2. Una serie d'inaspettati eventi
Gulmi non era mai entrata in una Casa Omega in vita sua. Suo padre, il capofamiglia Kim, si era sempre rifiutato di far partecipare Gulmi alle visite per il rut di Taehyung. Aveva uno strano senso dell'educazione, Kim Taewon: mai accontentare i propri figli. Quel giorno però il vecchio alpha aveva cambiato idea.
La ragazza non riuscì a trattenere uno sbuffo annoiato quando Taehyung rifiutò l'ennesima omega, chiedendo alla successiva di farsi avanti. Si trattava della quattordicesima.
Jimin le rivolse un sorriso comprensivo, come a dirle di avere pazienza. Gulmi non fece in tempo a sorridergli in risposta che dalla sua destra un colpo di tosse forzato la richiamò all'ordine: era il padre che le intimava di distogliere l'attenzione dal beta.
In quanto una delle pochissime donne alpha non solo della Corea del Sud, ma del mondo intero, il DNA di Gulmi era vero e proprio oro: il suo compito era tramandarlo alle future cucciole alpha. Per assicurarsi la conservazione di tali geni, però, la famiglia di Gulmi le imponeva la scelta di un mate esclusivamente alpha.
Secondo il parere di Kim Taewon, gli occhi di sua figlia non dovevano posarsi su nessuno che non fosse un alpha. Jimin non aveva quei requisiti.
"Aboji, perché ha accettato che mi unissi alla scelta questa volta?" Gulmi si rivolse al padre utilizzando, come sempre, un registro formale.
"Non farmene pentire e comportati bene, Gulmi" la riprese lui emanando un lieve e basso ringhio. "Oggi tua madre aveva degli impegni da dover attendere. Ha voluto che ti unissi a noi perché non rimanessi da sola".
E perché non potevo rimanere a casa? si chiese la ragazza.
Si aggiustò meglio sulla sedia sbuffando e Jimin, in piedi di fianco a lei, si costrinse a trattenere una risata. Taewon gli rivolse uno sguardo glaciale ed un ringhio d'avvertimento: il biondo si ammutolì immediatamente e chinó il capo in segno di scuse.
Povero Jimin, se non fosse stato il figlio della cuoca e l'unico amico del suo primogenito, il capofamiglia lo avrebbe già licenziato tempo fa.
"Aboji, così spaventa le omega" Taehyung aveva il viso immerso nel collo di una giovane omega dai capelli castani. La ragazza era di costituzione minuta e con uno sguardo dolce, ma effettivamente spaventata dal ringhio di un alpha più vecchio di lei. "Ho bisogno di una pausa".
Si allontanò dal centro della stanza ovale e bevve un sorso dall'acqua che Jimin gli aveva offerto.
"Tutti questi releaser omega ti stanno facendo salire la febbre da rut" gli disse l'amico. Taehyung stava sudando, aveva i capelli bagnati ed il viso era accaldato.
I releaser dell'alpha avevano scatenato quelli delle omega, la stanza ne era così satura che persino Gulmi e Jimin iniziavano ad esserne ubriachi.
"Ci stai mettendo più del solito, perché?" gli chiese Jimin mentre apriva una finestra. Taehyung scosse le spalle con indifferenza.
"Se mi piacciono fisicamente non mi attraggono i loro releaser, se mi attraggono i loro releaser non mi piacciono fisicamente" rispose il ragazzo dai capelli grigi.
"Perché non chiedi di vedere le omega con cui hai passato gli scorsi cicli di rut?"
Oddio non di nuovo pensò Gulmi, si stava annoiando a morte e tutto quell'odore di releaser le stava facendo venire mal di testa.
Si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe e la schiena, non ne poteva più di rimanere seduta e la sua stessa lupa iniziava ad innervosirsi. L'ultima cosa che voleva era sentirla prendere il controllo del corpo per farsi un giro nel cortile: non sarebbe stato educato.
"Dove pensi di andare?" le chiese il padre con la sua voce bassa ed il sopracciglio destro alzato, una caratteristica che sia Gulmi che Taehyung avevano ereditato.
Kim Taewon non era esattamente un vecchio alpha: per i suoi cinquanta e passa anni doveva andare fiero di avere ancora tutti i capelli neri. O tutti i capelli, punto.
