Being Without You- George Weasley
Benvenuti in un altro capitolo! Oggi siamo qui con una Fanfiction di Harry Potter di J.K. Rowling. Ovviamente le citazioni qui sotto saranno dell'autrice di quest'opera CaoticDreamer.
L'autrice di quest'opera è una studentessa di psicologia all'ultimo anno di università. Da sempre appassionata di Harry Potter, è entrata in contatto con Wattpad a novembre 2020, durante una delle tante chiusure forzate. Se ne è innamorata quasi subito e dopo qualche mese da lettrice di storie (perlopiù in inglese) ha deciso di provare a mettersi in gioco e a scrivere una storia sul suo personaggio preferito in assoluto del Wizarding World. Le piace leggere ogni genere di storia ma predilige le fanfiction, e sta ampliando i suoi orizzonti grazie a vari scambi e contest a cui ha partecipato e sta ancora partecipando. Ci tiene a sottolineare che su Wattpad ha trovato una piccola famiglia, ed è davvero grata di esservi entrata a far parte. Al momento ha scritto tre opere: questa storia, la versione inglese di questo racconto e un Contest a tema Harry Potter. Se amate questo magico mondo andate a dare un'occhiata al suo profilo!
Tutti sappiamo cosa è accaduto alla fine della Seconda Guerra magica. Tanto dolore, tante perdite. Una perdita la sta vivendo anche George Weasley, che da quel fatidico giorno non è più lo stesso. Si sente vuoto, si percepisce a metà. Non riesce a trovare più senso in niente, non trova conforto nemmeno nella sua famiglia o negli amici più cari. Nella Londra babbana, un enorme dolore lo sta vivendo anche Isabelle Banks, una ragazza a cui la vita ha deciso di togliere tutto. Anche lei non trova più motivi per continuare a vivere, va avanti per inerzia e si sente alla deriva. Forse i due, insieme, riusciranno ad accettare la loro condizione di sopravvissuti e a capire che anche dopo le peggiori tempeste, può spuntare il sole.
*Citazioni scelte dall'autrice*
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Uscì dalla doccia e si ritrovò di fronte allo specchio. Il vapore acqueo lo aveva appannato completamente, e d'impulso, passò il palmo della sua mano sulla superfice. Passò solo qualche secondo in cui George involontariamente si specchiò e sentì un tonfo sordo al cuore. Distolse lo sguardo immediatamente. Il dolore era troppo forte, lancinante. Si sentiva ancora spezzato in due, nonostante il periodo di tempo trascorso. George non riusciva più a guardarsi allo specchio perché vedeva ancora lui.
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Si cambiò velocemente, indossando il pigiama e senza struccarsi, si infilò sotto le coperte. Rabbrividendo per il contatto con le lenzuola fredde, si strinse le braccia intorno al petto per riscaldarsi. Prima di addormentarsi, il suo pensiero andò a quel ragazzo alto, con i capelli rossi, che aveva cercato prima di approcciarla al bar, e che dopo si era intromesso in affari che non lo riguardavano. Coglione, pensò la ragazza. Ma l'ultima cosa che visualizzò nella sua mente prima di scivolare nel sonno, finalmente in pace, furono i suoi bellissimi occhi color nocciola, che l'avevano osservata con uno sguardo penetrante, e in cui, in un certo senso, riconosceva qualcosa che apparteneva anche a lei. In quegli occhi aveva riconosciuto il dolore.
