L'alieno
In quel momento preferii essere da un'altra parte, in un'altra città, Paese, continente. Non credevo ai miei occhi...un alieno era davanti casa mia.
Dal suo sguardo si poteva dedurre facilmente che non aveva buone intenzioni.
I suoi occhi, quegli occhi magnetici, gialli con le pupille rosse come il fuoco, risaltavano nel suo viso color grigio topo. Assieme alla bocca minuta, tutto questo formava la testa che aveva una forma simile ad una pera.
Sulla testa penzolavano due antenne che gli servivano da orecchie per sentire .
I piedi sembravano pinne, come del resto anche le mani. Dalla testa cadeva, come una molla, un ricciolo lilla che arrivava fino ai piedi.
Era molto basso: la sua altezza non raggiungeva il metro e indossava una strana tuta bianca a strisce rosse, con la stessa scritta della navicella, "Ambra 64".
Quel mostriciattolo si accorse che lo stavo guardando e cominciò anch'egli a fissarmi....c'erano solo il vetro della finestra e 50 m circa di distanza tra noi due. Perché mi guardava? Perché quel mostro mi stava fissando? Si era forse accorto e aveva percepito che avevo paura di lui o che volevo solo scappare da quel posto in quel momento?
Da quegli occhi grandi e mostruosi e da quella bocca minuta e disgustosa trasparivano due sentimenti contrastanti.
Rideva. Perché rideva? Avevo forse l'aspetto di un pagliaccio? Oppure rideva perché sapeva che mi avrebbe catturata e torturata fino alla mia morte? Il mio destino sarebbe stato questo?
Avevo solo 15 anni...una vita davanti....un destino, crudele, che credevo come quello nelle favole....a lieto fine...
Morire, a 15 anni...per mano di un alieno su chissà quel pianeta e galassia....una fine che nessuno vorrebbe.
Ma subito dopo mi accorsi che quello sguardo che mi rivolgeva non era malvagio, bensì un sorriso dolce. Per quale motivo mi sorrideva in quel modo? Non riuscivo a capire. Forse aveva buone intenzioni....
Ma non era possibile, era un alieno, un extraterrestre desideroso di fondare un nuovo mondo alieno simile al suo, sulla Terra e di ridurre noi terrestri in schiavi.
I suoi occhi....il suo sguardo però, dicevano il contrario.
Come avrei voluto che quanto avevo appena pensato fosse la realtà....purtroppo mi sbagliavo.
Dopo 10 minuti a fissarci, i suoi occhi iniziarono a guardare lo spazio circostante con odio, disprezzo e voglia di distruggere tutto.
Come poteva provare così tanto odio verso la nostra specie? Cosa gli avevamo fatto noi per meritare questi sentimenti orribili?
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