Il punto di Vista di Birdman: Tempismo

Traduzione fornita da @Shawnxmoon

Sono le nove e un quarto. Sorrido tra me e me; la notte è ancora giovane.

Amo le domeniche. Soprattutto le domeniche di pausa dal tour. Hanno qualcosa di così pacifico. Forse è perché le consideriamo come una vacanza da ognuno di noi. Dai Queen, intendo. Amo quei ragazzi, suppongo, ma ci sono volte in cui preferirei non occupare la loro stessa stanza per anche solo cinque minuti.

Ho passato tutta la giornata con la mia famiglia - sono andato in chiesa, ho camminato per Hyde Park (era un giorno perfetto per una piacevole passeggiata), ho giocato con mio figlio Robert - ma ora queste paradisiache ventiquattr'ore giungono al termine, e infine arriva il momento che aspettavo da tutta la settimana.

Sento dei passi provenire dal corridoio. È la mia adorabile Veronica, che ha appena lasciato la camera di Robert. Il mio bambino compirà due anni tra un paio di settimane; cresce a vista d'occhio. Veronica sta sorridendo, mostrando le sue fossette. Annuisce. Il piccoletto si è finalmente addormentato.

Veronica mi si avvicina con nonchalance. Oh, è così seduttiva... E fa scivolare le sue braccia attorno alla mia vita. Sento un brivido attraversarmi la colonna vertebrale. Le sue mani risalgono il mio petto e iniziano a sbottonarmi la camicia. Piego la testa e la bacio, lasciando che le mie mani si smarriscano sul suo corpo. Mi sbottona solo i primi tre bottoni, poi si ferma, si allontana, vaga verso la nostra camera da letto. Sono catturato dal suo sorriso sensuale, che mi attrae verso di lei. Non riuscendo a resisterle, obbedisco.

Veronica sparisce nella stanza, ma non prima che io le sfili la morbida camicetta, buttandola distrattamente sul pavimento, vicino alla porta. Non ho intenzione di sprecare altro tempo.

Faccio un passo avanti.

BANG BANG BANG!

Il pugno di qualcuno batte pesantemente sulla porta d'ingresso.

Ora sono combattuto. C'è qualcuno alla porta, ma mia moglie è in camera da letto e io sono dell'umore giusto. Mi ribello per una volta e faccio un altro passo avanti.

Poi una voce penetra nel mio appartamento tra i colpi. "John, sono Fred! Aprimi!"

Freddie! Oh, cavolo. Tempismo perfetto, Fred. Grazie tante. Eppure, improvvisamente non sono così energico da ignorarlo. Almeno non sono gli altri due. Con un grande sospiro, dico a Veronica "Un momento, amore."

Arranco verso la porta d'ingresso e la spalanco. Non provo neanche a nascondere il mio fastidio. "Che c'è?"

Freddie si affretta ad entrare, senza chiedere il permesso. "Hey John, scusa per essermi presentato all'improvviso, ma è molto importante."

Lo squadro e sono sorpreso da ciò che vedo. È pallido, i suoi occhi sono sbarrati dall'intensa emozione - non capisco se dalla paura o dall'ansia. Ma c'è anche colpevolezza, indubbiamente. È impossibile non riconoscere lo scintillio della colpevolezza.

"Cosa succede?" chiedo. "C'entra Eve?"

"Più o meno. Ha a che fare con lei."

Tossisco. "No, non ho intenzione di immischiarmi. Mi dispiace. Si tratta della zona di Roger."

"Non è quello che pensi."

"Allora di cosa si tratta?"

"Ho bisogno del tuo aiuto."

"Del mio aiuto?"

Freddie sembra giù. Sembra quasi vergognarsi, come un ragazzino beccato mentre sta tirando i codini ad una bambina a scuola. Noto che per la prima volta ha le mani dietro la schiena. Le porta alla luce ora, e strabuzzo gli occhi quando vedo cosa sta tenendo nella mano sinistra. Sono strani pezzi elettronici; c'è un circuito stampato in miniatura, una tastiera, una batteria piatta e quadrata che non ho mai viato prima d'ora - e uno schermo verde rotto. Appena sopra questo schermo, c'è stampata la parola "NOKIA".

"Che cos'è tutto questo?"

"È... uhm - si chiama Reliquia. Lo chiama così."

"Non mi è d'aiuto."

"È una specie di telefono, va bene?" mi dice, visibilmente alterato.

Prendo i pezzi alla rinfusa. "Non ho mai visto un telefono del genere."

"Beh, sì, si è rotto diciamo, quindi-"

"Come?"

Freddie diventa paonazzo. "Non è mica necessario saperlo, no?"

"In verità, sì. Devo sapere come ha fatto a rompersi in questo modo prima di poter andare avanti."

