Il filo dell'amore

Benvenuti in un nuovo racconto. Oggi parliamo di una Fanfiction ispirata al magico mondo di Harry Potter scritto dalla mano di J.K. Rowling. Ovviamente tutte le citazioni qui sotto sono di Caticcia.  

L'autrice ha rilasciato questa breve presentazione:

"Mi piace vedermi come una sognatrice; sì, sono una sognatrice, e anche un po' tra le nuvole, aggiungerei. Fin da piccola ho coltivato una passione per la scrittura e, tuttora in ciò che scrivo metto l'anima. È stata, forse, una delle mie uniche passioni, la scrittura. Scrivo in qualsiasi momento; quando sono triste, arrabbiata o felice. Quando immagino una vita diversa; migliore? Peggiore? Dipende. Ma una cosa è certa; IO AMO SCRIVERE. Poi ho deciso di avere un diario segreto dove annotare ogni pensiero ogni parola, ogni emozione. Era molto più che un semplice quadernino; era il mio amico più fidato. Ancora oggi lo tengo sotto al materasso del mio letto e, ogni tanto, lo tiro fuori e rileggo tutto quello che mi passava per la testa. Ho scoperto wattpad per caso e ho capito che, forse, era il momento di mettersi in gioco. Questa storia è nata come gioco, come un semplice esperimento che si è trasformato nella cosa più bella che poteva capitarmi! Ringrazio ogni persona che mi sostiene e mi sta accanto in ogni momento! Grazie di cuore! ❤"


Possono due persone completamente diverse superare i pregiudizi e amarsi? Amarsi di un amore sconsiderato e duraturo come quello delle favole? Possono due acerrimi nemici concludere questa lotta senza senso? Lotta che non fa che riportare in superficie gli orrori della guerra appena conclusa? E se l'occasione per porre fine ai litigi si presentasse in un modo del tutto inaspettato? Il conflitto magico è ormai finito eppure i fantasmi di quel passato da dimenticare popolano, vividi, la mente dei giovani studenti, tornati ad Hogwarts per frequentare il loro settimo e ultimo anno. Anche Harry Potter e i suoi amici hanno deciso di terminare finalmente i loro studi, eppure anche qualcun'altro, qualcuno che nessuno si aspettava di vedere, si presenta alla scuola di magia e stregoneria. Ma è difficile, tanto difficile, dimenticare cosa abbia sconvolto le loro vite, cosa abbia procurato la morte di tanti maghi innocenti. La furia di Voldemort è ancora presente; un ricordo che non sparirà mai. Draco ed Hermione, entrambi scossi dagli avvenimenti dell'anno passato, si avvicineranno e impareranno che, in fondo, non sono poi così diversi come credevano. 


*Queste citazioni sono state scelte dall'autrice*

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Voglio sentire il mio nome e voglio che sia tu a pronunciarlo» sussurro e mi costa tanto, mi costa tanto pronunciare questa frase. 

«Hermione» ripete lui. 

Hermione 

Hermione 

Hermione 

Questa semplice parola che si ripete nella mia mente; un eco infinito. 

Eppure continuo a chiedermi perché, perché mi fa questo effetto, perché lui mi fa questo effetto.

«Ripetilo ancora»

«Hermione». 

Brividi. 

«Ancora»

«Hermione» 

Di nuovo brividi. 

«Un'ultima volta» 

«Hermione» 

Sento un formicolio farsi strada dal basso ventre. 

«Draco» 

Sul suo volto si fa strada un sorriso nel sentir pronunciare il suo, di nome. 

💚

Vedo la Granger avvicinarsi a me, per accomodarsi sull'altra poltrona presente nella stanza. 

«Malfoy...stai bene?» domanda lei, insicura; la fisso e leggo paura nei suoi occhi, quella paura che tutti provano per me. Perché sono un Mangiamorte, perché ho quel segno che sporca la mia pelle candida e non posso fare a meno di pensare che la mia vita è diventata un'inutile ricerca di quella felicità che forse non troverò mai, che forse non è destinata ad uno come me; il ragazzo che non ha avuto scelta. È questo che sono per tutti? Una persona a cui serve la compassione? Non capiscono che forse ho solamente bisogno di gioia? Di un abbraccio, una spalla su cui piangere, qualcuno a cui confidare ciò che provo? 

«Tu hai paura di me» affermo, senza perdere il contatto visivo che ho stabilito con la ragazza seduta di fronte a me. La mia non è un'affermazione, è una constatazione perché so che lei mi teme, come tutti. 

«Io non ho paura di te, non ho paura di quel segno che hai sul braccio, perché ne ho uno simile, perché in fondo siamo simili» e poi arrivarono quelle parole, come una tempesta a sconvolgermi l'esistenza, come una folata di vento che spazza via ogni certezza. Un'ancora che mi salva dallo sprofondare nella disperazione, una luce nel buio, una strada retta; quelle uniche parole che bramavo da troppo. Alzo, lentamente, la manica della camicia, fino a quando non compare il Marchio che ha contribuito a rendere la mia vita un inferno. Avvicino il mio braccio a quello della Granger e la vedo scoprire a sua volta l'avambraccio con la scritta Mezzosangue. Facciamo collidere i nostri arti e compariamo le nostre cicatrici; sono simili, sono troppo simili perché entrambe testimoniano ciò che gli altri pensano di noi. Perché entrambe testimoniano che abbiamo sofferto, che la nostra vita non è stata una strada in discesa, che abbiamo sacrificato tutto e non abbiamo ricevuto niente in cambio, se non la libertà che era nostro diritto avere. 

