Socchiusa
⚠️ QUESTA STORIA NON È ADATTO AD UN PUBLICO MINORENNE.
PRESENZA DI BHO NON SO SINCERAMENTE, QUESTA STORIA NON HA NULLA DI VIOLENTO 🥲.
PERÒ SE NON SIETE ABITUATI AGLI HORROR SCIÒ ⚠️
Se avete continuato io non mi assumo là responsabilità della vostra psiche.
E se la storia verrà bannata, bhe, il colpevole scoprirà il significato di MOGLIE DI LUCIFERO.
Non è una minaccia ma un avvertimento.
Iniziamo........
Monica pov.
Sbatto la portiera della macchina e corro furiosa verso casa.
Oggi a lavoro una mia collega ha ottenuto la promozione che mi era stata promessa dal titolare da anni.
E, come se non fosse abbastanza, mi hanno anche dimezzato lo stipendio.
Percorro in tutta fretta il viale.
Faccio passi talmente carichi di rabbia che i piedi mi cominciano a dolere per l'irruenza con la quale li presso sul viale in sassi.
Appena sto per inserire la chiave nella serratura ma mi accorgo che la porta non appoggia sul battente.
Il sangue mi si gela nelle vene.
I miei occhi si spalancano di colpo.
Volto di scatto la testa a destra e a sinistra.
Non noto nessuno.
Spingo lentamente la porta ed entro in casa.
Faccio una breve perlustrazione della casa.
È tutto in ordine, non manca nulla.
Torno all'ingresso e chiudo la porta.
La mattina seguente mi alzo alle cinque e mi preparo per andare in palestra.
Quando sto per uscire ruoto tantissime volte la chiave nella serratura per essere certa che la porta sia chiusa.
Mentre sono in viaggio con la macchina mi accorgo che la spia del motore è accesa.
La ignoro e proseguo.
Dopo poco la macchina mi abbandona sul lato della carreggiata.
Niente pilates per oggi.
Chiamo il numero verde e aspetto l'arrivo del carroattrezzi.
Dopo due ore passate a discutere con il meccanico sul da farsi decido di avviarmi a piedi verso casa.
La passeggiata è rilassante e appena mi ritrovo difronte alla porta sono felice di constatare che sia ancora chiusa.
Mi cambio, faccio una doccia e mi dirigo a prendere il bus per andare a lavoro.
Il lavoro prosegue sereno tra critiche dai dirigenti è umiliazioni dei miei colleghi.
La sera torno a casa stanca e trovo la porta ancora socchiusa.
La stessa situazione si ripete per una settimana.
Ritorno alla mia abitazione e l'ingresso è aperto.
Pochi giorni fa mi è stata restituita l'auto così dedico di recarmi al lavoro in anticipo per fermarmi in un bar a fare colazione.
Parcheggio e mi accorgo che nel lato opposto della strada si trova un negozio che vende attrezzature per la video sorveglianza.
Attraverso la via e entro nel negozio.
Dopo mezz'ora di consulenza e contrattazione riusciamo ad accordarci per installare delle telecamere in casa mia.
Le giornate passano, il dì diventa notte e poi di nuovo dì.
Una mattina una squadra di elettricisti si ritrovano nella mia abitazione in via Milano 69.
Dopo poco più di un ora hanno svolto il loro lavoro e si preparano ad andarsene.
Io mi dirigo al mio ufficio.
La sera quando rincaso trovo la porta socchiusa.
Alzo lo sguardo e sorrido alle telecamere.
Entro e mi dirigo in salotto.
Mi siedo sul divano e poso il computer sulle ginocchia.
Comincio a guardare le registrazioni di questa giornata.
Gli uomini che se ne vanno.
Io che prendo la mia vettura e parto per il lavoro.
Poi verso le 12:03 si vede un uomo con una tuta nera passare lungo la strada.
Passa per altre tre volte.
Alle 12:05, alle 12:08, alle 12:30.
Poi un ultima volta alle 13:13.
Ma questa volta non procede la sua passeggiata.
Si ferma e scavalca il cancelletto d'ingesso che porta al vialetto.
Si guarda costantemente attorno e poi si dirige alla porta.
Estrae la chiave dalla tasca e entra nell'abitazione.
Blocco il filmato e prendo subito il cellulare.
Chiamo il 112 e rimango in attesa per alcuni minuti.
"Salve sono Monica Rossi, ho bisogno che inviate una pattuglia a casa mia."
Dopo pochi minuti una macchina della polizia si ferma difronte alla mia porta.
Scendono due agenti.
Uno alto e magro, capelli neri e uno basso e tozzo con i capelli brizzolati.
"Buonasera signorina, siamo stati avvisati dalla centrale dell'accaduto, ci mostri pure i filmati."
Dice l'anziano.
Ci accomodiamo in cucina e faccio ripartire la registrazione.
Gli agenti osservano in silenzio.
"Sembra essere fuori pericolo, domani alla stessa ora invieremo una pattuglia per verificare se il fatto si ripeterà."
Questo è tutto quello che annuncia il moro mentre beve una tazzina di caffè.
Nonostante io continui a digli che è più di una settimana che la porta al mio ritorno è socchiusa nessuno mi ascolta.
Gli uomini escono dalla mia abitazione, vanno alla macchina e ripartono.
Rimango appoggiata al battente per alcuni minuti e poi mi dirigo in camera da letto.
Prendo il pigiama e mi dirigo al bagno.
Quando torno trovo sul letto un biglietto.
"Ciao."
Lo appallottolato e lo butto nel cestino.
Sarà stato messo lì oggi a pranzo e io troppo presa dalla paura non me ne sarò accorta prima.
Mi metto sotto le coperte e spegni l'abat-jour.
Non riesco ad addormentarmi.
La mia mente continua a lavorare e mi giro e rigiro nel letto.
Un brivido mi corre lungo la schiena.
Un dubbio mi invade la mente e non lascia spazio ad altro.
Corro al computer e finisco di guardare la registrazione.
Si vede il che sorrido e poi l'arrivo dei poliziotti.
Ma non si vede mai l'uomo uscire di casa....
Un senso di inquietudine mi pervade.
Il mio respiro accelera.
I miei occhi si spalancano.
Chiamo nuovamente la polizia.
Ma mi danno della pazza e credono che il mio sia un falso allarme.
Me ne capacito pure io.
Dove si sarebbe mai potuto nascondere un uomo per tutto questo tempo?
E non si sarebbe allarmato per l' arrivo della polizia?
Con queste certezze me ne torno in camera e mi rannicchiò sotto le coperte.
Un rumore sordo mi sveglia.
Guardo la sveglia. (Scusate per il gioco di parole)
Sono le 23.32
Mi sono coricata meno di mezz'ora fa.
Mi guardo attorno e noto che l'anta dell' armadio è socchiusa.
Al suo interno intravedo due occhi ed un sorriso.
L'uomo è sempre rimasto nella mia stanza.........
E ora sta uscendo dal suo nascondiglio e si sta dirigendo verso di me......,,
Spazio autrice:
Capitolo corto!!!
Che ve ne pare?
Anche se breve sono riuscita a farvi venire i brividi?
Ci sarà un continuo? Bho.
Alla prossima.
Baci.
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