Capitolo 7 "Occhiali da sole?

"L'inferno e il paradiso sono tutti e due dentro di noi"
-Oscar Wilde-













Canzone del capitolo: Francesco Sarcina,Femmina















Monza,ventisette ottobre.
11:21






Da una settimana a quella parte,Lorenzo non parlava più con Michelle.
E quest'ultima si stava tirando addosso enormi colpe.
Perché non riusciva a capirne il motivo.
Non sapeva di esser stata soggiogata e di conseguenza,era triste.

Perché Lorenzo non era più il Lori che lei....amava.
Perché puoi essere soggiogato quanto ti pare,ma l'amore vince comunque.
<<Lori....mi spieghi cosa sta succedendo?>>aveva chiesto esausta la nera dopo averlo rincorso per tutto il corridoio.
<<Niente Michelle....torna in aula,ti stanno aspettando>>l'aveva liquidata lui.
Ma Michelle quel giorno non voleva demordere.
Lo aveva preso per un braccio,strettonandolo.
<<O mi dici cosa ti sta accadendo o giuro che ti faccio bere del sangue di vampiro!>>aveva minacciato lei,facendo scoppiare a ridere sonoramente il lupo.
<<Bella battuta Michelle>>si era congratulato lui.
<<Perché non mi guardi più....come una volta?>>aveva chiesto lei,guardando dritto negli occhi il giovane.
<<Perché io non ti ho mai guardato in nessun modo>>
Crack.
Il piccolo cuore di Michelle si era completamente sgretolato.
In mille pezzi,come i coriandoli a carnevale.
Le si erano riempiti gli occhi di lacrime,ma era orgogliosa quanto suo padre non ne avrebbe versata mezza.
<<Non...non è vero! Tu...tu mi ami! Stai solo mentendo a te stesso!>>aveva urlato la giovane,in preda alla rabbia.
Lui aveva sospirato,ricominciando a camminare.
<<Dimmelo! Dimmelo che...che non mi ami! Avanti!>>aveva gridato lei,non accorgendosi nemmeno che delle lacrime salate le erano scese per le guance.
Ma Lorenzo aveva continuato a camminare.
Ignorandola.
Ignorando i suoi sentimenti.
Ignorando la sua umanità.
A furia di camminare si erano ritrovati al di fuori dell'edificio.
<<Perché mi ignori? Cosa....cosa ti ho fatto di male?!>>aveva chiesto lei,ormai esausta.
Lui si era girato,notando gli occhi pieni di lacrime della giovane.
E le aveva fatto tenerezza.
Sembrava....così fragile.
E lui non poteva permettersi quella debolezza.
Non poteva permettersi l'amore.
<<Io....io ti amo. Ti amo tanto...ti amo>>aveva ripetuto lei, sgretolandosi.
<<Io non sono fatto per l'amore. Non sono fatto per essere fragile come voi umani....>>aveva detto,per poi passare una mano sul volto della ragazza <<....un giorno mi ringrazierai>>e con quelle parole,il cuore di Michelle si era rotto.
Era in macerie.
Distrutto.
Indescrivibile.
Presa dall'istinto,aveva tirato un sonoro schiaffo al giovane che,non aveva risposto,sapendo benissimo di esserselo meritato.
E poi era corsa via da quel dannato liceo che le occupava le giornate.
Magari fosse stata come Filippo;libera e felice.







××××


























Con il cuore in frantumi,Michelle era corsa a casa di Gelsomina che come rimedio le aveva dato una enorme vaschetta di gelato alla vaniglia.
<<Piccina....ma chi ti ha ridotto il cuore così?>>
<<Io....io ero innamorata persa di Lorenzo....io lo amo Gel! Mi ha spezzato il cuore dannazione!>>
<<Vuoi che gli rigo il motorino?>>
<<No...gli spaccherei il cervello ma tanto rimarrebbe vivo quel lupo di merda!>>
<<Quindi....esistono? Michelle....non dirmi che...>>
<<Sì Gel,lui è un licantropo>>
<<Ah...>>
<<Cazzo tu non dovevi saperlo! Sono anche un'amica di merda!>>
<<No piccina....no,stai tranquilla. La vecchia Gel ti aiuterà anche in questa strana avventura>>
<<Davvero Gel?>>
<<Sì piccina...anche se ho paura,cercherò di starti vicina>>
<<Hai altro gelato?>>
<<Pistacchio o stracciatella?>>
<<Stracciatella>>
<<Mich?>>
<<Mh?>>
<<Non...non mi farai staccare la testa da un vampiro se ti dico che c'è solo metà vaschetta vero?>>
<<No Gel, tranquilla,con loro ho un rapporto molto particolare>>
<<Io ti consiglio sempre di prendere della buona marijuana da Alex...>>
<<Smettila cretina!>>
<<È davvero buona,credimi!>>







