Il Punto Di Vista di Birdman: Il Primo A Sapere
Traduzione fornita da
"Sleepin' on the sidewalk/ Rollin' down the road," canta Brian al microfono. Da dove siamo seduti io, Roger e gli addetti al suono nella sala di controllo, il suo aspetto è rilassato come la sua voce. Questa registrazione è migliore della precedente; la voce di Brian è una di quelle che ha bisogno di riscaldarsi un po'.
Devo ammettere che probabilmente nessuna delle altre sue canzoni era stata creata così velocemente prima d'ora. Avevamo terminato la traccia di accompagnamento in una singola registrazione. Tutto era andato talmente liscio che mi ero praticamente dimenticato che stavamo registrando ed avevo lasciato la mente vagare per un momento. Per un millesimo di secondo la mia attenzione passò da "Sleeping on the Sidewalk" alla bomba ad orologeria che è la Reliquia, seduta tranquillamente (per ora) sul divano nella sala di controllo. Feci pasticci con la linea di basso un paio di volte senza neanche rendermene conto. Fortunatamente, non se ne accorsero nemmeno gli altri quando l'ascoltammo di nuovo. Ciò nonostante, spero che avremo la possibilità di registrare nuovamente la canzone quando Freddie ritornerà. Né a me né agli altri membri dei Queen piacciono le piccole sviste.
Sono le parti cantate di Brian che richiederanno più tempo. Me lo sento. Quando si tratta di cantare, è quasi timido quanto me - e io non canto (ma fidatevi, c'è una buona ragione per quello). Posso capirlo benissimo. Il nostro front man è difficile da eguagliare/rimpiazzare. Nonostante ciò, perfino io so che la voce di Freddie non funzionerebbe in questa canzone un po' blues in stile Bad Company.
"And Ah sure do wanna go home," termina finalmente nel suo finto accento americano. È alquanto esagerato, ma mi ricorda lo stesso l'animaletto di Freddie. Per quanto americana Eve - cioè Julia- possa essere, non parla così. Mi chiedo da dove provenga- dove sia "casa" sua. Di nuovo do un'occhiata alla Reliquia. Non ci vorrà ancora molto prima di scoprirlo.
Dopo l'ultimo tintinnio pre-registrato di piatto/cembalo, Brian si toglie le cuffie, le quali scalfirono in modo divertente la sua caratteristica chioma riccia.
"Quella era meglio," cinguetta Roger.
"Fammi vedere," risponde Brian attraverso l'interfono. Ritorna dentro e noi facciamo ripartire il tutto. Non appena finisce, egli annuisce, soddisfatto. "Ottimo. Dobbiamo solo registrare le armonie."
"Non dovremmo aspettare Freddie per quello?" chiede Mike, il nostro assistente alla produzione.
Roger alza le spalle. "Forse dovremmo."
Ma Brian non sembra molto d'accordo. "Certo, potremmo, ma sarebbe carino se finissimo tutto oggi, in modo da poter iniziare a suonare con il lato della produzione."
Realizzo cosa sta succedendo. È una specie di occhio per occhio. Una canzone creata completamente da Brian, senza rifiniture teatrali alla Mercury, in cambio della profondamente non-rock-and-roll "My Melancholy Blues" di Freddie.
"Allora perché ci dovrebbe essere un assolo di chitarra in una canzone in cui la chitarra non funzionerebbe?" mormoro.
Brian alza lo sguardo. "Cosa?"
Oh, perfetto. Ora sono costretto a spiegare. "In quella canzone jazz che loro hanno scritto-"
"Loro? Oh, sì, quella ragazza. Yoko Revisited."
"Intendi Okoy," lo corregge Roger. Sembra un pochino a disagio al pensiero di Julia. Non posso fare a meno di sorridere tra me e me.
"Non importa. Che cosa stavi dicendo, John?"
"Io, uh- io non credo che dovrebbero includere una parte di chitarra, non sono sicuro che funzionerebbe," dico cautamente.
"Ma c'è già," protesta Brian.
