Collisione
Collisione
"Clara devi darmi una mano!" Dissi poggiando la mano libera dal telefono sulla mia fronte. "Quando Clara ti aveva dato i suoi suggerimenti non li hai seguiti" mi rinfacciò facendomi sospirare esausta. "Lo so benissimo e ti chiedo scusa! Non puoi lasciarmi in questa condizione" bisbigliai portando il braccio davanti a me per osservare l'ora.
Flashback
"Sei impazzita Sierra? È il nostro capo! Queste cose sono eticamente scorrette" disse facendomi mordere il labbro in preda al nervosismo del momento. "Lo so ma non riesco a toglierlo dalla mia mente"
"Devi porre fine a tutto questo Sierra. Da quanto ho capito il signor Bieber non è intenzionato a mettere un freno" mi rispose riprendendo a lavorare sul computer.
"Credo tu abbia ragione Clara. Oggi stesso se mi chiederà di uscire la mia risposta sarà no" dissi facendola annuire distrattamente. Sorridendo la salutai capendo che era giunta l'ora di lasciarla lavorare in pace.
"Innamorarsi del proprio capì non è mai la scelta giusta da fare" mi disse la ragazza seduta dietro una piccola scrivania.
Chiudendo la porta dietro di me andai verso il mio ufficio prendendo posto sulla sedia. Sarei veramente riuscita ad allontanare Justin da me? Sentendo un rumore di nocche contro la porta riportai la mia mente sul pianeta terra e sussurrai un avanti .
"Disturbo signorina Jones?" Sentendo quella voce calda, miliardi di brividi invasero il mio intero corpo riempiendo i miei occhi di desiderio.
"Mr.Bieber" salutai io facendolo ridere per l'appellativo formale che avevo scelto. "Credo di preferiti quando mi chiami Jay" disse avvicinandosi alla mia sedia. Dipingendo un sorriso sincero sulle mie labbra aprii le braccia per accogliere il suo corpo che si era abbassato per permettermi di stringerlo a me. "Ho intenzione di portarti fuori da qui" sussurrò al mio orecchio facendomi così sciogliere l'abbraccio in modo che io potessi guardarlo negli occhi. "Dove hai intenzione di portarmi?"
"Con questo vuoi dirmi che accetti?" Mi domandò afferrando le mie mani nelle sue baciandomi, poco dopo, le nocche. "Perché non avrei dovuto accettare?" Domandai lasciandomi cullare dal rumore che le sue labbra producevano ogni volta che passava da nocca a nocca.
Ne ero certa, se avesse continuato così sarei impazzita.
Fine flashback
"Clara è Natale, puoi essere umana con me almeno oggi?" Domandai immaginandola mentre alzava gli occhi al cielo. "Vuoi il mio consiglio? Metti in chiaro le cose. Tu sei una donna libera..." disse sicura di sé. Sospirando appena iniziai a sentire l'adrenalina scorrere lungo le mie vene. Clara aveva dannatamente ragione, solo io potevo scegliere cosa fare della mia vita. "...più o meno" aggiunse facendomi nuovamente sprofondare nella più totale depressione. "Devo andare a vestirmi a breve mi verrà a prendere" la informai sentendola sbuffare dall'altro campo. "Io non ti capisco. Perché andare? Non gli devi più nulla"
"Clara lo faccio per il rispetto che ho verso la famiglia di Justin, loro non mi hanno fatto niente di male" le risposi facendola ridacchiare "ti devo ricordare che è colpa loro se Justin esiste?" Mi domandò facendomi aprire la bocca per lo stupore "Clara!" Urlai io alzandomi dalla sedia. "Clara niente. Bieber sarà la tua rovina" non risposi a quella frase, dentro di me qualcosa si era completamente rotto. In cuor mio sapevo che Clara aveva pienamente ragione ma forse sentirlo dire da lei faceva troppo male.
"Ci sentiamo a cena finita" bisbigliai in procinto di piangere "Sierra sai il bene che ti voglio ma l'ho detto in modo che tu te lo ricorda. Quando sei con lui riesce a farti cambiare idea in un modo che non comprendo. Focalizza il tuo scopo Sierra e non distrarti dal resto, non lo stai facendo solo per te" mi ricordò facendomi tirare su col naso "grazie Clara. Ti prometto che ci proverò" tentai di rassicurare entrambe prima di riattaccare.
Notando che erano già le sette di sera decisi di salire al piano superiore iniziando a vestirmi, per prima cosa infilai un vestito nero già scelto poche ore prima e delle calze trasparenti. Prendendo uno specchietto dal comodino diedi una sistemata veloce al trucco già presente sul mio viso e appena finii mi lasciai cadere con le spalle sul materasso in preda ad una crisi di nervi. Forse non ero ancora pronta per affrontare la serata.
Portando lo sguardo fuori dalla finestra osservai come milioni di fiocchi di neve scendevano dal cielo inbiancando in pochi secondi tutto ciò che toccavano.