"A cercare un bagno, penso anche che prenderò la strada più lunga" gli rispose la figlia. Non si fece molti problemi a far capire al padre le sue intenzioni. "Non si preoccupi, aboji, non scapperò con nessuna omega rinchiusa in questo posto" un ringhiò l'avvertì di non esagerare con il sarcasmo.
Prima di uscire dalla sala degli incontri la ragazza notò lo sguardo colmo di sensi di colpa che le rivolse Taehyung, ma lo ignorò. Non le aveva mai voluto parlare di come fossero le Case Omega ed ora Gulmi sapeva perché: erano un misto fra una prigione ed un bordello. Sapeva che Taehyung era gentile e premuroso con le omega che passavano con lui la fase di rut, ma non riusciva a farsi andare bene la realtà.
Quelle donne venivano vendute nel vero senso della parola e non tutti i clienti potevano essere come suo fratello.
Attraversò il corridoio fino alla fine trovando il bagno degli ospiti in fondo a destra. Si guardò alle spalle controllando di non essere seguita e, quando se ne fu accertata, si diresse verso le scale che portavano al piano superiore.
Si trovò di fronte ad un lungo corridoio che si allungava verso il retro della Casa. Era davvero enorme ed ai suoi lati non si trovavano delle stanze, ma si diramava in corridoi secondari. Ecco, adesso mi perdo in un labirinto di corridoi e rimango qui per sempre pensò scocciata.
Gulmi valutò l'idea di tornare indietro sui propri passi e raggiungere la sua famiglia, ma la lupa muoveva la coda in modo frenetico, come impaziente. Doveva essere emozionata all'idea di esplorare qualcosa di nuovo.
Percorse il corridoio, superando la prima coppia di entrate secondarie: una a destra e una a sinistra di fronte all'altra.
Ma cosa... ? La corvina rifece due passi indietro perché qualcosa aveva colto la sua attenzione: delle targhe in metallo numerate. La targa dell'ingresso di sinistra aveva i numeri 10-11-12, quella del corridoio di destra invece 13-14-15.
Perché il primo numero è il dieci? Non c'erano altre stanze numerate al piano terra. E poi sul corridoio di destra, quello col numero 10, non c'erano solo tre camere come i numeri della targa: le porte erano otto.
Un'inquietante epifania stava prendendo forma nella mente dell'alpha.
Le targhe dei corridoi dopo avevano entrambe i numeri 16-17-18, a renderle diverse erano invece le sequenze di lettere incise sotto. A sinistra lesse "16-17-18 ㄱ- ㅉ" e a destra invece "16-17-18ㅏ- ㅞ"*, era una divisione per ordine alfabetico. I corridoi avevano la stessa identica struttura della coppia precedente: otto porte.
Con un brivido Gulmi capì dove si trovava: quelle erano le stanze delle omega. La lupa continuava a scodinzolare, come se la scoperta appena fatta non la turbasse minimamente. Stronza egoista.
Ripensò a quel "10-11-12" che le si trovava alle spalle. Le cucciole presentano il proprio rango a dieci anni, ma la maturità sessuale viene raggiunta intorno ai sedici con il primo heat pensò fra sè e sè leggermente confusa, cosa se ne fanno di piccole neo-omega fino ad allora?
Gulmi arrestò il proprio passo. Smise di respirare e di colpo realizzò: capì qualcosa che fino ad allora si era rifiutata di accettare.
"Questa è una maledetta casa degli orrori" disse a voce alta. Non stava parlando con nessuno in particolare.
Si era rifiutata di credere quanto immorale fosse quell'attività.. Cieca, aveva preferito coprirsi gli occhi per non vedere la realtà che aveva davanti. Gulmi strinse i pugni fino a graffiarsi i palmi con le unghie: era un'egoista la cui famiglia usufruiva di un'attività barbara e crudele.
Un'odore arrivò alle sue narici. Odorò l'aria insieme alla propria Alpha, anche lei improvvisamente allertata. Era un'odore così dolce da risultare nauseante. Odore di ferormoni alarm, capì lei. Odore di ferormoni alarm di omega.
