui ricominciò a baciarmi. Non mi sarei mai stancata di quei baci!

-Che ne dici di tornare in camera?- mi chiese, tra un bacio e l'altro.

-Molto volentieri- gli risposi, sentendo le guance avvampare. Il pensiero di stare io e lui insieme da soli mi faceva sorridere come una bambina.  Miracoli dell'amore!

La stanza era avvolta nell'abbraccio languido delle tenebre. Ethan mi precedette e passò una mano sull'interuttore della luce.

-Aspetta- lo precedetti, posandogli una mano sul braccio -stiamo al buio-

-Al buio?- parve sorpreso, poi si voltò verso di me e potei vedere il suo sorriso splendere alla tenue luce della luna.

-Io adoro il buio- chiusi la porta e sorrisi.

-Oh, la mia principessa delle tenebre- mi trasse a sè, le mani che mi stringevano la mia vita.

Gli circondai le spalle con le braccia e... il dolore esplose, spaccandomi quasi in due. Mi sforzai di dissimulare, di evitare una smorfia di dolore, pregai che il buio fosse mio complice, che mi aiutasse a nascondere ciò che io non potevo mascherare. Ovviamente il buio non mi aiutò. Ethan si rese conto che mi ero irrigidita, che i miei baci si erano fermati, che tremavo. Si tirò indietro, sempre sostenendomi.

-Tutto bene?-

-Ehm sì- ma il tono era poco sicuro, esitante.

-Un attacco- indagò lui.

-No- era la verità, probabilmente era solo un crampo.

-Vuoi sederti?-

-No, grazie- sentii il dolore diminuire lentamente, strisciando via e permettendomi di respirare con più calma. Mi spinsi avanti per baciarlo, ma Ethan si scostò.

-Ti ho fatto stancare troppo- sussurrò, lasciandomi,  come se in me ci fosse qualcosa di sbagliato. Le sue parole furono come una doccia fredda.

-Non sono stanca- controbattei.

Ethan parve a disagio e la cosa mi sorprese. Non lo avevo mai visto a disagio. -Non devi fingere che... -

-Non ti capisco- gemetti interrompendolo – sei il ragazzo migliore del mondo, sei dolce, premuroso, perfino affascinante, ma a volte sembra che tu voglia mettere le distanze tra di noi- stavo tremando, sentivo le lacrime pungere per uscire –non capisco se mi ami veramente o se stai solo giocando... non stai solo giocando, vero?-

-No, io ti amo per davvero- mi afferrò per le spalle. Sentii le sue dita affondare nel tessuto scivoloso, in quell'abito che sembrava provenire da un'altra epoca. La sua stretta era salda, decisa. –Non sto fingendo, non potrei mai fingere... sei così sfuggente, ogni tanto penso che sia tu che voglia mettere delle distanze tra di noi- il suo sguardo grigio brillò –io voglio passare il resto della mia vita con te, voglio solo stare con te-

Una bellissima dichiarazione. Peccato che la mia vita fosse molto breve. Sentii le lacrime salire. No, non potevo piangere. Cercai di trattenerle, ma fu inutile. Un attimo dopo le sentii scivolarmi lungo le guance.

-Ti prego, non piangere, tu sei la mia principessa- si spinse in avanti e baciò le mie lacrime, come se fossero un liquido prezioso. –Sei la mia principessa- ripeté, le labbra che si muovevano contro la mia pelle bollente.

-Mio cavaliere- mormorai io, la voce roca. Gli cinsi le spalle con le braccia e sentii la gelida cotta di maglia. Mi sfuggì una risatina. –Sembri un proprio un cavaliere- gli sussurrai.

-Lo sarò per sempre, pronto a difenderti da qualsiasi mostro-

C'erano mostri contro cui neppure lui avrebbe potuto difendermi. La mia mente volò all'ospedale, alle terapie, al liquido rosso che scendeva lungo la flebo, finendo dentro il mio braccio, all'odore pungente del disinfettante.

-Io sono il tuo difensore- continuò, scacciando con la sua voce quelle cupe immagini.

-Come nell'amor cortese?- gli domandai, il mio cuore che batteva forte.

-Se tu lo vorrai-

-Lo voglio- le mie dita accarezzarono la cotta di maglia –certo che questa gelida com'è non invoglia i pensieri bollenti- commentai.

Una risata gli uscì dalle labbra, simile al dolce suono di una cascata. Era bellissimo sentirlo. -Aspetta- mi lasciò per un attimo, il tempo sufficiente per togliersi la cotta e lasciarla cadere a terra, dove si accasciò con un forte tintinnio. Chissà se quelli di sotto lo avevano sentito?

-Baciami- decisi.

-Cosa?- parve sorpreso.

-Baciami, te lo ordino- gli sussurrai –come se non ci fosse un domani, come se ci fossimo solo noi due al mondo-

Ethan sorrise. –Come ordina la mia principessa- e mi trasse a sé, mentre io mi spingevo sulle punte per avvicinarmi.