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«Tu... come puoi anche solo dire una cosa del genere? Come puoi anche solo pensarla? Un altro frutto meraviglioso?» Si sentiva ribollire il sangue nelle vene. «E' passato solo un anno dalla morte di tua figlia e tu stai già pensando a concepirne un altro?» Mentre parlava, si rese conto che le lacrime avevano iniziato a scorrerle lungo le guance. «Io non ci posso credere, Eric. Sono senza parole. Ti sei mai chiesto perché me ne sono andata? Ecco la tua risposta. Sono scappata da te perché ti comporti come se lei non fosse mai esistita. Ora si può passare alla fase successiva per te? Vuoi fare un altro figlio per scordarti di ciò che non hai più?». Si asciugò le lacrime con la manica della felpa. «Lei è morta, Eric, morta. E non passa secondo in cui non pensi a lei o non mi senta morire dentro. Ogni secondo, ogni respiro che faccio. Ogni particella di ossigeno che sento entrare in me la trovo sprecata, pensando che lei non c'è più, non è più qui con me, ad abbracciarmi, ad accarezzarmi il viso con le sue manine paffute, a chiamarmi mamma... A volte mi sembra ancora di sentirla vicino a me, e mi sembra quasi di vederla...» Scoppiò in un singhiozzo strozzato. Non poteva più continuare. Le sue ferite si stavano riaprendo una dopo l'altra.
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«Credi che io la abbia già dimenticata? Credi che io stia bene?» disse con la voce spezzata e i suoi occhi marroni, lucidi. «Ogni giorno entro nella sua cameretta e guardo i suoi giocattoli, le foto che abbiamo appeso al muro, prendo i suoi vestitini dall'armadio e li annuso nella speranza che il suo odore non sia andato via. Soffro ogni giorno Isabelle. Ero e sono il suo papà, e soffro immensamente ogni giorno per ciò che ci è capitato, per ciò che le è capitato. Ma questo non significa che mi sia dimenticato di te. Questo non significa che io voglia scordarmi di lei, significa solo che vorrei andare avanti, onorando la sua memoria in qualche modo. Credo che non ci sia modo migliore per ricordare chi non è più... con noi». Quando finì di parlare, entrambi avevano le lacrime che scendevano senza sosta. Anche la dottoressa prese un fazzoletto e iniziò a tamponarsi gli occhi. «Lei non c'è più... ma io sono sempre qua, Bel».
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«No, per favore, ascoltami Angelina. Se credi che potremo mai avere altro di più rispetto ad un bacio, scambiato tra l'altro di fronte alla tomba del mio gemello morto, che guarda caso è proprio anche il tuo fidanzato morto, ti sei fatta un bel film. Non accadrà mai. Mi sento già una merda per essere vivo al posto suo, e adesso si aggiunge anche questo» disse George, con uno sguardo di disperazione negli occhi. Portò le mani alla testa, scompigliando in modo disordinato i suoi capelli. «Risparmia il fiato. Il momento è passato. Ti desidero da sempre e tu hai sempre scelto lui, ed ero anche sceso a patti con questo, ma adesso non infangherò la sua memoria. Non ti voglio avere solo perché lui non c'è più. Non succederà, mi dispiace».
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«Percy, non ti incolpo di niente. Non incolpo nessuno se non me stesso, e anche su quello ci sto lavorando. Per favore, non sentirti responsabile, Fred ha solo fatto quello che avremmo fatto tutti. Sei parte di questa famiglia anche se per molto tempo non avresti voluto esserlo, e sono sicuro che Fred non si è mai pentito nemmeno un secondo della scelta che ha compiuto. Avrei fatto la stessa cosa anche io, per te e per tutti, in questa famiglia.»
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Andò ad aprire e rimase colpita, ancora una volta, di quanta bellezza inconsapevole emanasse il ragazzo di fronte a lei. Il colore inconfondibile dei suoi capelli, adesso corti ai lati e più lunghi sopra a formare un ciuffo disordinato, gli occhi color nocciola che la guardavano in modo magnetico. Le spalle e il petto che sembravano stare stretti nel maglioncino blu leggero che portava. Infine, il giacchetto di pelle nera che Lee lo aveva convinto a comprare, che gli dava un'aria da ragazzaccio ma che contrastava con la sua bontà d'animo.
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Quando arrivò al suo seno, Isabelle ansimò dentro il bacio, cercando di riprendere fiato. La sua mano si era avvolta perfettamente intorno alle sue forme e sentiva il desiderio che continuasse, che scendesse ancora di più.
Ancora.
Ma come un'ombra scura, all'improvviso un pensiero si fece strada nella sua mente.