La giovane alpha non si accorse di aver iniziato a correre, perchè era la sua lupa ad essere scattata richiamata da un'omega in pericolo. Gli alarm, i ferormoni della paura e della tristezza, non avevano mai risvegliato l'istinto protettivo del suo lupo interiore. Men che meno quelli di un'omega.
Una prova era stata l'incidente della sua presentazione anni indietro, a Jeju. Le urla della signorina Song avevano svegliato Taehyung nella casa loro estiva ed il giovane ragazzo era corso al molo. La richiesta d'aiuto dei ferormoni della tata aveva fatto rivoltare il lupo di Tae persino contro la sua stessa sorella.
Durante tutta la vicenda l'Alpha di Gulmi era rimasta impassibile agli alarm della signorina Song. Alla lupa dei ferormoni omega non era mai importato nulla. Ne sentiva l'odore, ma riusciva ad ignorarli senza il più piccolo sforzo.
Era sempre stato così. Almeno fino a quel momento.
L'odore proveniva da un corridoio di sinistra, uno degli ultimi, nominato con la targhetta 24-25-26. Era abbastanza intenso da far trattenere il respiro di Gulmi: non era un'aroma zuccherino tipico dei trace omega, era puzza di marcio.
Gulmi cercò di calmarsi respirando, almeno quello che poteva con quell'odore a minacciarle le narici. Sentì la lupa guaire: se fosse stato per l'Alpha avrebbero sfondato la porta per correre a consolare l'omega spaventata che si trovava nella stanza.
Si mise in ginocchio davanti alla porta in modo da essere più vicino possibile alla serratura.
"Per favore calmati, sono solo io" tentò di usare il tono di voce più confortevole che aveva. "Non volevo spaventarti parlando. Mi dispiace, non era mia intenzione".
Nulla al mondo l'avrebbe preparata alla risposta che ricevette dall'altra parte della porta.
"Sei pazza, forse?! Non devi fare rumori, mi hai fatto venire mezzo infarto! E che ci fai qui, eh?! Se ti scoprissero potrebbero scendere e manderesti a rotoli il piano!"
Fu una voce maschile a parlare. Aveva un timbro alto, forse a causa dello spavento, ma era decisamente la voce di un uomo. L'odore degli alarm però era quello putrefacente della paura di un'omega: le due cose non si collegavano.
"Chi c'è con te?" chiese immediatamente la ragazza, quasi non lo lasciò finire di parlare.
Non pensò che l'uomo poteva essere una guardia della casa, non pensò nemmeno che poteva essere un cliente. Non le importava. Le importava trovare una spiegazione: perchè c'è un uomo nella stanza da arrivano gli alarm omega? si chiese preoccupata.
"Che vuoi dire? Lo sai che ho la camera singola" le disse lui dall'altra parte del legno. "Che ci fai tu qui? Dovreste essere tutte di sopra e le bambine in mensa, lo conosci il piano!"
No che non lo conosco pensò Gulmi, un gorgoglio basso le stava nascendo in gola a causa dell'Alpha.
"Quale piano?" chiese lei. La risposta mise qualche secondo ad arrivare.
"Credevo che Wheein avesse avvertito tutte".
Devo inventarmi una bugia.
"Sono appena tornata," mormorò Gulmi su due piedi "ho assistito un alpha in rut". Ti prego, credici pregò osservando la porta che la separava dal suo interlocutore.
"Assistito, come fai a parlarne così?" disse l'uomo sibilando ed il suo disprezzo aumentò i sensi di colpa dell'alpha. Passarono altri secondi e poi: "Il mio branco sta arrivando: scendi al piano terra e rimani con le altre. Wheein e le più grandi distrarranno le guardie mentre la mia famiglia entra dalla mensa. Vi porteremo al sicuro, lo prometto".
Evasione. Gulmi non era un'omega e non aveva nemmeno bisogno d'aiuto, ma credette senza nessun dubbio alle parole dell'uomo oltre la porta. Un branco ricordò, ne esistono ancora?
L'irritazione dell'Alpha esplose e in uno scatto di cui Gulmi non si rese conto, afferrò la maniglia e tentò di aprire la porta. La serratura tuttavia era chiusa a chiave e questo fece agitare ancora di più l'alter ego che cercò di strattonare la presa.