Il campanello iniziò a suonare facendomi sussultare dalla sorpresa. Non avevo realizzato di essere rimasta ferma a fissare la neve per così tanto tempo.
Infilandomi il mio cappotto rosso invernale presi una busta bianca con dentro i regali di Natale e scesi le scale per raggiungere la porta d'ingresso.
"Sono passato in anticipo" disse appena aprii la porta. "Ho notato" dissi percependo l'imbarazzo tra di noi. "Da pure a me" disse sporgendo le mani per prendere la busta coi regali, istintivamente feci dei passi indietro per allontanarmi dall'uomo davanti a me. Justin portò il suo sguardo sul mio viso e sospirando si fece da parte per farmi passare. Chiudendo velocemente la porta di casa mi diressi verso la sua macchina.
"Almeno porti ancora la fede nuziale" disse Justin mettendo in moto la macchina "sai che lo faccio solo per i tuoi genitori" dissi io schiarendomi la gola. La presa che Justin esercitò sul volante aumentò facendo in modo che il mio cuore iniziasse a palpitare. "La porti perché legalmente siamo ancora marito e moglie. Tu sei ancora mia Sierra e sai che col divorzio non cambierà" al suono di quelle parole voltai lo sguardo verso il finestrino per evitare di guardarlo.
"Tutta questa è maledettamente colpa tua, solo un miracolo risolverebbe tutto" bisbigliai con la voce invasata dall'odio. "Sono determinato a tenerti al mio fianco. Sai che Natale è il giorno in cui accadono i miracoli" mi rispose fermando la macchina. Portando il mio sguardo sulla strada notai una lunga fila di macchine ferme. "Cosa sta succedendo?" Domandò Justin osservando un uomo uscire dalla propria macchina.
"Chiedi al signore" suggerii io. Justin abbassò il finestrino e si sporse verso l'esterno della macchina richiamando l'attenzione dello sconosciuto. Sbuffando mi voltai per vedere alcune macchine ferme dietro di noi, intanto Justin ringraziò il il signore a cui aveva chiesto informazioni e ritornò seduto composto al suo posto. "A quanto pare due camion hanno avuto una collisione" mi informò facendomi sgranare gli occhi "e non possiamo cambiare più strada" mi lamentai mentre Justin prendeva il suo telefono per avvisare Pattie e Jeremy che avremmo ritardato di qualche ora.
"E io che speravo di finire presto la serata" bisbigliai quando ormai credevo che Justin non prestasse attenzione a me. Sconfitta dal fato poggiai il capo sul sedile in attesa che la macchina ripartisse.
"Sierra" mi chiamò Justin segnando l'inizio di una discussione che mi avrebbe recato soltanto altro dolore "Justin ti prego"
"Sierra questo è il momento di chiarire una volta per tutte"
"Non ho bisogno di chiarire un bel niente Justin" dissi ripetendomi in mente ciò che Clara mi aveva detto poche ore fa per telefono. "Mi stai condannando per un malinteso Sierra? Veramente?" Mi domandò facendomi alterare in pochi minuti "per un malinteso? Ti ho sentito benissimo quando al telefono col tuo amico Ryan hai detto di non sapere se saresti rimasto al mio fianco. Ma come hai potuto? Mi sono sentita così sbagliata Justin, hai la più pallida idea di cosa mi hai fatto passare? Credo che avessi accettato tutto" dissi sbraitandogli contro liberandomi finalmente da tutta la rabbia repressa. "Sierra non lo avrei mai fatto! Ero solo spaventato" ammise voltandosi completamente verso di me. Io in risposta iniziai a ridere falsamente "perché io invece ero pronta vero?" Domandai facendolo rimanere zitto. "Possiamo ancora recuperare tutto" bisbigliò facendomi disapprovare lentamente "no Justin, sai che i miracoli non esistono"
Portando la mano verso lo sportello lo aprii pronta ad uscire dalla macchina, non sarei rimasta al suo fianco un minuto di più. "Prendendo questa decisione non mi escluderai mai dalla tua vita" urlò Justin rabbiosamente mentre io stringendo il cappotto al mio corpo sentii delle lacrime cadere lungo le mie guance "ti impedirò solo di recarmi altro dolore inutile" affermai sbattendo la portiera alle mie spalle mentre affondavo i miei stivali nella neve fresca che ancora continuava a scendere, le lacrime cadute iniziarono a bruciare col contatto dell'aria fredda.
Più mi allontanavo da quella macchina più credevo di sentirmi libera "Clara, ho bisogno di un passaggio" dissi continuando a piangere "ferma dove sei" sentii una voce alle mie spalle "Sierra dove sei?" La voce di Clara iniziò a diventare sempre più angosciata "spegni il telefono e non ti succederà nulla di brutto" mi informò l'uomo alle mie spalle. "Sierra!" Spegnendo il telefono la voce di Clara di interruppe. La canna di una pistola si posò sulla mia tempia poco delicatamente.
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Merry Christmas Eve! 💕🎄❄
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