"Beh, forse ci conviene rifarla," suggerisco.
Roger alza gli occhi. Non era più entusiasta di Brian per quella canzone. "È troppo lavoro per una stupida roba jazz. Se non fosse per Okoy, direi lo stesso di no."
"Suonerebbe molto meglio se semplicemente la rallentassimo," dice Brian. "Sarebbe lo stesso abbastanza camp, ma almeno sarebbe leggermente più orecchiabile."
Come se volessimo/come a voler verificare ciascuna delle nostre idee, cambiamo i nastri e facciamo ripartire "Melancholy Blues". Ascoltandola adesso, è dolorosamente ovvio. La chitarra è superflua e, inoltre, la canzone sembra piuttosto spoglia a causa della sua velocità e della mancanza di armonia. Julia non si sentiva bene quel giorno, quindi non c'erano armonie più alte per fare da supporto a Freddie. Un'altra registrazione non farebbe male e, ad ogni modo, questa è solo la prima grezza versione, quindi nessuno ci ha ancora armeggiato.
"Rallentala," accenna Brian con il capo.
"Ha bisogno delle sue armonie," rifletto a voce alta.
"Non mi piace lo stesso," borbotta Roger. "Ma pazienza. Credo che-"
Bip-bi-bip BEEP BEEP bip-bi-bip BEEP BEEP bip-bi-bip BEEP BE-
"Ma che diavolo?" chiede Roger. Ma non appena comincia la metallica "La cavalcata delle Valchirie", sto già raccogliendo la Reliquia e correndo fuori dalla sala di controllo per rispondere.
(Sì, ho cambiato la canzoncina. La precedente era così fastidiosa che ho dovuto modificarla. Fortunatamente la Reliquia offre un'altra ventina di opzioni e dovuto lanciare una moneta per decidere tra questa e quella chiamata "Simpsons". Sì, ho trafficato con quell'aggeggio prima di andare a letto quella notte. E sì, ho detto "Simpsons". Oh, smettila di ridere. Se fossi stato al mio posto, ci avresti giocato pure tu!)
Quando sono al sicuro, rispondo al telefono. Di nuovo gli uomini dall'altro lato si aspettano che a rispondere sia qualcun altro.
"Ora sei tu Julia?" chiede K speranzoso.
"No, ancora John. Come va?"
"Dov'è Julia?" richiede l'altro.
"È andata da qualche parte!" rispondo.
"Dove? Diccelo ora!" Mio Dio. Essere gentile ucciderebbe l'amico di K?
"Non lo so. È un segreto. Lui non l'ha detto a nessuno."
"Lui chi?"
"Il suo rapitore," borbotto sarcasticamente.
"Cosa? Julia è stata rapita?" K è terrorizzato.
Io me ne sto lì. Loro non mi credono davvero, vero? "Uh..."
"Questo spiegherebbe perché il localizzatore non è acceso," mormora K. "È troppo lontana."
L'altro ragazzo va dritto al punto. "Chi l'ha rapita? Lo sai?"
"Oh, certamente," dico, sentendomi improvvisamente dispettoso. "Vedi, l'ho aiutato."
"Tu cosa?"
"Già," comincio, ricordandomi la teoria di Freddie secondo la quale Julia è una specie di angelo (ve lo assicuro, me l'ha detto in macchina dopo una sera al club. Ed era ancora ubriaco marcio, ma non posso correre rischi). Immediatamente inizio a ripensare alla mia strategia. Se viene fuori che ha ragione, non sarò in ottima forma dopo questo- e mia moglie, che è estremamente cattolica, non sarà molto soddisfatta.
"Allora chi è stato?" chiede l'altro.
"Prima di dirvelo- e lo farò," rispondo, "voglio che mi diciate chi siete."
"Non possiamo farlo," dice K a scatti, anche se sento nella sua voce che vorrebbe.
"Allora non posso dirvi con chi è- e dove è andata." dico fermamente. "Addio."
