Capitolo 15:Yuki

Parola:829

"Seiryo!" Urlò la voce del bicolore sorprendendo la figlia nel rubare i biscotti, aveva sbagliato ad insegnarglielo.

"Su, Momo, la nostra piccoletta vuole dei biscotti." Gli disse con la sua solita calma il marito, il sorrise gentile mentre si avvicinava alla ragazza dai capelli ciano e gli occhi rosa/fucsia.

Gli scompigliò i capelli baciandogli la guancia, la figlia mugulò infastidita dal gesto.

Seiryo Orisaka era una bambina che odiava il contatto fisico, ma i suoi genitori continuavano a ignorare questo fatto abbracciandola o baciandola sul tutto il viso.

Il bicolore rise leggermente e si avvicinò al marito dandogli un bacio sulle labbra, l'argentato sorrise ancora di più.

"Questa cosa la presa da te di odiare il contatto fisico." Gli sussurò a fior di labbra, il maggiore scosse la testa divertito e si avvicinò all'orecchio per rispondere.

"Ma io ho trovato qualcuno che me lo ha fatto amare, non è così, Momo~?" La voce bassa e con quell'acceno di malizia lo fece rabbrividire, sentì andare a fuoco il fianco quando l'argentato ci mise la mano e si avvicinò sempre di più unendo le loro labbra in un secondo bacio.

"Darling, dopo." Gli disse staccandosi da lui, aveva provato ad approfondire il bacio, ma non potevano davanti alla figlia.

La ciano guardò tutto con sguardo incuriosito, il suo capello a forma di gatto color rosso che ricadeva suoi occhi giganti dal colore rosa/fucsia, in quello destro si poteva notare tre cicatrici molto visibili.

Quelle erano state la causa per cui aveva un occhio di vetro, da piccola venne rapita e fu torturata per due giorni interi, quelle cicatrici erano la prova del crimine che era avvenuta.

"Ehi, piccoletta, ti va di farci sentire la tua bellissima voce?" Chiese Momo distraendosi dall'argentato, si era abbassato e aveva sorriso alla figlia con la sua solita gioia.

Amava la sua bambina, l'amava così tanto fin dal primo momento.

Un'occhiata veloce era bastata per attivare il suo istinto materno.

"Certo che sì!" Rispose tutta entusiasta la ciano, gli occhi tutti luminosi di gioia.

"Lo sai che questa non basterà per quello che succederà dopo?" Gli sussurò il maggiore toccandogli una natica, il bicolore arrossì e staccò la mano del marito tirandogli un'occhiataccia.

"Yuki..." Gli disse con il suo tono minaccioso, all'argentato venne un brivido perché l'uniche volte che lo usava era in momenti poco opportuni per i bambini.

"Ti amo, tesoro, ma tu non mi ammazzerai." Gli rispose con un sorriso pieno di paura, il bicolore annuì divertito e prese la mano della figlia portandola in salotto.

Gli passò un microfono giocattolo e iniziò a parlare per incoraggiare la ciano.

La voce della bambina risuonò per tutta la casa, in una melodia dolce e felice del periodo di Natale.

Dopo pranzo la famigliola di tre persone uscì per una passeggiata.

La figlia corse per tutto il tempo tenendo il suo sorriso e il suo fidato capellino rosso.

Non si era mai scordata di quell'oggetto, era il primo regalo fatto dai suoi genitori adottivi e lo aveva adorato fin dal primo momento.

A una certa iniziò a cadere neve sciolta che era diversa dalla pioggia, anche i due adulti si sorpresero di vedere quello spettacolo.

La bambina se ne innamorò subito volendo rivederla ancora ed ancora, ma purtroppo il suo desiderio non venne realizzato fino all'età di dodici anni.

Quando arrivò la sera e la ciano andò a nanna, il loro vecchio amico Banri suonò al campanello.

"Ban-san! Buon Natale, spero che Anesagi-san non si sia arrabbiata con te." Disse il bicolore con il suo sorriso, il blu scosse la testa ridendo leggermente.

Andarono in cucina sedendosi al bancone con l'alcool.

"Come sta la piccola Seiryo?" Chiese l'ospite con un sorriso sincero sul volto, l'argentato rispose che stava bene, ma quando il silenzio calò si sentiva una certa tensione.

"Stavamo pensando di chiedere a Sei-chan se volesse far qualcosa per la cicatrice..." Disse a una certa il bicolore con un sorriso triste, un viso infantile e dolce come quello di una bambina essere ferito in quel modo...Il pensiero lo fece rabbrividire, come la gente riusciva a trovare il coraggio di tortura quella bambina che gli era entrata nel cuore non riusciva a spiegarlo.

"Però crediamo che non lo farà." Continuò l'argentato intrecciando la sua mano sinistra con quella del marito, sapeva quanto faceva male vedere quelle tre cicatrici così tanto visibili sul viso della loro bambina.

Non gli avrebbero mai potuto ridare un occhio sano, ma almeno quelle potevano toglierle.

" E perché lo credete...?" Chiese Banri avendo già intuito una teoria, ma voleva la conferma.

"Perché è figo." Rispose il bicolore con un sorriso furbo, l'uomo rise divertito da quell'affermazione che si aspettava.

"Certo che è figo! Te lo posso confermare." Rispose il blu sollevando quell'argomento che ormai era diventato un modo per scherzare.

Il peso che provava Yuki si era allegerito grazie a Momo.

Alzarono tutti insieme il calice di vino e lo sbatterono brindando alla festa.

"Buon Natale!"

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