Capitolo 1
Le onde si abbattevano sulla scogliera, infrangendosi con forza. I fulmini solcavano le nubi grigie e i tuoni ruggivano in cielo, la tempesta imperversava in superficie, quasi a riflesso della tempesta che si stava invece scatenando nei fondali del mare.
Una sirena dalla forma umana, appariva una semplice ragazza dai capelli biondi con un vivace abito rosa e bianco, mentre in realtà combatteva per difendere la sicurezza nei sette mari per le creature che li abitano e gli umani che inconsciamente ci vivono così vicino.
In quel momento la giovane sirena si trovava in difficoltà, tormentata da due acerrime nemiche che non le lasciavano scampo, ma questo non serviva a distruggere la sua grande volontà.
-Perché non ti arrendi? Ti eviteresti molte sofferenze inutili, quindi consegnaci quella perla e smettila di opporti!- disse la malvagia sorella dai capelli scarlatti.
-Ormai non hai speranze di batterci, da sola non hai abbastanza potere, per te è finita!- continuò la sorella dai capelli turchini, ed entrambe scoppiarono in una risata compiaciuta.
La canzone che le due sorelle facevano risuonare nei fondali era una tortura insostenibile per la sirena, che ormai era senza forze per contrattaccare.
-No... non posso arrendermi... su di me ho la responsabilità di tutte le mie compagne e di tutte le creature marine che contano su di me per mantenere la giustizia negli oceani. Quindi non posso arrendermi!- disse alzandosi lentamente e prendendo il microfono che per lei costituiva l'unica e la più grande delle armi a sua disposizione.
-Preparatevi... per voi è finita!- disse con voce visibilmente stanca e affaticata, ma determinata a sconfiggerle con la canzone per lei più importante.
-L'arcobaleno è la mia scia... che navigo in cerca... di quella montagna... le luci all'alba melodia... mi portano indietro... a un tempo passato... colori immersi nella scia... dell'arcobaleno... che gioca... nel cielo... il vento mi sospinge via... raggiungo le onde... dei sette mari... gli uccelli che volano alti nel cielo d'Oriente! La rotta è sicura, quell'isola cela un tesoro! All'alba io vedrò le sette terre che il destino vuole farmi trovare davvero! O dolce melodia sprigioni vita e mi fai cantare forte un messaggio d'amore! Per sempre tu sarai in fondo all'anima, così che neanche il tempo ci può separare! O dolce melodia sprigioni vita e mi fai cantare forte un messaggio d'amore!-
Quelle parole così cariche di emozioni forti e sentite risuonarono fin nei più profondi antri sottomarini ma non sortirono l'effetto desiderato
-Ottima interpretazione ma non ha alcun efficacia se sei da sola!- disse la turchina ridendo del tentativo fallito della sua nemica. -Preparati a consegnarci la tua preziosa perla, Principessa Sirena...- disse la scarlatta avvicinandosi minacciosa mentre la sirena, ormai esausta si accasciò sul fondale roccioso.
Quella canzone non fu indifferente.
Non a tutti.
In una caverna nascosta a tutti.
Remota e profonda, dove nessuno avrebbe mai potuto accerdervi, qualcuno aveva ascoltato quella canzone.
Qualcuno l'aveva ascoltata.
Qualcuno aveva ricordato.
Qualcuno si era svegliato.
Un paio di occhi scarlatti si illuminarono nel buio dell'oscurità.
Ormai le due le avevano quasi sottratto la perla rosa, quando si immobilizzarono, quasi paralizzate dalla figura che c'era davanti a loro.
Quando la sirena aprì debolmente gli occhi si ritrovò di fronte a una figura a dir poco terrificante, che le fece spalancare gli occhi.
Era confuso e sfocata da un vortice impetuoso che la avvolgeva, aveva la forma di uno squalo, ma anche di un drago, nel vortice pareva completamente nera mentre aveva per occhi due luci scarlatte, che terrorizzavano al solo sguardo.
Le due sorelle tremarono davanti a quell'essere, non riuscendo a muoversi né a dire nulla.
-Voi...- disse il mostro guardando le due ragazze, facendole drizzare per la paura, e parlandole con una voce che avrebbe scosso persino il più coraggioso tra i guerrieri.
-Andate via...- continuò, terrorizzandole sempre di più.
Loro avrebbero obbedito più che volentieri ma non riuscivano a muoversi, paralizzate dell'unico nome che riuscivano ad attribuire a quella creatura terrificante.
-Subito!- urlò all'improvviso, e in un attimo loro due erano come scomparse in un attimo.
La sirena era rimasta ad osservare la scena, si era rialzata e osservava quella creatura, terrorizzata ma anche incuriosita.
Stava per andarsene quando lei fermò quello strano essere.
-Aspetta... vorrei ringraziarti... per avermi salvato...- disse avvicinandosi leggermente, preoccupata di farlo arrabbiare.
Lui non rispose, si voltò leggermente verso di lei per poi rivoltarsi.
-Aspetta ti prego... dimmi almeno qual'è il tuo nome...- disse, tendendo la mano verso di lui come per fermarlo.
-Chiamami Sharken...- sussurrò sparendo in un istante.
-Lucia! Stai bene!- disse una sirena dai capelli azzurri, visibilmente preoccupata per l'amica.
-Siamo arrivate il prima possibile! Chi era quell'essere?- disse una sirena dai capelli di un verde molto scuro.
-Hanon, Rina... sto bene...- disse, ancora sorpresa e scioccata dal tono che ha usato con lei, non era minaccioso e autoritario come con le Black Beauty Sisters, con lei era sembrato quasi... dolce.
-Allora? Chi era?- richiesero insieme le due sirene preoccupate.
-Non lo so... ma lo scoprirò...- disse decisa a sapere di più su Sharken.
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