Il sussurro del fantasma

(Racconto partecipante al concorso di ShadowAwardsIta)

"Smettila di seguirmi, Johnosn, hai rotto le scatole! Lasciami bere in santa pace!"
"Vedo che la mia piccola Lily continua a mordere, nonostante tutto quello che è successo. Quando inizierai a chiamarmi per nome?"
Lily singhiozzò, stringendo così tanto il bicchierino di vetro che le sue nocche sbiancarono, lo sguardo fisso davanti a sé che cercava di evitare quello di Brian Johnosn: il fantasma del suo collega la tormentava ormai da mesi senza darle alcuna tregua, seguendola non solo nei bar ma addirittura nella sua stessa casa! La ragazza sbattè la testa sul tavolo, mugugnando una bestemmia ben poco femminile e ricevendo subito dopo una risatina del fantasma come risposta.
"Sai, è difficile che tu possa inculcare altra intelligenza in quella tua testolina buffa... Specialmente se la usi per picchiare il povero tavolo, cosa ti avrà mai fatto di male?"
"Perché non sparisci? Sei un prodotto della mia mente, dovrei essere in grado di controllarti, di spedirti all'Inferno in qualsiasi momento io voglia... Ma no, tu sei ancora qui, a darmi fastidio e a ricordarmi quanto faccio schifo come persona!"
Lily continuò a singhiozzare, ormai sull'orlo delle lacrime, quando la sensazione sfuggente di una mano calda sulla sua le fece rialzare il viso: Brian era chino su di lei, la mano sul bicchiere e un'espressione fin troppo seria sul volto. Le sembrava così VIVO, così PRESENTE! Eppure Lily sapeva la verità, anche se dopo quei tre mesi di agonia ancora non riusciva ad accettarla: aveva stretto a sé il corpo di Brian il giorno in cui era morto, finché i paramedici non glielo avevano portato via a forza.
Eppure non riusciva a smettere di chiedersi come facesse la mano di una sua fantasia mentale ad essere così calda.
"Forse tu non vuoi che io me ne vada, fiorellino. Perché tu lo sai, Lily Spencer, che questo caso è ancora aperto, e che il mio assassino è ancora in circolazione. O meglio, l'assassino di tutta la squadra è in circolazione"
"Smettila, ormai i federali hanno sancito che il caso è chiuso"
"Ma tu non sei un federale, dico bene?"
Era successo tutto tre mesi prima, quel maledetto pomeriggio in cui lei era andata a prendere da mangiare per mezzo dipartimento, la sua stupida mente ancora piena di sogni e fantasie poco caste su Brian; quando era tornata, i caffè bollenti in una mano e le brioche nell'altra, si era ritrovata davanti la scena più raccapricciante che avesse mai visto.
"Ragiona, Lily, ripensa alla scena del crimine!"
"Eravate tutti a terra... Morti. In una pozza di sangue"
La voce le tremò, ma la stretta eterea di Brian le diede il coraggio di continuare.
"Cincinna era proprio sotto ai miei piedi, davanti all'entrata: due colpi all'addome, stava cercando di scappare. Carlos e Amanda erano sulle loro scrivanie, non hanno fatto in tempo a reagire; tu, invece-"
E si zittì, portandosi entrambe le mani alla bocca e collassando su se stessa, piangendo come se non ci fosse un domani.
"Oddio, fiorellino, non sai quanto mi dispiace... Ma sei sempre stata intelligente, e adesso che il dolore è più facile da sopportare ti sarai accorta che manca un pezzo"
Lily tremò, come se una scarica elettrica l'avesse appena attraversata.
"La tua pistola di ordinanza era l'unica che mancava..."
Brian annuì, incoraggiando a continuare il suo ragionamento con quel gesto silenzioso.
"... Gli altri non le avevano neanche estratte, ma tu sì. E poi, quando sei caduto è scivolata via"
"Esatto!"
"Il calibro dei proiettili dell'assassino era quello di una nove millimetri, corrispondente alle nostre pistole di ordinanza. Abbiamo provato ad inserire i dati dei proiettili nel sistema ma erano troppo danneggiati per un confronto..."
O santa madre benedetta...
"L'ultimo caso! Stavamo lavorando all'omicidio di quella povera famiglia, in cui il loro consulente matrimoniale era il primo sospettato; ma le impronte sul camino non erano sue, e Carlos le stava proprio preparando per un confronto quando io me ne sono andata. Prima degli omicidi"
Il sorrisetto di Brian divenne un ghigno, i suoi occhi grigi scintillavano come quelli di un gatto:
"Ci sei quasi!"
La verità le crollò addosso come un muro di mattoni, dolorosa e crudele allo stesso tempo. Nessun giudice avrebbe emesso una sentenza con così poche prove a disposizione e così tanto ragionamento deduttivo, ma Lily era più che certa di aver trovato l'assassino.
"Sei stato tu. Eri in debito con la famiglia Benson per più di diecimila dollari e non eri in grado di pagarli"
Brian sbuffò, passandosi una mano sotto la camicia ed estraendo una pistola... Che puntò contro di lei.
Forse fu a causa dell'alcol o dello stress che aveva accumulato nelle ultime settimane, ma Lily ci mise un po' ad elaborare la situazione: Brian era vivo. Brian aveva assassinato tutta la loro squadra senza alcuna pietà per uno stupido debito di gioco.
Brian le stava puntando contro una pistola.
"Tu sei l'ultimo tassello del puzzle baby: in tutti questi mesi che ho passato all'ospedale non ho fatto altro che pianificare il tuo omicidio. Ma tu mi hai offerto l'occasione su un piatto d'argento, in questo sudicio bar da quattro soldi - e roteò gli occhi come per indicare l'ambiente intorno a sé - e con queste tue visioni come copertura. Nessuno ti verrà a salvare, fiorellino: sei tutta mia"
Lily si irriggidì, ma non aveva intenzione di morire senza combattere: afferrò la canna della pistola proprio mentre Brian sparava, ferendosi la mano di striscio, e gli assestò un calcio là dove non batte il sole. Quando il ragazzino si piegò in due gli strappò la pistola di mano, forse spezzandogli qualche ossicino nel frattempo, e gli bloccò le mani dietro la schiena in un solo, fluido movimento. Appena lo ebbe sotto di sé Lily si permise di respirare, sussurrandogli all'orecchio tutte le parole che si era tenuta dentro durante il monologo del suo ex collega:
"Mi dispiace tanto vedere che tipo di persona sei diventato, Brian. Mi aspettavo di più da te, anche se devo ammettere che sei stato bravo: hai utilizzato le mie debolezze per distruggermi, per entrare nella mia vita e studiare le mie abitudini. Peccato per te che hai sottovalutato ME come persona, come donna e come agente della polizia di Las Vegas. Brian Johnson, ti dichiaro in arresto per l'omicidio di tre agenti del sedicesimo distretto e per il mio tentato assassinio"
Come ultimo gesto di rivalsa Lily si chinò ancora di più, conficcandogli le unghie nel braccio e facendolo mugugnare di dolore:
"Ti auguro di marcire in quella cella fino al giorno della tua esecuzione, fiorellino"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top