Uno sguardo
Un giorno come tanti dove la spada ardeva dal desiderio di versare nuovo sangue e di fare nuove razie il tenebroso principe andò in un villaggio a Sud del suo impero.
Era un piccolo villaggio di pescatori,formato da uomini semplici.
La loro unica arma era la gentilezza,purtroppo per loro però questa non bastava per fermare il potente esercito del principe Eragon.
Ma qualcosa stava per accadere,qualcosa che avrebbe sconvolto la vita di tante persone.
Eragon incontro per la prima volta Erika.
Era una fanciulla bellissima,lunghi capelli selvaggi scuri come le foglie di autunno e occhi profondi come le viscere della terra.
Ma ciò che più colpì il principe era la forza interiore che questa ragazza mostrava percepibile anche ad un cuore arido come quello del Cavaliere.
Non fu difficile saccheggiare il suo villaggio visto che erano tutti pescatori che non usavano armi ne erano abili strateghi quindi l'esercito ben presto prese tutto ciò che voleva, ma dinanzi al coraggio e la dignità di Erika il principe rimase incantato.
"Come poteva una fanciulla inerme non avere paura di lui ?
perché si era schierata per difendere i suoi paesani invece di scappare?"
Quante domande risuonavano nella sua testa, ma ciò che più contava era che doveva prendere per se questa ragazza, ne sentiva il bisogno,non voleva rinunciare a lei.
Quegli occhi lo imprigionarono ed una forza sconosciuta lo spinse a fare qualcosa che non aveva mai fatto.
Lego la fanciulla con la sua camicia Per essere sicuro di non farla male e poi adagiandola sul suo cavallo la Rapi e la porto Verso il castello.
Era così differente da tutte le donne che aveva avuto eppure non riusciva a non guardarla non stringerla a sè nonostante la sua resistenza.
Nel lungo viaggio che lo riportava vittorioso al castello si fece notte e decisero di accamparsi.
Il cavaliere preparò il suo ciglio e quello della ragazza assicurandosi che fosse ben legata a lui.
Per la notte accese un fuoco e dopo averle dato un ulteriore sguardo,si stese al Candore delle stelle.
Forse da anni non lo ammirava con questo stato d'animo.
Cosa gli stava capitando?
Che sentimenti strani provava per quella ragazza.
Pensieri inquietanti erano dentro lui ma Morfeo ebbe il sopravvento ed egli cadde in un sonno profondo e dolce.
Le tenebre di quel Bosco lo cullarono a ricordi ormai lontani come l'abbraccio dimenticato di sua madre che lo tenne compagnia per l'intera notte.
Quel dolce sogno non fu un caso, infatti la bella Erika era figlia di una ninfa è del dio Helios.
Quest'ultimo stava aspettando le tenebre per prendersi la sua rivincita il principe aveva sfidato qualcuno di più potente ed ora non aveva più scampo.
Ma il cuore di Erika era troppo buono per pensare alla morte di quel cavaliere.
Ma sapeva che non era giusto lasciarlo andare senza punirlo per il male fatto ai suoi amici.
Così prima di decidere la pena ci penso un attimo poi chiamo suo padre chiedendogli di trasformare quel prode cavaliere in un minuscolo e indifeso cavaliere non più alto di una cicala.
Non fu facile far accettare al Dio Elios questa piccola punizione visto che avrebbe voluto sterminare lui e il suo esercito per aver Solo osato imprigionare sua figlia, ma alla fine come tutti i genitori umani davanti alle insistenze della ragazza non seppe dire di no a lungo.
In un battito di colibrì la sua richiesta divento reale è il Sanguinario principe venne rinchiuso in una ampolla è messo al collo della ragazza in un ciondolo di cristallo.
Ora Erika sapeva di aver eliminato un comandante pericoloso ma non gli bastava voleva anche rimediare al male che quel sanguinario uomo aveva fatto.
Cosi grazie al suo animo gentile gli venne un'idea geniale,si spoglio del suo abito femminile e indosso la fredda e pesante armatura del principe .
Provo e riprovo tutta la notte per essere sicura che la sua voce non la tradisse e al mattino il suo primo ordine fu quello di restituire immediatamente il bottino rubato in quel villaggio.
La reazione dei soldati fu di estrema sorpresa, poi scoppiarono in una fragorosa risata pensando che Aragon stesse scherzando.
Ma la fanciulla dal cuore intrepido non si lascio intimidire e con fare sicuro gli comando di ubbidire,altrimenti la sua ira sarebbe stata sanguinaria.
Cosi ancora increduli per ciò che gli era stato comandando iniziarono a restituire ciò che avevano tolto,costruirono case a chi l'avevano bruciate, diedero cibo oro e tutto ciò che potevano per ripagare i loro torti.
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