perché dovrei?
Seirin: qui potete vedere l'immagine della ragazza appena apparsa
Quando aprì la porta si ritrovò una ragazza umana, bionda con gli occhi azzurri e un vestito verde, sotto un braccio portava una valigetta di legno, di quelle con dentro del materiale per dipingere.
"Una pittrice? E come mai bussa alla mia porta?" Si domandò ignorando il fatto che la ragazza, osservando il demone, pur rimanendo spaventata dallo sguardo, era diventata tutta rossa visto che stava guardando tutta la sua nudità.
<Chi sei? Che cosa vuoi da me?> Chiese mentre la donna cercava di riprendersi.
<E-ecco... Io... Io cercavo solo... Riparo...> Rispose la donna, ma dal tono della sua voce si poteva percepire che si fosse pentita di aver scelto quella casa.
<Riparo? Perché dovrei dartelo? Cosa ci guadagnerei?> domandò la demone osservando l'umana che tremava già.
<E-ecco... Potrei... Farvi un ritratto... Sono una pittrice> rispose intimorita.
Artemia rimase un po' perplessa per quello che aveva appena proposto la donna, si vedeva che era spaventata eppure era ancora lì.
<Un ritratto...? E che me ne faccio?> Domandò la demone quasi schifata all'idea ma poi si accorse che c'era qualcosa di strano nella ragazza che aveva davanti "ma che.... Perché... La sua energia vitale ha qualcosa di... Così invitante? Ha un odore... Estasiante... Ma non ha senso, io non ho mai avuto interesse negli umani, non mi saziano" osservò la donna per qualche secondo ed alla fine la fece entrare <come ti chiami?>
<S-sono Samantha...> Rispose la ragazza cercando di non guardare il corpo, ancora nudo, del demone, malgrado la pelle grigia riconosceva fosse una bella donna, del resto era un'artista, vedeva la bellezza ovunque.
<Samantha eh? Ho capito, tu> disse Artemia indicando un servitore che subito scattò in piedi spaventato <dai a questa fanciulla una camera vicino alla mia>
<S-sì mia signora> e portò Samantha in una stanza mentre Artemia andava a vestirsi.
Samantha si guardava attorno, osservando l'arredo in toni rossi scuri con alcuni punti neri e argentati, poteva sembrare pacchiano forse ma era comunque elegante, si chiedeva come mai un demone vivesse sulla terra e perché quel demone avesse altri demoni sotto il suo controllo. Arrivati davanti ad una porta di legno scuro il demone aprì la porta e la fece accomodare per poi lasciarla sola, poté così osservare la sua camera, in stile ottocentesco e che abbandonava i colori cupi dei corridoi e delle altre stanze per dare spazio a colori più chiari, come un celeste stupendo decorato d'oro, o un verde acqua che stava d'incanto con tutto il resto, era una stanza davvero molto luminosa rispetto a tutte le altre, non sembrava neanche facesse parte di quella casa, così oscura e con poca luce.
Dopo aver guardato la stanza decise di sistemare le sue cose poche cose per poi riposarsi.
Dopo alcune ore però qualcuno bussò alla porta, era il demone che l'aveva accompagnata nella camera <la signora Artemia vuole vedervi>
<Oh... Arrivo...> Rispose la ragazza alzandosi dal letto e preparandosi, una volta pronta uscì e seguì il demone che la scortò in salotto dove Artemia la aspettava.
<Avete riposato immagino> disse facendole cenno di sedersi, lo fece con gentilezza ma dal suo sguardo sembrava avesse dato un ordine.
<E-ecco... Sì...> Rispose obbedendo al silenzioso ordine.
<Molto bene, spero che la camera sia di tuo gradimento>
<È... Davvero bella... Non... Non mi sono mai ritrovata in una stanza così suntuosa...> Era piuttosto a disagio per quello che la circondava, non era abituata a tanta ricchezza.
<Beh... Per me non ha un grande significato, ma ultimamente ho avuto a che fare con alcuni umani e siccome sono molto superficiali ho deciso di adattare la casa per "dimostrare la mia forza"> l'ultima frase la disse mimando delle virgolette con un'espressione piuttosto schifata, come se tutto ciò non le importasse.
Non si era neanche curata di star parlando proprio ad un'umana, ma lei non si offese e sorrise amaramente <già... Noi umani siamo proprio degli sciocchi, pensiamo che la ricchezza sia tutto e ci affaniamo come dannati per accumulare soldi... Per poi non farci nulla>
Le sue parole stupirono la demone che la osservò incuriosita <odi quelli della tua stessa razza?> Domandò percependo in effetti qualcosa di molto simile all'odio provenire dall'umana, forse era questo che la attirava così tanto.
<Beh... Diciamo che gli umani non sono facili da amare a volte> rispose l'umana con un sorriso malinconico.
"Questa donna sembra molto curiosa, forse dovrei conoscerla meglio, sembra interessante e potrebbe almeno essere una bella distrazione visto quanto sia noiosa una vita lunga come la mia" pensò la demone osservando la ragazza, certo quello che aveva pensato per un umano sarebbe stato davvero orribile, ma lei non era umana, non aveva la stessa morale umana e del resto non tutti gli umani possedevano una morale.
Continua.
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