Gulmi riuscì a concentrarsi abbastanza da frenare il corpo e riprenderne il controllo, ma le costò una certa dose di energie.
Se la porta è chiusa a chiave come farà ad uscire anche lui? La ragazza rischiò di produrre alarm a causa dell'ansia, ma chiese al ragazzo quello che le era passato per la mente.
"Non ti preoccupare per me" era lui a forzare un tono rassicurante e confortevole quella volta. "Qualcuno arriverà, probabilmente qualcuno del branco. Ora vai, sbrigati".
La ragazza si rialzò in piedi e fece per allontanarsi, ma un forte ringhio glielo impedì. Non le fu subito chiaro di essere stata l'unica in grado di sentire quel rumore, perchè fu così forte da esserle sembrato esterno. Ma era proprio lei, l'Alpha della corvina che non ne voleva sapere di lasciare la porta del ragazzo.
Gulmi scacciò l'immagine dell'Alpha nel proprio subconscio concentrandosi sulla realtà che la circondava: i propri muscoli, il pavimento sotto alle suole delle sue sneakers e l'odore di legno della porta che aveva di fronte.
La lupa ringhiava indispettita dalla volontà dell'ospite, non voleva proprio lasciare la porta oltre il quale si trovava l'uomo con cui la mora aveva appena parlato. L'alpha ignorò il proprio istinto e se ne andò.
Scese di nuovo al piano inferiore e rientrò nella sala degli incontri. La sala era circondata da due ali da cui poter entrare: quella dei clienti e quella delle omega, dove le ragazze venivano preparate per gli appuntamenti. Dovevano essere tutte radunate lì se oltre al ragazzo, non c'era nessuno al piano superiore.
Suo padre era ancora seduto sulla sedia, Jimin dietro di lui; Taehyung si trovava al centro della stanza ed insieme a lui c'era una ragazza. Tutti si voltarono verso Gulmi quando si chiuse la porta alle spalle.
"Eccoti, Mimi!" era Taehyung ad aver parlato, uno splendente sorriso rettangolare fece la sua comparsa sul viso dell'alpha. "Per la tua felicità possiamo andare, non ringraziarmi".
"Tutto questo tempo e tuo fratello ha semplicemente scelto la stessa omega con cui ha passato lo scorso periodo di rut" disse Taewon guardando distrattamente il proprio telefono.
"Sì, Wheein è stata davvero paziente e dolce con me l'ultima volta" confermò il fratello di Gulmi.
Fu così che la giovane alpha si bloccò.
Questo è il milionesimo segno dell'universo che mi dice che oggi non mi posso fare gli affari miei pensò la mora con una leggera punta di nervoso. La tentazione di rivolgere lo sguardo al cielo e chiedere alla Madre Luna cosa volesse da lei era forte.
"W- Wheein-ssi?" chiese avvicinandosi alla coppia, magari muovendosi avrebbe nascosto il proprio disagio.
La ragazza in questione fece un inchino di saluto presentandosi subito dopo come Lee Wheein. Era bassa, o probabilmente nella media per un'omega, solo che di fianco a Taehyung risultava ancora più piccola. Aveva dei lunghissimi capelli biondi e degli occhi castani grandi e rotondi con una doppia palpebra pronunciata.
Normalmente degli occhi così grandi dovrebbero conferire ad un viso un'aria dolce, ma non a lei. Quegli occhi erano taglienti come una lama e presentavano un'innata determinazione: non sembrava la tipica donna omega dall'aria materna e caritatevole.
Per l'ennesima volta quel giorno l'Alpha di Gulmi scattò. La mano destra dell'alpha volò a stringere il polso sinistro della bionda in una presa. Wheein sgranò gli occhi per la sorpresa e di fianco alle due nacque un borbottio confuso da parte di Taehyung.
"Scusate, sono solo curiosa di conoscerla" cercò di scusarsi al meglio possibile. "Hai qualcosa da prendere con te prima di partire? Ti accompagno volentieri!"
"In realtà..." cominciò proprio il fratello, probabilmente nessuna omega portava con sé effetti personali di solito.
"Perfetto, allora fammi strada" tagliò corto Gulmi ed indirizzò entrambe verso l'ala delle omega.