Lo baciai con trasporto, perdendomi nelle sue labbra, nel lento movimento della sua lingua che accarezzava la mia. Lo baciai come se fosse l'ultimo bacio che avrei dato in tutta la mia vita. Forse era davvero così, mi sussurrò una vocina cattiva, in fondo alla mia mente. Presto sarei stata solamente un freddo corpo, gli abbracci e i baci di Ethan non avrebbero più potuto scaldarmi. Lo baciai con tutta la passione che avevo, con tutto il mio desiderio. Le mie dita risalirono e si aggrapparono ai suoi capelli. Lui gemette. Mi spinsi ancora di più con di lui, aderendo con il mio corpo al suo. Quel contatto mi fece fremere. Lo baciai con maggiore trasporto, stringendolo con maggiore forza. Il calore che mi avvolse, il tremito che mi scosse, beh, mi fece dimenticare tutto tranne noi due. Eravamo davvero le uniche persone al mondo, eravamo davvero ai confini dell'apocalisse, quello era davvero l'ultimo bacio. Le mani di Ethan scesero lungo il mio corpo, accarezzando prima il seno e poi scendendo fino ai fianchi, dove si strinsero. Questa volta fui io a gemere. Mi sollevò, le mani che mi afferravano le cosce. Lo assecondai, aggrappandomi con le gambe alla sua vita, odiando l'abito troppo stretto che m'impediva una piena libertà di movimento. Camminò tenendomi sollevata, mentre le nostre bocche continuavano quel folle gioco, mentre il mio corpo esplodeva, mentre cercavo di stringermi ancora di più a lui. Cademmo entrambi nel letto, rotolammo senza staccarci, stando aggrappati, come se dallo stare così stretti dipendesse la nostra stessa vita. Lasciai che Ethan armeggiasse con il mio abito, nel tentativo di aprirlo, inarcando la schiena quando le sue labbra si spostarono a baciarmi il collo, a mordicchiare i punti più sensibili.

-Stupidi vestiti medioevali- gemette Ethan, la voce roca.

-Ci vuole impegno- gli risposi, sarcastica.

-Perché secondo te non ce ne metto abbastanza?- chiese lui, ridendo.

-Si può sempre migliorare-

-Su questo punto hai ragione- aggiunse, aprendo meno rapidamente il mio abito, con gesti più calmi e misurati. Sotto avevo solo un completino molto moderno. Chiusi gli occhi e lasciai che lui baciasse la mia pelle scoperta, con le sue labbra bollenti. Fiumi di languido piacere sfioravano il mio corpo. Accarezzai i capelli di Ethan, tenendo gli occhi chiusi, desiderando solo che lui continuasse a baciarmi, a mordicchiarmi, ad assaporarmi.

Il suo nome mi sfuggì dalle labbra quando sentii le sue mani sfilarmi il reggiseno e la sua lingua accarezzarmi il seno con dolcezza. Mi lasciai scivolare un po' più giù, sentendomi affondare tra il mare delle lenzuola.

-Stringimi- mormorai, sorpresa quando la mia voce mi uscì roca e tremante.

-Come desideri- ansimò Ethan. Le sue mani affondarono nel mio ventre, quindi scesero lentamente. Lanciai un gridolino, sorpresa dalla sensazione di caldo liquido che mi artigliava l'ombelico. Mi aggrappai di più a Ethan, bisognosa di quel contatto, il respiro che diventava più affannoso.

-Non ti fermare- gli dissi, rabbrividendo, consapevole solo di Ethan.

E poi successe. Le sue labbra mi sfiorarono il ventre e io sentii il mio corpo esplodere. Inarcai la schiena, sorpresa e confusa, ansante, scuotendo la testa e stringendomi ancora di più a lui, muovendomi per facilitare le sue carezze.

Alla fine mi lasciai ricadere, ancora tremante. Ethan mi strinse a sé, passandomi un braccio intorno alla vita. Mi appoggiai al suo petto.

-Allora?- la sua voce era roca.

-È stato divertente- ammisi.

-Cosa?-

-La giornata- mi affrettai a rispondere, il cuore in gola.

-Certo, certo- replicò lui ridendo -e domani la sarà ancora di più-

-Non torniamo al campus?- gli domandai, confusa. Cosa stava preparando?

-Ho in mente qualcosa di meglio-

-Non mi dirai di più, vero?- mormorai, con un filo di tristezza.

-No, per niente- non potevo vederlo, ma ero certa che stesse sorridendo.

-Dovrò aspettare- mi arresi.

E restammo abbracciati avvolti da quelle dolci tenebre. Nulla sarebbe potuto essere meglio di così.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Il capitolo è un po' più lungo del solito, praticamente vale per due. Avrei voluto infatti dividerlo in due parti, ma alla fine ho ritenuto più opportuno pubblicarlo così.

Vi è piaciuto questo capitolo? Anche qui mi sono voluta concentrare sul rapporto tra Vicky ed Ethan.

A presto

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