Una decisione importante
Pov's Narratore
Light era nella sua stanza, steso sul letto, a rimurginare sulle parole del padre.
Mancavano ancora tre mesi al suo compleanno, ovvero il 13 marzo (I'm so evil =D), ma lui non non ce la faceva più ad aspettare!
Si mise su un fianco, rivolto verso l'unica finestra della stanza, ormai era già mezzogiorno inoltrato.
-Sono stato qui a pensare, fino a farmi venire il mal di testa, per tutto il tempo?!?-
Decise di alzarsi dal letto, controvoglia, e dirigersi in cucina.
«Finalmente sei uscito»
Il corvino si voltò, rivolgendo lo sguardo alla fonte della voce che l'aveva accompagnato sin da bambino.
«Ero solo stanco» si giustificò, non volendo entrare troppo nel dettaglio.
«Tesoro, io e tuo padre abbiamo parlato...»
A quelle parole, Light drizzò la schiena e fissò preoccupato la donna davanti a lui.
«Abbiamo preso una decisione, a mio parere un po drastica, ma non vediamo alternative» la corvina indurì lo sguardo nei confronti del figlio
«Sono anni che ti diciamo di non andare nel bosco»
Light abbassò lievemente la testa, sentendosi colpevole.
«E tu, puntualmente, ti comporti come se i nostri avvertimenti fossero uno scherzo.
Per tanto, abbiamo deciso...»
Crystal fece una breve pausa, voleva che suo figlio comprendesse il peso di ciò che stava per riferirgli e di cosa avrebbe comportato.
«D'ora in avanti, sarai sorvegliato tutto il tempo da un membro della casa»
Gli occhi del ragazzo si spalancarono, guardando la genitrice con stupore.
Volevano forse tenerlo sotto chiave? Tanto valeva non farlo uscire dalla propria stanza!
«Non vi sembra di esagerare?!?»
Ormai aveva perso le staffe, le iridi dei suoi occhi cominciarono a colorarsi di alcune linee viola, accompagnate dal mutamento della sclera, che cominciò ad assumere lievi tonalità di nero.
La donna si rese conto del mutamento, dettato dall emozioni del ragazzo, ma non fece una piega, era certa avrebbe reagito in quel modo.
«Tesoro, tu non ti rendi conto del pericolo che corri ogni qual volta lasci questa casa-»
«Ovvio, dato che non mi dite nulla!»
La interruppe lui, era stanco di vivere dell'ignoranza, aveva il diritto di sapere.
«Non te lo diciamo per proteggerti...» disse, cercando di calmarlo
Light teneva le mani strette a pugno, sentiva il bisogno di sfogare la propria frustrazione.
A detta dei ragazzi, soprattutto di Jeff, non esisteva modo migliore di sfogarsi se non attraverso la violenza.
Più precisamente, l'omicidio.
Ma lui, non voleva ferire nessuno...
Rendendosi conto di essere sul punto di perdere del tutto il controllo, cominciò a respirare profondamente.
Gli occhi ripresero il proprio colore naturale, per poi posarsi nuovamente sulla donna.
«Sono anch'io parte della famiglia...
Cosa mi rende diverso?» chiese con un'espressione addolorata
Vedere il proprio figlio uno stato simile non rendeva certo le cose più facili, Crystal era ben consapevole che così facendo, poco a poco, Light avrebbe perso fiducia in loro.
Ma altrimenti non si poteva fare.
Spesso per proteggere chi amiamo, siamo costretti a mentire.
«...Il primo turno sarà di Nina» lo informò, non dando una risposta alla sua domanda
Il ragazzo a quella notizia inarcò il sopracciglio sinistro, come faceva spesso quando era confuso.
Si sarebbe aspettato uno dei ragazzi, avrebbe avuto più senso.
Perché Nina?
«Si è offerta volontaria con così tanta veemenza che alla fine abbiamo acconsentito.
Sopratutto tuo padre, era molto consenziente»
Potevano entrambi immaginare il perché.
Offenderman sin da quando Light compì quattordici anni, era disposto e preparato ad insegnare a suo figlio come approcciare le donne e portarsele a letto, sempre ignorando il disaccordo della moglie.
Light, dal canto suo, non era mai stato daccordo con questo tipo di cose.
Contando soprattutto il suo essere un ragazzo incredibilmente timido e insicuro.
Purtroppo, questo peggiorava ulteriormente la situazione, dato che Offenderman considerava il suo metodo una "terapia intensiva".
Light sospirò rumorosamente, seguito a ruota dalla madre.
«Questa cosa si prolungherà allungo?» domandò, ormai rassegnato
«Teoricamente fino al giorno del tuo compleanno...si spera» rispose, sussurrando le ultime parole, così che lui non la sentisse.
«Ho capito...» si voltò verso la porta
«Posso fare almeno un ultimo giro nei pressi del bosco, prima di venir trattato da carcerato?» chiese, senza curarsi di nascondere il suo fastidio
Crystal sospirò, annuì.
Era andata bene fin'ora, la fortuna sarebbe potuta essere dalla loro ancora per qualche minuto.
Dopo aver ottenuto il consenso della madre, Light corse fuori casa, deciso a godersi, anche se solo per poco, quegli attimi di libertà.
Spazio autrice:
Holaaaaa
Lo so che mi state odiando perché non state capendo una sega.
Ma io ci godo :D
Comunqueeeeee ^^
Come già detto in precedenza, in questa storia darò sfogo al mio lato pervy😏
Tranquilli, sarete avvisati all'arrivo di scene...ehm...particolari :D
Detto ciò, stellinate e commentate
Adieuu😘
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