Sospira, si morde il labbro e poi inizia a spiegare. "Stavamo facendo compere, la sua borsa era aperta e l'ho visto, quindi l'ho tirato fuori per osservarlo meglio-"

"E ti è caduto?"

"No. Guardalo. Potrei farlo cadere da un aereo e non si farebbe neanche un graffio."

"Allora cos'è successo?"

"Ha iniziato a fare rumori, tipo bip-bip. Lo stavo guardando e non vedevo dove stavo andando. Sono inciampato da solo."

"Uh," dico con una smorfia. "E questo affare è caduto per primo, eh?"

"Bam! Questa mano è stata la prima a toccare il pavimento. Si è completamente distrutto, questa parte trasparente qui si è crepata-"

"Lo schermo?"

Sbotta irritato, "A chi importa? Il punto è che è rotto, c***o, e ho bisogno che tu lo aggiusti per lei- per noi."

Poi Freddie si rende conto di starsi comportando da idiota e aggiunge, "Per favore. Significa molto per lei. A quanto pare è il suo Passaporto per qualcosa."

Provo a mandargli uno sguardo scoraggiante. "Lei cos'ha detto?"

"Non lo sa."

"Non gliel'hai detto?"

"Le ho detto che è sparito. Lo sta cercando nel mio appartamento in questo momento."

Questo è troppo. "Oh mio Dio, Freddie-"

"Beh, cosa avresti fatto tu al mio posto?"

Mi dimentico di essere cauto e gli parlo da amico. "Non lo so, ma non le avrei mentito. So solo questo."

"Non volevo che se la prendesse con me. Preferisco che abbia un lieve esaurimento piuttosto che fare la figura dello st****o maldestro."

Lo fisso, non riuscendo a comprendere la sua logica sbilenca.

Freddie non apprezza quando gli si fa notare che ha preso la decisione sbagliata. Mi chiede, "Quindi sei in grado di aggiustarlo?"

"Non posso aggiustarlo stasera," rispondo. Penso a Veronica, che sta aspettando pazientemente a cinque metri di distanza.

"Non importa, l'importante è che lo aggiusti. Puoi farlo? Sei la mia unica speranza."

Faccio un respiro profondo. "Freddie, non ti prometto niente. Non ho mai visto niente del genere in tutta la mia vita."

"Ma tesoro, tu sei un genio dell'elettronica! Hai costruito il tuo amplificatore, per l'amor di Dio. Questo dovrebbe essere una passeggiata!"

"Ci proverò," gli dico. Tra me e me mi meraviglio, _questo è nuovo per me. Non ho mai dovuto salvarti il c**o prima d'ora._

Sorride fermamente. "È tutto quello che chiedo." Per un momento sembra quasi che voglia abbracciarmi, come fa con quasi tutti, ma invece mi appoggia semplicemente la mano sulla spalla e sta lì fermo, come se si stesse appoggiando a me per avere un supporto. Forse è davvero così.

Improvvisamente guarda giù verso il mio colletto. La sua bocca si incurva suggestivamente, e torna ad essere Freddie. "Oh, caro, vi ho per caso interrotti?"

Sta fissando la mia camicia aperta. Mi allontano, mortificato. "Oh, levati dalle balle."

Freddie ride e si dirige verso la porta. Prima che riesca a controllarmi, gli chiedo, "Quindi lei è il tuo tipo?"

Mi lancia un'occhiata, e per un brevissimo secondo la sua espressione si scioglie di nuovo. Sembra quasi timido mentre apre la bocca e poi la richiude, apparentemente senza saper cosa dire. Ma liquida la domanda con un'alzata di spalle e un occhiolino. Qualunque messaggio mi abbia mandato, non l'ho capito.

Aprendo la porta, Freddie mi saluta e cinguetta, "Vi lascio riprendere il lavoro." Ed è sparito.

Alzo gli occhi al cielo e appoggio i pezzi del telefono sulla mia scrivania. Non so proprio da dove cominciare con questo mostriciattolo. Non sono mai stato solito trafficare con i telefoni, figuriamoci quelli piccoli e senza fili. Ma Freddie conta su di me, e preferirei morire piuttosto che deluderlo. Credo fermamente che lui sia la ragione per la quale sono in questa band. Gli devo tutto. Capisco che è il minimo che posso fare.

"Se n'è andato?" la voce dolce di Veronica fluttua nell'aria.

"Oh, se n'è andato." rispondo. M'incammino verso di lei.

"Che cosa voleva?"

"Niente. Solo salutarmi." Sono nella camera da letto e lei è lì.

Veronica mi porge le mani. "Vieni a salutarmi."

Mi sento l'uomo più fortunato del mondo. Le stringo le mani e avvicino il suo corpo morbido ed etereo al mio. La amo così tanto.

Ci baciamo. Fisso i suoi occhi dolci e sorrido. "Ciao."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top