È tutto sbagliato.
Aprì gli occhi e si staccò improvvisamente da lui, che la osservò con la confusione negli occhi. Lo allontanò bruscamente, dando voce al suo pensiero. «È tutto sbagliato! Lo capisci George? Tu non puoi - Tu hai detto che - Perché lo hai fatto?» urlò, con gli occhi che si riempivano di lacrime.
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«So che non siamo tipi di molte parole ma... una cosa voglio dirtela. Sono fiero di te, George. Sono fiero di noi. Guarda da dove siamo partiti... mamma e papà non ci hanno mai fatto mancare l'amore, ma sappiamo bene le ristrettezze che abbiamo dovuto passare, le angherie che abbiamo dovuto subire da parte di stupidi ricconi. Ma questa è la nostra rivincita, fratello. Questo è il primo passo verso la nostra vita, verso la nostra felicità. E non potrei essere più felice di fare questo percorso con te. E adesso basta, che se continuo poi mi emoziono... » disse lui, con la voce incrinata. George, da sempre il più sensibile dei due, aveva già gli occhi lucidi. Ricambiava completamente il pensiero di suo fratello. Erano una squadra imbattibile, e lo sarebbero stati per sempre.
«Ti voglio bene, Freddie.»
«Ti voglio bene, Georgie.»
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*Ora è il vostro turno! Inserirò qui sotto tutte le frasi o le mini recensione che vorrete dare a questo racconto! (Mandatemi privatamente le citazioni che volete aggiungere)*
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Questo citazione è stata lasciata da Fiorentinasara.
"Questa citazione l'ho trovata a parere mio molto significativa per descrivere la sofferenza di George."
Citazione: Era l'unico con cui riusciva a parlare di suo fratello senza sentirsi sgretolare.
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Questa citazione è stata lasciata da Mavi_reader06.
"Ho sempre amato gli abbracci, perchè a mio parere nascondono una potenza silenziosa ma inaudita. E credo che in questa scena l'autrice ha dato tutta sé stessa per sottolineare questo valore. È riuscita, con pochissime parole, ad esprimere tutto quello che un abbraccio nasconde nella sua semplicità.❤"
Citazione: Stavolta, George si alzò e la avvolse in un abbraccio stretto. Poteva sentire il suo dolore. Un dolore che sembrava così simile al suo. Anche Beth si alzò e abbracciò i suoi due compagni di avventura. Insieme, formavano un quadro magnifico.
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Queste citazioni sono state lasciate da me.
"Inizio con il dire che per leggere questa storia bisogna munirsi di molti fazzoletti e tanta forza d'animo perché già il primo capitolo è una botta emotiva di quelle forti. Ho sempre amato i personaggi di Fred e George (specialmente George, ma non chiedetemi perché) nella saga di Harry Potter. Il loro carattere allegro e l'essere, per l'appunto, inseparabili (anche se questo legame, dal mio punto di vista, non credo sia completamente da attribuibile all'essere gemelli; credo invece che abbiano imparato ad amarsi e a completarsi. Un legame creato dalla fiducia e dall'amore reciproco più che dalla genetica) mi hanno sempre affascinata e di conseguenza sono stata attratta subito da questa storia. Attualmente ho letto solo i primi tre capitoli, ma ho già capito che amerò questo racconto e che probabilmente troverete molte mie citazioni qui sotto. Vorrei inoltre sottolineare il fatto che nella saga originaria la morte di Fred mi aveva lasciata con l'amaro in bocca (non poteva far morire Percy o Charlie?), oltretutto credo che sia stato trascurato il dolore nell'aver spezzato un legame così intenso e profondo. Quindi sono contenta di aver finalmente letto una conclusione adatta a quel tragico evento (che poi si tratta proprio dell'inizio di questa opera). CaoticDreamer è riuscita, secondo me, in pochissime pagine non solo a commuovermi, ma a farmi vedere il mondo attraverso gli occhi di chi soffre, al di là del fatto che sia una Fanfiction. Ho sentito sulla pelle il dolore di un ragazzo che improvvisamente si è trovato solo, privato di un legame che riteneva indistruttibile. Il dolore di una famiglia che soffriva non solo per la morte di un fratello o di un figlio, ma anche per il dolore che vedeva costantemente nel "sopravvissuto" o il dolore di George nel sentirsi tale. Ho sentito terribilmente reale la domanda: "Perché lui e non io?" in ogni suo pensiero. Inoltre è riuscita con pochissime parole e qualche gesto a mostrarmi la sofferenza di altre due persone che scommetto diventeranno essenziali per la trama. In pratica sto amando la profondità di questa opera e sono convinta che valga davvero la pena leggerla perché credo che l'autrice abbia molto talento e che riesca a trasmettere alla perfezione ogni emozione!
