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Quella serata sembrava perfetta per rubare i libri di Madame Bouvoir. Annie lo sapeva da come aveva visto la direttrice del bordello  allontanarsi  dal suo ufficio per intrattenere un cliente. Era l'occasione perfetta per rispondere alle domande che, durante gli anni della sua misera adolescenza, si erano susseguite irrequiete nella sua mente. Ah, lei voleva sapere molte cose! Voleva sapere il motivo dell'esistenza dell'amore, della morte, della vita e della giovinezza! Avrebbe voluto studiare, ma non aveva abbastanza soldi per poter sedersi su un banco o per avere le dita delle mani intrise di inchiostro blu. Era miserabile, degradante!
Degradante
Degradante
La parola pronunciata da suo padre nel difenderla dalle lamentele della madre, la quale sosteneva che una donna non poteva studiare e che poteva benissimo filare la lana. Il dominus, aveva detto quella parola:
"A filare! Annie ha un cuore ben più nobile per pensare a questa degradante occupazione!"
Quelle erano state le sue ultime parole, prima di andarsene per sempre. Prima di abbandonarla nel fango dell'ignoranza e della bassezza intellettuale. E questa bassezza l'aveva portata a lavorare in un sudicio bordello, saturo di uomini ubriachi che si grattavano il proprio pene gonfio d'urina. Dannazione.
Mentre pensava a questo, la ragazzina si avvicinò al corsetto della direttrice della casa di piacere. Era posto in alto, sopra lo scaffale impolverato.  Annie inspirò profondamente e cominciò a salire, lungo i gradini legnosi del mobile. Annaspava, poiché lo scaffale era piuttosto alto. Man mano saliva e vedendo il corsetto avvicinarsi sempre di più, sorrideva compiaciuta di sè.  Dopo un po' riuscì ad arrivare in cima e si sedette, per riposare.
Da lì, lo studio sembrava ancora più grande. Pareti ricoperte da carta da parati scuro si confondevano assieme all'orologio a pendolo e ai quadri che rappresentavano notti stellate. Una scrivania disordinata era poggiata lontano dallo scaffale su cui Annie era seduta. Davanti alla scrivania, ricoperta da lettere sporche, da gioielli e dolci, varie sedie imbottite di tessuto erano sparse su tutta la stanza. I loro colori cangianti- rosso e rosa- stonavano con l'atmosfera cupa dell'ufficio. Nient'altro. Sebbene fosse l'ufficio di un bordello, non sembrava così attraente.
All'improvviso sentì il riecheggiare di due scarpe col tacco. Merda! Era la direttrice! Col cuore in gola, la ragazzina prese il corsetto e scese velocemente dallo scaffale, attenta a non farsi male.
Appena scese, scivolò sotto la scrivania, senza farsi vedere. La porta si spalancò, rivelando una donna alta e magra, dai capelli biondi ondulati che ricadevano placidi sulle spalle ossute, dagli occhi attraversati dal ghiaccio e dal corpo privo di carne. Lentamente, si avvicinò alla scrivania, inclinando il fondoschiena verso il basso.
Annie strinse il corsetto, pregando che non la vedesse. Per fortuna, la donna uscì e scomparve.
La ragazzina uscì e affondò le mani nel nascondiglio. C'erano due libri
Justine e Le operette morali.
Non male. La ragazza cominciò a sfogliare le pagine.....

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