××××




























Tornata a casa Michelle aveva deciso di immergersi nella sua vasca da bagno e rilassarsi.
Mezz'ora.
Fra schiuma profumata e pensieri.
Si era avvolto nel morbido asciugamano e si era diretta in camera.
Aveva acceso la luce e dopo aver aperto l'armadio,stava decidendo cosa indossare.
Aveva indossato il suo solito pigiama blu ed aveva estratto una bottiglia di rum.
Aveva iniziato a bere,sentendo l'amaro gusto dell'alcolico scendere per la sua gola.
<<Cazzo....fa schifo>>aveva constatato.
Ma più beveva più sentiva che i pensieri si scollegavano.
E così aveva deciso di finirla.
Frantumando poi il vetro sul pavimento.
Spacciandolo in mille pezzi.
Un po' come il suo cuore.
<<Fanculo.... Lori e questa bottiglia del cazzo!>>aveva constato ridendo.
Si era sdraiata sul letto,vedendo la tenda muoversi.
<<Ehi....dai,vieni qui con me...>>aveva biascicato.
Il vampiro era entrato in camera sua,rimanendo sbalordito.
Non se lo sarebbe mai aspettato da una come lei.
<<Michelle ma...cos'hai fatto?>>aveva chiesto divertito,notando la giovane arrossire.
<<Sto soffrendo per amore...>>aveva risposto lei sentendo la testa pulsarle.
<<Oh piccola mia,chi è il cupido malefico?>>
<<Quel lupo del cazzo di Lorenzo...il tuo amico americano...>>aveva risposto lei,iniziando a piangere.
Com'era debole un essere umano.
<<No...no non piangere>>aveva detto lui,notando poi la giovane cercare di smettere.
<<Guarda che disastro che ho combinato...mia madre mi ucciderà!>>aveva detto,smettendo di piangere e cercando di raccogliere i cocci di vetro da per terra.
<<Lascia stare,faccio poi io>>l'aveva rassicurata lui.
<<Certo che fai un sacco di cose tu in un giorno>>aveva constato la giovane,muovendo gli occhi di continuo.
<<Eh...pensa che non te le racconto nemmeno tutte>>aveva sorriso lui.
<<Ehi...ma tu sei ancora qui?>>aveva chiesto la giovane,notando la figura di Filippo triplicarsi davanti a sé.
<<Per tua fortuna sì....>>aveva mormorato lui,divertito.
<<Se non fossi stata ubriaca sarei volentieri uscita con te in un locale>>aveva detto lei,cercando di accarezzare il volto del vampiro, fallendo miseramente.
<<Un giorno....te lo prometto>>aveva risposto lui,iniziando a pulire i cocci.
<<Voglio diventare come te...ti prego>>aveva sussurrato lei,vedendo il giovane ridere.
<<Non sai quello che dici...mettiti a riposare>>.
Michelle aveva raccolto in coccio di vetro,tagliandosi appositamente la mano.
Sangue caldo.
Divino per le papille gustative del giovane.
<<Ti...ti sei tagliata,mettiti un cerotto subito>>aveva detto lui,cercando di concentrarsi su altro.
<<Dai....ti prego...voglio sentire cosa si prova>>aveva detto lei,tirandosi a sedere e sventolando la mano davanti agli occhi di lui.
<<No Michelle...non farlo>>aveva ordinato lui,alzandosi dal letto e sedendosi sulla scrivania.
<<Perché mai? Te lo sto chiedendo per favore...>>
<<Perché poi non riesco a controllarmi. Non con te>>aveva detto lui con voce profonda,facendo vibrare la colonna vertebrale della ragazza.
Lei era successivamente scoppiata a ridere,comandata dall'alcol che era ancora in circolo.
Con un autocontrollo da maestri, l'aveva fatta distendere nuovamente sul letto, mentre lei era ormai persa fra frasi sconnesse e qualche conato di vomito.
Prima che lui se ne andasse,Michelle era riuscita a prendere dalla tasca del giovane un paio di occhiali da sole.
<<Ehi bró! Sono bella o no?!>>aveva chiesto,muovendo su e giù la faccia.
Lui aveva scosso la testa,ridendo.
<<A domani Michelle>>e con quelle parole era andato a caccia.















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