"ASPETTA! Questa è una procedura estremamente segreta, capisci?" K prova a spiegare. "Non possiamo-"
"Aspetta, Aspetta, Steve, ho un'idea," dice l'altro ragazzo. Si rivolge a quelli dietro di lui a voce alta, "Qualcuno ha un telefono? Ok, bene, veloce, cercala su Google."
Non capisco niente di quello che ha appena detto. "Che cos'è Google?"
L'altro ragazzo è ancora concentrato sulla persona con il telefono e sta iniziando ad arrabbiarsi. "Cosa significa che non ti piace Google?" Sento uno strano flusso d'aria - come il sussulto di orrore di una folla. "Allora usa Bing! Gesù!"
Bing? Google? Stanno usando parole così strane ed infantili. Spero di non stare parlando con i ricoverati di un manicomio.
"Il tempo scorre, Tim, ci rimane soltanto un minuto!" dice K.
"Prova 1977 Julia Samuels- e aggiungi anche John Deacon nella barra di ricerca," ordina Tim.
"Aspettate un attimo! Perché io?"
"Stiamo cercando di trovare qualcosa sul Web che abbia a che fare con te e Julia-"
"Non si fa chiamare Julia! Ve l'ho detto! Tutti qua pensano che il suo nome sia Eve! Eve Dubroc!"
"Dubroc?" dice K, improvvisamente calmo. "Hai detto Dubroc?"
Mi sto iniziando a spazientire, e lo stesso vale per il resto dei Queen. La testa di Roger spunta fuori dalla stanza di controllo e dice, "Deacg, che stai facendo lì?"
"Non vedi che sono al telefono?" scatto in maniera decisamente troppo sgarbata.
Roger alza le mani ed indietreggia fino a scomparire dalla mia vista. "Beh, scusami."
Ritorno alla Reliquia e confermo, "Sì, Dubroc. È un nome che lui le ha dato."
"Eve Dubroc," ripete K. Le cose si stanno sviluppando. Si sta ricordando di qualcosa. "Conosco quel nome..."
"Huh?" Ora mi sento escluso. "Guarda, se vuoi sapere dove si trova, basta dirmi chi ca**o sei-"
"Non era mica quello il suo nome?" K si è perso in un sogno ad occhi aperti. "Dio, è stato così tanto tempo fa. Quarant'anni penso. Non mi ricordo il ragazzo. Ma lei- Dio, me ne ero quasi dimenticato. Come vola il tem--"
Stanno iniziando a perdere nuovamente il segnale. "Pronto?" grido.
"Di che c-sa stai p--lando, Ste--?" dice Tim spazientito.
"Dubr--, è successo i-, io ero testim--- al suo matr-"
"Che cosa hai detto?" mi si gela il sangue. Non mi azzardo a fare supposizioni.
"Forse è per qu---- buon D-- ecco perc-- mi -embrava così famil-"
"Sai dov- s- tr--a?" Tim è incredulo ed agitato.
"Non può essere la st- --rsona ch- er- a L-- Vegas..."
L'unica parola chiaramente completa mi innervosisce. Vegas? Inizio automaticamente a mettere insieme i pezzi.
"Mi fareste il piacere di dirmi che ca**o sta succedendo?" grido.
Ma è proprio in quel momento che la linea cade.
Ad ogni modo, la mia attenzione è ancora rivolta all'ultima parola pronunciata da K.
Vegas?
VEGAS?
"John, stai bene?" La voce di Brian mi risveglia a malapena.
Mi giro lentamente verso il nostro chitarrista. Faccio fatica a calmare i miei lineamenti, ora distorti dallo shock. E stavo scherzando su Vegas proprio la notte scorsa! Quello non può essere ciò che erano andati a fare là, no?
No, c'era un'altra ragione! Ci doveva essere!
"Arrivo," mormoro. "Sto bene."
Non c'era niente che potessi dire loro in ogni caso.
Ma quella parola continua a risuonare nella mia testa. Vegas? E come fa a sapere della signorina Dubroc/Julia/qualunque sia il suo nome?
Dio, sono così confuso...
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