Quindi ho scelto di inserire questo pezzo, preso dal primo capitolo, perché secondo me racchiude gran parte della bravura dell'autrice. E anche perché mi ha commosso..."
Citazione: George sentiva che dentro di sé qualcosa si era spezzato. Sentiva come se qualcuno avesse messo una mano dentro il suo petto e gli avesse strappato il cuore, senza anestetico, senza pietà. Sapeva cosa significava la scena a cui stava assistendo, ancora prima che suo fratello Bill si alzasse da terra e con le lacrime che gli rigavano il volto, pronunciasse le parole che avrebbero sconvolto per sempre la vita di tutta la sua famiglia.
«Fred è morto.»
"Ora vado a piangere..."
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"Questa citazione, invece, la voglio inserire perché è l'esempio di come l'amore "possa tutto" anche se non è concretamente così. L'esempio di come un amore inaspettato possa curare un cuore ferito senza nemmeno rendersene conto!❤"
Citazione: Quando il suo pensiero gli attraversava la mente, per qualche istante riusciva a smettere di pensare al dolore che provava per suo fratello.
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"Questa citazione la voglio lasciare perché mi sono trovata a vedere il mondo allo stesso modo in passato e mi sono rivista nelle parole di Isabelle. Ho pensato: "sì, è proprio così che mi sono sentita!" e credo che sentirsi capiti sia una cosa più bella del leggere. Per di più questa frase racchiude un significato profondo non solo per noi lettori, ma anche per la protagonista di quest'opera. CaoticDreamer non ci delude mai quanto si tratta di farci provare le emozioni dei suoi personaggi, questo è certo!"
Citazione: «Mi sento... di vedere il mondo da un'altra prospettiva. È come se per un anno lo avessi visto con un filtro grigio davanti agli occhi e improvvisamente fosse comparso il colore.»
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Queste citazioni sono state lasciate da repellobxbbanum.
"È una frase così semplice, eppure così carica di significato che ogni volta che la leggo, oltre che crearmi un nodo in gola, riesce sempre a farmi piangere. Mi piace tutto della sua storia e, soprattutto, adoro i temi che tratta e la sua trama, perché non capita tutti i giorni di leggere una ff di Harry Potter ambientata nel Dopoguerra e mi ritengo molto fortunata ad averne trovata una così bella e così ben scritta. (Anche se a volte la denuncio perché riesce a farmi piangere persino davanti alla mia famiglia ahaha)"
Citazione: «Ti sei mai chiesto perché me ne sono andata? Ecco la tua risposta. Sono scappata da te perché ti comporti come se lei non fosse mai esistita. Ora si può passare alla fase successiva per te? Vuoi fare un altro figlio per scordarti di ciò che non hai più?»
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"Questa frase, sempre nella sua semplicità, mi ha colpito moltissimo e mi fa sempre emozionare (il pianto con lei è sempre assicurato), forse perché più di una volta mi sono trovata nei panni di Isabelle e veder scritti in maniera meravigliosa i tuoi stessi pensieri, fa sempre un certo effetto."
Citazione: Isabelle pensò che, finalmente, la loro amicizia fosse tornata sui giusti binari. E che momentaneamente, poteva provare ad accontentarsi di averlo nella sua vita, anche se in un modo diverso da quello da lei desiderato.
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