La so-tutto-io abbozza un sorriso ed, involontariamente, anche la mia bocca si apre in un'espressione di gioia. 

💚

Per un attimo rimango impalato, incapace di compiere qualsiasi movimento o anche soltanto di aprire bocca. Quando mi riprendo scanso la Granger, che mi guarda confusa, e mi avvio verso la scrivania, alla ricerca di uno strofinaccio per pulirmi. Ma c'è qualcosa che non va, una forza misteriosa che mi attrae a quella ragazza; proviamo ad allontanarci ma con scarsi risultati. E se fosse quel filo? Se in qualche modo ci tenesse uniti? Ci fissiamo sconcertati, uno scontro di sguardi, fuoco e ghiaccio. 

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Percorriamo i corridoi deserti della scuola ammirando il panorama notturno attraverso le ampie vetrate, intervallate da colonne caratterizzate da capitelli riccamente decorati, in stile corinzio. Fuori il paesaggio è illuminato solamente dalle fiaccole che affiancano il viale principale, il quale conduce all'entrata di Hogwarts. Suoni sinistri provengono dalla foresta, i cui alberi si muovono al ritmo del vento gelido che tira, improvvisando una danza leggiadra e ammaliante. Sembra quasi che, di notte, il mondo si fermi improvvisamente per lasciare spazio a quei piccoli avvenimenti che durante il giorno ci sfuggono; come una manciata di sabbia tra le mani che, inevitabilmente, trova quelle piccole fessure tra le nostre dita per ritornare nella vastità della spiaggia. Forse la notte è una possibilità, offertaci dalla vita, per notare ciò che ci circonda; il profumo di terra bagnata dopo un un acquazzone primaverile, il volo di un uccello che sfreccia tra le slanciate torri del castello, il rumore delle gocce di pioggia che si infrangono con regolarità sulle finestre dei dormitori. 

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La guardo serio, «Hermione! Sono cose in cui non dobbiamo avere nulla a che fare... può essere pericoloso; tutto questo è pericoloso» sussurro io, avvicinandomi a lei, per paura che qualcuno ci possa sentire. Vedo una sfumatura di delusione attraversare le sue iridi.

«Non siamo tutti come te Malfoy, non siamo tutti vigliacchi che scappano quando ne hanno la possibilità. Anche io ho dovuto rinunciare a tante, a troppe cose, ho dovuto rinunciare alla mia vita per la guerra e non sono fuggita alla prima occasione come hai fatto te. Una parte di me è morta, una parte di me è rimasta insieme a tutte quelle persone che non ci sono più, che non ci saranno mai più. Anche io ho sofferto, eppure sono andata avanti, perché è quello che doveva succedere, perché non si può cambiare quello che è stato; ma si può cambiare quello che sarà» sussurra prima di riportare lo sguardo sul foglio. 

«Io non sono un Grifondoro; non sono stato smistato in Serpeverde perché il Cappello parlante ne aveva voglia» replico io.

«C'è sempre una prima volta, Draco, puoi cambiare, non devi seguire le orme di tuo padre... impara ad essere diverso, impara a trovare coraggio, impara a trovare te stesso in un mondo in cui siamo tutti uguali» mi prega, fissandomi con i suoi occhi ambrati. 

«Allora insegnami tu». 

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Sorride, quel sorriso che manda in frantumi il mio cuore di ghiaccio. Sorrido, perché sono riuscito ad apprezzarla nei suoi difetti. Sorridiamo perché ne abbiamo bisogno, perché siamo solamente ragazzi che non hanno avuto la possibilità di vivere. 

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«Sai Hermione, probabilmente sarei venuto lo stesso al ballo con te; anche se non fossimo stati costretti» sussurra Malfoy al mio orecchio, mentre volteggiamo fra le varie coppie che danzano. Sento le mia guance imporporasi.

«E per quale ragione?» domando, con il tono più piccante che riesco ad utilizzare.

«Probabilmente per far infuriare i miei genitori» risponde lui. Sento un tonfo all'altezza del petto perché, forse, pensavo, speravo che tra di noi le cose fossero cambiate.  

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*Ora è il vostro turno! Inserirò qui sotto tutte le frasi o le mini recensione che vorrete dare a questo racconto! (Mandatemi privatamente le citazioni che volete aggiungere)*

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Questa citazione è stata lasciata da gaiarusso28.

"Ho scelto questa frase perché è una cosa bellissima che Hermione sia così giù di morale per tutte le vittime della guerra. Penso che questa sia una citazione magnifica e che abbia un importantissimo significato!"

Citazione: «Il mio sorriso si spegne non appena ripenso a tutte quelle persone con non potranno mai ottenere i MAGO o semplicemente seguire i propri sogni.»

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