Wheein la seguì senza opporre resistenza, parlava solamente per indicare la strada verso quelli che lei chiamò i camerini. Incontrarono due guardie all'ingresso dell'ala omega.
"Devo accompagnarla a cambiarsi, all'alpha non piacciono i suoi vestiti" la frase uscì dalle labbra di Gulmi con una sicurezza che non sapeva di avere, soprattutto in una situazione del genere. I due si scambiarono uno sguardo di consultazione per poi lasciarle passare.
Entrarono nel camerino che indicò la bionda, c'erano altre ragazze dentro e sembravano avere tutte un'età simile alla sua. Gulmi le osservò abbastanza da capire che erano agitate.
"Mi dispiace, ma non ho molti vestiti..." iniziò Wheein mentre si dirigeva verso un armadio.
"Quanto tempo vi serve?" Gulmi non era mai stata famosa per i suoi modi eleganti, era infatti un'alpha piuttosto diretta. Chiaramente la domanda le mise in difficoltà perché tutte le ragazze nella stanza bloccarono i loro movimenti, alcune si scambiarono sguardi preoccupati.
"So che stanno venendo a portarvi via di qui e che il tuo compito è di distrarre le guardie, Wheein-ssi. Sarebbe piuttosto difficile farlo se venissi con la mia famiglia, non credi?" si rivolse direttamente alla bionda.
Wheein si voltò verso la propria interlocutrice e, con lo stesso sguardo tagliente che Gulmi le aveva visto addosso prima, le chiese: "hai intenzione di fare la spia?"
Qualcuna delle altre omega tentò di dire che non era vero, che non sapevano di cosa la mora stesse parlando, ma l'alpha non le ascoltò.
"Dimmi la verità," rispose "vendono bambine che non hanno ancora avuto il loro primo heat?".
Nella stanza calò un silenzio teso e cupo. Guardò le altre ragazze per vedere le loro reazioni, ma tutte abbassarono lo sguardo per evitare il suo.
Wheein al contrario lo resse, i suoi occhi grandi e castani erano puntati in quelli di Gulmi. L'alpha li riuscì a vedere diventare tristi e pieni d'angoscia.
Non le serviva nessun'altra conferma, ma la bionda gliela diede lo stesso perché con un lieve gesto del capo annuì.
Gulmi capì in quel momento che aveva già deciso prima, inginocchiata davanti alla stanza del ragazzo al piano di sopra, da quale parte sarebbe stata quel giorno. Lo aveva realizzato solo in quel momento, però, ricevendo la conferma delle omega.
"Lascia che vi aiuti" disse con tono solenne.
Wheein la studiò per qualche secondo e poi accettò.
Spazio Autrice
*Essendo la storia ambientata in Corea del Sud ho voluto renderla il più veritiera possibile quindi ho deciso di non fare una divisione A-L e M-Z, ma utilizzando l'alfabeto coreano. Spero davvero si capisca, intanto vi lascio una curiosità: nell'alfabeto coreano ci sono prima le consonanti (dal suono G al suono JJ) e poi le vocali (dal suono A al suono WE) ed è la divisione che ho utilizzato nella storia.
Vi ricordate quella volta in cui dissi che NTOA sarebbe stata una storia leggere e simpatica? Già, mentivo. Non l'ho fatto di proposito, è venuta fuori così. Chi prova ad indovinare chi ci sarà mai dall'altra parte della porta? 😏 Chi sarà mai...
Beh gente a quanto pare la mia baby birba Gulmi ha deciso che aiuterà UN'INTERA casa di omega a scappare dalla loro prigionia. Se non è una giornata fuori dal comune questa non so cosa lo sia. Ed è arrivata Wheein, lei sarà molto importante per la storia, ricordatevi di questa biondina!
Se avete domande sulla parte più fantasy della storia non esitate a chiedere, so che può essere un po' confusionaria soprattutto senza nessuna introduzione come base. Prometto che la pubblicherò... Datemi solo qualche altro capitolo ecco.
!ATTENZIONE! I ranghi vengono indicati con la lettera minuscola (es alpha, beta, omega) mentre il lupo interiore che rappresenta il rango di un individuo con la lettera maiuscola, come se fosse un nome (es Alpha, Beta, Omega).
Grazie per l'attenzione,
~V e o
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