₀₀ ﹣ I ᴅᴇsɪᴅᴇʀɪ ɴᴏɴ sɪ ᴀᴠᴠᴇʀᴀɴᴏ.

Nora.

Esprimi un desiderio.

Tenevo la fiamma dell' accendino ad un soffio dal viso, con le ginocchia strette al petto per via del freddo e la pioggia che gocciolava attraverso il tetto malconcio di quella struttura, che mi ostinavo ancora a chiamare casa.

Osservavo la fiamma senza sbattere le palpebre, dove nonostante gli scricchioli sinistri provocati dal mal tempo riuscivo a sentire la stessa canzoncina che mi cantava la mamma.

Esprimi un desiderio.

Sentivo la sua voce leggera che mi sussurrava all'orecchio la canzoncina di buon compleanno, avvolta tra le sue braccia e un mini muffin con tanto di candeline, stretto tra le sue dita ossute consumate dal detersivo.

Esprimi un desiderio, tesoro.

Tenni ancora quella fiamma accesa, con gli occhi che bruciavano per tutti i minuti passati a non sbattere le palpebre ma un nodo mi serrava la gola, non scendeva e non saliva, mi teneva in bilico tra la vita e la morte con il dolore incastrato sotto pelle, come lo sporco che rimaneva sotto le unghie.

Esprimi un desiderio.

Il respiro divenne pesante, la fiamma oscillò e io sentivo che stavo per soffocare.

Esprimi un desiderio.

Ma quale desiderio?

Quale fiamma sull'estremità di una candela, o di un accendino ci assicurava che una volta spenta e dispersa nel vento, avrebbe fatto sì che quel desiderio si avverasse?

Ci avevano illusi, ci avevano condannati alla speranza che la fiamma di una candela fosse in grado di leggerci nel pensiero, ma poi passavano gli anni, e ti rendevi conto, che quella fiamma una volta dispersa nel vento, liberata dal tuo soffio, si dimenticava di restituirti il favore.

Esprimi un desiderio.

E allora io soffiai, ma non espressi nessun desiderio.

Perché i desideri non si avverano.

Me lo aveva insegnato il tempo, la vita, la mamma, proprio lei che continuava a sussurrarmi nei sogni di esprimere un desiderio, perché i desideri sono speranza, gli unici a cui ci potevamo aggrappare quando la vita ci stritolava senza pietà lasciandoci senza niente.

Ma io ero stanca. La speranza non la cercavo più.

Ma poi arrivò lui, vestito di schegge, con la bocca e le tasche piene di lame affilate.

Lui più di tutti mi aveva insegnato che i desideri e la speranza, ti traevano nell'inganno per svuotarti i cassetti dell'anima.

Prima di lui, credevo di saper benissimo cosa fossero quelle due condanne, ma in realtà, io di desideri e speranze non ne sapevo un bel niente.

Perché i desideri andavano presi di petto affinché si realizzassero, e la speranza... quella infame non moriva mai, restava a marcire nello scantinato più buio del tuo essere e poi quando meno te lo aspettavi ti squarciava la pelle per fuoriuscire e riaccendere tutto ciò che avevi spento.


Sono tornata.🦋
Questa è la nuova versione di: "nel cuore di un ladro" che onestamente mi aggrada di più.

Spero che il prologo vi abbia incuriosito abbastanza da continuare la lettura e che abbiate compreso almeno in parte le mie parole!

I personaggi esteticamente rimaranno gli stessi, come anche qualche dettaglio caratteriale, ma ovviamente li plasmerò a questa nuova trama che sto costruendo.

Se avete domande, dubbi o incertezze, scrivetemi qui o su instagram.

Ci becchiamo presto!❤️‍🔥

instagram: _crueljxx_

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top