Gettai un ponte tra parole e numeri e lo attraversai.
Ma ora, non v'è disciplina che mi contenga: vivo nell'intersezione tra matematica e poesia.
Tale crocevia di idee non è l'insieme vuoto, ma il ritmo: dei numeri, dei versi.
Il minimo comun denominatore è la Verità.
Dimostrabile nella prima, coerente in sé stessa, universale e univoca, astratta, formale e legata alla logica; ma anche relativa ed incompleta rispetto ai suoi assiomi.
Universale nella sua soggettività, simbolica, metaforica, esperienziale, intuitiva oltre la ragione nella seconda: una temporalità, fatta di emozioni contingenti e condensate in un testo, che riecheggia per l'eternità con le sue molteplici interpretazioni.
In un ritmo condiviso parole e numeri danzano insieme, tracciando geometrie invisibili nel cuore dell'umano, nella creatività, nell'esplorazione di nuovi territori.
In questa intersezione io vivo, in questo anelito di libertà, nella ribellione contro le divisioni artificiali del sapere.